sabato 31 marzo 2012

Conferenza stampa di Annaviva contro l'estradizione di Ivan Kostin


Martedì prossimo l'associazione Annaviva organizza una conferenza stampa contro l'estradizione del cittadino russo Ivan Kostin. Partecipano il giornalista Grigori Pasko e la moglie di Kostin. Coordina Andrea Riscassi, giornalista della Rai.

'Contro Ivan Kostin, cittadino russo, classe 1974, pende un mandato di cattura internazionale. È un imprenditore. Si occupa di produzione e vendita di cognac. Un giorno del novembre 2011 ha la cattiva idea di arrivare da Israele a Milano per una mostra enologica. Viene arrestato in albergo e sbattuto a San Vittore per un mese e mezzo. La giustizia russa lo accusa di aver rubato un enorme numero di bottiglie di cognac, per un valore di milioni di rubli, dalla fabbrica di Stavropol (nel Caucaso russo) nella quale lavorava. I problemi per Ivan sorgono qualche anno fa, quando muore il padre che aveva fondato l'azienda di liquori. Ivan eredita molte azioni e rifiuta di venderle (a prezzi stracciati) al socio. Ricco e potente. Che lo denuncia per furto. L'inchiesta parte nel 2008. Più di un investigatore e di un inquirente chiede l'archiviazione. Fino a che si trovano un poliziotto e un magistrato che decidono che Ivan è un 'criminale' e che va processato. Anzi, va arrestato anche prima del processo. Spiccano un mandato di cattura internazionale. Che scatta quando Kostin arriva a Milano, si registra in albergo e la mattina trova le forze dell'ordine alla porta. La madre di Mikhail Khodorkovsky, prigioniero politico nella Russia di Putinn, incontrando i militanti di Annaviva ha spiegato che sono almeno trecentomila i russi perseguitati per ragioni economiche. Politici e potentati (anche locali) usano la giustizia per levarsi di torno chi gli dà noia. Come Ivan Kostin, direttore di un'azienda fondata dal padre. Dalla quale avrebbe rubato, senza che nessuno delle centinaia di dipendenti se ne accorgesse, migliaia di bottiglie di pregiato cognac (sostituendolo con cognac meno pregiato). Annaviva, associazione nata per ricordare Anna Politkovskaja e per portare avanti le sue battaglie, chiede alla giustizia italiana di valutare con estrema attenzione il caso di Kostin. Estradarlo in Russia significa condannarlo. Conferenza stampa subito dopo l'udienza di estradizione al Tribunale di Milano'.

Appuntamento martedì 3 aprile alle ore 13:00, presso Ostello Bello in via Medici 4 (MM3 Missori) a Milano.

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venerdì 30 marzo 2012

Julija Tymoshenko: Regione Lombardia si mobilita per l'eroina della Rivoluzione Arancione

