martedì 30 novembre 2010

Riunione settimanale

Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo del nostro terzo congresso annuale, che si terrà a Milano domenica 12 dicembre (leggi la lettera di convocazione). La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

www.radicalisenzafissadimora.org

domenica 28 novembre 2010

Burocrati di tutto il mondo: disunitevi! Un contributo teoretico all'antiproibizionismo

Di Giorgio Inzani.

a) La burocrazia diviene un puro e semplice ingranaggio della macchina sociale al servizio dell'astrazione, giacché la sua propria corporeità, ch'essa s'immagina di servire, diviene una pura e semplice astrazione a misura che si rivela la sua totale assenza di significato storico (emerge infatti che questa corporeità non è lì per qualcos'altro, e anzi, in ultima analisi, nel quadro dell'alienazione totale, non è lì neppure per se stessa). L'essere-per-sé della burocrazia si svela essere un essere-per l'astrazione, vale a dire in definitiva un essere-per-nessuno.
C. Castoriadis, La società burocratica, Sugar, 1946 [sottolineature mie].

1. Quando si parla di burocrazia si fa presto a cadere nell'ovvio, nel banale, perché ciascuno di noi, nella sua quotidianità, è stato vittima del burocrate di turno (comunale, provinciale, regionale, statale, sanitario, ecc.) e quindi parlare di questo argomento in genere serve ad alimentare quel furore di fondo che tende ad accumularsi e scaricarsi alternativamente senza minimamente intaccare l'onnipresente e reale potere di questo Moloch moderno. E invece un'analisi puntuale si impone se si vogliono davvero conquistare effettivi spazi di libertà, perché è fuor di dubbio che se esiste una vera e propria “internazionale” - fortemente embricata con le multinazionali economico-finanziarie-criminali – e, come esse e con esse, invincibile e invulnerabile, è proprio la narco-burocrazia che sta costruendo – e per fortuna in modo disorganico – un futuro allucinato per ciascuno di noi.

b) Sotto Stalin il vertice della burocrazia era composto da schiavi potentissimi, sempre sull'orlo della catastrofe. Il loro potere e i loro privilegi erano oscurati da un costante memento mori.
I. Levin cit. in Il secolo breve di E. Hobsbawm.

2. Col crollo dei regimi burocratici dell'Est, tutti hanno potuto rendersi conto di come quelle burocrazie avessero letteralmente depredato le economie di quei Paesi (URSS in testa) e ridotto sul lastrico centinaia di milioni di persone. La durata quasi cinquantennale di quei regimi (con il top per l'URSS di oltre 70 anni) trova la sua spiegazione nella persistente e consistente credibilità dell'ideologia marxista-leninista, vero e proprio cemento sociale, sgretolandosi il quale i regimi sono crollati come castelli di carta. Questo crollo pressoché ubiquitario (non dimentichiamoci però che il colosso cinese è più forte che mai) potrebbe portare all'errore di credere impossibile un analogo dominus burocratico in Occidente. Purtroppo non è così: il contraltare ideologico anticomunista ha fruttato alla sua burocrazia depositaria (soprattutto militare, ma non solo) la gestione di migliaia di miliardi di dollari destinati ad inutili arsenali militar-nucleari-missilistici togliendoli ai programmi di “lotta alla miseria” propugnati dai vari presidenti democratici. La narcoburocrazia, che ha sicure origini americane, è risposta anticipatoria e sostitutiva alla disgregazione del cemento ideologico anticomunista. E non è un caso allora, che, proprio Reagan, da un lato con l'apertura di credito nei confronti di Gorbaciov, contribuisce alla disgregazione dell'URSS (e quindi dell'ideologia anticomunista in USA) mentre, contestualmente, diviene il più strenuo assertore della “guerra alla droga” come piattaforma di una ideologia per il futuro.

c1) Conoscono poco il nazionalsocialismo coloro che non vi vedono niente di più di un movimento politico... È persino qualcosa di più di una religione: è la volontà di creare una nuova umanità.
A. Hitler, cit. in Il volto del III Reich di J. Fest

c2) Il “nuovo modo di produzione” ha prodotto, dunque, non solo nuove merci, ma nuova umanità, ossia una “nuova cultura”. (…) Ma se la seconda rivoluzione industriale – attraverso le nuove immense possibilità che si è data – producesse da ora in poi dei “rapporti sociali” immodificabili? Questa è la grande e forse tragica domanda che oggi va posta.
P. P. Pasolini, Lettere luterane, 1975 [sottolineature mie]

3. Alle radici della “necessarietà” di una gestione burocratica c'è proprio l'esigenza, profondamente connaturata dal più minuscolo al più potente dei burocrati, di mantenere sine die i rapporti sociali immodificabili, ma è chiaro anche che esisteva una differenza profonda (ma che giorno dopo giorno si va colmando sempre di più) fra la burocrazia dell'Est (totalmente inefficiente ed inefficace) e quella dell'Ovest (mediamente efficace ed efficiente) e questa differenza è che, se il nucleo ideologico marxista-leninista aveva perso la sua “presa” da alcuni decenni, quello proibizionista (il nuovo essere-per-nessuno di Castoriadis) si candida alla propria egemonia per i futuri decenni. Questo nucleo ideologico, vero e proprio concentrato mitico, è così riassunto da F. Savater:
d) La droga è un'invenzione malefica, promossa da una mafia internazionale di individui senza scrupoli, per tesaurizzare immensi benefici, schiavizzare la gioventù e corrompere la salute fisica e morale dell'umanità; a fronte di tale minaccia, è valida soltanto un'energica politica repressiva a tutti i livelli, che inizi dal cammello e termini con le piantagioni di coca nella selva boliviana: quando la polizia avrà incarcerato l'ultimo grande narcotrafficante, l'uomo si vedrà liberato dalla minaccia della droga.
Questa citazione di Savater va evidenziata particolarmente. Commenta Savater: «In questa leggenda, che fa davvero pena, si nascondono echi e pregiudizi, si presentano gli effetti come se fossero cause e si elude con indifferenza olimpica il nocciolo del problema: però si crea un capro espiatorio politico di evidente utilità, si incentiva un eccezionale commercio, si utilizza la sfortuna altrui come supporto della propria buona coscienza. (…) La persecuzione contro la droga è una deviazione della persecuzione religiosa: oggi la salute fisica è il sostitutivo laico della salvezza spirituale».
Come si vede il cerchio si chiude: la Madre di tutte le burocrazie (la Chiesa) come sempre è buona maestra di potere. Non bisogna mai dimenticare, però, che quel nucleo ideologico – per quanto risibile possa sembrare a chi si sia occupato di questa tematica – in realtà ha un tasso di credibilità molto forte e diffuso (perfino tra i tossicodipendenti: il che è tutto dire!); ecco perché, proprio a partire da questa “credibilità di massa” non è difficile prevedere un'aggregazione narco-burocratica internazionale che riesca a mettere insieme spezzoni disarticolati come: le varie Agenzie federali americane (da sempre all'avanguardia, la mafia russa (costituita per lo più da ex quadri medio alti della burocrazia sovietica), i Talebani afghani (il cui integralismo va molto d'accordo col monopolio dell'eroina afghana), i narco-burocrati dell'ONU (che hanno ultimamente acquisito ai loro vertici l'ulivista Arlacchi), le mafie più “anziane” (italiana, sudamericana, iraniana) eccetera.

