mercoledì 31 ottobre 2012

Abolizione del sostituto d'imposta, cui prodest? Una risposta ad Angelo Panebianco

Di Marco Sindona.

Scrivo queste righe animato da una sincera volontà di comprendere una cosa che mi è sempre parsa oscura, e spero che qualcuno vorrà aiutarmi a farlo. Lo spunto mi viene offerto da un articolo di Angelo Panebianco pubblicato su Sette del 26 ottobre 2012 in cui si riprende – senza citarli, naturalmente, ma questa non è una notizia... – un vecchio cavallo di battaglia dei radicali: la parificazione fiscale fra lavoratori autonomi e dipendenti, attraverso l'abolizione delle ritenute alla fonte sui redditi. L'argomento è noto: i lavoratori dipendenti sono onesti 'per forza' dal momento che lo Stato preleva le imposte prima ancora che essi ricevano lo stipendio, mentre i lavoratori autonomi hanno tutte le possibilità di occultare i propri redditi. La proposta è stata anche oggetto di referendum, poi se non ricordo male bocciati dalla Consulta*. Devo dire che, in tanti anni, ho quasi sempre condiviso le battaglie radicali, alcune con maggior entusiasmo, altre con minore, ma raramente sono stato del tutto contrario, come appunto in questo caso. Cercherò di spiegare i motivi della mia opposizione, sia con riferimento agli argomenti che mi sembra di avere colto negli anni da parte di dirigenti radicali, sia a quelli esposti da Panebianco.

I principali argomenti a favore della proposta sono due: la parificazione di trattamento fra autonomi e dipendenti, e la trasparenza fiscale. Per il primo, sgombrerei subito il campo da un equivoco: l'impossibilità per i dipendenti di evadere non è dovuta alle ritenute alla fonte, ma alla tipologia di contratto di lavoro. Anche senza ritenute, il lavoratore dipendente ha un reddito che nella maggior parte dei casi è noto o facilmente accertabile, e dunque ogni tentativo di evasione sarebbe velleitario. E comunque non capisco quale sia la logica di chi vuole dare al lavoratore dipendente lo stipendio lordo dicendogli: adesso fai quello che vuoi, paga le tasse se ti va, se no evadi come fanno gli autonomi. Salvo in un caso di cui parlerò più avanti, non mi sembra che rendere possibile l'evasione fiscale sia un obiettivo condivisibile. Inoltre, non si considera che per molti lavoratori dipendenti il fatto che il datore di lavoro effettui le ritenute e si occupi della dichiarazione dei redditi è una grande comodità e un risparmio di spesa. L'alternativa sarebbe un ulteriore aumento del già enorme numero di commercialisti e un ingolfamento dei centri pubblici di assistenza fiscale. Temo che i sostenitori di un sia pur teoricamente valido principio di autonomia e di libertà si troverebbero ad essere insultati da milioni di lavoratori dipendenti incazzati per nuove seccature che prima venivano loro risparmiate.

Veniamo al secondo argomento, la trasparenza fiscale. Si dice: con le ritenute alla fonte, non si ha la giusta percezione di quanto sia il carico fiscale. Qui i lavoratori dipendenti, a mio avviso, avrebbero diritto di incazzarsi ancor di più. Ma chi sostiene queste tesi ha mai visto una busta paga? Il lavoratore dipendente sa benissimo qual è il suo salario lordo e quale il netto, e nella busta paga sono indicate con precisione le diverse ritenute. In una vita precedente, quando Panebianco era vicino al Partito Radicale, sono stato anche suo amico, ma adesso, che dai radicali sembra così lontano, mi viene da chiedermi in quale astratto mondo egli viva, per ritenere che, uniformata la cittadinanza fiscale, «la divisione di interessi fra le diverse categorie di contribuenti scomparirebbe e i gestori della spesa pubblica si troverebbero a dover giustificare ogni uscita sino all'ultimo centesimo». Addirittura, questo sarebbe l'inizio di una nuova era in cui «ben pochi cittadini potrebbero ancora accettare l'attuale livello di imposizione fiscale» (che adesso evidentemente accettano per pura e semplice ignoranza). Come a dire che i politici fanno quel che vogliono dei nostri soldi non perché hanno in mano le leve di un sistema corrotto e in grado di auto-perpetuarsi – come Panebianco stesso denuncia in altri scritti – ma perché i lavoratori dipendenti sono ignari di quanto paghino di imposte. Analisi che mi sembra più appropriata ad un'Italia ottocentesca, contadina e analfabeta al 90% che a quella di oggi.

