sabato 3 marzo 2012

Le riforme dell'avvocato Severino

Di Emiliano Silvestri.

Il ministro di Giustizia della Repubblica Italiana, Paola Severino è anche una valente avvocata; difensore di alto livello. Non sorprende quindi la Sua dichiarazione a proposito della situazione di un carcere romano. Rispondendo ad una interrogazione di Rita Bernardini, ha subito illustrato la situazione: «Al 28 febbraio Regina Coeli ospitava 1.074 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 640 posti e di una capienza di necessità di 918». Quello che fino all'altro giorno era, anche nei documenti ufficiali, capienza tollerabile, sarà ora definita – c'è da immaginare una direttiva in tal senso del ministero – 'capienza di necessità'. Concentrare carcerati oltre quella soglia non sarà più, quindi, ufficialmente INTOLLERABILE ma semplice superamento (per necessità?) della 'soglia di necessità'. Quasi la prefigurazione di una esimente culturale per un Governo che si è trovato di fronte a una situazione che esorbita da un supposto mandato 'tecnico'. L'interrogazione, cui la Signora ministra ha risposto puntualmente: «È stato prontamente soccorso», riguardava però la morte in cella di un carcerato: Massimo Loggello. C'è da sperare che, occupandosi di questa pratica, Ella abbia cominciato a intravvedere la necessità e l'urgenza di provvedimenti che, invece che al proposito 'salva-carceri', rispondano all'obbligo morale e giuridico di salvare la vita di quanti – carcerati e carcerieri – si uccidono per porre fine allo strazio che lo Stato impone loro.

www.radicalisenzafissadimora.org

Nessun commento:

Posta un commento