A margine dei lavori dell'XI Congresso di Radicali Italiani (Roma, 1-4 novembre 2012) Maurizio Turco, tesoriere del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito e deputato radicale eletto nelle liste del Partito Democratico, ha concesso un'ampia e articolata intervista al direttore di Liberi.tv Gianni Colacione. Rispondendo con una certa libertà alle domande dell'intervistatore, Turco rievoca le sue prime esperienze come militante radicale, dai tavoli di raccolta firme davanti ai supermercati pugliesi fino all'elezione quasi fortuita nel Consiglio Federale del Partito Radicale, ma spiega anche i motivi che lo hanno spinto a non iscriversi a Radicali Italiani negli ultimi due anni. Ripercorrendo alcuni momenti decisivi degli ultimi tre decenni di storia radicale, dalle liste ecologiste degli anni Ottanta agli addii di Benedetto Della Vedova e Daniele Capezzone tra il 2005 e il 2007, sottolinea poi la continuità non solo statutaria del Partito, secondo la linea intellettuale che va da Antonio De Viti De Marco (1858-1943) a Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi fino a Marco Pannella. Ma guarda anche al futuro, alle difficoltà di trovare risorse finanziarie per l'attività politica e alle difficoltà anche maggiori di formare una classe dirigente all'altezza delle sfide dei prossimi anni, formata da dirigenti capaci di misurare le ambizioni sulle capacità. Per dare nuove prospettive e nuovo respiro alle idee radicali, dalla nonviolenza alla battaglia per lo stato di diritto.
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