Curiosamente, non trovo mai citati quelli che a me sembrano i due soli argomenti validi a favore dell'abolizione delle ritenute alla fonte: dare la possibilità ai lavoratori dipendenti di fare obiezione fiscale, e sgravare le aziende da un compito che devono svolgere per conto dello Stato. Purtroppo ambedue gli argomenti sono deboli: il primo – pure importantissimo in linea di principio e carissimo ai radicali – perché in pratica non si è mai riusciti in Italia a organizzare una significativa obiezione fiscale – e per dare un segnale importante basterebbero e avanzerebbero i lavoratori autonomi –; il secondo perché lo sgravio per le aziende sarebbe più che compensato, come già detto, da un aggravio per i cittadini. Chiudo dicendo che quando ho provato a porre queste argomentazioni a militanti e dirigenti radicali non ho mai avuto risposte soddisfacenti, come se questa battaglia facesse parte di un generico armamentario liberale ma senza attenzione alle possibilità concrete di essere applicata alla realtà italiana. So però che alcuni dirigenti che si occupano di economia e lo stesso Pannella la ritengono una battaglia giusta ed importante, e questo mi fa ritenere che ci siano argomenti più validi di quelli che sono riuscito ad immaginare. Come ho detto all'inizio, con spirito aperto attendo di conoscerli.

* I radicali hanno cercato a più riprese nel corso degli anni Novanta di abolire per via referendaria il sostituto d'imposta (nel 1994, 1995, 1997 e 1999). I quesiti sono stati però sempre bocciati dalla Corte Costituzionale perché, secondo la Corte, riguardavano leggi tributarie e quindi violavano l'articolo 75 comma 2 della Costituzione [NdR].

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martedì 30 ottobre 2012

Cena per il compleanno di Diego Mazzola


Stasera, diversamente dagli altri martedì, non saremo in via Borsieri 12 per la nostra consueta riunione settimanale e ci ritroveremo invece in una pizzeria di Milano per festeggiare il compleanno del nostro iscritto Diego Mazzola. Radicale storico e militante infaticabile, Mazzola è stato uno dei fondatori della nostra associazione e ha anche ricoperto la carica di tesoriere negli anni 2008 e 2009.

Appuntamento martedì 30 ottobre alle ore 20:00, presso il ristorante The Kitchen in via Scarlatti 7 (MM1 Lima) a Milano.

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domenica 28 ottobre 2012

Le occasioni perdute dai radicali


Pubblichiamo la registrazione audio, a cura di Radio Radicale, della conferenza tenuta dal professor Alessandro Volpi, docente di Storia Contemporanea presso l'Università di Pisa, a conclusione della mostra di manifesti radicali dal titolo 'Chi ha paura dei fantasmi? 1972-2001: 30 anni di storia attraverso i manifesti radicali', organizzata dall'associazione ALTernativa RAdicale a Massa dal 20 al 23 settembre 2012.




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venerdì 26 ottobre 2012

Oggi è il compleanno di Diego Mazzola! Martedì prossimo lo festeggiamo con una cena in pizzeria a Milano


Oggi il nostro iscritto Diego Mazzola compie sessantasei anni. Radicale storico e militante infaticabile, Mazzola è stato uno dei fondatori della nostra associazione e ha anche ricoperto la carica di tesoriere negli anni 2008 e 2009. Martedì prossimo, 30 ottobre, festeggeremo questa ricorrenza con una cena in pizzeria aperta a tutti gli amici di Diego. Se volete partecipare, fatecelo sapere inviando una e-mail al nostro indirizzo di posta elettronica radicalisfd@gmail.com oppure direttamente commentando questo post. In questo modo potremo prenotare tempestivamente un tavolo adeguato.

Appuntamento martedì 30 ottobre alle ore 20:00, presso il ristorante The Kitchen in via Scarlatti 7 (MM1 Lima) a Milano.