e1) La megamacchina è una struttura invisibile, formata da elementi umani viventi, ma irrigiditi, ciascuno con un compito, un ruolo e uno scopo preciso.
L. Mumford, The myth of the machine, 1948

e2) Lo stato totalitario controlla il pensiero ma non intende consolidarlo. Crea dogmi indiscutibili, cambiandoli un giorno dopo l'altro.
G. Orwell [cit. del 1942]

4. Certo è più che evidente la sproporzione tra la banalità e inconsistenza del nucleo ideologico proibizionista e la sua pretesa di divenire paradigma universalmente valido per tutti, ma, in realtà, questo è quel che storicamente si è sempre verificato quando i pensieri totalizzanti si son trasformati in totalitarismi (i nuclei ideologici nazisti e leninisti non erano forse banali? E allora, perché il loro successo?). In qualche modo, questi nuclei, - ed ecco perché gli eserciti burocratici si pongono subito al servizio della loro realizzazione – recuperano l'eternità sublimando la paura della morte all'interno di una pseudo-vita (sempre l'essere-per-nessuno di Castoriadis): ed è questo dato che, in ultima analisi, trasforma la banalità – agli occhi dell'uomo massa – in disegno grandioso, tanto più grandioso quanto più irrealizzabile. Ma in fondo, i fondamentalismi che si stanno diffondendo a macchia d'olio in tutto il mondo, cosa sono? E il proibizionismo non è forse la risposta “fondamentalista” secreta da democrazie sempre più svuotate dei loro cuori di tolleranza laica e di certezza del diritto? Ed è solo un caso che il proibizionismo predominante nasca in USA dove oggi esistono un milione e settecentomila detenuti (cioè quasi più detenuti che popolazione universitaria)? Perché, allora, bisogna avere la coerenza di rendere esplicita un'analisi (che H. Arendt applicava ai totalitarismi) cioè che la triade “organizzazione/teologia/terrore” ha forse, nel primo (disastro d'organizzazione) qualche inciampo, ma, per quanto riguarda gli altri due, non ha niente da invidiare ai residuati storici. Per gli USA, oltre al dato allucinante appena citato (gonfiato “anche” dalle leggi proibizioniste), basta leggersi gli esempi citati da Arnao (vedi Re Nudo n. 1) per rendersi conto di che cosa significhi la parola terrore, oppure bisogna continuare a tener presente che in tutti i Paesi proibizionisti i malati di AIDS sono per il 70% tossicodipendenti a fronte di cifre dieci volte inferiori dell'Olanda.

f1) La Cina e i Paesi islamici sostengono da tempo e con determinazione la teoria secondo la quale l'adesione dei vari Paesi all'ONU debba valere in quanto si tratta di Paesi difensori dei “diritti collettivi”.
E. Bonino, dichiarazione a Radio Radicale 26/9/97

f2) «Il Grande Fratello esiste veramente?»
«Certo che esiste. Il Partito esiste, e il Grande Fratello è la personificazione del Partito.»
«Ma esiste proprio come esisto io?»
«Tu non esisti», rispose O'Brien.
G. Orwell, 1984

5. La narcoburocrazia ha bisogno dell'uomo senza diritti, dell'uomo anonimo, paziente e silente, ha bisogno, insomma, dell'uomo-massa da proteggere dal Male (che prende la forma della droga di turno).
Dire che gli USA sono i leader della “guerra alla droga” è una mezza verità; in realtà loro hanno la leadership di questa “guerra” in campo economico (perché le multinazionali americane sono le più importanti del mondo) mentre di fatto, con il crollo dell'URSS, essi hanno paradossalmente ereditato dal “collettivismo burocratico” (Rizzi, Melotti), forma mentis e modalità organizzative. Ma la vera capo-bastone è la Cina: lei, gli “spacciatori” li fucila a centinaia per volta negli stadi, mentre per gli “altri” ci sono i campi di concentramento. Dietro il velo della “guerra alla droga” sta avvenendo un cambiamento molto profondo nelle “visioni del mondo”, per cui si può parlare di una vera e propria asiatizzazione del Diritto Internazionale, e non è un caso, allora, che, Cina in testa seguita da tutti i Paesi Islamici, si stiano battendo perché la loro adesione all'ONU non sia attivata dalla sottoscrizione della “Carta dei diritti dell'uomo”, da cui deve discendere la salvaguardia dei diritti individuali, bensì in nome della difesa dei “diritti collettivi”, locuzione che vuol dire tutto e non vuol dire niente, ovvero vuol dire sacrificare i diritti dell'individuo sull'altare delle patrie, degli Stati, dei Partiti, degli Ayatollah, eccetera. Non a caso la Cina è un mix di megacapitalismo selvaggio e di collettivismo burocratico (molto vicino al “nuovo modo di produzione” di cui parlava Pasolini) che rischia di spazzare via l'Occidente, che pure lì investe a bizzeffe, invece che nella democratica India. O continuiamo a scordarci tutti che un prodotto in Cina costa cento volte meno che da noi?

g1) Sé (Selbst) – la totalità dell'uomo, entità sopraordinata all'io cosciente. Esso abbraccia non solo la psiche cosciente ma anche la psiche inconscia, (…) è anche lo scopo della vita, perché è la più perfetta espressione della combinazione di destini che si chiama individuo.
C. G. Jung [cit. del 1951]

g2) Ogni uomo o donna, per quanto debole, è il difensore della propria libertà e del rispetto di sé. Questa difesa è valida anche se tutto il mondo si schierasse contro il singolo resistente.
M. K. Gandhi [cit. del 1946]

g3) Il possibile è “più ricco” del reale.
H. Poincaré, H. Bergson, A. Withead, Ilya Prigogine

