domenica 28 agosto 2011

Come funziona l'otto per mille alla Chiesa Cattolica?

Di Curzio Maltese.
Da La questua. Quanto costa la Chiesa agli italiani.

Gli spot della Chiesa cattolica sono per la maggior parte degli italiani l'unica fonte d'informazione sull'otto per mille. Ne conseguono una serie di pregiudizi diffusi. Credenti e non credenti sono convinti che la Chiesa cattolica usi i fondi dell'otto per mille soprattutto per la carità in Italia e nel Terzo mondo. Le due voci occupano il 90 per cento dei messaggi, ma costituiscono nella realtà soltanto il 20 per cento della spesa reale: l'80 per cento del miliardo di euro rimane alla Chiesa cattolica, per una serie di usi e destinazioni che le campagne pubblicitarie in genere non documentano.

Tanto meno, gli spot cattolici si occupano di informare che le quote non espresse nella dichiarazione dei redditi – il 60 per cento – sono comunque assegnate sulla base del 40 per cento di quanto è stato espresso e finiscono dunque al 90 per cento nelle casse della Cei. Questo compito, in effetti, spetterebbe allo Stato italiano. Lo Stato avrebbe avuto il dovere di illustrare e giustificare ai cittadini un meccanismo di "voto fiscale" unico al mondo. Inconcepibile non soltanto in nazioni in cui vige un ordinamento separatista fra Stato e Chiesa, come la Francia, ma anche nei paesi concordatari. In Spagna le quote non espresse nel "cinque per mille" rimangono allo Stato, come suggerirebbe la logica.

www.radicalisenzafissadimora.org

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