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martedì 23 ottobre 2012

Riunione settimanale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. All'ordine del giorno le nostre prossime iniziative pubbliche in tema di giustizia e amnistia. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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giovedì 18 ottobre 2012

Sit-in davanti a Palazzo Marino per la sospensione del gemellaggio tra Milano e San Pietroburgo. Con Marco Perduca


Oggi pomeriggio l'Associazione Radicale Certi Diritti organizza un sit-in per chiedere al Consiglio Comunale di Milano di sospendere il gemellaggio con San Pietroburgo dopo l'approvazione, lo scorso 29 febbraio, della legge contro la 'propaganda omosessuale' che di fatto criminalizza qualunque attività o informazione relativa alle persone LGBTI. Partecipa Marco Perduca, senatore radicale eletto nelle liste del Partito Democratico e segretario della Commissione Diritti Umani del Senato.

'Il 15 ottobre, A 13 giorni dal lancio della campagna per la sospensione del gemellaggio tra Milano e San Pietroburgo, Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, scrive una lettera aperta al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, per chiedergli di rompere il silenzio dell'amministrazione e d'incontrare il segretario della Commissione Diritti Umani del Senato, Marco Perduca, che parteciperà a un presidio davanti a Palazzo Marino giovedì 18 ottobre dalle 18:30. La lettera spiega le ragioni che hanno portato a dar vita alla campagna per la sospensione del gemellaggio che dal 2 ottobre, giorno di lancio della campagna e del 45° anniversario del gemellaggio, a oggi è già stata apprezzata da più di 1222 utenti Facebook (una media di più di 100 "mi piace" al giorno). Apprendiamo con soddisfazione che, a distanza di sei mesi dalla presentazione, la mozione per la revoca o la sospensione del gemellaggio tra Milano e San Pietroburgo è stata messa in discussione proprio giovedì 18, data in cui abbiamo convocato il sit-in davanti a Palazzo Marino'.

Appuntamento giovedì 18 ottobre alle ore 18:30, davanti a Palazzo Marino in piazza della Scala 2 (MM1/3 Duomo) a Milano.

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venerdì 12 ottobre 2012

Premio Nobel per la Pace all'Unione Europea: le motivazioni ufficiali (in italiano)


Da Nobelprize.org. The Official Web Site of the Nobel Prize.


Il Premio Nobel per la Pace 2012


Il Comitato Norvegese per il Nobel ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Pace 2012 all'Unione Europea (UE). L'unione e i suoi precursori hanno infatti contribuito per sei decenni al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa.

Negli anni tra le due Guerre, il Comitato Norvegese per il Nobel ha premiato diverse persone che perseguivano la riconciliazione tra Germania e Francia. Dal 1945 quella riconciliazione è diventata una realtà. Le spaventose sofferenze della Seconda Guerra Mondiale hanno reso evidente la necessità di una nuova Europa. In un periodo di settant'anni Germania e Francia avevano combattuto tre guerre. Oggi una guerra tra Germania e Francia è impensabile. Questo dimostra come, attraverso sforzi ben indirizzati e costruendo una fiducia reciproca, nemici storici possono diventare stretti alleati.

Negli anni Ottanta Grecia, Spagna e Portogallo sono entrati nell'Unione Europea. L'introduzione della democrazia è stata una condizione per la loro adesione. La caduta del Muro di Berlino ha poi reso possibile l'adesione di parecchi paesi dell'Europa centrale e orientale, aprendo così una nuova era nella storia europea. La divisione tra Oriente e Occidente è stata in larga misura superata; la democrazia è stata rafforzata; molti conflitti etnici all'interno delle nazioni sono stati ricomposti.

L'ammissione della Croazia come membro l'anno prossimo, l'apertura di negoziati per l'adesione con il Montenegro e la concessione dello status di paese candidato alla Serbia consolidano tutti il processo di riconciliazione nei Balcani. Nel decennio scorso la possibilità di adesione all'Unione Europea della Turchia ha inoltre fatto progredire la democrazia e i diritti umani anche in quel paese.

L'Unione Europea sta adesso attraversando gravi difficoltà economiche e vive un notevole conflitto sociale. Il Comitato Norvegese per il Nobel vuole però concentrarsi su quello che considera il più importante risultato raggiunto dall'Unione Europea: la vittoriosa lotta per la pace e la riconciliazione, per la democrazia e i diritti umani. Il ruolo stabilizzatore svolto dall'Unione Europea ha contribuito a trasformare la maggior parte dell'Europa da un continente di guerra a un continente di pace.

Il lavoro dell'Unione Europea rappresenta la 'fraternità tra le nazioni' ed equivale a una forma di quei 'congressi di pace' a cui Alfred Nobel fa riferimento nel suo testamento del 1895 tra i criteri per l'assegnazione del Premio per la Pace.

