martedì 31 gennaio 2012

Riunione settimanale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo dei problemi della giustizia penale in Lombardia, a partire dai dati forniti dal presidente della Corte di Appello di Milano sabato scorso in occasione dell'Inaugurazione dell'Anno Giudiziario. All'ordine del giorno anche la manifestazione per la democrazia in Ucraina di sabato 4 febbraio. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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lunedì 30 gennaio 2012

L'ombra di Putin sul destino dell'Europa divisa

Di Marco del Ciello.

Nel 1768 il patriota americano John Dickinson cantava united we stand, divided we fall (uniti resistiamo, divisi cadiamo), un verso che oggi dovrebbe ispirare i pensieri e le azioni dei cittadini europei. Il definitivo spostamento dell'asse dei traffici globali dall'Atlantico al Pacifico ci ha infatti condannati per la prima volta nella nostra storia al ruolo di periferia, di appendice marginale del continente asiatico, proprio mentre ai nostri confini la Russia è riuscita invece a ritagliarsi un posto in prima fila nel nuovo ordine mondiale, accanto a potenze emergenti come il Brasile e il Sud Africa. Nei suoi oltre dieci anni di governo ininterrotto Vladimir Putin è stato abile a sfruttare le risorse naturali del suo paese per condurre una politica energetica aggressiva e spregiudicata nei confronti dei vicini, in questo favorito dalla crescita costante dei prezzi di petrolio e gas naturale. A poche settimane dalle elezioni che con ogni probabilità gli riconsegneranno anche formalmente la carica di presidente, si prepara ora a un ulteriore salto di qualità nella sua strategia: imitando le forme esteriori dell'Unione Europea, sta infatti per riconquistare i paesi dell'area post sovietica. Unione doganale, moneta unica, Commissione Eurasiatica e Consiglio Eurasiatico. Insomma, una grande Russia pronta a proiettare la sua ombra minacciosa sull'Europa divisa, dove non pochi leader politici, per il proprio tornaconto personale o per un malinteso senso dell'interesse nazionale, hanno già dimostrato la loro disponibilità ad assecondare le ambizioni imperiali di Putin. Gli europei non possono più contare sulla protezione degli Stati Uniti, ormai indifferenti nei confronti di una parte di mondo divenuta irrilevante per gli equilibri planetari, e devono fare affidamento unicamente sulle loro forze per difendersi da aggressioni esterne, sia politiche sia economiche: l'unione politica diventa quindi una questione di sopravvivenza. United we stand, divided we fall.

C'è però un paese che è essenziale per la realizzazione dei piani di Putin ed è l'Ucraina dalle due anime, letteralmente spaccata a metà tra sostenitori dell'autoritarismo russo e ammiratori della democrazia europea: seicentomila chilometri quadrati, quarantacinque milioni di abitanti e una collocazione geografica che la rende terra di frontiera per uomini, merci e soprattutto gasdotti. Qui si combatte una battaglia importante anche per il nostro futuro, una battaglia che i nostri amici stanno perdendo e proprio a causa dell'interferenza costante dell'ingombrante vicino. Come osserva il giornalista e scrittore Matteo Cazzulani, attento osservatore delle vicende ucraine: Julija Tymoshenko, leader dell'opposizione democratica ed europeista, è stata incarcerata per avere firmato dei contratti per il gas che hanno garantito un inverno al caldo non solo all'Ucraina, ma a tutta l'Unione Europea, Italia inclusa. Ci ricordiamo tutti il Gennaio 2009: sopratutto le nostre industrie che, dopo la chiusura dei rubinetti da parte di Putin, hanno risentito di perdite considerevoli dal primo di gennaio al 19, quando la Tymoshenko ha accettato costi alti pur di ripristinare, e garantire, l'afflusso di gas. Dunque, richiedere la democrazia in Ucraina significa difendere la sicurezza energetica dell'Italia. Sicurezza non solo energetica, aggiungerei io. Proprio per questo i governanti europei, ma anche i semplici cittadini, dovrebbero chiedere a gran voce la liberazione di Julija Tymoshenko, ingiustamente detenuta, e il ripristino di quelle condizioni di legalità e democrazia che gli ucraini si erano già conquistati con la Rivoluzione Arancione del 2005. Noi militanti dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora manifesteremo sabato pomeriggio a Milano, insieme agli ucraini che vivono in Italia e a chi vorrà unirsi a noi, per dire no a Putin e sì a un'Ucraina democratica ed europea.

Appuntamento sabato 4 febbraio alle ore 15:30, in piazza Cordusio angolo via Mercanti (MM1 Cordusio) a Milano.

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domenica 29 gennaio 2012

Finché c'è Julija c'è speranza

Di Matteo Cazzulani.
Da La democrazia arancione. Storia politica dell'Ucraina dall'indipendenza alle elezioni del 2010.


Anche Julija Timošenko non è esente da colpe. Seppur "ripulitasi" le sue attività di un lontano passato economicamente torbido sotto l'ombra di Pavlo Lazarenko restano una macchia che per sempre la perseguiteranno, sebbene di prove effettive non ve ne siano. La politica (e non solo) è fatta così. Tuttavia, la Lady di Ferro ha saputo staccarsi e dimostrare non solo di non appartenere a quel mondo di oligarchi e corruzione, ma di combatterlo con determinazione e coerenza, coniugando l'ascesa personale con gli ideali del Majdan. Che, piaccia o meno, ha sempre professato e difeso.
Nella politica ucraina non ci sono santi, e tutti hanno conti con la giustizia o interessi privati da tutelare. Ma chi ha sempre combattuto per un'Ucraina democratica, europea, e, appunto, spravedliva (giusta) è stata solo lei, la Lady di Ferro ucraina. Sarà pure una cultrice ossessionata del proprio look, potrà destare sospetti per il proprio passato, risultare antipatica per alcune affermazioni populiste, irritare per quel suo tigrotto, ma in fin dei conti è stata l'unica a saper ascoltare la voce del Majdan, interpretarne le richieste e parlare al cuore del suo popolo. Chi non ha perso completamente la fiducia nella politica l'ha sempre sostenuta, anche il 7 febbraio 2010: il 45,9% degli Ucraini ha votato per lei.
È una lottatrice vera, una donna determinata. Non si fermerà, nemmeno all'opposizione. La sua energia non la si può comprendere se non dal vivo. Per questo sono convinto che finché i suoi interessi continueranno a coincidere con quelli dell'Ucraina la rivoluzione arancione non morirà.