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

COMUNICATO STAMPA
JULIJA TYMOSHNEKO: REGIONE LOMBARDIA SI MOBILITA PER L'EROINA DELLA RIVOLUZIONE ARANCIONE

Carlo Borghetti (PD): 'il caso Tymoshenko e un'emergenza di democrazia, diritti umani e giustizia. Anche la Lombardia e Formigoni intervengano'. Democrazia, giustizia e rispetto dei diritti umani. Sono queste le problematiche di carattere internazionale che hanno spinto il consigliere regionale lombardo, Carlo Borghetti, del Partito Democratico della Lombardia, a inviare un'interrogazione urgente al Presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, in merito alla situazione della leader dell'opposizione ucraina Julija Tymoshenko: detenuta in condizioni disumane in una colonia penale di periferia dopo essere stata soggetta a un processo estraneo a ogni norma di regolarità. 'Il caso di Julija Tymoshenko è un problema di deficit democratico in un paese europeo, che l'UE presto o tardi dovrà integrare – ha dichiarato Borghetti – Inoltre, l'Ucraina rappresenta un nodo strategico per l'approvvigionamento energetico dell'Italia: per questo è opportuno che la regione trainante del nostro Paese se ne occupi. Senza un'Ucraina democratica non ci possono essere un'Europa, un'Italia e una Lombardia totalmente sicure. Nella sua interrogazione, Borghetti ha invitato il Presidente della Giunta Regionale, Roberto Formigoni, a stimolare presso governo centrale e le altre regioni europee azioni volte alla difesa della democrazia in Ucraina, alla garanzia di cure mediche a Julija Tymoshenko e all'organizzazione di una missione istituzionale a Kyiv, assieme agli europarlamentari italiani, per sincerarsi dello stato di salute della leader dell'opposizione e, più in generale, del rispetto degli standard democratici in Ucraina. In seguito, il giornalista del portale dei Lombardi Nel Mondo, Matteo Cazzulani – unico reporter italiano presente alle sedute del processo Tymoshenko – ha confermato come l'arresto della leader dell'opposizione ucraina abbia isolato l'Ucraina dall'Europa e bloccato il suo cammino di integrazione nella comunità euroatlantica. Inoltre, ha ribadito l'importanza dell'Ucraina per la sicurezza energetica dell'Italia, in quanto è dal territorio ucraino che passa l'unica rete dei gasdotti da cui il nostro Paese importa il gas dalla Russia. 'Julija Tymoshenko è stata processata per avere mantenuto il possesso dell'Ucraina sui propri gasdotti a costo di condizioni onerose imposte dalla Russia – ha dichiarato Cazzulani – la sovranità di Kyiv sul proprio sistema infrastrutturale energetico è fondamentale per allentare il monopolio della Russia sulle forniture del gas all'Italia'.

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Marco Cappato partecipa al sit-in 'Libera la sedia'


Per domani mattina Pippo Civati, consigliere regionale del Partito Democratico in Lombardia, ha convocato un sit-in davanti alla nuova sede della Regione per chiedere le dimissioni del governatore Roberto Formigoni. Lo stesso Civati ha fornito ai partecipanti le 'istruzioni per l'uso' del sit-in:

'Ci si vede in piazza Lombardia sabato, dalle ore 10.30 alle ore 13. La piazza è all'interno del nuovo complesso della Regione, là dove un tempo sorgeva il bosco di Gioia (anche la fermata della metropolitana è Gioia, nel caso). Per seguirla su Twitter, la parola chiave è #liberalasedia. Su Facebook, la pagina è questa. La manifestazione sarà aperta a tutti, senza sigle, né etichette, con molte adesioni, di cui daremo ovviamente conto nel corso della mattinata. Nelle intenzioni di chi la promuove è l'evento di una campagna regionale e però nazionale, perché è la politica, non solo la giunta lombarda, che deve cambiare. Una campagna politica, quindi, né giudiziaria, né elettorale. Non ci saranno né palchi, né comizi. Ci sarà un tavolo, dove raccogliere idee, proposte e documentazioni. E le richieste di intervento di chi vorrà dire la sua. Un microfono girerà per la piazza, alla ricerca di storie e persone che raccontino la Lombardia di questi anni e dei prossimi. Pochissimi minuti per ciascuno, di una piazza che parla, che denuncia e che ragiona. E che cerca di disegnare un futuro diverso, perché il presente è proprio insostenibile'.

Nei giorni scorsi Marco Cappato, consigliere del Gruppo Radicale - Federalista europeo al Comune di Milano, ha annunciato la sua adesione al sit-in.

Appuntamento sabato 31 marzo alle ore 10:30, davanti alla nuova sede della Regione Lombardia in piazza Città di Lombardia 1 (MM2 Gioia) a Milano.

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Il perdono responsabile. Dibattito con Gherardo Colombo


Stasera, nell'ambito dell'iniziativa Extrema Ratio, la Caritas Ambrosiana organizza un dibattito dal titolo Il perdono responsabile, un dialogo sui temi della carcerazione, dell'efficacia del sistema penitenziario, della finalità di tali pratiche di reclusione, della giustizia riparativa e del perdono. Partecipano: Gherardo Colombo, già Magistrato del Tribunale di Milano e autore del libro 'Il perdono responsabile. Si può educare al bene attraverso il male? Le alternative alla punizione e alle pene tradizionali'; don Virgilio Balducchi, Ispettore Generale dei Cappellani dell'Amministrazione Penitenziaria.

Appuntamento venerdì 30 marzo alle ore 18:30, presso la Sala Africa del Padiglione 4 della fiera Fa' la cosa giusta! a Milano.