Oslo, 12 ottobre 2012

(Traduzione a cura di Marco del Ciello. Il testo nell'originale inglese è disponibile a questo link)

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giovedì 11 ottobre 2012

Formigoni condannato per aver diffamato i radicali: i commenti a caldo di Bonino, Cappato, Lipparini, Saviano


A cura di Marco del Ciello.

Oggi pomeriggio la giudice Carmen D'Elia del tribunale di Milano ha condannato il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni a 900 euro di multa e 110.000 euro di risarcimento per aver diffamato i radicali in relazione alla vicenda delle firme false per le elezioni regionali del 2010. Ecco i commenti a caldo di Emma Bonino, Marco Cappato, Lorenzo Lipparini e Roberto Saviano:


Emma Bonino ha scritto sul suo sito Internet www.emmabonino.it:

'Se fossimo in uno stato democratico e con un sistema giudiziario davvero funzionante, Roberto Formigoni, oltre che condannato per diffamazione, avrebbe visto la sua elezione dichiarata illegale e quindi nulla, con nuove elezioni già indette. Sono più di dieci anni che i Radicali denunciano in tutte le sedi, sempre inascoltati, i casi di illegalità nella raccolta delle firme. Oggi, finalmente, siamo ad un primo riconoscimento della nostra cocciuta, determinata diversità. Si dice che tutti i partiti sono uguali: tutti i partiti, tranne i Radicali. È ora che questa alterità nei comportamenti sia sistematicamente registrata e riportata quando si descrivono le malefatte di questi giorni e anni'.


Marco Cappato e Lorenzo Lipparini hanno dichiarato:

'Con la sentenza di oggi si è quantomeno riparato al tentativo formigoniano di ledere a reti unificate e senza possibilità di replica l'onore dell'unica forza politica che si è sempre battuta per la legalità delle elezioni: il Partito Radicale. Se fossimo in una democrazia e in uno Stato di diritto, ora ci dovremmo aspettare che finalmente dopo oltre due anni e mezzo siano anche annullate quelle elezioni regionali del 2010 totalmente illegali, in ragione della truffa elettorale che noi Radicali abbiamo scoperto, costringendo la giustizia a occuparsene'.


Roberto Saviano ha scritto sulla sua pagina Facebook:

Formigoni è stato appena condannato per diffamazione nei confronti dei Radicali Marco Cappato e Lorenzo Lipparini. Aveva sostenuto che la falsità delle firme che lo avevano abusivamente portato alla Presidenza della Regione Lombardia, era da addebitare a chi quel reato aveva denunciato. Oggi, oltre al buon senso, anche una sentenza ci dice che Formigoni in questi anni su questo ha mentito. Un uomo senza scrupoli, che non esita a dire il falso pur di mantenere in vita un sistema di potere che sta portando al disastro la regione più industrializzata del Paese.


Videointervista a Marco Cappato sul sito Repubblica.it:



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Se legalizzando io potessi... Dibattito con Claudia Sterzi e Carla Rossi


Domani l'associazione culturale studentesca Anime Salve Spa organizza un dibattito sull'antiproibizionismo dal titolo 'Se legalizzando io potessi...'. Partecipano: Stefano Gurciullo, economista e co-redattore del sito Quattrogatti.info; Carla Rossi, ordinaria di statistica medica presso l'Università di Roma Tor Vergata e rappresentante del Parlamento Europeo nel Consiglio di amministrazione dell'Osservatorio europeo sulle droghe e tossicodipendenza (EMCDDA); Chiara Cremonesi, consigliere regionale di Sinistra Ecologia e Libertà in Lombardia; Claudia Sterzi, segretaria dell'Associazione Radicale Antiproibizionisti; Eleonora Montani, docente di criminologia presso l'Università Bocconi. Modera: Laura Cesaris, docente di procedura penale presso l'Università Bocconi.

'Se legalizzando io potessi... combattere la criminalità organizzata? Arginare la tossicodipendenza? Aumentare il gettito fiscale? Nel 2005, Milton Friedman è stato il primo firmatario di un appello sottoscritto da oltre 500 economisti americani per denunciare gli enormi costi (7,7 miliardi di dollari all'anno) del proibizionismo sulla marijuana: considerava questa legge un sussidio virtuale del governo alla criminalità organizzata. Può la legalizzazione apportare benefici sociali ed economici? E soprattutto: può essa combattere la criminalità organizzata? Anime Salve Spa vorrebbe aprire un dibattito, con gli esperti e con gli studenti della comunità studentesca'.