6. Dovendo tirare le fila delle cose dette fin qui, si può cercare di farlo proficuamente ponendo una domanda semplificatrice (ma non semplicistica): cosa possono fare i vari individui che hanno una consapevolezza antiproibizionistica, per mettere un bastone negli ingranaggi della megamacchina burocratica? Cominciare a costruire il possibile contro il real-burocratico, in questo settore, significa anche comprendere che: o si strappano risultati concreti e significativi nei prossimi 5-6 anni (prima che avvenga la saldatura degli spezzoni di cui parlo alla fine del 3° paragrafo) oppure la lotta antiprobizionista sarà marginalizzata per il prossimo ventennio. C'è un antico detto cinese – spesso citato da Jung – che recita:
Se un uomo
seduto da solo
nella sua stanza
pensa i pensieri giusti,
la sua voce sarà udita a
mille miglia di distanza
che trova, in questa occasione, una sua validità più generale, purché i numerosi individui che hanno raggiunto la consapevolezza antiproibizionista sappiano organizzarsi a livello internazionale. Che si tratti di una battaglia difficile è un dato ovvio, pochi però si rendono conto che questa difficoltà discende direttamente da una contraddizione profonda tra chi “fa politica” e chi “si droga” e che Pasolini trenta anni fa (durante il “mitico” Sessantotto) aveva schematizzato nel seguente modo: «“I giovani ignoranti” che non si drogano, e che magari si drogano attraverso l'azione politica specializzata (che è una forma di particolare ignoranza), sono molto spesso cattivi, disumani, impietosi, sgradevoli: proprio così come la cultura tecnica neocapitalista (contro cui lottano) li vuole. Invece i giovani “ignoranti” che si drogano sono, in genere, buoni, dolci, pietosi, pieni di carità, apostolici, disarmati, non aggressivi, fiduciosi (come i primitivi): la loro contestazione in re, ossia nel proprio corpo, è molto più terribile e commovente. Essi sì, se ne fossero capaci, sarebbero nel pieno diritto di lanciare la prima pietra. Al contrario degli estremisti primi della classe, che parlano come (cattivi) libri stampati, essi hanno bruciato i ponti: si sono resi impossibile ogni possibilità di integrazione. Tuttavia, la loro rivolta, benché terribile e commovente, è inutile: appunto perché priva di cultura, e fuori dalla cultura. Dopotutto è facile essere buoni come i primitivi, è facile essere pietosi a causa del terrore che proviene da vuoto in cui si vive». Capire questa contraddizione, allora, e proporsi di superarla (senza mai dimenticare che al proibizionismo sulle droghe segue sempre, come corollario, e in mille modi inimmaginabili, un proibizionismo sulle cure) significa ridare slancio e continuità ad una lotta che riguarda per davvero - e in prima persona – i soggetti che la conducono.

www.radicalisenzafissadimora.org

sabato 27 novembre 2010

Lettera di convocazione al III Congresso dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora

Care compagne, cari compagni,
domenica 12 dicembre si terrà il terzo congresso della nostra associazione, in un momento storico particolarmente grave per il nostro paese e anche per la nostra piccola ma combattiva flottiglia radicale.

È in momenti come questi però che è sempre più evidente l'importanza del nostro ruolo in un contesto democratico in via di disgregazione, non solo in Italia. Basti accennare a quanto accaduto all'Onu poco più di una settimana fa, quando l'assemblea ha votato l'eliminazione dell'orientamento sessuale dalla condanna delle esecuzioni extragiudiziali, sommarie ed arbitrarie, inserendo al suo posto "ragioni discriminatorie su qualsiasi base" e facendo fare di fatto un salto indietro rispetto ai diritti conquistati solo pochi anni fa. Ma questo è solo uno degli esempi che si possono fare di un generale quadro di degenerazione, al quale possiamo (e dobbiamo) opporci in ogni sede. Anche per questo è fondamentale riprendere la battaglia sul piano transnazionale, come da mesi Marco Pannella ci invita a fare e come il già convocato congresso del PRNTT ci aiuterà a definire meglio già nei primi mesi del prossimo anno. La lettera di convocazione inviata in occasione del nostro secondo congresso si concludeva con queste parole: "di come la nostra associazione possa continuare a suscitare, individuare e raccogliere le pulsioni di rivolta per accompagnarle nella costruzione dell'alternativa all'altrimenti inevitabile tracollo del regime partitocratico italiano parleremo nel nostro congresso." Inutile dire che questo invito al confronto vale ancora più oggi di ieri e anche per questo la tua presenza è necessaria, per aiutarci, tutti insieme, a trovare il modo per essere, anche per il 2011, i migliori Radicali Senza Fissa Dimora possibili.

L’assemblea si terrà presso lo “Spazio Kronos” in via Borsieri 12 (sede provvisoria anche dei nostri incontri settimanali del martedì sera) e i lavori inizieranno alle ore 11,00.

Per il momento, un abbraccio,
Marco Di Salvo – segretario
Emiliano Silvestri – tesoriere
dell’Associazione Radicale "Radicali Senza Fissa Dimora".

P.S.: per questioni logistico-organizzative avrei bisogno della conferma della vostra presenza o assenza, rispondendo a questa mail. Grazie.

www.radicalisenzafissadimora.org

venerdì 26 novembre 2010

Notte al freddo, con gli immigrati di Milano

Stasera i militanti dell'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano e dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora si uniranno al presidio permanente degli immigrati di Milano, presso la Torre ex Carlo Erba di via Imbonati, per manifestare contro la sanatoria truffa del 2009. Passeremo la notte con i tre ragazzi che dal 5 novembre si trovano sulla torre in attesa di una risposta dal Ministero dell'Interno, per condividere con loro, anche se per poco, i disagi e le durezze della lotta nonviolenta.

Appuntamento dalle 21 di venerdì sera alle 9 di sabato mattina, in via Imbonati a Milano (MM3 Maciachini).

www.radicalisenzafissadimora.org

giovedì 25 novembre 2010

Notte al presidio degli immigrati di via Imbonati a Milano

VENERDI 26 NOVEMBRE PASSEREMO LA NOTTE AL PRESIDIO DI VIA IMBONATI - RAGGIUNGETECI PER PARLARE DI INTEGRAZIONE

I Radicali si stanno oggi battendo - in Parlamento come nelle città italiane - per far emergere una volta per tutte l'assurdità della Sanatoria Colf e Badanti dello scorso anno. A seguito della partecipazione dell'On.Rita Bernardini al presidio pacifico sotto la gru di Brescia, della conferenza stampa di Emma Bonino a Milano sotto la torre di via Imbonati, i Radicali hanno presentato un'interpellanza in Senato - che sarà discussa il 25 Novembre, e si preparano a dar battglia per far sì che il disegno di legge Bonino per una sanatoria universale del lavoratore migrante, venga messo presto all'ordine del giorno ed approvato.

I Radicali di Milano dal canto loro sono vicini ai tre ragazzi che da quasi un mese vivono sulla torre di via Imbonati, e continuano a sostenere le ragioni del Comitato Immigrati.

Per questo motivo Venerdì 26 Novembre PASSEREMO LA NOTTATA AL PRESIDIO DI VIA IMBONATI, per sentire il freddo che sentono i ragazzi, per parlare con loro e provare sulla nostra pelle cosa vuol dire dormire all'adiaccio in una città come Milano. Alle accuse del Ministero dell'Interno contro i ragazzi che stanno portando avanti la lotta di Brescia e Milano, opponiamo la testimonianza della nonviolenza, ed anzi della forma di martirio, di decine di ragazzi che giorno e notte fanno in modo di tenere aperto questo presidio per i diritti, l'avamposto della modernità contro poteri conservatori ed ignoranti.


www.radicalisenzafissadimora.org

mercoledì 24 novembre 2010

Stampa senza regime. Notizie dal mondo libero (16/11 - 24/11)

A cura di Marco del Ciello.