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giovedì 29 marzo 2012

Interrogazione sul caso Tymoshenko in Regione Lombardia


Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

COMUNICATO STAMPA
INTERROGAZIONE SUL CASO TYMOSHENKO IN REGIONE LOMBARDIA

È convocata per venerdì, 30 Marzo, alle ore 12, presso il sedicesimo piano della sede del Consiglio Regionale della Lombardia, in via Fabio Filzi 22 a Milano, una conferenza stampa per la presentazione dell'interrogazione con risposta scritta in merito alla situazione della leader dell'opposizione ucraina Julija Tymoshenko, inoltrata al Presidente della Giunta Regionale Roberto Formigoni, da parte del consigliere Carlo Borghetti. Oltre al firmatario dell'interrogazione, saranno presenti il giornalista Matteo Cazzulani, unico corrispondente italiano presente durante il processo a Julija Tymoshenko, e il caporedattore del portale Lombardi nel Mondo, Daniele Marconcini, che di recente ha seguito con viva attenzione l'evolversi della situazione giudiziaria della leader dell'opposizione ucraina. Borghetti ha voluto inoltrare l'interrogazione in seguito alle notizie inerenti le critiche condizioni di salute di Julija Tymoshenko: costretta alla detenzione in isolamento in una colonia penale di periferia, senza possibilità di contatti con i suoi famigliari e con i suoi avvocati, affetta da una grave infiammazione respiratoria che le rende impossibile la deambulazione e che, secondo il referto del pool di medici internazionale che ha potuto visitarla di recente, rende necessarie visite mediche al di fuori della struttura ospedaliera, tuttavia negatele dalle autorità carcerarie. Nota per la bionda treccia, e per avere guidato il processo democratico in Ucraina passato alla storia come Rivoluzione Arancione, Julija Tymoshenko è stata condannata l'11 ottobre 2011 a sette anni di detenzione in isolamento, più tre di interdizione dalla vita politica, per avere firmato accordi con la Russia per le forniture di gas ritenute svantaggiosi per le casse statali. La condanna è maturata dopo un processo celebrato in maniera irregolare: l'imputata è stata reclusa in misura preventiva sin dal 5 Agosto – a poche settimane dall'inizio del processo – la difesa è stata privata della possibilità di convocare i propri testimoni e le prove a sostegno dell'accusa sono state fabbricate ad hoc – alcune di esse hanno recato addirittura la data del 31 Aprile. Una volta incarcerata, l'8 Dicembre, a Julija Tymoshenko è stato sanzionato persino un secondo arresto, in quanto ritenuta soggetto potenzialmente pericoloso per il prosieguo delle indagini di un secondo procedimento in cui e coinvolta per evasione fiscale. Questa seconda sentenza è stata proclamata con un processo-lampo, celebrato nella cella di Julija Tymoshenko, ai limiti del macabro: con la leader dell'opposizione costretta nel letto per via delle già precarie condizioni di salute accerchiata da giudice e pubblica accusa seduti attorno a lei. Il trattamento disumano che è stato riservato a Julija Tymoshenko è stato condannato dai principali enti sovranazionali, paesi e organizzazioni non governative del mondo, tra cui Unione Europea – a cui si è aggiunta la ripetuta presa di posizione da parte dei ministri degli Esteri di Germania, Polonia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Svezia, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Austria, Francia e Ungheria – Stati Uniti d'America, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Federazione Russa, Amnesty International, Freedom House, Medici Senza Frontiere, e altre.