Il dibattito sarà trasmesso in diretta su Radio Radicale.

Appuntamento venerdì 12 ottobre alle 12:00, presso l'aula N02 dell'edificio Velodromo dell'Università Bocconi in piazza Angelo Sraffa 13 a Milano.

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mercoledì 10 ottobre 2012

Radical Party: le registrazioni e le fotografie di tutti gli eventi!


A cura di Marco del Ciello.

Dal 28 settembre al 9 ottobre l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora ha tenuto aperto in piazza Cordusio, nel pieno centro di Milano, un doppio gazebo di otto metri per quattro. In queste due settimane scarse abbiamo organizzato e ospitato un gran numero di eventi radicali sotto il titolo complessivo di Tu chiamala, se vuoi, democrazia.... Questa seconda edizione, dopo quella del 2011, del Radical Party milanese ha avuto un successo di pubblico anche superiore alle nostre aspettative. Ieri l'iniziativa si è ufficialmente conclusa, ma ci restano un gran numero di fotografie (scattate da me) e le registrazioni audio e video realizzate da Radio Radicale. Ecco l'elenco completo degli eventi, con i relativi link:

...venerdì 28 settembre abbiamo arredato il gazebo con manifesti, citazioni e notizie sulle attività dei radicali (guarda le fotografie)...

...sabato 29 settembre abbiamo organizzato un dibattito dal titolo Religioni e libertà religiosa, chiese e stato con Maurizio Turco, Giuseppe Platone e Vittorio Bellavite (guarda le fotografie e ascolta la registrazione)...

...domenica 30 settembre abbiamo ospitato una serata organizzata dall'Associazione Radicali Certi Diritti dal titolo Varianza, non devianza con Roberta Ribali (guarda le fotografie e ascolta la registrazione)...

...giovedì 4 ottobre, mattina, abbiamo ospitato la conferenza stampa di presentazione del IX Congresso dell'Associazione Luca Coscioni con Stefano Boeri, Marco Cappato e Marcello Crivellini (ascolta la registrazione)...

...giovedì 4 ottobre, sera, abbiamo organizzato una riunione settimanale speciale dal titolo Alternativa nonviolenta: utopia o necessità? con Aligi Taschera e Guido Biancardi (guarda le fotografie)...

...venerdì 5 ottobre abbiamo organizzato un dibattito dal titolo Ingiust'Italia: lo stato criminale della giustizia nel nostro paese con Marco Pannella e Vittorio Feltri (guarda le fotografie e la registrazione video)...

...domenica 7 ottobre abbiamo organizzato un dibattito dal titolo Le sfide per il Partito Radicale Nonviolento: dall'Europa al Medio Oriente per una politica transnazionale dei diritti con Marco Perduca, Daniele Nahum e Matteo Cazzulani (guarda le fotografie e ascolta la registrazione).

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martedì 9 ottobre 2012

Luciano Cavagnaro è deceduto. Il funerale domani mattina a Milano


Francesco Pasquariello ci comunica che oggi ci ha lasciato Luciano Cavagnaro, radicale fin dalla prima ora; dopo la morte della moglie Myriam Cazzavillan avvenuta pochi mesi fa, anche lui se ne è andato. Scompare così una coppia che ha animato l'ambiente radicale milanese, e non solo, per circa venti anni.

Il funerale si terrà domani mercoledì 10 ottobre alle ore 11:30 presso il Tempio Valdese di Milano in via Francesco Sforza 12 (MM1 San Babila).

Riunione settimanale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Faremo un bilancio dell'esperienza del secondo Radical Party, che si è svolto dal 28 settembre a oggi in piazza Cordusio. All'ordine del giorno anche le nostre prossime iniziative pubbliche in tema di giustizia e amnistia. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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domenica 7 ottobre 2012

Radical Party, Le sfide per il Partito Radicale Nonviolento: dall'Europa al Medio Oriente per una politica transnazionale dei diritti


Oggi pomeriggio, nell'ambito dell'iniziativa Radical Party in corso a Milano dal 28 settembre al 9 ottobre, l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora organizza un dibattito dal titolo 'Le sfide per il Partito Radicale Nonviolento: dall'Europa al Medio Oriente per una politica transnazionale dei diritti'. Partecipano: Marco Perduca, senatore radicale eletto nelle liste del Partito Democratico; Daniele Nahum, portavoce della Comunità Ebraica di Milano; Matteo Cazzulani, giornalista e autore del libro 'La Democrazia Arancione. Storia politica dell'Ucraina dall'Indipendenza alle presidenziali 2010' (Libri Bianchi, 2010).