DEATH AND INNOCENCE da The Economist. Un recente sondaggio condotto negli Stati Uniti da Gallup mostra come in quel paese esista ancora una solida maggioranza (64%) a favore della pena di morte, anche di fronte all'evidenza degli errori giudiziari.

LETTER FROM CHINA. INTERPRETING OBAMA AND THE CHINESE PRESS di Evan Osnos, da The New Yorker. Durante la conferenza stampa di chiusura dell'ultimo G20 un piccolo incidente diplomatico ha messo in luce le difficoltà di comunicazione tra culture diverse.

ITALY'S WOMAN PROBLEM di Barbie Nadeau, da Newsweek. Il comportamento di Silvio Berlusconi nei confronti delle donne è lo specchio di un paese in cui le donne soffrono ancora numerose discriminazioni, dal modo in cui vengono rappresentate in televisione al mondo del lavoro.

SILVIO GETS TAKEN DOWN. BERLUSCONI'S LATEST SEX SCANDAL IS THE LEAST OF HIS MOUNTING PROBLEMS di Jacopo Barigazzi, da Newsweek. Gli scandali sessuali sono l'ultimo dei problemi di Berlusconi: il crollo di Pompei, l'emergenza rifiuti a Napoli e la sfida del suo più antico alleato sono i veri pericoli per il suo governo.

TWITTER CONSIDER RAISING OVER $100 MILLION: REPORT di Alexei Oreskovic e Gerald E. McCormick, da Reuters. Twitter, servizio di microblogging che insidia la leadership di Facebook nel mercato dei social network, sta pensando di raccogliere fondi per una somma pari a 100 milioni di dollari.

MADE IN LITTLE WENZHOU, ITALY: THE LASTEST LABEL FROM TUSCANY di John Hooper, da The Guardian. A Prato sta nascendo una nuovo distretto dell'abbigliamento made in Italy, interamente costituito da imprese cinesi. Ma non tutti sono contenti, soprattutto a causa dello scarso rispetto dei diritti dei lavoratori immigrati.

NEW RULES REQUIRE EQUAL VISITATION RIGHTS FOR ALL PATIENTS di Brian Bond, da The White House Blog. In America sono in via di definizione nuove regole per quegli ospedali che ricevono fondi pubblici: tra queste anche eguali diritti di visita per i membri delle coppie di fatto.

HOW CAN SILVIO BERLUSCONI STILL BE IN POWER? di Tobias Jones, da The Guardian. Nonostante gli scandali sessuali e i vari crimini di cui viene regolarmente accusato, Silvio Berlusconi continua a restare al potere grazie al controllo che esercita sui media.

THIS IS THE WAY THE EURO ENDS di Paul Krugman, da The New York Times. Secondo l'economista premio Nobel Paul Krugman la più seria minaccia all'esistenza della moneta unica europea viene dalle crisi bancarie come quella che sta affrontando l'Irlanda.

A SPECIAL REPORT ON JAPAN. INTO THE UNKNOWN da The Economist. La popolazione del Giappone sta invecchiando più rapidamente di quella di qualsiasi altro paese industrializzato, mettendo a rischio non solo il sistema pensionistico, ma più in generale l'economia e la società.

TURKISH PM IN LEBANON TO 'FIGHT SIGNS OF CIVIL WAR' di DPA, da Haaretz. Il primo ministro turco Erdogan è in visita ufficiale a Beirut per cercare di portare stabilità in Libano e rafforzare i legami di cooperazione tra i due paesi.

INDIAN VILLAGE BANS UNMARRIED WOMEN FROM USING MOBILES da The Guardian. Un vilaggio indiano, situato nello stato settentrionale dello Uttar Pradesh, ha vietato alle donne nubili l'uso del cellulare, per evitare che possano utilizzarlo per combinare matrimoni tra membri dello stesso clan, proibiti dai costumi locali.

IRELAND'S DEBT TO FOREIGN BANK IS STILL UNKNOWN di Jack Ewing e Julia Werdigier, da The New York Times. La reale consistenza dei debiti contratti dall'Irlanda nei confronti delle banche straniere, in particolare inglesi e tedesche, è ancora sconosciuto e questo rende difficile fare previsioni sull'esito della crisi in corso.

www.radicalisenzafissadimora.org

martedì 23 novembre 2010

Riunione settimanale

Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo delle nuove iniziative politiche da realizzare nel mese di dicembre. All'ordine del giorno anche l'organizzazione del nostro terzo congresso annuale, che si terrà a Milano all'inizio di dicembre. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

www.radicalisenzafissadimora.org

lunedì 22 novembre 2010

Teatro e diritti umani: Belarus Free Theatre a Milano

Questa settimana il Teatro Franco Parenti di Milano ospita il Belarus Free Theatre, compagnia bielorussa che combatte la censura esibendosi in clandestinità. Un impegno eccezionale quello di questi artisti, che ha trovato l'appoggio e il sostegno di personalità eccellenti della del teatro e della cultura come Vaclav Havel, Mick Jagger, Arthur Kopit, Mark Ravenhill, Tom Stoppard e Harold Pinter, che di loro diceva: "Belarus Free Theatre riconsegna l'essenza del teatro". Due gli spettacoli in programma:

martedì 23 novembre: Being Harold Pinter, un'opera che affronta il tema della violenza nelle sue forme più disparate: in famiglia, nelle istituzioni sociali e come fondamento delle relazioni internazionali;

dal 24 al 26 novembre: Zone of silence, uno spettacolo rappresentativo delle condizioni di vita dei "diversi" in Bielorussia.

Info e biglietti su www.teatrofrancoparenti.com.

(Grazie a Marco Loiodice per la segnalazione).

www.radicalisenzafissadimora.org

venerdì 19 novembre 2010

Oggi alle 14:30 conferenza stampa di Emma Bonino a Milano: per il congelamento della "Sanatoria truffa"

Emma Bonino a Milano sotto la Torre di via Imbonati per il congelamento della "Sanatoria truffa"

Dopo la discesa dalla gru di Brescia, la mobilitazione degli immigrati che hanno ricevuto una risposta negativa alla loro richiesta di regolarizzarsi continua. A Milano dal 5 novembre è stata occupata la Torre ex Carlo Erba per proporre modifiche all'insensata sanatoria riservata a una sola categoria di lavoratori, colf e badanti, che ha portato lavoratori di altri settori che volevano emergere alla legalità a incappare in una violazione formale dei termini di legge quando non in vere e proprie truffe perpetrate ai loro danni. In più dopo 6 mesi dallo scadere dei termini il Ministero dell'Interno ha emanato la circolare Manganelli, che esclude coloro che hanno ricevuto un decreto di espulsione, arrivando al paradosso che si sono create 2 categorie di irregolari determinate dal caso: essere stati o no fermati dalle forze dell'ordine senza documenti.

Per questo i Radicali hanno deciso di chiedere da subito una moratoria dell'esame delle domande per la sanatoria e la sospensione degli effetti delle risposte negative alla stessa.