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venerdì 27 gennaio 2012

Mobilitazione radicale a Milano per l'amnistia e la riforma della giustizia


Domani mattina l'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano organizza un sit-in davanti al Palazzo di Giustizia di Milano per l'amnistia e la riforma della giustizia. In occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario i radicali stanno organizzando manifestazioni davanti alle sedi di Corte d'Appello di tutta Italia. Durante la contro-inaugurazione tenutasi a Roma giovedì 26 gennaio Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani, ha dichiarato: «Ancora una volta il Presidente della Corte di Cassazione descrive la fotografia di una giustizia in bancarotta, che viola i diritti umani e danneggia il sistema produttivo. È intollerabile che alle parole e ai numeri continuino a non seguire i fatti, ovvero quelle riforme necessarie a far ripartire il sistema giudiziario. Prima tra tutte l'amnistia, l'unico intervento che consentirebbe nell'immediato un taglio drastico dell'arretrato di dieci milioni di processi pendenti e il ripristino di un minimo di Stato di diritto».

Appuntamento sabato 28 gennaio alle ore 9:30, davanti al Palazzo di Giustizia in corso di Porta Vittoria angolo via Freguglia a Milano.

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giovedì 26 gennaio 2012

Giornata della Memoria. Presidio in ricordo dell'Omocausto

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:


L'Associazione Radicale Certi Diritti e l'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano organizzano un presidio in memoria dello sterminio delle minoranze gay durante l'Olocausto.

Oltre alle vittime di questa orribile pagina di storia, non mancheremo di ricordare tutti coloro che per colpa della violenza omofobica hanno recentemente perso la vita, per fare presente alla classe politica locale e nazionale che il vuoto totale di norme sociali e antidiscriminatorie genera e alimenta ancora oggi l'odio e la violenza.

Le politiche persecutorie naziste nei confronti delle persone omosessuali iniziarono ufficialmente nel 1933. A partire da questa data numerosi furono i gay e i bisessuali condannati dai tribunali nazisti alla prigionia, alla castrazione o alla reclusione in centri di igiene mentale. Si stimano fino a 600.000 persone omosessuali deportate nei campi di concentramento. Quasi la totalità di loro vi incontrò la morte a causa delle violenze subite sia dai militari nazisti che dagli altri deportati. In Italia la pratica di repressione dell'omosessualità adottata fu quella dell'espulsione (secondo la retorica fascista l'omosessualità in Italia non poteva esistere), i bersagli di queste politiche intolleranti e ideologiche si videro nelle loro nuove condizioni destinati a morte certa.

Appuntamento venerdì 27 gennaio alle ore 11:00, in via Silvio Pellico angolo via Santa Margherita (MM1/3 Duomo) a Milano.

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mercoledì 25 gennaio 2012

Nuovo presidio di 'Radicalmente Nonni' davanti al Consiglio Regionale per la nomina del garante dell'Infanzia della Lombardia

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

'Radicalmente Nonni'
Comitato di nonne e nonni nonviolenti per la riforma della giustizia minorile civile
c/o Ass. "Enzo Tortora – Radicali Milano", Via M. Marchesi de' Taddei 10, Milano
e c/o Ass. Radicali Senza Fissa Dimora, Via Borsieri 12, 20124 Milano
Portavoce: Lucio Bertè, Tel. 02 20240674 – Cell. 327 6764666 – E-mail: luciobert@libero.it

COMUNICATO STAMPA
NUOVO PRESIDIO DI 'RADICALMENTE NONNI' DAVANTI AL CONSIGLIO REGIONALE PER LA NOMINA DEL GARANTE DELL'INFANZIA DELLA LOMBARDIA

Dalle ore 14 di oggi il comitato 'Radicalmente Nonni' presidia il Consiglio Regionale della Lombardia in via Fabio Filzi 22 per chiedere l'immediata nomina del garante regionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, prevista dalla Legge regionale 30 marzo 2009, n. 6. Il presidio si svolge in occasione della seduta della III Commissione che prenderà atto ufficialmente della richiesta del comitato, inviata alla Presidente Margherita Peroni e a tutti i Consiglieri membri perché votino una risoluzione indirizzata al Consiglio Regionale, perché la nomina sia messa all'odg, e alla Giunta Regionale, per la stesura del regolamento di sua competenza, previsto dalla stessa legge. A seguito del Presidio del 22 dicembre 2011, la Presidente Peroni aveva dato ragione all'iniziativa di 'Radicalmente Nonni' e aveva assicurato il proprio impegno affinché la nomina fosse tra i primi provvedimenti del nuovo anno. Durante il Presidio del 17 gennaio 2012, a margine della seduta del Consiglio Regionale, il portavoce del comitato Lucio Bertè incontrava l'assessore regionale alla Famiglia, Giulio Boscagli, e lo ragguagliava sull'iniziativa radicale per far uscire la Regione dall'illegalità rispetto alle sue proprie leggi e preannunciava: 'Saremo costretti a intensificare la denuncia pubblica di questa gravissima inadempienza. Vi faremo fare una brutta figura...'. Boscagli, con amaro senso dello humor, nel giorno in cui si parlava solo dell'arresto dell'assessore Ponzoni, aveva replicato: '...tanto... una più una meno...' aggiungendo, nel merito, che la Regione non aveva nominato il garante dei bambini per mancanza dei soldi necessari per far funzionare il garante come previsto dalla legge e che l'orientamento della Giunta era, semmai, quello di conferire le competenze per i diritti dei minori al garante regionale unico. Lucio Bertè replicava che caricare una sola figura di tutte le competenze di garanzia (bambini, detenuti, utenti e consumatori, difensore civico ecc.) significava condannarla alla paralisi o all'inefficienza: in sostanza era un modo per limitarne la funzionalità e l'efficacia. A fine seduta Bertè fermava la Presidente Peroni e le chiedeva se avesse cambiato idea rispetto all'impegno preso prima di Natale ottenendo come replica la conferma della sua intenzione, come Presidente della III Commissione, di andare a fondo sulla questione, fino alla nomina del garante. Bertè replicava: 'Bene, allora però preparati allo scontro con l'assessore Boscagli, che non sembra proprio della stessa idea...'. Il presidio di oggi servirà a verificare se la III Commissione vorrà fare un passo avanti verso la nomina.

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Giornata della Memoria. I giovani ricordano: per conoscere il passato e per comprendere il presente


Domani, vigilia della Giornata della Memoria, l'Unione Giovani Ebrei d'Italia e il Liceo Manzoni di Milano organizzano una serata per ricordare alle nuove generazioni di non dimenticare. Durante l'incontro verrà proiettato il film 'Fratelli d'Italia?' di Mariella Zanetti e Dario Barezzi.