Appuntamento domenica 7 ottobre alle ore 16:30, presso il gazebo Radical Party in piazza Cordusio (MM1 Cordusio) a Milano.

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venerdì 5 ottobre 2012

Radical Party, Ingiust'Italia: lo stato criminale della giustizia nel nostro paese. Con Marco Pannella e Vittorio Feltri


Oggi pomeriggio, nell'ambito dell'iniziativa Radical Party in corso a Milano dal 28 settembre al 9 ottobre, l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora organizza un dibattito dal titolo 'Ingiust'Italia: lo stato criminale della giustizia nel nostro paese'. All'interno del nostro gazebo in piazza Cordusio Marco Pannella e il giornalista Vittorio Feltri si confronteranno pubblicamente sullo stato della giustizia in Italia, dalla condizione delle carceri all'intollerabile lunghezza dei processi.

L'anno scorso Vittorio Feltri ha spiegato con un articolo su Il Giornale il suo sostegno alla proposta di amnistia lanciata da Marco Pannella e dai radicali:


N. B.: per seguire e commentare il dibattito in diretta su Twitter, cercate l'hashtag #PannellaFeltri. Faremo il live-tweeting dell'evento dal nostro account @radicalisfd.

Appuntamento venerdì 5 ottobre alle ore 17:00, presso il gazebo Radical Party in piazza Cordusio (MM1 Cordusio) a Milano.

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giovedì 4 ottobre 2012

Radical Party, Alternativa nonviolenta: utopia o necessità?


Stasera, nell'ambito dell'iniziativa Radical Party in corso a Milano dal 28 settembre al 9 ottobre, ci ritroveremo per una riunione settimanale molto speciale. Cambia il giorno: giovedì e non martedì, per ovviare allo sciopero del trasporto pubblico. Cambia la sede: non saremo infatti in via Borsieri 12, ma dentro il gazebo Radical Party in piazza Cordusio. E cambiano anche i protagonisti: avremo infatti come ospiti il radicale storico Guido Biancardi e lo psicologo Aligi Taschera. Parleremo di nonviolenza, tra utopia e necessità. A partire dalla settimana prossima riprenderemo invece le nostre solite abitudini.

Appuntamento giovedì 4 ottobre alle ore 20:30, presso il gazebo Radical Party in piazza Cordusio (MM1 Cordusio) a Milano.

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mercoledì 3 ottobre 2012

Shlomo Venezia: simbolo della memoria storica dei giovani ebrei italiani


Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

COMUNICATO STAMPA
SHLOMO VENEZIA: SIMBOLO DELLA MEMORIA STORICA DEI GIOVANI EBREI ITALIANI

Dichiarazione di Daniele M. Regard, presidente dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia (UGEI):

Si parla spesso dell'importanza della memoria storica. Si parla spesso dell'importanza di una memoria diretta degli avvenimenti, come testimonianza di un impatto forte e concreto con la storia stessa. Si parla spesso di quanto sia importante rivivere gli eventi nei racconti e nelle parole dei superstiti affinché fungano da monito per le future generazioni. È in questo senso che Shlomo Venezia (z"l), sopravvissuto ad Auschwitz Birkenau, rappresenta a tutti gli effetti la memoria storica di noi giovani ebrei italiani. Con grande commozione abbiamo appreso la notizia della sua scomparsa qualche giorno fa. Shlomo ha accompagnato molti di noi in quel viaggio della memoria ad Auschwitz che ognuno, almeno una volta nella vita, dovrebbe fare; è venuto nelle scuole di molti di noi per raccontare gli orrori che in prima persona ha vissuto. In tanti abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo e di ascoltare le sue parole; ci ha raccontato la paura e l'orrore, mostrando sempre grande umanità e semplicità. Ha impresso in noi memorie personali che ci accompagneranno per tutta la vita. Sarà nostro il compito di trasmettere agli altri la sua storia affinché nulla venga dimenticato, perché ha fatto sì che la sua memoria, oggi, sia anche la nostra.