Venerdì 19 novembre alle 14.30, sotto la Torre di via Imbonati conferenza stampa di Emma Bonino.

giovedì 18 novembre 2010

Digiuno contro la guerra e la pena di morte, per la legalità nelle carceri

Di Emiliano Silvestri.
Da Riforma del 19/11/2010.

Mentre a Chianciano si svolgeva la 41a assemblea generale dell'Unione cristiana evangelica dei battisti d'Italia, Marco Pannella, dal palco del IX Congresso di Radicali Italiani, che si svolgeva a poche centinaia di metri di distanza, annunciava la sospensione dello sciopero della sete, giunto ormai al quinto giorno. Il leader radicale aveva deciso di inasprire la lotta nonviolenta che lo vede in sciopero della fame dal 2 ottobre (Giornata mondiale della nonviolenza) per impedire l'esecuzione della condanna a morte di Tarek Aziz (il volto internazionale del regime criminale di Saddam Hussein). Pannella ha sospeso la sua estrema forma di lotta dopo la telefonata del ministro degli Affari Esteri Franco Frattini che, dopo aver accettato di accompagnarlo a Baghdad per scongiurare l'esecuzione, gli comunicava l'annuncio iracheno di sospensione della condanna fino alla conclusione del processo d'appello.

Il giorno prima, in un discorso interrotto per tirare boccate dal sigaro al fine di recuperare un minimo di salivazione per continuare a parlare, il dissidente radicale aveva spiegato i motivi e gli obiettivi della sua lotta politica nonviolenta. Inserito nel satyagraha (termine che significa «amore e ricerca della verità») avviato dal Partito radicale nonviolento per la pace, lo stato di diritto e l'affermazione del diritto individuale alla democrazia, lo sciopero della fame di Pannella continuerà fino alla conquista di legalità nelle carceri e all'istituzione di una commissione d'inchiesta o almeno l'avvio di un'indagine ufficiale sul comportamento del Governo italiano nella vicenda precedente alla guerra in Iraq. Le carceri italiane, che dispongono di 44.612 posti nei quali sono stipati 68.527 detenuti, sono ormai diventati luoghi dove la tortura e la morte tornano a essere normalità invece che scandalo; luoghi dove in 10 anni sono morte 1700 persone (un terzo delle quali suicide), luoghi dove, secondo Pannella «si riaffacciano nuclei di quella shoah che rappresentò, e minaccia di tornare a essere, il prevalere storico di un istinto bestiale, assassino e suicida, nella specie umana».

Per quanto riguarda la guerra scatenata contro il regime di Saddam Hussein, il leader radicale ha ricordato che l'Italia fu l'unico Paese il cui Parlamento aveva dato mandato al governo di adoperarsi per scongiurare quella guerra e il cui presidente del Consiglio, con l'attiva complicità di Muhammar Gheddafi, sembra aver consapevolmente agito nella direzione opposta. L'ottantunenne leader radicale chiede l'emersione di quella che documenti ufficiali indicano come la «incredibile verità storica, nascosta e negata in primo luogo proprio - oggi - nel e dal nostro mondo libero, "occidentale", "civile", dei "diritti umani": il 18/19 marzo 2003, Bush e Blair fecero letteralmente scoppiare la guerra sol perché non scoppiassero in Iraq la libertà e la pace, con l'esilio, oramai accettato, da Saddam».

www.radicalisenzafissadimora.org

mercoledì 17 novembre 2010

Sul superamento del sistema penale

Raccomandazione sul superamento del sistema penale a prima firma Diego Mazzola e Marco del Ciello, presentata al IX Congresso nazionale di Radicali Italiani:

Il Congresso raccomanda agli organi dirigenti di Radicali Italiani di avviare una riflessione per la fine dell'obbligatorietà dell'azione penale e verso il superamento del sistema penale. Questa riforma consentirebbe ai cittadini di avvalersi dei vantaggi di un modello di giustizia basato sul sistema del risarcimento e dell'indennizzo, come ampliamento del welfare state. Consentirebbe inoltre allo Stato e alla magistratura di introdurre i concetti di laicità e nonviolenza nel diritto stesso, a cominciare dall'abolizione dell'ergastolo.

Il congresso raccomanda di cominciare tale riflessione dagli atti del convegno organizzato a Milano dall'Associazione Radicale Enzo Tortora già nel 1995, con il titolo “Abolire il carcere, un'utopia concreta”.

Martin Luther King afferma che la nonviolenza è una forma di lotta che, nel rispetto della legge, crea nuovo diritto. Proprio quello di cui abbiamo bisogno!

(La raccomandazione è stata accolta dalla Presidenza del Congresso e trasmessa agli organi dirigenti del movimento).

www.radicalisenzafissadimora.org

martedì 16 novembre 2010

Riunione settimanale

Stasera, come tutti i martedì, ci riuniremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo della crisi di governo in corso e delle prospettive del movimento radicale in questa delicata fase politica. All'ordine del giorno anche l'organizzazione del nostro terzo congresso annuale, che si terrà a Milano all'inizio di dicembre. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

www.radicalisenzafissadimora.org

lunedì 15 novembre 2010

Stampa senza regime. Notizie dal mondo libero (11/11 - 15/11)

A cura di Marco del Ciello.

FRANCE'S RIGID LABOUR LAWS. LABOUR PAINS da The Economist. Due episodi recenti, l'abbandono da parte di Ryanair degli scali francesi e la tormentata vicenda della chiusura dello stabilimento Molex di Tolosa, aiutano a capire come le rigidità del diritto del lavoro danneggino l'economia.

CHINA INTRODUCES 'ONE DOG POLICY' da The Daily Telegraph. Il governo cinese sta studiando la possibilità di introdurre nella megalopoli di Shanghai una legge che impedisca di possedere più di un cane, sul modello della politica del figlio unico in vigore dal 1979.

AUNG SAN SUU KYI: AWAITING HER RELEASE di Melissa Bell, da The Washington Post. L'attesa per la liberazione della leader dell'opposizione democratica birmana riporta i riflettori sul regime asiatico e sugli oltre 2100 prigionieri politici detenuti nelle sue carceri.

BUY AMERICAN TEA da The Economist. Un recente e approfondito sondaggio sull'opinione che gli americani hanno del commercio internazionale rivela alcune sorprese: gli elettori del Tea Party risultano infatti i più scettici nei confronti dei benefici del libero scambio.

CHANCES OF 'DON'T ASK' REPEAL FADING IN CONGRESS di James Oliphant, David Cloud e Lisa Mascaro, da The Los Angeles Times. La vittoria dei repubblicani alle recenti elezioni di medio termine riduce ulteriormente le già scarse possibilità che il Congresso riveda la legge che impedisce agli omosessuali arruolati nelle forze armate di fare outing.

OBAMA, ASIA AND ISRAEL di Stephen M. Walt, da Foreign Policy. Il noto politologo Stephen M. Walt rilegge il recente viaggio in Indonesia si Barack Obama alla luce dei nuovi equilibri internazionali che stanno emergendo dalla crisi economica globale.