'Spaventa il pensiero di quanto potrà accadere fra una ventina d'anni quando tutti i testimoni saranno spariti. Allora i falsari avranno via libera, potranno affermare o negare qualsiasi cosa'. Così Primo Levi viene citato nel film 'Fratelli d'Italia?' dove giovani parenti dei deportati si rivolgono ad altri giovani per condividere l'impegno di far conoscere e di tramandare le vicende legate ai loro cari. Spetta, infatti, alle nuove generazioni il compito di mantenere vivo il ricordo di ciò che è accaduto: per non dimenticare la storia, perché l'ignoranza non sia ancora oggi un pretesto per l'indifferenza, perché l'indifferenza non sia ancora oggi una forma ipocrita di complicità. Affinché nulla di simile possa accadere ancora.

Appuntamento giovedì 26 gennaio alle ore 20:00, presso l'Aula Magna del Liceo Ginnasio Statale 'A. Manzoni' in via Orazio 3 (MM2 Sant'Ambrogio) a Milano.

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martedì 24 gennaio 2012

Riunione settimanale annullata


Stasera, a differenza dagli altri martedì, non ci ritroveremo per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Questa settimana infatti impegni personali e lavorativi impedirebbero a diversi dei nostri militanti di partecipare, perciò preferiamo saltare un appuntamento. Riprenderemo regolarmente i nostri incontri martedì prossimo 31 gennaio, nel frattempo continuiamo a lavorare alle prossime iniziative pubbliche.

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lunedì 23 gennaio 2012

La legge n° 40 del 2004 ancora a giudizio. Tavola rotonda a Milano con Marco Cappato e Filomena Gallo


Venerdì prossimo il dipartimento di Diritto Pubblico, Processuale Civile, Internazionale ed Europeo dell'Università degli Studi di Milano organizza una tavola rotonda dal titolo La legge n° 40 del 2004 ancora a giudizio, in occasione della presentazione dei volumi: Marilisa D'Amico, Benedetta Liberali (a cura di), Il divieto di donazione dei gameti. Fra Corte Costituzionale e Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, Franco Angeli, 2011; Gianni Baldini, Monica Soldano (a cura di), Nascere o morire: quando decido io? Italia ed Europa a confronto, Firenze University Press, 2011. I lavori saranno articolati in due sessioni: la mattina dalle 9 alle 13, Il divieto di fecondazione eterologa fra Corte EDU e Corte costituzionale; il pomeriggio dalle 14:30 alle 17, La diagnosi genetica preimpianto: la legge, i giudici e i dubbi applicativi in campo medico. La tavola rotonda è un convegno accreditato dall'Ordine degli Avvocati di Milano (4 crediti), per l'iscrizione gratuita rivolgersi all'indirizzo benedetta.liberali@unimi.it.

Introduce Marilisa D'Amico, professore ordinario di Diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano. Ne discutono: Marco Cappato, consigliere comunale del Gruppo Radicale – Federalista europeo a Milano e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni; Filomena Gallo, docente di Legislazione nelle biotecnologie in campo umano presso l'Università degli Studi di Teramo, avvocato e segretario dell'Associazione Luca Coscioni; Gianni Baldini, docente di Biodiritto presso l'Università degli Studi di Firenze e avvocato; Andrea Borini, responsabile clinico del centro di fecondazione assistita di Tecnobios Procreazione a Bologna; Massimo Clara, avvocato del Foro di Milano; Maria Paola Costantini, avvocato del Foro di Firenze; Antonino Guglielmino, direttore dell'Istituto di Medicina e Biologia della Riproduzione U.M.R. – HERA Catania; Claudia Livi, medico ginecologo; Antonio Panti, presidente dell'Ordine dei Medici di Firenze; Sebastiano Papandrea, avvocato del Foro di Catania; Cesare Pitea, ricercatore in Diritto internazionale presso l'Università degli Studi di Parma; Barbara Pollastrini, deputata del Partito Democratico; Eleonora Porcu, responsabile del Centro di Infertilità e Procreazione Medicalmente Assistita di Bologna; Guido Ragni, ostetrico-ginecologo; Monica Soldano, giornalista e presidente dell'Associazione Madre Provetta Onlus.

Appuntamento venerdì 27 gennaio alle ore 9:00, presso la Sala Crociera dell'Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono 7 (MM3 Missori) a Milano.

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domenica 22 gennaio 2012

Ichino e i radicali

Di Pietro Ichino.
Da Inchiesta sul lavoro. Perché non dobbiamo avere paura di una grande riforma.


...Hanno presentato insieme a me la denuncia [alla Commissione Europea] il 14 settembre scorso Emma Bonino, ex commissario europeo, Benedetto Della Vedova, firmatario con Enzo Raisi alla Camera della proposta di legge n. 4277/2011 modellata sul mio progetto flexsecurity, Antonio Funiciello, direttore di LibertàEguale, Giulia Innocenzi, responsabile del movimento Avaaz per l'Italia, che ha raccolto oltre novantamila firme per questa iniziativa, Nicola Rossi, esponente di Italia Futura, ed Eleonora Voltolina, fondatrice del sito La Repubblica degli Stagisti. Il nostro regime di apartheid fra protetti e non protetti è incompatibile con il diritto europeo...

...un progetto di radicale riscrittura e semplificazione dell'intera disciplina dei rapporti di lavoro nella forma di un nuovo codice del lavoro in 70 articoli, che mira al superamento del regime attuale di apartheid tra protetti e non protetti, comprendendo anche una radicale riforma della materia dei licenziamenti ispirata alle migliori esperienze nordeuropee. Il progetto è stato presentato in Parlamento già due anni fa da 55 senatori del Pd e radicali: il disegno di legge n. 1873...

...Il progetto flexsecurity, che con altri 54 senatori del Pd e radicali ho presentato in Parlamento nel 2009 (disegni di legge n. 1481 e n. 1873), si propone di attivare in Italia una combinazione simile a quella danese tra sicurezza dei lavoratori nel mercato e flessibilità delle strutture produttive...

...in occasione del dell'innalzamento dell'età di pensionamento delle donne nel settore pubblico: poi dopo neanche tre mesi, il capitolo di bilancio dove erano stati messi quei soldi è sparito e non se ne è saputo più nulla. È vero: è stata una vergogna. E sono stato tra i primi a denunciarla in Parlamento, insieme a Emma Bonino e Maria Ida Germontani...