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Radical Party: Conferenza stampa di presentazione del IX Congresso dell'Associazione Luca Coscioni. Con Stefano Boeri, Marco Cappato e Marcello Crivellini


Domani mattina, nell'ambito dell'iniziativa Radical Party in corso a Milano dal 28 settembre al 9 ottobre, l'Associazione Luca Coscioni organizza una conferenza stampa di presentazione del suo IX Congresso annuale. Il Congresso, dal titolo 'Lombardia chiama Europa: Per fermare gli azzeccagarbugli della "Vita" (e i Don Rodrigo delle Proibizioni). Ricerca, Eutanasia, Salute, Disabilità: Dal Corpo dei malati al cuore della politica', si svolgerà sabato 6 ottobre e domenica 7 ottobre presso Palazzo Reale (MM1/3 Duomo) a Milano. Il programma dei lavori è disponibile sul sito www.associazionelucacoscioni.it. Partecipano alla conferenza stampa: Stefano Boeri, assessore alla Cultura del Comune di Milano; Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni; Marcello Crivellini, membro della Direzione dell'Associazione Luca Coscioni. Introduce: Marco Di Salvo, segretario dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora.

Appuntamento giovedì 4 ottobre alle ore 11:30, presso il gazebo Radical Party in piazza Cordusio (MM1 Cordusio) a Milano.

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Vittorio Feltri: Cari onorevoli, sull'amnistia io sto con Pannella


Venerdì pomeriggio, nell'ambito dell'iniziativa Radical Party in corso a Milano dal 28 settembre al 9 ottobre, Vittorio Feltri incontra Marco Pannella per discutere pubblicamente dello stato criminale della giustizia in Italia, dalla condizione delle carceri all'intollerabile lunghezza dei processi. Ripubblichiamo quindi un articolo in cui il giornalista spiega il suo sostegno alla proposta di amnistia lanciata da Pannella e dai radicali. Appuntamento venerdì 5 ottobre alle ore 17:00, presso il gazebo Radical Party in piazza Cordusio (MM1 Cordusio) a Milano.


Di Vittorio Feltri.
Da Il Giornale del 25 giugno 2011.

È una posizione impopolare che molti italiani non capiscono. Ma qualcuno deve smuovere l'indifferenza del Parlamento. Marco Pannella sfida la morte per dire che i carcerati hanno diritto a situazioni dignitose. Se l'Italia non può costruire nuovi penitenziari, si rassegni a trovare pene alternative.

L'ennesima violenza di Mar­co Pannella su se stesso (sciopero della sete, un ri­schio letale) lascia perplessi gli italiani se addirittura non li irrita.

Perché è finaliz­z­ata ad accendere l'attenzio­ne della politica, e dell'opi­nione pubblica in generale, su un problema autentico, grave, che tuttavia la gente non considera neppure: la condizione disumana in cui vengono tenuti i carcerati. La mentalità diffusa è que­sta: chi finisce dentro ci de­ve rimanere per espiare. Non importa se la metà dei detenuti è in attesa di giudi­zio e non è detto sia colpevo­le. Non importa neppure che la Costituzione (oltre alla tradizione di civiltà) sia chiara: la pena deve servire a emendare (rieducare) e non può trasformarsi in una sorta di vendetta contro il reo, il quale dunque sia pri­vato della libertà, ma non della dignità.

Il più delle vol­te questi discorsi teorici fan­no venire i nervi a chi li ascol­ta, convinto semmai dell'op­portunità di infliggere qual­siasi tormento a chi sta die­tro le sbarre, così impara a non delinquere. Se le prigioni sono sovraf­follate, indecenti, stabili­menti di tortura dove la pro­miscuità annulla la perso­nalità e abbrutisce, chisse­nefrega: tanto peggio per i criminali, tanto meglio per noi onesti. L'idea cambia se all'onesto capita (eccome se capita) di essere arresta­to, magari per errore. Allora prova cosa voglia dire nel Terzo Millennio subire umi­liazioni di tipo medievale e si propone, appena fuori, di dedicare il resto della vita al­la battaglia: riservare ai car­cerati un trattamento alme­no cristiano se non proprio civile.

