Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:'Radicali per Sant'Ambrogio'
c/o Radicali Italiani – Via di Torre Argentina 76, 00186 – Roma
Portavoce: Arch. Lucio Bertè, via Castaldi 26, 20124 Milano – luciobert@libero.it - 327 6764666
COMUNICATO STAMPA
I RADICALI PER SANT'AMBROGIO – DOPO IL SUCCESSO NEL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO – PUNTANO A FAR VINCERE ANCHE NEI CONSIGLI PROVINCIALE E REGIONALE LO 'SPIRITO DEL LUOGO' CHE VIVE NEL CIMITERO DEI MARTIRI CRISTIANI, AFFINCHÉ SIA ONORATA L'ASPETTATIVA, ESPRESSA ANCHE A LIVELLO INTERNAZIONALE, PER UNA POLITICA CULTURALE FONDATA SUL RISPETTO DEI VALORI UNIVERSALI.
I radicali hanno inviato a tutti i consiglieri della Regione Lombardia e a quelli della Provincia di Milano il testo di una mozione – analoga a quella votata dal Consiglio comunale di Milano il 19 aprile scorso – con la quale viene dichiarato solennemente 'l'interesse culturale' delle rispettive assemblee elettive per i valori civili e religiosi legati al Cimitero paleocristiano di Sant'Ambrogio, rompendo finalmente una rassegnazione al peggio che dura da dodici anni e allineandosi ai principi sanciti nelle convenzioni dell'UNESCO.
Il D.Lgs 42/2004, Codice dei Beni Culturali, prevede che la semplice notifica di questa dichiarazione al Ministero dei Beni e delle Attività culturali, vincola quest'ultimo a far scattare la tutela del sito 'ad Martyres', trainata dai valori immateriali ex Art. 7 bis. Certo il Ministro potrebbe non farlo, ma dovrebbe esporsi al ridicolo internazionale scrivendo nero su bianco che il sito del cimitero paleocristiano 'ad Martyres' non merita alcuna tutela perché non riveste alcun valore culturale, storico, religioso, etnoantropologico, identitario, nonostante la solenne dichiarazione delle assemblee rappresentative dei cittadini, sorretta dagli argomenti degli studiosi dell'Istituto di Archeologia dell'Università Cattolica di cui il Ministro è stato rettore fino a ieri. Per quanto riguarda la valorizzazione di questo sito, la stessa legge impone che sia armonica con i valori che rappresenta e che la collettività gli attribuisce in base alla storia e alle tradizioni popolari. Questo – dice la mozione del Consiglio comunale – si verifica con certezza configurando il luogo come
'Giardino della Memoria dei Martiri cristiani' e di tutte le vittime delle repressioni della libertà religiosa e di ogni libera manifestazione del pensiero secondo la coscienza di ciascuno: luogo di silenzio, di meditazione, di riflessione e di preghiera, tutte funzioni spirituali e psichiche profondamente e universalmente umane e tutte assolutamente incompatibili con il parcheggio in costruzione, che rappresenta anzi un grave vilipendio di quei valori. Sul fronte religioso, in difesa del cimitero 'ad Martyres' si sono manifestati sei vescovi ortodossi, quattro per via diplomatica dalla Grecia, mentre a fronte dello sgomento del popolo cattolico, il campo delle gerarchie è ancora rappresentato dalla scandalosa
dichiarazione di indifferenza, ribadita anno dopo anno dall'abate di Sant'Ambrogio Erminio De Scalzi. Lucio Bertè ha dichiarato: «Spero che Benedetto XVI, in visita a Milano vada a vedere il cantiere della vergogna accanto alla Basilica di Sant'Ambrogio, e voglia ripetere al cardinale Angelo Scola e a monsignor De Scalzi l'esortazione di Giovanni Paolo II scritta nel 1994 nella lettera apostolica
'Tertio Millennio Adveniente', profeticamente proiettata nel futuro per il bene dell'umanità:
'Occorre che le Chiese locali facciano di tutto per non lasciar perire la memoria di quanti hanno subito il martirio'. Per noi radicali occorre riscoprire sia il ruolo storicamente vincente dei martiri cristiani per l'affermazione del diritto di ogni persona alla libertà di espressione religiosa, sia l'attualità del loro messaggio, come risposta ai problemi dell'umanità e alle crisi della politica e delle religioni, per la loro scelta e pratica nonviolenta fondata sulla fiducia negli altri, sulla parola e sul valore della comunicazione e del dialogo, sulla forza dirompente della verità e dell'esempio di vita. Sappia il Papa che le istituzioni politiche locali – con le mozioni proposte – potranno far vincere comunque la religiosità dei cittadini (laici e religiosi, non solo cristiani e non solo cattolici), come criterio-guida del vivere e dell'abitare, realizzando il 'Giardino della Memoria dei Martiri cristiani' non come criterio estetico superficiale, ma come riproposizione di valori profondi e vitali necessari per il futuro di tutti, riscoprendo e rilanciando lo spirito universalistico dell'Editto di Milano che celebrerà nel 2013 i suoi 1700 anni. Una sola parola del Papa sarebbe risolutiva. Anche mezza».
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