Parlando a Strasburgo, il 2 maggio, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo aveva detto. Ecco uno stralcio del suo intervento:
(……) ”nel mio messaggio, (pressochè ignorato dal Parlamento n.d.r.) io ho
indicato tre piste: la prima pista, quello che va rivisto nella legislazione
penale e nell’ordinamento penitenziario per evitare un continuo e insostenibile aumento dei detenuti in
carcere. Una questione è – per esempio – quella della durata della custodia
cautelare, della carcerazione preventiva. Voi sapete quanto sia alta la
percentuale tra i detenuti di coloro che vi sono in attesa anche della prima
condanna! Quindi qualcosa va modificato nella legislazione, nell’ordinamento
penitenziario. Il secondo punto che ho indicato è quello, diciamo, della capienza
delle carceri. Della necessità di carceri innanzitutto più moderne, anche nella
loro concezione. Noi abbiamo carceri in ambienti assolutamente impossibili
anche per vecchiezza, cioè per vecchiezza di concezione, per vecchiezza,
diciamo, di età. E la terza pista che io
ho indicato, e poi ho detto: “Il Parlamento decida come crede”, è quella di un
provvedimento di clemenza, di un provvedimento di indulto e amnistia. Questa
questione è stata discussa nella Commissione giustizia della Camera dei Deputati
senza arrivare ad alcuna conclusione. Io ho detto: è una responsabilità che il Parlamento deve
prendere in assoluta libertà; non
ritiene necessario e, anzi, ritiene sconsigliabile il provvedimento di
indulto? Va bene, gli toccherà dimostrare che le altre misure sono
sufficienti ad adeguarci, magari non nei termini stretti indicati dalla
sentenza della Cedu, alle indicazioni che sono proprie della Corte Europea dei
diritti dell’Uomo”. (…)
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