Peccato che dopo un me­se di libertà, il ricordo dei pa­timenti sbiadisca e la volon­tà che essi non si ripetano mai più, per nessuno, evapo­ri e lasci il posto ad altri impegni. Sicché per i detenuti si perpetuano indicibili sof­ferenze. L'unico politico che invece non dimentica mai nessuno, nemmeno gli «ultimi», è Marco Pannella, eroe (senza retorica) di mil­le guerre contro le ingiusti­zie (e a favore dei diritti), al­cune perse e molte vinte. Lui, il Grande Radicale, ha speso l'esistenza non per ar­ricchirsi e farsi bello in tivù, ma per imporre le «ragioni della Ragione» sull'egoismo e la meschinità dei potenti, bravi solo a farsi gli affari propri e a difendere i privile­gi della casta cui apparten­gono. Anche adesso, vecchio e malandato, Marco sfida la morte per dire al Palazzo che se un Paese basa il pro­prio ordinamento giudizia­rio sulle condanne alla de­tenzione, bisogna almeno che si doti delle strutture ne­cessarie affinché tali con­danne siano scontate in luo­ghi idonei. L'Italia non è all' altezza, per mancanza di mezzi, di costruire nuovi pe­nitenziari Si rassegni a tro­vare pene alternative.

E a de­penalizzare certi reati. Infine l'amnistia non è una bestemmia. Se ne discu­ta con serietà come si faceva un tempo. E si rammenti che, a differenza dell'indul­to, cancella il reato e quindi anche il processo, non sola­mente la sanzione, e pertan­to la sua applicazione contri­buirebbe a sollevare i tribu­nali dal lavoro che non rie­scono a svolgere. Azzerare e ripartire da capo. Forza Pannella. E che qual­cuno gli dia retta. So che que­sto articolo è impopolare. Mi auguro però serva a smuovere dall'indifferenza i signori del Parlamento.

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lunedì 1 ottobre 2012

Il Radical Party di Milano continua! Con Marco Pannella, Vittorio Feltri, Marco Perduca e tanti altri


Venerdì scorso abbiamo inaugurato la seconda edizione del Radical Party, un punto di ritrovo a disposizione di tutti i soggetti costituenti del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito proprio nel centro di Milano. Nel fine settimana il gazebo in piazza Cordusio ha ospitato due importanti e partecipati appuntamenti: sabato pomeriggio il deputato radicale Maurizio Turco, il pastore valdese Giuseppe Platone e il cattolico conciliare Vittorio Bellavite si sono confrontati su 'Religioni e libertà religiose, chiese e stato' (la registrazione integrale del dibattito è disponibile sul sito di Radio Radicale a questo link); domenica sera l'Associazione Radicale Certi Diritti ha organizzato un incontro con la neuropsichiatra Roberta Ribali su identità di genere, transessualità e trans-genderismo dal titolo 'Varianza, non devianza'. Le fotografie di questi tre intensi giorni sono visibili qui, qui e qui.

Il secondo Radical Party non è però finito e anzi continua fino a martedì 9 ottobre! Questa settimana il gazebo di piazza Cordusio ospiterà infatti tre nuove iniziative:

Giovedì 4 ottobre alle ore 20:30. Alternativa nonviolenta: Utopia o necessità? La consueta riunione settimanale dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora si sposta in via eccezionale dal martedì al giovedì a causa dello sciopero del trasporto pubblico locale. Parleremo di nonviolenza insieme allo psicologo Aligi Taschera e al radicale storico Guido Biancardi.

Venerdì 5 ottobre alle ore 17:00. Ingiust'Italia: lo stato criminale della giustizia nel nostro paese. Marco Pannella e il giornalista Vittorio Feltri si confrontano pubblicamente sullo stato della giustizia in Italia, dalla condizione delle carceri all'intollerabile lunghezza dei processi.

Domenica 7 ottobre alle ore 16:30. Le sfide per il Partito Radicale Nonviolento: dall'Europa al Medio Oriente per una politica transnazionale dei diritti. Partecipano: Marco Perduca, senatore radicale eletto nelle liste del Partito Democratico; Daniele Nahum, vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano; Matteo Cazzulani, giornalista e autore del libro 'La Democrazia Arancione. Storia politica dell'Ucraina dall'Indipendenza alle presidenziali 2010' (Libri Bianchi, 2010).

Appuntamento fino a martedì 9 ottobre, presso il gazebo Radical Party in piazza Cordusio (MM1 Cordusio) a Milano.

www.radicalisenzafissadimora.org