venerdì 30 maggio 2014

Illegalità delle carceri: il Presidente Napolitano. Nessuna clemenza? “Toccherà dimostrare che le altre misure sono sufficienti ad adeguarci, magari non nei tempi stretti indicati dalla sentenza della Cedu”.



Parlando a Strasburgo, il 2 maggio,  il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo aveva detto. Ecco uno stralcio del suo intervento: 

(……) ”nel mio messaggio, (pressochè ignorato dal Parlamento n.d.r.) io ho indicato tre piste: la prima pista, quello che va rivisto nella legislazione penale e nell’ordinamento penitenziario per evitare un continuo  e insostenibile aumento dei detenuti in carcere. Una questione è – per esempio – quella della durata della custodia cautelare, della carcerazione preventiva. Voi sapete quanto sia alta la percentuale tra i detenuti di coloro che vi sono in attesa anche della prima condanna! Quindi qualcosa va modificato nella legislazione, nell’ordinamento penitenziario. Il secondo punto che ho indicato è quello, diciamo, della capienza delle carceri. Della necessità di carceri innanzitutto più moderne, anche nella loro concezione. Noi abbiamo carceri in ambienti assolutamente impossibili anche per vecchiezza, cioè per vecchiezza di concezione, per vecchiezza, diciamo,  di età. E la terza pista che io ho indicato, e poi ho detto: “Il Parlamento decida come crede”, è quella di un provvedimento di clemenza, di un provvedimento di indulto e amnistia. Questa questione è stata discussa nella Commissione giustizia della Camera dei Deputati senza arrivare ad alcuna conclusione. Io ho detto:  è una responsabilità che il Parlamento deve prendere in assoluta libertà;  non ritiene necessario e, anzi, ritiene sconsigliabile il provvedimento di indulto?  Va bene, gli  toccherà dimostrare che le altre misure sono sufficienti ad adeguarci, magari non nei termini stretti indicati dalla sentenza della Cedu, alle indicazioni che sono proprie della Corte Europea dei diritti dell’Uomo”. (…)

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