venerdì 31 agosto 2012

Scomparsa Cardinale Martini, la Comunità Ebraica di Milano propone l'intitolazione dei Giardini della Guastalla


Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

COMUNICATO STAMPA
SCOMPARSA CARDINALE MARTINI, LA COMUNITÀ EBRAICA DI MILANO PROPONE L'INTITOLAZIONE DEI GIARDINI DELLA GUASTALLA

La Comunità Ebraica di Milano esprime cordoglio ed enorme dispiacere per la scomparsa di Sua Eminenza il Cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo Emerito di Milano. Walker Meghnagi e Daniele Nahum, rispettivamente Presidente e responsabile Rapporti Istituzionali della Comunità Ebraica di Milano, hanno dichiarato: 'la morte del Cardinal Martini è per tutti gli ebrei di Milano un momento di grande tristezza e di smarrimento. Per noi era un punto di riferimento importante e un amico su cui contare. Fu protagonista del dialogo interreligioso nella nostra città e uomo di pace in Medio Oriente. Proponiamo al Comune di Milano di dedicare i Giardini della Guastalla, di fronte alla Sinagoga Maggiore di Milano, a quest'uomo nobile, carissimo a noi e alla Città tutta. Proponiamo, in memoria del Cardinale, questo luogo altamente simbolico dato che racchiuso tra la Sinagoga(espressione del dialogo ebraico-cristiano), l'Università Statale (cattedra dei non credenti) e la Chiesa Valdese (espressione del dialogo interconfessionale)'.

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Radicali di Cologno Monzese: una battaglia vinta

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

Radicali di Cologno Monzese
c/o Francesco Pasquariello – Via Ovidio 14/B – 20093 Cologno Monzese
radicalicologno@fastwebnet.it – www.radicalicologno.it

COMUNICATO STAMPA
UNA BATTAGLIA VINTA

Dichiarazione di Francesco Pasquariello, responsabile cittadino dei Radicali di Cologno Monzese:

Finalmente le scale mobili nelle tre stazioni della linea metropolitana M2 di Cologno Sud, Cologno Centro e Cologno Nord sono di nuovo attive. Dopo quasi un anno in cui ATM e il Comune di Milano si rimpallavano l'onere del ripristino e ATM non interveniva adducendo la scusa che non si trattava di lavori ordinari ma di straordinaria manutenzione e che pertanto era compito del Comune di Milano e non di ATM il ripristino del funzionamento, gli unici che in questo continuo scaricabarile hanno subito il maggior disagio sono stati, come al solito, i cittadini, i pendolari, gli anziani, i portatori di handicap. Questa volta però la grande e collettiva mobilitazione che ha visto impegnati l'amministrazione comunale, tramite il Sindaco di Cologno Monzese Mario Soldano e gli Assessori Maurizio Diaco e Raffaele Cantalupo che più volte hanno scritto e telefonato sia ad ATM che al Comune di Milano chiedendo una rapida soluzione al problema, i singoli cittadini che hanno subissato di lettere i giornali e ATM, i Presidenti delle Consulte di Cologno Monzese che hanno scritto una lettera comune al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ed inoltre una interrogazione presentata dal Consigliere Comunale di Milano dei Radicali Marco Cappato, hanno finalmente convinto il Comune di Milano a stanziare in bilancio i soldi per la riparazione e a provvedere celermente ad appaltare i lavori per il ripristino delle scale mobili. Ringraziamo sentitamente tutti gli organi di informazione che tenendo alta l'attenzione sul problema hanno stretto all'angolo chi in quasi un anno niente aveva fatto per tutelare soprattutto i suoi utenti dai disagi che nel frattempo erano costretti a subire.

Spiace e rimane l'amaro in bocca nel constatare che un problema che doveva essere affrontato e risolto tramite la normale diligenza e amministrazione di un servizio pubblico sia stato invece trattato con una tale sciatteria da costringere ad una mobilitazione così massiccia per chiederne la risoluzione. Infatti, l'Assessore ai Trasporti di Milano Pierfrancesco Maran e il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia si sono sentiti in dovere di prendere personalmente l'impegno, indicando per iscritto date certe per il ripristino del servizio, solo dopo l'interrogazione presentata dal radicale Marco Cappato e la lettera congiunta dei tre Presidenti delle Consulte di Cologno Monzese Francesco Bertolotti, Ezio Farronato e Paolo Cociani. Oggi possiamo tranquillamente dire che l'impegno è stato mantenuto. Noi Radicali ci auguriamo che quanto accaduto sia solo l'inizio di un nuovo modo di amministrare dove i cittadini di Cologno Monzese e le istituzioni che li rappresentano siano tenuti in maggior considerazione da parte del Comune di Milano e dei suoi amministratori. D'ora in poi ci aspettiamo che se un Assessore o un Sindaco di Cologno Monzese prende carta e penna per lamentare un disservizio non debbano passare mesi nell'indifferenza più totale, certo non chiediamo nemmeno che ci si metta sugli attenti ma un minimo di garbo istituzionale nel prendere più seriamente ciò che i rappresentanti eletti dai cittadini chiedono ad altri rappresentati eletti da altrettanti cittadini semplificherebbe di più il riavvicinarsi della gente alla politica da cui si sente sempre più lontano ed estranea. I fatti concreti come sempre valgono più di mille parole.