Julija Volodymyrivna Tymoshenko è nata a Dnipropetrovs'k il 29 Novembre 1960. Dopo una laurea in economia, ha compiuto una rapida ascesa lavorativa dapprima nel settore del noleggio degli audiovisivi, poi in quello dell'energia, culminata con la presidenza del colosso JEESU. Terminata la carriera imprenditoriale, Julija Tymoshenko è stata tra i dirigenti del partito di orientamento socialdemocratico Hromada, per poi fondare il proprio soggetto politico Bat'kivshchyna, di orientamento patriottico-democratico, con cui ha guidato le proteste contro la conduzione autoritaria del Presidente Leonid Kuchma. Dopo una breve parentesi come vicepremier con delega all'energia nel governo Yushchenko, nel 2001 la Tymoshenko è stata arrestata per il suo attivismo contro l'establishment presidenziale. Liberata per assenza di prove, ha continuato a guidare lo schieramento democratico e filo-europeo fino alla Rivoluzione Arancione del 2004: manifestazione di massa nonviolenta con cui migliaia di ucraini sono scesi in piazza per richiedere giustizia ed elezioni pienamente democratiche in Ucraina. Sotto la presidenza di Viktor Yushchenko, suo alleato alla guida del campo democratico, Julija Tymoshenko ha guidato il primo governo arancione nel 2005, per poi tornare a ricoprire la carica di Primo Ministro dal 2007 al 2010 quando, candidatasi alla massima carica dello stato, ha perso le elezioni presidenziali contro l'avversario della Rivoluzione Arancione, Viktor Yanukovych. Sollevata dalla responsabilità di Primo Ministro, Julija Tymoshenko ha guidato il campo arancione all'opposizione fino all'arresto che, secondo quanto da lei sempre sostenuto, sarebbe stato organizzato dallo stesso presidente Yanukovych come una vendetta di carattere personale e politico.

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PGT: per la qualità urbana di Milano! Con Marco Cappato


Oggi pomeriggio il Gruppo Radicale - Federalista europeo al Comune di Milano organizza un convegno dal titolo 'PGT: PER LA QUALITÀ URBANA DI MILANO! Concorsi di architettura per gli interventi privati e moratoria del consumo di suolo', in occasione del quale saranno presentate le proposte di modifica e gli emendamenti al Piano di Governo del Territorio (PGT) finalizzati al rispetto dei cinque referendum e a promuovere la qualità urbana nell'edilizia, sia attraverso concorsi di architettura in tutte le operazioni immobiliari di iniziativa privata, che a fermare il consumo di suolo con una moratoria delle cosiddette 'funzioni urbane residenziali' negli Ambiti di Trasformazione Urbana (ATU).

Partecipano: Ada Lucia De Cesaris, assessore all'Urbanistica e all'Edilizia Privata del Comune di Milano; Emilio Battisti, architetto e docente presso il Politecnico di Milano; Marco Cappato, consigliere comunale del Gruppo Radicale - Federalista europeo a Milano; Enrico Fedrighini, portavoce del comitato referendario Milano Sì Muove; Andreas Kipar, paesaggista; Franco Sacchi, direttore del centro studi PIM; Francesco Spadaro, architetto; Daniela Volpi, presidente dell'Ordine degli Architetti di Milano.

Appuntamento giovedì 29 marzo alle ore 17:45, presso lo Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele II (MM1/3 Duomo) a Milano.

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martedì 27 marzo 2012

Riunione settimanale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 21:00 alle 22:30 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo delle nostre prossime iniziative in tema di giustizia e amnistia. All'ordine del giorno anche i lavori della Commissione Statuto di Radicali Italiani. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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venerdì 23 marzo 2012

Quale riforma per il diritto di famiglia e la giustizia familiare? Con Marco Cappato e Yuri Guaiana


Oggi pomeriggio il Gruppo Radicale - Federalista europeo al Comune di Milano, gli Stati Generali sulla Giustizia Familiare, il Movimento Femminile per la Parità Genitoriale, l'Associazione Radicale Certi Diritti e la Lega Italiana per il Divorzio Breve organizzano un incontro dibattito sulle problematiche legate alla giustizia familiare: affido condiviso, divorzio breve, patti prematrimoniali, bigenitorialità e tutela dei minori, famiglie di fatto.

Partecipano: Adriana Tisselli, Movimento Femminile per la Parità Genitoriale; Laura Marinaro, autrice del libro 'Avrei voluto essere padre'; Fabio Nestola, portavoce degli Stati Generali sulla Giustizia Familiare; Diego Sabatinelli, segretario della Lega Italiana per il Divorzio Breve; Piero Giuliano, avvocato esperto in diritto di famiglia; Stefano Molinelli, promotore dell'iniziativa; Lucio Bertè, già consigliere regionale radicale in Lombardia; Marco Cappato, consigliere comunale del Gruppo Radicale - Federalista europeo a Milano. Introduce: Yuri Guaiana, vicepresidente del Consiglio di Zona 2 a Milano e segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti.

Appuntamento venerdì 23 marzo alle ore 17:00, presso la sala Vitman dell'Acquario Civico in viale Gadio 2 (MM2 Lanza) a Milano.