...nel 2009 – un anno prima che si incominciasse a discutere degli accordi aziendali Fiat – ho presentato con numerosi altri senatori del Pd e radicali il disegno di legge n. 1872 che propone una profonda riforma del diritto sindacale, riproducendo sostanzialmente la riforma proposta con il libro del 2005, A che cosa serve il sindacato?, e anticipando di due anni l'accordo interconfederale che è poi arrivato il 28 giugno 2011. In estrema sintesi: diritto della maggioranza di stipulare con efficacia nei confronti di tutti, diritto della minoranza di non firmare il contratto conservando la rappresentanza riconosciuta in azienda...

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sabato 21 gennaio 2012

Il comitato 'Radicalmente Nonni' chiede alla Regione Lombardia la nomina del garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

'Radicalmente Nonni'
Comitato di nonne e nonni nonviolenti per la riforma della giustizia minorile civile
c/o Ass. "Enzo Tortora  Radicali Milano", Via M. Marchesi de' Taddei 10, Milano
e c/o Ass. Radicali Senza Fissa Dimora, Via Borsieri 12, 20124 Milano
Portavoce: Lucio Bertè, Tel. 02 20240674 – Cell. 327 6764666 – E-mail: luciobert@libero.it

Alla Presidente della III Commissione del Consiglio Regionale della Lombardia Margherita PERONI
Ai Consiglieri membri della III Commissione

e p.c.
Al Presidente del Consiglio Regionale Davide BONI
Al Presidente della Giunta Regionale della Lombardia Roberto FORMIGONI

Milano, 11 gennaio 2012

Signora Presidente, Signori Consiglieri,
la nomina del garante regionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Regione Lombardia ha una storia lunga e inopinatamente contrastata, come se la Lombardia fosse esente da tutti quei fenomeni di gravissima violazione dei diritti dei bambini e di esposizione a situazioni di rischio anche di incolumità. O peggio, come se l'istituzione di una struttura per aumentare la protezione dei bambini nella nostra Regione desse fastidio a qualcuno. Sta di fatto che il Consiglio Regionale è inadempiente da due anni e due mesi rispetto alla legge istitutiva del garante regionale, approvata il 30 marzo 2009, e in attesa di un 'regolamento' di iniziativa della Giunta che doveva essere licenziato al massimo entro sei mesi. Per non dire di una strana norma finanziaria che rimanda lo stanziamento per il funzionamento della figura e dell'ufficio del garante 'ad altra legge'.
Il ritardo della Lombardia è ben superiore, se consideriamo che risale al febbraio del 2005 la seduta del Consiglio che respinse per un solo voto un pdl che era sottoscritto da consiglieri di tutti i gruppi, di maggioranza e di opposizione, e destinato ad una approvazione unanime, come si conviene per questioni di questa rilevanza.
Da allora sono passati sette anni ed è mancata una esperienza che altre regioni - come il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, le Marche - hanno fatto utilmente e con risultati notevoli in termini di servizio alla collettività e di coinvolgimento dell'opinione pubblica.
'Radicalmente Nonni' ha risollevato la questione nell'ottobre del 2006, con un'azione nonviolenta di digiuno di dialogo nei confronti della III Commissione e con un lungo presidio militante. Si ottenne l'incardinamento all'odg della Commissione dei pdl in campo, nonché le audizioni preliminari. Infine fu proposto un testo – a nostro avviso riduttivo rispetto a quello respinto nella legislatura precedente – che fu licenziato solo nel 2009.
Quello che oggi chiediamo è l'immediata messa all'odg del Consiglio della nomina del garante regionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
Diamo atto che alla fine del presidio tenuto in occasione delle sedute del consiglio prima di Natale, la presidente della III Commissione ha assicurato che la soluzione sarebbe avvenuta alla ripresa dei lavori del 2012. Un analogo impegno per una rapida svolta ho ricevuto da alcuni dei consiglieri membri della Commissione.

L'iniziativa di 'Radicalmente Nonni' è dedicata alla memoria di Nonna Rosa, nonna di punta del Comitato, morta due anni fa con la tristezza nel cuore, dopo un calvario di dieci anni, e a nonna Rina che si è battuta per ottenere nel mese di ottobre 2006 la riproposizione all'odg del Consiglio Regionale del disegno di legge per l'istituzione del Garante. Oggi ha smesso di lottare e si è chiusa nel suo dolore, che l'accompagnerà per il resto dei suoi giorni, con l'amarezza in più di non aver visto un risultato utile almeno per altri cittadini grandi e piccoli, con storie simili alla sua e a quella dei nipotini.
Due donne 'straordinarie', come tante, per aver aiutato le loro figlie in difficoltà garantendo affetto e buona educazione ai loro nipotini, ma anche mettendo in salvo, nell'immediato e per il futuro, il rapporto con le loro mamme, fino al superamento delle difficoltà, una volta trascorso il tempo necessario.
Due donne, due nonne, con una vita esemplare, colpite da una sfortuna che può capitare a ciascuno di noi e che hanno affrontato con coraggio e senso di responsabilità. Per quanto fatto non hanno ricevuto un premio, che non era nelle loro aspettative, ma nemmeno il rispetto da parte delle Istituzioni, lo stesso rispetto che avevano avuto dai loro concittadini nei loro ambienti di vita. Nonna Rosa, vedova, era amata nel suo quartiere dove per trent'anni aveva gestito un negozio e aveva un cognome prestigioso che non ha mai voluto sottolineare per avere una giustizia che le spettava di diritto. Dei tre nipotini, due sono andati in adozione e un terzo è presso i nonni paterni, a Casablanca, dove andava spesso a trovarlo. Nonna Rita è una donna di antico stampo, pugliese. Suo marito, morto da poco, per decenni era stato l'autista personale di un parlamentare molto conosciuto e stimato. L'argomento principale dei servizi per sottrarre i bambini era stato che, arrivati a sessant'anni, erano troppo vecchi per allevare adeguatamente i nipotini.

Signora Presidente, Signori Consiglieri,
'Radicalmente Nonni' non ha nessun peso politico e nessun potere, ma solo la determinazione estrema nel denunciare le ingiustizie di cui è stato testimone. Per questo vi chiede solo di fare il vostro dovere, di rispettare la legge che voi stessi avete votato e di scegliere un garante all'altezza del ruolo e che soprattutto sappia ascoltare e capire i problemi delle famiglie, delle persone, in difficoltà offrendo tutto l'aiuto possibile nell'interesse prioritario dei bambini, come prevedono le Convenzioni internazionali – quelle che ogni anno celebriamo – come anche le leggi nazionali e quelle della Regione Lombardia.

