domenica 14 novembre 2010

Ma si può sciogliere una sola Camera?

Di Marco del Ciello.

Lo stato di incertezza che attraversa il governo Berlusconi ha riportato all'ordine del giorno la possibilità di scioglimento anticipato delle Camere e il conseguente ritorno alle urne. Tra le varie ipotesi circolate in questi giorni c'è anche quella di sciogliere solo la Camera dei Deputati, dove il governo non ha più una una maggioranza, senza toccare il Senato che sembra ancora saldamente in mano alla coalizione PdL-Lega. La lettera della Costituzione consente questa possibilità, rimettendola alla discrezionalità del Presidente della Repubblica: il Presidente della Repubblica può [...] sciogliere le Camere o anche una sola di esse (art. 88.1 Cost.).

La prassi istituzionale va però in direzione opposta a quella voluta da Berlusconi. La Costituzione del 1948 prevedeva infatti una durata in carica di cinque anni per i deputati e di sei per i senatori, cosa che avrebbe portato a elezioni in anni diversi. Fino alla modifica costituzionale del 1963 che pareggiò la durata in carica dei sue rami del Parlamento, il Senato fu sempre sciolto con un anno di anticipo (1953, 1958) per consentire il voto simultaneo e impedire che si formassero maggioranze diverse nelle due Camere. Uno scioglimento anticipato oggi porterebbe a un esito opposto, elezioni separate, e al rischio di maggioranze diverse, se non contrapposte.

La Costituzione non lo vieta, ma Napolitano farebbe bene a valutare con attenzione l'opportunità di questa decisione e le sue possibili conseguenze.

www.radicalisenzafissadimora.org

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