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martedì 20 marzo 2012

La Comunità Ebraica di Milano ricorda le vittime di Tolosa


Giovedì la Comunità Ebraica di Milano, colpita al cuore dal terribile attentato di Tolosa, si unisce in un momento di raccoglimento, invitando gli iscritti e l'intera cittadinanza milanese per una Tefillà, una preghiera, in ricordo dei fratelli vittime della più spietata violenza antisemita.

Appuntamento giovedì 22 marzo alle ore 19:00, presso il Tempio Centrale di Milano in via della Guastalla 19 a Milano.

(Grazie a Daniele Nahum per la segnalazione).

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Attentato Tolosa, Regard (UGEI): 'Inaccettabili le dichiarazioni responsabile Esteri dell'Unione Europea'


Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

COMUNICATO STAMPA
ATTENTATO TOLOSA, REGARD (UGEI): 'INACCETTABILI LE DICHIARAZIONI RESPONSABILE ESTERI DELL'UNIONE EUROPEA'.

'Le dichiarazioni della responsabile Esteri dell'Unione Europea, Catherine Ashton ci hanno lasciato senza parole. Questa signora, con un tentativo fuorviante ed irrispettoso nei confronti delle vittime dell'attentato di ieri alla scuola ebraica di Tolosa, ha tentato di paragonare la morte di quei tre bambini e dell'insegnante che sono stati assassinati ieri mentre andavano a scuola, a quella dei bambini palestinesi lungo la Striscia di Gaza. Questo è purtroppo un bieco tentativo di demonizzazione dell'operato dell'esercito e del governo israeliano, del tutto inopportuno e deviante rispetto al tragico evento di ieri. Sono proprio queste le manifestazioni d'odio che abbiamo il dovere di combattere nella nostra società'. Così in una nota il presidente dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia, Daniele M. Regard. 'Chiediamo ufficialmente al Governo Italiano – conclude – di prendere le distanze da queste affermazioni e fare di tutto per far sospendere la signora Ashton dal suo incarico'.

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Riunione settimanale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 21:00 alle 22:30 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo delle nostre prossime iniziative in tema di giustizia e amnistia. All'ordine del giorno anche i lavori della Commissione Statuto di Radicali Italiani. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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lunedì 19 marzo 2012

Yuri Guaiana presenta il suo libro 'Dal cuore delle coppie al cuore del diritto' a Milano


Giovedì l'associazione studentesca GayStatale organizza la presentazione del libro Dal cuore delle coppie al cuore del diritto. Partecipano: Yuri Guaiana, autore del libro, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti e vicepresidente del Consiglio di Zona 2 a Milano; Marilisa D'Amico, professore ordinario di Diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano e consigliere comunale del Partito Democratico a Milano; Massimo Clara, avvocato; Gian Mario Felicetti, responsabile della campagna 'Affermazione Civile' dell'Associazione Radicale Certi Diritti; Roberto e Riccardo, una delle coppie che partecipano alla campagna 'Affermazione Civile'.

'23 marzo 2010, la questione sulla legittimità di una serie di articoli del codice civile che impediscono l'unione tra persone dello stesso sesso viene portata fino alla Corte Costituzionale. Cosa ha comportato la sentenza? Quali sono stati i meccanismi giuridici che sono stati mossi? Chi c'è dietro tutto questo? Cosa li ha mossi a portare avanti una campagna di forte rivendicazione dei diritti LGBT? Cosa si sta facendo ora? Con la presentazione del libro 'Dal cuore delle coppie al cuore del diritto' GayStatale coglierà l'occasione per rispondere a tutte queste domande e a molte altre dando l'opportunità di conoscere direttamente alcuni dei volti della campagna 'Affermazione Civile' con le loro vite, i loro sentimenti e loro idee'.

Appuntamento giovedì 22 marzo alle ore 16:30, presso l'aula 435 dell'Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono 7 (MM3 Missori) a Milano.