Vi auguro un buon lavoro e vi saluto cordialmente,
il Portavoce del Comitato 'Radicalmente Nonni'
Lucio Bertè

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venerdì 20 gennaio 2012

Comunicato stampa dell'Associazione Culturale Berbera in occasione del viaggio del Presidente del Consiglio in Libia

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:


Associazione Culturale Berbera
c/o ARCI Corvetto — via Oglio 21 — 20139 Milano
tel. (+39) 34 09 74 84 74 — fax (+39) 02 70 03 98 82
cod. fisc. 97235730153 — e-mail: acb-italia@berberi.org

COMUNICATO STAMPA
Dichiarazione in occasione del viaggio del Presidente del Consiglio in Libia

Nell'imminenza del viaggio che il Presidente del Consiglio italiano Mario Monti compirà sabato 21 gennaio a Tripoli per la prima visita ufficiale nella nuova Libia liberata, l'Associazione Culturale Berbera

OSSERVA

che anche dopo la fine della dittatura permangono presso alcune personalità del nuovo regime pregiudizi e ostilità nei confronti dei libici di madrelingua berbera (tamazight), che sono esclusi da incarichi di governo e la cui lingua non è riconosciuta dalla costituzione provvisoria,

RICORDA

che il livello di democrazia di un paese è strettamente correlato al livello di libertà e di tutela delle minoranze, linguistiche, etniche o religiose

INVITA

il governo italiano a farsi portavoce dell'esigenza di rispettare i diritti linguistici e culturali dei berberi della Libia, come corollario dell'impegno a rispettare i diritti umani in Libia previsto dal Trattato di Amicizia tra Italia e Libia e fin qui sempre disatteso dal governo dispotico di Gheddafi.

Vermondo Brugnatelli
(Presidente dell'Associazione Culturale Berbera)

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giovedì 19 gennaio 2012

L'amnistia necessaria. Una risposta ad Alessandro De Nicola

Di Marco del Ciello.

Alessandro De Nicola, in un articolo dal titolo «Dura Lex sed Lex» apparso sul settimanale L'Espresso del 4 gennaio 2012, manifesta la sua contrarietà a qualsiasi provvedimento di clemenza nei confronti dei detenuti. De Nicola ammette l'esistenza di un'emergenza carceri, ma pensa che l'amnistia non sia la soluzione migliore e che, anzi, possa mettere in pericolo la sicurezza dei cittadini. Scrive infatti che «vi è un legame diretto tra rilascio di detenuti e successivo aumento della criminalità», ma a seguito dell'indulto approvato dal Parlamento nel 2006 non c'è stato nessun aumento dei crimini. Almeno secondo i dati del ministero dell'Interno. Ed è pur vero che «una delle funzioni essenziali della pena è la rieducazione e difficilmente si rieduca qualcuno dandogli la sensazione di impunità. Un'altra è la prevenzione generale del crimine», ma dobbiamo chiederci se oggi in Italia la pena carceraria svolga effettivamente queste due funzioni, secondo quanto previsto dalla Costituzione e dalle leggi. Il 68% delle persone che hanno scontato per intero la loro pena commette un crimine entro cinque anni dal rilascio. Sette su dieci non vengono quindi rieducati. Ma il dato che deve davvero farci riflettere è che tra i detenuti che hanno beneficiato dell'indulto del 2006 solo il 33% ha commesso un nuovo reato nei cinque anni successivi. La riduzione di pena ha ridotto anche il tasso di recidiva e di più del 50%. I numeri ci dicono che più tempo un detenuto trascorre in carcere minori sono le sue possibilità di riabilitarsi. In pratica il carcere ha un effetto negativo sulla rieducazione del condannato e la prevenzione speciale è una chimera. Con la prevenzione generale il discorso non va molto meglio. De Nicola scrive correttamente: «il delinquente "razionale" fa un calcolo implicito e moltiplica il beneficio che riceve dal commettere un delitto per la pena che gli viene comminata e la probabilità di essere beccato e di scontarla». Ma qual è questa probabilità di essere beccato? Oggi in Italia il 5%, perché questa è la percentuale di reati che vengono effettivamente perseguiti dalla magistratura. Se io rapino una banca ho diciannove possibilità su venti di farla franca, praticamente ho più probabilità di avere un infarto che di essere arrestato. Senza scomodare il Nobel Gary Becker, già il nostro Beccaria aveva capito che la deterrenza dipende dalla certezza della pena, certezza che oggi non esiste, con buona pace della prevenzione generale. La pena carceraria non ha né la funzione di prevenzione speciale, né la funzione di prevenzione generale, per cui gli effetti sulla sicurezza dei cittadini di un'eventuale amnistia sarebbero nulli o addirittura positivi, come dimostra l'esperienza dell'indulto del 2006.

Nello stesso articolo, però, De Nicola propone anche due soluzioni alternative al problema del sovraffollamento carcerario, di cui pure riconosce la gravità e l'urgenza. La prima è il braccialetto elettronico, che è già in uso in Italia da circa un decennio ma si è rivelato del tutto inefficace a causa di inconvenienti tecnici. La seconda proposta, più articolata, prevede invece che «si crei allora una partnership coi privati per far riadattare le centinaia di caserme inutilizzate (luoghi chiusi e protetti, pensati per contenere un numero elevato di maschi adulti), trasformarle in prigioni per rei a bassa pericolosità sociale o a fine pena affidando agli imprenditori i servizi di gestione delle stesse, esclusa la sorveglianza» e ha se non altro il merito di un certo realismo. Chi propone sic e simpliciter la costruzione di nuove carceri di norma trascura i tempi di realizzazione (quattordici anni in media per un nuovo istituto) e i costi, mentre De Nicola si sforza di calibrare un progetto che tenga conto anche dei vincoli di bilancio. Io personalmente sono contrario ad affidare ai privati funzioni statali che implichino l'uso della violenza, ma il punto in questione è che questa soluzione non risolve comunque il problema del sovraffollamento. Scrive De Nicola che è «una soluzione adottata da molti Paesi evoluti e gli studi effettuati ne attestano, in generale, la validità economica» e, se guardiamo all'esperienza degli Stati Uniti in questo settore, vediamo che effettivamente i privati che possiedono o gestiscono istituti di pena, così come tutte le aziende dell'indotto, ottengono in generale buoni profitti. Ma vediamo anche che, contro ogni previsione, il sovraffollamento è peggiorato dopo la privatizzazione. Negli ultimi trent'anni, infatti, i detenuti sono triplicati: un aumento del 200% a fronte di una crescita dei reati solo del 7%. Oggi gli Stati Uniti hanno una popolazione carceraria di due milioni di individui, di gran lunga superiore in percentuale a qualunque altro paese del mondo (salvo forse la Cina, per cui non disponiamo di dati affidabili). Solo il 4,2% della popolazione mondiale risiede in questo paese, ma il 22,2% dei detenuti di tutto il mondo è ospitato nelle carceri americane. Al punto che nel maggio del 2011 la Corte Suprema ha riconosciuto che le condizioni di detenzione in California non erano compatibili con la Costituzione, proprio a causa del sovraffollamento, e ha ordinato a questo Stato di rilasciare 40.000 detenuti. Non mi sembra proprio un modello da seguire.