RUSSIAN JOURNALIS ATTACKED WITH IRON BAR REGAINS CONSCIOUSNESS di Tom Parfitt, da The Guardian. Oleg Kashin, giornalista del Kommersant, si sta riprendendo dall'aggressione subita la settimana scorsa, mentre il presidente Medvedev promette il massimo impegno nella ricerca dei responsabili.

BURMESE DISSIDENT SUU KYI FREED AFTER LONG DETENTION da The New York Times. Il premio Nobel Aung San Suu Kyi è stata rilasciata dalle autorità birmane dopo sette anni di arresti domiciliari. Secondo il suo avvocato, il rilascio è avvenuto senza condizioni.

PLANNING TO FAIL da The Economist. Il processo di formazione della legge di bilancio negli Stati Uniti presenta alcuni difetti che potrebbero rivelarsi fatali per l'economia americana, ma esistono alcuni rimedi di facile attuazione.

AUNG SAN SUU KYI CALLS FOR UNITY AS SHE CALLS TO HEAR 'THE VOICE OF THE PEOPLE' di Ian MacKinnon, da The Daily Telegraph. La leader democratica birmana Aung San Suu Kyi, appena rilasciata dagli arresti domiciliari, annuncia il suo impegno contro le sanzioni imposte dalla comunità internazionale al suo paese.

LENDERS FACE LAWMAKER WRATH OVER FORECLOSURES di Dave Clarke e Joe Rauch, da Reuters. Le principali banche americane dovranno affrontare nelle prossime settimane le audizioni del Congresso per rispondere all'accusa di aver ingannato i propri clienti sui mutui ipotecari.

www.radicalisenzafissadimora.org

domenica 14 novembre 2010

Ma si può sciogliere una sola Camera?

Di Marco del Ciello.

Lo stato di incertezza che attraversa il governo Berlusconi ha riportato all'ordine del giorno la possibilità di scioglimento anticipato delle Camere e il conseguente ritorno alle urne. Tra le varie ipotesi circolate in questi giorni c'è anche quella di sciogliere solo la Camera dei Deputati, dove il governo non ha più una una maggioranza, senza toccare il Senato che sembra ancora saldamente in mano alla coalizione PdL-Lega. La lettera della Costituzione consente questa possibilità, rimettendola alla discrezionalità del Presidente della Repubblica: il Presidente della Repubblica può [...] sciogliere le Camere o anche una sola di esse (art. 88.1 Cost.).

La prassi istituzionale va però in direzione opposta a quella voluta da Berlusconi. La Costituzione del 1948 prevedeva infatti una durata in carica di cinque anni per i deputati e di sei per i senatori, cosa che avrebbe portato a elezioni in anni diversi. Fino alla modifica costituzionale del 1963 che pareggiò la durata in carica dei sue rami del Parlamento, il Senato fu sempre sciolto con un anno di anticipo (1953, 1958) per consentire il voto simultaneo e impedire che si formassero maggioranze diverse nelle due Camere. Uno scioglimento anticipato oggi porterebbe a un esito opposto, elezioni separate, e al rischio di maggioranze diverse, se non contrapposte.

La Costituzione non lo vieta, ma Napolitano farebbe bene a valutare con attenzione l'opportunità di questa decisione e le sue possibili conseguenze.

www.radicalisenzafissadimora.org

venerdì 12 novembre 2010

Non c'è professione di fede senza l'obolo

Di Marco del Ciello.


Nei giorni scorsi il comitato civico Milano Sì Muove ha depositato presso l'ufficio elettorale del comune di Milano cinque quesiti referendari su ambiente e mobilità sostenibile. Ogni quesito era accompagnato da oltre 25.000 firme, ben più delle 15.000 previste per legge, tutte regolarmente autenticate da un notaio, un cancelliere del tribunale o un consigliere. Un risultato non scontato nella Lombardia di Roberto Formigoni. Per raggiungere questo traguardo, però, il comitato ha dovuto sostenere spese per oltre 30.000 euro, solo in parte coperte dalle donazioni dei cittadini, e si trova quindi nella condizione di coprire i debiti contratti nella fase di raccolta firme e di reperire nuovi fondi in vista della campagna referendaria per il "sì", che dovrebbe svolgersi la prossima primavera.

Chi volesse dare un proprio contributo, anche solo di pochi euro, può provvedere facilmente attraverso il sito web del comitato ed è caldamente invitato a farlo. Come ama infatti ripetere Emiliano Silvestri, tesoriere dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora, non c'è professione di fede senza l'obolo.

www.radicalisenzafissadimora.org

mercoledì 10 novembre 2010

Stampa senza regime. Notizie dal mondo libero (03/11 - 10/11)

A cura di Marco del Ciello.

PROP. 19 BACKERS VOW ANOTHER TRY TO LEGALIZE POT di Henry K. Lee, dal San Francisco Chronicle. I sostenitori del referendum che avrebbe legalizzato i derivati della cannabis in California, sconfitti ma forti di un solido 43%, annunciano che ripresenteranno lo stesso quesito nella prossima tornata elettorale, nel 2012.

THE CRISIS IN A NUTSHELL: WINNERS AND LOSERS di Samantha Henig, da The New Yorker. La sconfitta elettorale del Partito Democratico raccontata attraverso un collage di citazioni a caldo dei protagonisti, vincitori e sconfitti, del voto di medio termine.

SERBIAN PRESIDENT APOLOGISES FOR VUKOVAR MASSACRE di Matthew Day, da The Daily Telegraph. Boris Tadic, presidente della Serbia, durante una visita ufficiale nella vicina Croazia ha chiesto scusa per il massacro di Vukovar, in cui persero la vita oltre 200 croati.

WILL TEA TEMPEST STORM THE PENTAGON? di Christopher Preble e John Samples, da The Philadelphia Inquirer. Non è facile capire come i candidati sostenuti dal movimento Tea Party si comporteranno nelle scelte di politica estera, ma è probabile che chiedano una riduzione delle spese militari.

SILVIO BERLUSCONI UNDER SIEGE AFTER SEX AND DRUG ALLEGATIONS di John Hooper, da The Guardian. Silvio Berlusconi è sotto assedio per le accuse legate alla prostituzione e alla compravendita di stupefacenti, ma si difende sostenendo che è una vendetta della criminalità organizzata per i recenti successi della polizia.

CAN ISRAEL NOW SAY BOO TO AMERICA? da The Economist. La recente sconfitta elettorale del Partito Democratico non significa che Obama rinuncerà al suo impegno diplomatico nel Vicino Oriente, ma potrebbe rendere il processo di pace tra Israeliani e Palestinesi molto più complicato.

IRAQI CIVILIANS CLAIM ABUSE BY BRITISH SOLDIERS di John Aston, da The Independent. 222 civili iracheni sostengono di aver subito torture e trattamenti inumani e degradanti da parte di soldati britannici, in una causa presso un tribunale penale inglese.

ITALY'S BELEAGUERED PRIME MINISTER. A STEP TOO FAR da The Economist. Un nuovo scandalo sessuale e gli attacchi del suo vecchio alleato Gianfranco Fini potrebbero segnare l'inizio della fine di Silvio Berlusconi.