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venerdì 16 marzo 2012

Carlo Troilo presenta il suo libro 'Liberi di morire' a Milano. Con Marco Cappato e Umberto Veronesi


Lunedì prossimo l'Associazione Luca Coscioni e il Circolo di via De Amicis organizzano la presentazione del libro Liberi di morire. Una fine dignitosa nel paese dei diritti negati di Carlo Troilo, giornalista e membro della Giunta di Segreteria dell'Associazione Luca Coscioni. Partecipano con l'autore: Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni e consigliere comunale del Gruppo Radicale - Federalista europeo a Milano; Beppino Englaro, presidente della Fondazione Eluana; Maddalena Gasparini, neurologa e membro del gruppo di Bioetica; Mario Riccio, anestesista e medico di Piergiorgio Welby; Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia. Introduce: Mario Artalis, presidente del Circolo di via De Amicis. Modera: Mario Pappagallo, giornalista del Corriere della Sera.

'Questo libro traccia un quadro molto ampio di quanto avviene nel mondo sul tema del testamento biologico e dell'eutanasia, dei dibattiti provocati nei maggiori paesi europei da vicende simili a quelle di Piergiorgio Welby e di Eluana Englaro. La diffusione dell'eutanasia clandestina e i numerosi suicidi dei malati terminali renderebbero auspicabile anche in Italia l'attuazione di una legislazione seria. La nostra arretratezza nel campo dei diritti civili rispetto ai paesi europei comparabili potrebbe essere data dal rapporto anomalo che esiste tra Chiesa e Stato. Questo pamphlet vuole essere una sorta di "agenda laica" sui diritti negati'.

Appuntamento lunedì 19 marzo alle ore 21:00, presso il Circolo di via De Amicis in via De Amicis 17 a Milano.

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martedì 13 marzo 2012

Riunione settimanale rinviata a mercoledì


Stasera, diversamente dagli altri martedì, non ci ritroveremo per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Per consentire ai nostri militanti Emiliano Silvestri e Francesco Pasquariello di partecipare al secondo incontro della Commissione Statuto di Radicali Italiani, abbiamo infatti deciso di rinviare il nostro appuntamento a domani sera, sempre alla stessa ora e sempre nella stessa sede. Parleremo delle nostre prossime iniziative su giustizia e amnistia. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

Appuntamento mercoledì 14 marzo alle ore 20:30, presso la sede di via Borsieri 12 (MM2 Porta Garibaldi) a Milano.

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domenica 11 marzo 2012

La scienza umiliata in Italia

Di Gilberto Corbellini.
Da Perché gli scienziati non sono pericolosi.

Per capire meglio cosa sta accadendo sarebbe necessario partire dagli anni Sessanta, quando alcuni scienziati e manager della scienza, come Gilberto Bernardini, Edoardo Amaldi, Domenico Marotta, Adriano Buzzati-Traverso e Felice Ippolito tentarono di introdurre anche in Italia criteri più liberali nel governo politico della scienza, basati su autonomia e valutazione di merito delle capacità e dei risultati. In pratica, prendendo a esempio le esperienze in corso nel mondo anglosassone e soprattutto negli Stati Uniti, cercarono di creare le condizioni per sottrarre il sistema della ricerca alle logiche clientelari della politica. Di fatto la loro azione venne repressa, anche attraverso un uso politico della giustizia, che portò in carcere Ippolito e Marotta con accuse strumentali. Di conseguenza, il sistema della ricerca si sviluppò in modo sempre più condizionato, attraverso un'elargizione dei finanziamenti dipendente soprattutto da affiliazioni e protezioni politiche. Il risultato è stato un'asfissiante politicizzazione della scienza italiana, con la formazione di aggregazioni accademiche che grazie alle protezioni accumulavano potere e quindi controllavano in modo clientelare i concorsi. Di fatto, i partiti politici promuovevano o aiutavano gli scienziati sulla base soprattutto dell'appartenenza, e quindi della corrispondenza di un'idea politico-culturale della scienza, piuttosto che delle competenze. Per cui gli scienziati e la scienza interessavano ai politici solo in funzione della possibilità di nascondere scelte puramente demagogiche dietro la pseudoautorevolezza di qualche personaggio che solo per titolo di studio e impiego poteva e può essere definito scienziato.

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sabato 10 marzo 2012

Presidio per chiedere lo scioglimento del Consiglio Regionale, abusivo, della Lombardia


Martedì prossimo Marco Cappato, consigliere comunale del Gruppo Radicale - Federalista europeo a Milano, organizza un presidio davanti alla sede del Consiglio Regionale della Lombardia per chiederne lo scioglimento.