Su un punto devo invece dare ragione a De Nicola, quando scrive: «non appena le celle si svuotano, in brevissimo tempo si riempiono di nuovo superando il numero precedente di ospiti». L'amnistia è infatti un provvedimento emergenziale, che fornisce una soluzione temporanea al problema, ma finché in Italia saranno in vigore leggi criminogene come la Fini-Giovanardi e la Bossi-Fini e finché avremo un codice penale ipertrofico con oltre settecento reati, dovremo convivere con il sovraffollamento. Proprio per questo i radicali, e anche il ministro Severino, affiancano sempre alla proposta di amnistia un vasto programma di depenalizzazioni. Una riforma del codice penale di questa portata richiede però un ampio dibattito parlamentare e, io credo, anche il coinvolgimento dell'opinione pubblica. Richiede cioè tempo, mentre le gravi violazioni della legge e dei diritti umani che si verificano ogni giorno nelle nostre carceri impongono un intervento immediato. L'amnistia quindi, lungi dall'essere un regalo ai criminali, è il primo passo, inevitabile e necessario, per qualsiasi seria riforma della giustizia penale.

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martedì 17 gennaio 2012

Riunione settimanale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo dei problemi della giustizia civile, a partire dall'esperienza virtuosa del tribunale di Monza. Faremo anche il punto sull'iniziativa che stiamo organizzando per la democrazia in Ucraina. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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domenica 15 gennaio 2012

Il digiuno secondo Tolstòj

Di Lev Tolstòj.
Da Perché la gente si droga? E altri saggi su società, politica, religione.

Un uomo ingordo non è capace di lottare contro la pigrizia, e un uomo ingordo e ozioso non avrà mai la forza di lottare contro la bramosia sessuale. E perciò in tutte le dottrine l'anelito alla temperanza è sempre cominciato con una lotta contro la bramosia dell'ingordigia, è sempre cominciato con il digiuno. Invece nel nostro mondo, in cui qualsiasi atteggiamento serio nei confronti della conquista d'una vita buona s'è smarrito a tal punto e da talmente tanto tempo che la prima fra le virtù – la temperanza –, senza la quale le altre divengono impossibili, viene considerata superflua, è andato perduto anche quell'ordine di successione che occorre nell'acquisire davvero questa prima virtù, e al digiuno molti non pensano nemmeno più, e ritengono invece che il digiuno sia una stupida superstizione e che il digiuno non serva a nulla.
E invece proprio così come la prima condizione per una vita buona è la temperanza, allo stesso modo anche la prima condizione per una vita temperante è il digiuno.
Si può desiderare d'essere buoni, si può sognare il bene, senza digiunare; ma nella realtà essere buoni senza il digiuno è altrettanto impossibile come lo è il camminare se non ci si alza in piedi.
Il digiuno è condizione necessaria per una vita buona. L'ingordigia invece è sempre stata ed è il primo sintomo del contrario, ovverosia della vita cattiva, e, purtroppo, questo sintomo si riscontra in altissimo grado nella vita della maggioranza degli uomini del nostro tempo.

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venerdì 13 gennaio 2012

Due nuove poesie di Giorgio Inzani

Di Giorgio Inzani.


PANNELLA

Pannella è il Leonardo della Politica
(anche se tutti dicon ch'è gran rompiscatole)
perché lui trasforma una "cosa" disprezzata e asfittica
in flusso sorprendente e irrituale.
È lui che non dà mai niente per scontato
per cui l'individuo divien davvero responsabile
quando vien messo di fronte a scelte precise.
E, mentre gli altri parlan di speranze recise,
lui ricostruisce un mondo considerato irreparabile
ritrovando vita e vigore dove tutto pareva bruciato.


A P. P. PASOLINI: IN MEMORIA

Voglio dire fuori dai denti:
io scendo all'Inferno e

Devo. Devo dire che...
Non posso quantificare, delimitare
l'infinita gratitudine che debbo
a quest'uomo "dalla voce mite
e dalla penna forte" che ha percorso
il suo Golgota per tutti noi, senza
deflettere, senza cercare scorciatoie
gratificanti, senza ignorare o chiudere
gli occhi di fronte ai "diversi", senza
irridere agli storpi e ai reietti, proprio
come noi, come noi radicali...

so cose che non disturbano
la pace di altri

Devo. Devo dire che...
Mi ha guidato per oltre tre decenni
fra gli scogli distruttivi e autodistruttivi
delle scelte violente, lui, uomo mite
che dialogava coi miti radicali, col figlio
putativo – Pannella – da tutti considerato:
eccessivo – rompicoglioni – inconcludente –
squinternato – sregolato: liberandone la
saggezza, la dura prudenza, le Carità sopite.
Lui che guardava indietro dicendo d'esser vivo
in un mondo che a tutti i costi lo voleva morto.

Ma state attenti.
L'Inferno sta salendo da voi*.

Devo. Devo dire che...
Non posso prescindere dal suo volto entelechiaco
che mi turba e mi trattiene ogni volta dal mollare
dal mandare tutto all'aria perché ogni volta
posso chiedermi: e cosa avrebbe
fatto lui per proseguire e seguire le orme
del figlio putativo sempre più ignorato
sempre più dileggiato quanto più le sue
profezie scandiscono gli anni che ci
separano dall'irreparabile deriva e frantumazione
dei capisaldi di una democrazia?
Fin

* P. P. Pasolini intervistato da Furio Colombo alle ore 17,00
del 1° novembre 75, alcune ore prima di morire ammazzato.

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giovedì 12 gennaio 2012

Riunione Certi Diritti Milano


Lunedì prossimo l'Associazione Radicale Certi Diritti, soggetto costituente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, organizza una riunione pubblica a Milano. All'ordine del giorno: le iniziative comunali per il riconoscimento delle coppie di fatto; la costituzione del 'Gruppo di Iniziativa Locale Certi Diritti Milano'; l'organizzazione del presidio del 27 gennaio in ricordo dell'Omocausto; le varie ed eventuali.

Appuntamento lunedì 16 gennaio alle ore 21:00, presso la sede dell'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano in via Malachia Marchesi De Taddei 10 (MM1 De Angeli) a Milano.