SILVIO BERLUSCONI UNDER PRESSURE. A COMEDY THAT HAS GONE ON TOO LONG da The Economist. Silvio Berlusconi è un sopravvissuto ed è capace di superare anche quest'ultima crisi politica, ma se volesse fare il bene dell'Italia, dovrebbe dimettersi e uscire di scena rapidamente.

BLOGGING IN CHINA. BREACHING THE GREAT FIREWALL da The Economist. Il regime cinese ha bloccato l'accesso a Twitter per timore che possa diventare uno strumento nelle mani dell'opposizione democratica, ma anche il servizio di microblogging gestito dal governo si sta rivelando incontrollabile.

RUSSIAN JOURNALIST 'NEARLY KILLED' IN DOORSTEP BEATING di Tom Parfitt, da The Guardian. Oleg Kashin, giornalista trentenne del noto quotidiano Kommersant, è stato picchiato e ora versa in gravi condizioni. Si sospetta che dietro l'aggressione ci siano motivazioni politiche e persone vicine al Cremlino.

SAN FRANCISCO HEALTH CLINIC TO CARE FOR UNINSURED di Victoria Colliver, dal San Francisco Chronicle. Apre a San Francisco la prima clinica gestita interamente da volontari, soprattutto medici e infermieri in pensione, che si propone di assistere quei lavoratori non assicurati che guadagnano troppo per essere inseriti nei programmi di assistenza pubblica.

PRESIDENT OBAMA FAILS TO UNDERSTAND TRADE di Daniel Ikenson, da Cato at Liberty. Nei suoi interventi il presidente Obama dimostra di non comprendere i meccanismi del commercio internazionale, ponendosi così in continuità con la linea protezionista sostenuta dal Partito Democratico negli ultimi anni.

OBAMA SEES 'ENORMOUS OBSTACLES' TO MIDDLE EAST PEACE da Haaretz. Durante il suo viaggio in Indonesia, Obama ha criticato la politica di costruzione di nuovi insediamenti portata avanti dal governo Netanyahu, sottolineando come questi rappresentino uno dei principali ostacoli al processo di pace.

www.radicalisenzafissadimora.org

martedì 9 novembre 2010

Rock iraniano a Milano

L'Associazione degli Studenti Iraniani di Milano, nata sull'onda della grande mobilitazione nonviolenta e democratica del 2009, organizza un concerto di rock iraniano a Milano, protagonista il gruppo underground Kiosk. I Kiosk nascono nel 2003 a Teheran e diventano presto noti nella loro città d'origine per aver registrato materiale giudicato "inappropriato" dalla censura islamica. Dopo aver subito il divieto di esibirsi in pubblico, si traferiscono nel 2005 negli Stati Uniti dove finalmente riescono a pubblicare il loro disco d'esordio, Ordinary Man.

Appuntamento giovedì 18 novembre alle 19:00, presso il BluesHouse Club di via Sant'Uguzzone 26 (MM1 Sesto Marelli).

Per informazioni e per acquistare i biglietti: 3343344007; 3895147639; asimilano88@gmail.it.

www.radicalisenzafissadimora.org

Riunione settimanale annullata

La riunione settimanale di stasera, martedì 9 novembre, è annullata a causa della contemporanea assenza del segretario e del tesoriere. Appuntamento a martedì prossimo, 16 novembre.

www.radicalisenzafissadimora.org

lunedì 8 novembre 2010

Milano: assemblea post-congressuale di Radicali Italiani


Dopo il IX Congresso annuale di Radicali Italiani, che si è tenuto a Chianciano Terme dal 29 ottobre al 1 novembre, questa sera l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora e l'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano chiamano a raccolta tutti gli iscritti e i simpatizzanti radicali di Milano e dintorni per confrontarsi sugli esiti del dibattito congressuale. Saranno presenti alla serata i radicali milanesi eletti durante il congresso nel nuovo comitato nazionale di Radicali Italiani e, tra questi, Marco Di Salvo ed Emiliano Silvestri, rispettivamente segretario e tesoriere dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora.

Appuntamento lunedì 8 novembre alle 20:30, in via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi).

www.radicalisenzafissadimora.org

domenica 7 novembre 2010

La lotta nonviolenta degli immigrati di Brescia e Milano

Di Marco del Ciello.

Le cronache giornalistiche degli ultimi giorni ci hanno raccontato le storie di lavoratori immigrati che, per rivendicare i loro diritti, salgono su gru e torri, prima a Brescia e poi anche a Milano. Proprio come avevano fatto numerosi loro colleghi italiani nei mesi e negli anni scorsi. Questa forma di lotta nonviolenta non è però un'invenzione degli immigrati, né un prodotto della crisi economica globale che ha investito l'Italia e l'Europa a partire dal 2008, ma al contrario ha alle spalle una lunga storia. Ecco cosa scriveva ad esempio il filosofo Aldo Capitini nel 1967 a proposito dello "sciopero della ciminiera":

(conosciuto nell'esperienza sindacale giapponese) quando un lavoratore sale sulla più alta ciminiera della fabbrica durante l'agitazione e vi resta, esposto giorno e notte alle intemperie, fino a quando non siano state accolte le richieste dei compagni scioperanti.

(Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza).

www.radicalisenzafissadimora.org

"Famiglia? No, famiglie!". Sit-in davanti alla Conferenza governativa sulla famiglia. Con Emma Bonino


Domani mattina l'Associazione Radicale Certi Diritti, insieme a Radicali Italiani, organizza un sit-in davanti alla sede della Conferenza governativa sulla famiglia, organizzata e promossa proprio da coloro che fino ad oggi hanno negato politiche di riforma e di adeguamento legislativo riguardo i diversi ambiti delle molteplici forme di famiglia nel nostro paese. Partecipano al sit-in: Emma Bonino, vicepresidente del Senato; Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani; Marco Cappato, segretario dell'Associazione Luca Coscioni; on. Rita Bernardini; sen. Marco Perduca; Sergio Rovasio, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti.

L'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora aderisce al sit-in.

Appuntamento lunedì 8 settembre alle 9:30, davanti al Milano Convention Centre in via Giovanni Gattamelata 5.

www.radicalisenzafissadimora.org

sabato 6 novembre 2010

On line il nuovo sito dei Radicali di Cologno Monzese (MI)


Da qualche giorno potete trovare i militanti radicali di Cologno Monzese anche in rete: è infatti disponibile all'indirizzo http://www.radicalicologno.it/ il loro nuovo sito web. Animatori del sito e, più in generale, dell'attività radicale nel comune della provincia milanese sono Giuseppe Manzionna e Francesco Pasquariello, anche iscritti all'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora.