Dichiarazione di Marco Cappato:

'Per un certo periodo Nicole Minetti è stata l'appestata del Consiglio Regionale della Lombardia. Oggi pare che sia Davide Boni, con consiglieri regionali che non possono sopportare la sua legittima presenza a riunioni istituzionali. A tutti costoro, ad appestanti e appestati, ho solo una cosa da dire: 'Gentili consigliere e consiglieri, presidenti e assessori: S-I-E-T-E T-U-T-T-I A-B-U-S-I-V-I, e ve ne dovete andare tutti a casa; da due anni avete in mano le carte, scoperte da noi radicali, che provano inequivocabilmente la truffa elettorale poi confermata dalle deposizioni dei firmatari defraudati, nonché le truffe collaterali di consiglieri ineleggibili da una parte e dall'altra; di fronte a tutto ciò, mai un sussulto di vera opposizione, tranne eccezioni che si contano sulle dita di una mano, nemmeno una commissioncina d'inchiesta o altro che rappresentasse il tentativo di lotta politica, di creare ciò che serve: un'alternativa al regime lombardo di Formigoni-Penati-Lega, più Compagnia delle Opere e cooperative di ogni colore. È vero, il presidente Davide Boni, che già mi espulse dal pubblico del Consiglio Regionale per aver io provato a interrompere i lavori abusivi, non dovrebbe più essere presidente. Ma, insieme a lui, nessuno di lorsignori dovrebbe sedere dove siede. Martedì mattina alle ore 12 noi radicali saremo di fronte al Pirellone, in via Fabio Filzi 22, per il presidio per lo scioglimento del Consiglio Regionale abusivo della Lombardia'.

Appuntamento martedì 13 marzo alle ore 12:00, davanti alla sede del Consiglio Regionale della Lombardia in via Fabio Filzi 22 (MM2/3 Centrale) a Milano.

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venerdì 9 marzo 2012

Presentazione di 'Formigoni. Biografia non autorizzata' a Milano. Con Marco Pannella e Marco Cappato


Giovedì prossimo Lorenzo Lipparini, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, presenta a Milano il suo libro 'Formigoni. Biografia non autorizzata'. Partecipano: Marco Cappato, consigliere comunale del Gruppo Radicale - Federalista europeo a Milano e autore dell'introduzione; Pippo Civati, consigliere regionale del Partito Democratico in Lombardia; Luigi Amicone, direttore del settimanale Tempi; Marco Pannella. Modera: Eleonora Bianchini, giornalista del Fatto Quotidiano.

'Tutto poteva aspettarsi Roberto Formigoni, il quasi ventennale presidente della regione Lombardia che da anni si propone come successore di Silvio berlusconi. Ma non che a scrivere la sua biografia non autorizzata fosse Lorenzo Lipparini, il suo incubo peggiore, il giovane radicale che ha fatto tremare lui e tutto il PdL lombardo, presentando l'esposto sulle firme irregolari che aveva lasciato il governatore senza lista e che qui viene raccontato in dettaglio come mai prima d'ora. Ma non solo: l'infanzia di Formigoni su quel «ramo del lago di Como», le polemiche sul padre "fascistissimo", le inchieste giudiziarie e il rapporto simbiotico con Comunione e Liberazione. Un Formigoni inedito, narrato con precisione chirurgica e con altrettanta correttezza: una biografia documentata e imparziale, che, fuori da ogni logica politica, racconta l'uomo e il politico che ha plasmato intorno a sé l'intera Regione Lombardia. Il cattolicissimo amico e discepolo di don Giussani che ha spalancato, senza batter ciglio, le porte del Consiglio Regionale a Nicole Minetti, intrattenitrice dell'ex premier alle feste di Villa Certosa. Con buona pace della sua guida spirituale'.

Appuntamento giovedì 15 marzo alle ore 18:00, presso la Libreria Coop in via Festa del Perdono 12 (MM3 Missori) a Milano.

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martedì 6 marzo 2012

Riunione settimanale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo dell'ipotesi di costituire una Lega per l'Amnistia. All'ordine del giorno anche le iniziative di democrazia diretta che i radicali si apprestano a lanciare a Milano. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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domenica 4 marzo 2012

Non ero diventato presidente per guadagnare popolarità

Di Václav Havel.
Da Un uomo al Castello.