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martedì 10 gennaio 2012

Riunione settimanale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo del nostro quarto congresso annuale, che si è tenuto domenica scorsa 8 gennaio. All'ordine del giorno anche l'iniziativa che stiamo organizzando per la democrazia in Ucraina. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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lunedì 9 gennaio 2012

IV Congresso: approvata la mozione generale. Rieletti Di Salvo e Silvestri


Di Marco del Ciello.

Domenica 8 gennaio si è tenuto a Milano il quarto Congresso ordinario dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora. I lavori si sono aperti alle 11:30 con l'approvazione del regolamento e dell'ordine dei lavori. Gli interventi di alcuni ospiti hanno poi disegnato il contesto politico nazionale e internazionale in cui ci troviamo a operare: Eugenio Sarno, segretario generale della UIL PA Penitenziari ha parlato dell'emergenza carceri; Daniele Nahum, vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano, ha descritto la situazione attuale in Israele e nel Vicino Oriente; Maurizio Turco, deputato radicale e tesoriere del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, ha incentrato il suo intervento sulla crisi della democrazia e sulle prospettive future del PRNTT; Matteo Cazzulani, giornalista scrittore e curatore del blog La Voce Arancione, ci ha portato la sua testimonianza sull'Ucraina e sull'Europa orientale. Sempre in mattinata segretario e tesoriere uscenti hanno svolto le loro relazioni.

Dopo la pausa pranzo i lavori sono ripresi alle 14:45 con le relazioni di: Giorgio Inzani, sull'antiproibizionismo come crimine contro l'umanità; Marco del Ciello, sulla comunicazione in rete dell'associazione; Diego Mazzola, sul superamento del sistema penale. Nel corso del successivo dibattito generale Nicolò Calabro, segretario dell'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano, ci ha portato il suo saluto. Durante la giornata sono intervenuti, tra gli altri, anche: Claudio Radaelli, professore di Scienze Politiche presso l'università di Exeter e iscritto alla nostra associazione; Lorenzo Strik Lievers; Sergio Ravelli, segretario dell'Associazione Radicale Piero Welby.

La mozione politica generale a prima firma Marco Di Salvo è stata approvata all'unanimità dei presenti. Un emendamento a prima firma Emiliano Silvestri è stato accolto dai presentatori della mozione. La presidenza ha accolto una raccomandazione di Franco Levi dal titolo 'Demo rivolta Giudaica Halter nativ a congiura CFR pluto global mafia'. Il Congresso ha anche approvato a larga maggioranza alcune modifiche statutarie, che hanno trasformato l'Associazione da associazione territoriale di Radicali Italiani ad associazione di iscritti al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito.

Marco Di Salvo, segretario uscente, è stato rieletto con 8 voti a favore, mentre l'altro candidato Franco Levi ha ricevuto 3 preferenze. Emiliano Silvestri, tesoriere uscente e unico candidato, è stato rieletto con 9 voti, una scheda bianca e una nulla. Nelle prossime ore metteremo on line tutti i documenti del Congresso e le fotografie che abbiamo scattato. A breve sul sito di Radio Radicale sarà inoltre disponibile la registrazione integrale dei lavori.

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domenica 8 gennaio 2012

Oggi a Milano il IV Congresso dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora


Tra circa un'ora apriremo a Milano i lavori del IV Congresso ordinario dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora con l'insediamento della presidenza, alle ore 11:00. A partire dalle 11:15 ascolteremo gli interventi dei nostri ospiti: Matteo Cazzulani (giornalista e scrittore, curatore del blog La Voce Arancione), Daniele Nahum (vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano), Eugenio Sarno (segretario nazionale della UIL PA Penitenziari) e Maurizio Turco (parlamentare radicale e tesoriere del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito). Intorno alle 12:40 Segretario e Tesoriere uscenti presenteranno le loro relazioni. Dopo un breve intervallo per consumare nella stessa sede del Congresso il buffet preparato dal nostro Diego Mazzola, apriremo alle 15:00 il dibattito generale. Concluderemo poi i lavori verso le 18:00 con il voto sulle mozioni e il rinnovo delle cariche statutarie. Vi aspettiamo in via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano!

Lettera di convocazione:
http://www.radicalisenzafissadimora.org/2011/12/lettera-di-convocazione-del-iv.html

Proposta di ordine dei lavori:
http://www.radicalisenzafissadimora.org/2012/01/iv-congresso-proposta-di-ordine-dei.html

Proposta di regolamento:
http://www.radicalisenzafissadimora.org/2012/01/iv-congresso-proposta-di-regolamento.html

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sabato 7 gennaio 2012

Comunicato stampa: Domenica prossima a Milano il quarto Congresso dell'associazione radicale "Radicali Senza Fissa Dimora"

Domenica prossima a Milano il Quarto Congresso dell'associazione radicale "Radicali Senza Fissa Dimora"

Domenica 8 gennaio dalle 11.00 presso lo “Spazio Kronos” (in Via Borsieri 12, Milano) si terrà il quarto Congresso dell'associazione radicale "Radicali Senza Fissa Dimora".
Il Congresso prevede per la mattina una serie di interventi su tematiche nazionali e transnazionali che vedranno, tra i relatori, Matteo Cazzulani (giornalista e scrittore, curatore del blog La Voce Arancione), Daniele Nahum (vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano), Eugenio Sarno (segretario nazionale della UIL PA Penitenziari) e Maurizio Turco (parlamentare radicale e tesoriere del Partito Radicale Nonviolento Transazionale e Transpartito).

Anche quest'anno attiveremo la possibilità di seguire il congresso via Skype.
Per seguire i lavori via Skype bisogna aggiungere "Associazione Radicali Senza Fissa Dimora" tra i contatti, fare la chiamata per collegarsi e ascoltare ed, eventualmente, iscriversi a parlare per intervenire.

Buon congresso a tutti!

Marco Di Salvo, segretario
Emiliano Silvestri Cecinelli, tesoriere
Associazione radicale "Radicali Senza Fissa Dimora"

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venerdì 6 gennaio 2012

IV Congresso: proposta di regolamento

Domenica prossima l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora terrà a Milano il suo quarto congresso ordinario (leggi la lettera di convocazione). Ieri abbiamo pubblicato la proposta di ordine dei lavori, qui di seguito invece trovate la proposta di regolamento.


Art. 1 – Partecipanti
1.1 Al Congresso dell'Associazione partecipano gli Iscritti/Aderenti all'Associazione e gli iscritti al Congresso. Gli iscritti al Congresso possono votare sul regolamento, sull'ordine dei lavori e sulle mozioni d'ordine.