Potete mettervi in contatto con i Radicali di Cologno Monzese anche attraverso il popolare social network Facebook: il loro gruppo si chiama appunto Radicali di Cologno Monzese.

www.radicalisenzafissadimora.org

venerdì 5 novembre 2010

Milano Sì Vota


Si conlude oggi la raccolta firme a sostegno della presentazione dei cinque referendum comunali promossi dal comitato civico Milano Sì Muove. Il comitato, di cui fa parte anche il segretario dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora Marco Di Salvo, ha raccolto in quattro mesi ben 18.200 sottoscrizioni, superando così ampiamente la quota minima richiesta di 15.000. Entro domani i moduli con le firme autenticate saranno depositati presso l'ufficio elettorale del Comune. Se l'amministrazione comunale rispetterà le previsioni di legge e i regolamenti in materia di referendum comunali, i cittadini milanesi potranno recarsi alle urne in una data compresa tra il 6 marzo e il 15 aprile.

I militanti dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora hanno dato un notevole contributo alla raccolta firme, assicurando la loro presenza a tavoli e gazebo, e sono ora pronti a impegnarsi nella campagna elettorale, con l'obiettivo di raggiungere il quorum del 30% di votanti, necessario perché i referendum siano validi.

www.radicalisenzafissadimora.org

giovedì 4 novembre 2010

Prossimi appuntamenti a Milano: lunedì 8 novembre

Famiglia? No, famiglie! Tutti a Milano l'8 novembre / Assemblea post-congressuale di Radicali Italiani

Lunedì 8 novembre, ore 9:30: l'Associazione Radicale Certi Diritti e Radicali Italiani organizzano un sit-in in occasione dell'inaugurazione della Conferenza governativa sulla famiglia. Partecipano Emma Bonino, Mario Staderini, Marco Cappato, Rita Bernardini, Marco Perduca e Sergio Rovasio. Appuntamento davanti al Milano Convention Centre, sede della conferenza, in via Giovanni Gattamelata 5.

Lunedì 8 novembre, ore 20:30: dopo il IX Congresso annuale di Radicali Italiani, che si è tenuto a Chianciano Terme dal 29 ottobre al 1 novembre, l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora e l'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano chiamano a raccolta tutti gli iscritti e i simpatizzanti radicali di Milano e dintorni per confrontarsi sugli esiti del dibattito congressuale. Appuntamento in via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi).

www.radicalisenzafissadimora.org

mercoledì 3 novembre 2010

Stampa senza regime. Berlusconi visto dal mondo libero

A cura di Marco del Ciello.

BERLUSCONI SCANDAL COULD THREATEN GOVERNMENT di Elisabetta Povoledo, da The New York Times. Non è la prima volta che il primo ministro italiano resta coinvolto in uno scandalo sessuale con una minorenne, ma quest'ultimo potrebbe segnare la fine del suo governo.

THIS TIME, THE JOKE MAY BE ON BERLUSCONI di Elisabetta Povoledo, da The New York Times. Si dice che parte del successo politico di Berlusconi dipenda dalla sua affabilità e dal suo umorismo, ma la sua ultima battuta sui gay potrebbe ritorcersi contro di lui.

SILVIO BERLUSCONI TOLD TO RESIGN BY ALLY IF LATEST SCANDAL PROVEN di John Hooper, da The Guardian. Silvio Berlusconi è ormai alle corde, dopo che il suo più antico alleato gli ha chiesto di dimettersi in seguito agli ultimi scandali sessuali in cui è implicato.

BERLUSCONI REJECTS CALLS TO RESIGN OVER TEENAGE GIRL da The Guardian. Berlusconi rifiuta di dimettersi e si difende dalle accuse dei giornali dicendo che è meglio essere appassionati di belle ragazze piusttosto che gay.

UNREPETANT BERLUSCONI: IT'S BETTER TO LOVE WOMEN THAN GAYS, INSISTS HIS GOV'T WILL LAST dal Los Angeles Times. Silvio Berlusconi respinge le richieste di dimissioni e si difende dagli scandali sessuali che lo vedono coinvolto sostenendo che è meglio amare le donne che essere gay.

TIRED OF SOVEREIGN DEBT CRISIS, ITALY TURNS TO BUNGA BUNGA di Alessandro Torello e Christopher Emsden, da The Wall Street Journal. Sfruttando le sue doti di abile comunicatore, Silvio Berlusconi sta spostando il dibattito politico italiano da problemi come la crisi del debito pubblico e la disoccupazione alle sue avventure sessuali con minorenni.

ITALY'S PM UNDER FIRE OVER HELP FOR A TEEN di Stacy Meichtry, da The Wall Street Journal. Il primo ministro italiano Silvio Berlusconi è sotto accusa per aver esercitato pressioni sulla polizia, a favore di una minorenne marocchina arrestata per furto.

BERLUSCONI: BETTER TO LOVE WOMEN THAN GAYS di Nicole Winfield, da The San Francisco Chronicle. Il primo ministro italiano Silvio Berlusconi respinge le richieste di dimissioni avanzate dall'opposizione per i recenti scandali sessuali, ma solleva un nuovo polverone sostenendo che è meglio amare le donne che essere gay.

ITALY'S SILVIO BERLUSCONI VOWS TO SURVIVE SCANDAL di Nicole Winfield, da The San Francisco Chronicle. Silvio Berlusconi, accusato di aver esercitato pressioni sulla polizia per far liberare una minorenne marocchina, respinge le richieste di dimissioni dell'opposizione e giura che il suo governo arriverà alla fine del mandato.

OLD ALLY LEADS CALLS FOR BERLUSCONI'S HEAD OVER TEEN STRIPPER SCANDAL di Michael Day, da The Independent. Il primo ministro Silvio Berlusconi deve difendersi dalle richieste di dimissioni arrivate dal suo vecchio alleato e presidente della Camera Gianfranco Fini.

BERLUSCONI BOASTS ABOUT HIS 'PASSION' di Michael Day, da The Independent. Silvio Berlusconi ha dichiarato che è meglio amare le donne che essere gay e ha respinto l'accusa di aver fatto pressioni sulla polizia per ottenere il rilascio di una minorenne marocchina.

www.radicalisenzafissadimora.org

martedì 2 novembre 2010

Riunione settimanale annullata - Assemblea post-congressuale

Questa sera la consueta riunione settimanale del martedì non si svolgerà, per consentire a chi ha preso parte ai lavori del IX congresso di Radicali Italiani di recuperare le forze dopo la trasferta a Chianciano Terme. L'audiovideo di tutti gli interventi al congresso, compresi quelli dei militanti dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora, è già disponibile sul sito di Radio Radicale, mentre i documenti congressuali si trovano sul sito di Radicali Italiani. A breve pubblicheremo anche le nostre foto su Picasa Web Album.

Lunedì prossimo l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora e l'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano organizzano un'assemblea post-congressuale dei radicali milanesi per confrontarsi sugli esiti del congresso di Chianciano Terme e per aggiornare chi non ha potuto parteciparvi fisicamente. L'assemblea è aperta a tutti: iscritti, simpatizzanti e anche semplici curiosi.

Appuntamento lunedì 8 novembre alle 20:30, in via Borsieri 12 a Milano (MM2 Garibaldi).

www.radicalisenzafissadimora.org