L'amnistia del gennaio 1990 mi viene rimproverata da quindici anni senza che nessuno sia in grado di spiegare perché fosse sbagliata. Avrebbe aumentato la criminalità, mentre sono stati fenomeni del tutto diversi a farla incrementare. I detenuti liberati nel 1990 hanno inciso sulla criminalità totale, se ricordo bene, nelle terre ceche del nove e in Slovacchia del sette per cento, una cifra di poco superiore a quella relativa ai detenuti liberati ogni anno. D'altronde la maggioranza di loro doveva comunque uscire quell'anno o l'anno dopo, e l'amnistia prevedeva, nei casi di reati gravi, solo uno sconto di pena di un anno. L'amnistia era stata preparata da esperti, tra i quali figuravano personalità conosciute come, per esempio, l'ombudsman attuale Otakar Motejl, l'attuale presidente della Corte costituzionale Pavel Rychetský, l'ex ministro della giustizia Dagmar Burešová e altri. Più tardi lessi le statistiche e le analisi dei giuristi di diritto penale relative all'amnistia, e non corrispondevano molto con quelle contenute nelle critiche. Sì, è stata un'amnistia veramente generosa. Ma bisognava dare un segnale forte di cambiamento e della volontà di uscire dal degrado che aveva contraddistinto la giustizia comunista. Per quanto riguarda la grazia, anche questo è un cliché, fa parte della mitologia nazionale che ebbe inizio con la critica della suddetta amnistia. Sulle concessioni della grazia sarà pubblicato un libro dettagliato a cura della mia collaboratrice del settore giustizia dell'ufficio di Presidenza, con descrizioni particolareggiate di ogni caso e con le relative motivazioni. Concedevo da settanta a cento grazie all'anno, che non era molto. Raramente si trattava di correggere un arbitrio giudiziario, nella maggior parte dei casi erano atti di clemenza. Ogni grazia è controversa nella sua essenza, perché viene comunque concessa a una persona che ha commesso un crimine, ed è quindi criticabile. Avevano sempre la precedenza le persone anziane, i malati, le donne e coloro che avevano figli da mantenere. Coloro che mi preparavano la documentazione studiavano ogni singolo caso, visitavano i condannati in prigione e quelli in libertà, studiavano i loro dossier, le loro condizioni famigliari ecc. ecc. Naturalmente sarebbe stato molto più facile non concedere alcuna grazia. Sarei stato molto più popolare. Ma non ero diventato presidente per guadagnare popolarità. È paradossale che alle volte fossero gli stessi giudici che avevano condannato una persona a chiedermi la grazia per quel caso: dovevano rispettare la legge, ma nello stesso tempo sapevano che quella persona non andava rinchiusa.

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sabato 3 marzo 2012

Le riforme dell'avvocato Severino

Di Emiliano Silvestri.

Il ministro di Giustizia della Repubblica Italiana, Paola Severino è anche una valente avvocata; difensore di alto livello. Non sorprende quindi la Sua dichiarazione a proposito della situazione di un carcere romano. Rispondendo ad una interrogazione di Rita Bernardini, ha subito illustrato la situazione: «Al 28 febbraio Regina Coeli ospitava 1.074 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 640 posti e di una capienza di necessità di 918». Quello che fino all'altro giorno era, anche nei documenti ufficiali, capienza tollerabile, sarà ora definita – c'è da immaginare una direttiva in tal senso del ministero – 'capienza di necessità'. Concentrare carcerati oltre quella soglia non sarà più, quindi, ufficialmente INTOLLERABILE ma semplice superamento (per necessità?) della 'soglia di necessità'. Quasi la prefigurazione di una esimente culturale per un Governo che si è trovato di fronte a una situazione che esorbita da un supposto mandato 'tecnico'. L'interrogazione, cui la Signora ministra ha risposto puntualmente: «È stato prontamente soccorso», riguardava però la morte in cella di un carcerato: Massimo Loggello. C'è da sperare che, occupandosi di questa pratica, Ella abbia cominciato a intravvedere la necessità e l'urgenza di provvedimenti che, invece che al proposito 'salva-carceri', rispondano all'obbligo morale e giuridico di salvare la vita di quanti – carcerati e carcerieri – si uccidono per porre fine allo strazio che lo Stato impone loro.

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