domenica 15 aprile 2012

Sopra le mura del carcere

Di Thomas Mathiesen.
Da Perché il carcere?

Concretamente si possono distinguere due difficoltà. In primo luogo è molto difficile istituire quel tipo di contatto trasversale, sopra le mura del carcere, che è un presupposto necessario dell'azione di smascheramento. Esso fa tutt'uno con l'istituzione di quello che chiamerò d'ora innanzi una solidarietà comunicativa tra i detenuti e le persone politicamente sensibili all'esterno, ossia una comunicazione vicendevole sulla vita interna e sulle magagne del carcere. Sono in molti a darsi da fare, se necessario con grande impegno, per impedire che questa solidarietà comunicativa si stabilisca.
In secondo luogo, è difficile riuscire a diffondere nella società quella comprensione che la solidarietà comunicativa ha creato. Smascherare il fiasco non significa semplicemente additarlo, «renderlo noto». Sono molti gli esempi di persone che hanno «raccontato» al mondo esterno le brutture del carcere senza suscitare una reazione qualsiasi. Ciò che chiamiamo qui smascherare il segreto del carcere richiede che lo si denunci con tanta forza da poter convincere, tanta sincerità da poter commuovere, e giungendo, per il contenuto dell'informazione, tanto prossimi agli interlocutori da muovere all'azione. Anche in questo caso sono in molti a cercare d'impedirlo.
In pratica i due aspetti sono strettamente legati. Le difficoltà ad istituire al di sopra delle mura carcerarie la solidarietà comunicativa si riverberano sullo smascheramento, di cui la solidarietà è un presupposto necessario. Gli ostacoli che si frappongono allo smascheramento, dato che il lavoro va così facilmente a vuoto, hanno conseguenze sulla stessa istituzione della solidarietà comunicativa.

www.radicalisenzafissadimora.org

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