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giovedì 2 agosto 2012

Carceri/Consiglio Regionale della Lombardia approva mozione sollecitata dal Radicale Lucio Bertè
Grazie al Radicale Lucio Bertè il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato una importante mozione sulla questione carceraria. Di seguito il testo della Mozione: Il Consiglio regionale della Lombardia RICHIAMANDO - l'ODG 690 abbinato al PDL 169, approvato nella seduta del 9 luglio 2012, che impegna la Giunta a reperire risorse aggiuntive per gli Istituti di prevenzione e pena dislocati in Lombardia, riconoscendo un effettivo stato di emergenza relativa alle carceri anche sul nostro territorio; - in particolare le premesse, le considerazioni e le valutazioni sulle condizioni di vita e di lavoro rilevate nei sopralluoghi e attraverso i colloqui – effettuati in particolare nelle Case Circondariali di S. Vittore a Milano e di Canton Mombello a Brescia - dalla Commissione speciale del Consiglio sulla situazione nelle carceri lombarde, anche attraverso le audizioni svolte con gli operatori e i responsabili degli Enti coinvolti a vario titolo nella gestione delle attività connesse alla funzione penitenziaria; PRESO ATTO - che oltre 23 mila persone detenute nelle carceri italiane, hanno dato vita dal 18 al 21 luglio 2012 ad una delle più grandi manifestazioni nonviolente mai avvenute in Italia all'interno degli Istituti di prevenzione e pena per chiedere un provvedimento di amnistia ed indulto come condizione preliminare per l'avvio di incisive misure di riforma della Giustizia, tanto sul versante penale quanto su quello civile, inderogabili per fronteggiare le pesanti ricadute in termini di denegata giustizia e di intollerabile sovraffollamento carcerario; - che in Lombardia hanno partecipato a questa azione nonviolenta almeno 3200 persone detenute, e in particolare oltre 600 a S.Vittore e oltre 300 a Canton Mombello; - che la richiesta di amnistia con le stesse motivazioni è stata inviata al Presidente della Repubblica da oltre 100 docenti universitari in materie giuridiche, costituzionalisti e penalisti, perchè il Presidente invii un Messaggio alle Camere affinchè decidano in merito al complesso dei problemi e alle soluzioni possibili, anche per recuperare alnostro Paese quell'1% del PIL calcolato come perdita economica dovuta al malfunzionamento della giustizia civile; APPREZZANDO - come segno di maturazione morale che da parte delle persone detenute nelle carceri lombarde, nonostante le terribili condizioni di vita, sia prevalsa nettamente la scelta delle pratiche nonviolente nella comunicazione delle proprie legittime rivendicazioni; - come segno di maturazione civile che nelle rivendicazioni avanzate attraverso i documenti scritti siano prevalse le sottolineature delle cause politico-giudiziarie e del ritardo della riforma della giustizia penale e civile, come causa a monte e matrice delle ricadute critiche sulle strutture penitenziarie e sulle condizioni di vita delle comunità che in esse a diverso titolo abitano e lavorano, tentando di attuare il dettato costituzionale; INVITA I PRESIDENTI DELLA GIUNTA E DEL CONSIGLIO REGIONALE 1) a trasmettere ai Presidenti della Camera e del Senato i documenti redatti dai comitati dei detenuti in occasione delle loro mobilitazioni nonviolente e acquisiti dalla Commissione speciale sulla situazione carceraria in Lombardia, affinchè ne siano edotti tutti i membri del Parlamento, titolari per le valutazioni e le decisioni rispetto alle soluzioni prospettate nei documenti, di esclusiva competenza parlamentare; 2) ad inviare il presente Atto al Presidente della Repubblica con la raccomandazione del Consiglio regionale della Lombardia affinchè il Presidente stesso invii un solenne Messaggio alle Camere esortandole a dibattere e a decidere soluzioni efficaci sui temi della Giustizia penale e civile, e quindi sul tema delle carceri e della funzione costituzionale delle pene, in risposta alla "prepotente urgenza" denunciata dallo stesso Presidente della Repubblica il 28 luglio del 2011, come prioritario interesse civile ed economico dell'Italia, per ricondurre lo Stato italiano entro i binari della legalità stabilita dalle Convenzioni internazionali, dai richiami del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa e dalle sentenze della Corte di Strasburgo.





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