Art. 2 – Presidenza
2.1 La Presidenza del Congresso è votata dall'assemblea all'apertura dei lavori. Fino all'insediamento della Presidenza il Congresso è presieduto dal Segretario.

Art. 3 – Ordine dei lavori
3.1 L'ordine dei lavori viene subito posto in discussione dalla Presidenza del Congresso con le eventuali proposte di modifica ed è approvato dalla maggioranza dei presenti.

3.2 Ogni partecipante al Congresso può presentare un solo emendamento alla proposta di ordine dei lavori; l'emendamento deve essere presentato in forma scritta alla Presidenza prima dell'inizio della discussione.

3.3 La Presidenza mette ai voti la proposta di ordine dei lavori dopo aver dato la parola a uno tra i presentatori di ciascun emendamento, ad un favorevole e ad un contrario.

3.4 Il regolamento e l'ordine dei lavori è approvato per alzata di mano a maggioranza assoluta dei presenti.

Art. 4 – Svolgimento del Congresso
4.1 I partecipanti che intendono prendere la parola su un punto all'ordine del giorno devono iscriversi presso la Presidenza. La Presidenza dà la parola per gli interventi secondo l'ordine di iscrizione.

4.2 La Presidenza, tenuto conto dell'ordine del giorno e dell'ordine dei lavori, decide la chiusura delle iscrizioni a parlare e la comunica al Congresso prima di dare la parola alla persona al termine del cui intervento intende chiudere le iscrizioni.

4.3 Si può chiedere la parola per richiamo al regolamento in ogni momento della seduta. La parola viene concessa immediatamente al termine dell'intervento in corso. Le decisioni in merito a tali richiami spettano alla Presidenza, che può interpellare l'Assemblea.

Art. 5 – Modifiche statutarie
5.1 Le proposte di modifica dello Statuto devono essere presentate per iscritto alla presidenza
entro la scadenza fissata dall'ordine dei lavori e possono essere sottoscritte anche da un/a solo iscritto/a all'Associazione.

5.2 Ciascun iscritto/a non può presentare più di due proposte, anche complessive, di modifica
dello Statuto.

5.3 Ciascuna proposta di modifica può essere illustrata da uno dei presentatori per non più di dieci minuti. La Presidenza procede alla votazione dopo aver dato la parola per dichiarazioni di voto della durata massima di tre minuti ad un numero limitato di iscritti favorevoli e ad altrettanti contrari o astenuti.

5.4 Le proposte di modifica dello Statuto non sono emendabili. Le proposte di modifica
complessiva possono essere poste in votazione per parti separate.

Art. 6 – Deliberazioni dell'Assemblea
6.1 Iscritte/i e aderenti all'associazione possono presentare: una mozione generale, una mozione particolare o una raccomandazione.

6.2 La Presidenza, apre la fase conclusiva della riunione dando lettura, ad ogni punto dell'ordine dei lavori, delle proposte di modifica statutaria, delle mozioni generali, delle mozioni particolari e delle raccomandazioni presentate, stabilisce i tempi e le modalità per l'illustrazione e la discussione delle stesse.

6.3 Gli emendamenti possono essere presentati alla Presidenza da ciascun iscritta/o o aderente all'Associazione.

6.4 Terminata l'illustrazione dei testi, si apre il dibattito sulle mozioni generali. Gli interventi possono essere limitati dalla Presidenza nel numero e nella durata, in relazione alle esigenze poste dall'ordine del giorno e dall'andamento generale dei lavori.

6.5 Concluso il dibattito generale sulle mozioni generali, la Presidenza passa all'esame e alla votazione degli emendamenti, dopo averne stabilito tempi e modalità.

6.6 Terminato l'esame e la votazione degli emendamenti, prima della votazione finale delle mozioni generali hanno luogo le dichiarazioni di voto.

6.7 L'esame delle mozioni particolari e delle raccomandazioni può anche svolgersi prima di passare all'esame e alla votazione degli emendamenti delle mozioni generali.

Art. 7 – Procedura di voto
7.1 Ogni Iscritta-o/Aderente al Congresso ha diritto di voto. Se il risultato viene contestato, la votazione si ripete.

7.2 La Presidenza è responsabile per il computo dei voti e proclama il risultato delle votazioni.

7.3 Le deliberazioni del Congresso sono adottate a maggioranza dei presenti, che si esprimono con "sì", "no" o "astensione". Per l’approvazione o il rigetto entrano nel calcolo dei voti espressi soltanto i voti a favore e contro.

Art. 8 – Modifiche al Regolamento
8.1 Le modifiche al presente Regolamento possono essere decise all'apertura dei lavori del Congresso dopo la lettura ad opera della Presidenza. Gli emendamenti al Regolamento vanno presentati in forma scritta alla Presidenza.

8.2 Una volta illustrato l'ordine dei lavori, la Presidenza dà lettura delle modifiche regolamentari depositate e accorda la parola ad uno dei presentatori per l'illustrazione.

8.3 Le modifiche al presente Regolamento sono adottate a maggioranza dei presenti, che si esprimono con "sì", "no" o "astensione". Per l’approvazione o per il rigetto, entrano nel calcolo dei voti espressi soltanto i voti a favore e contro.

Appuntamento domenica 8 gennaio alle ore 11:00, presso lo Spazio Kronos in via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano.

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giovedì 5 gennaio 2012

IV Congresso: proposta di ordine dei lavori

Domenica prossima l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora terrà a Milano il suo quarto congresso ordinario (leggi la lettera di convocazione). Qui di seguito pubblichiamo la proposta di ordine dei lavori.


Ore 11:00: Insediamento della presidenza. Lettura del regolamento, discussione e votazione di eventuali emendamenti; approvazione del regolamento.

Ore 11:15: Relazioni e interventi di: Marco del Ciello, Giorgio Inzani, Matteo Cazzulani (giornalista e scrittore, curatore del blog La Voce Arancione), Daniele Nahum (vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano), Eugenio Sarno (segretario nazionale della UIL PA Penitenziari) e Maurizio Turco (parlamentare radicale e tesoriere del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito).

Ore 12:40: Relazioni del tesoriere e del segretario.

Ore 12:40: Apertura delle iscrizioni a parlare nel dibattito generale.

Ore 13:30: Pausa pranzo. Nella sede del Congresso è assicurato un buffet con piatti caldi, realizzati artigianalmente da Diego Mazzola.

Ore 15:00: Apertura del dibattito generale.

Ore 16:30: Termine per la presentazione della mozione generale e delle mozioni particolari. Chiusura delle iscrizioni a parlare nel dibattito generale.

Ore 16:50: Termine per la presentazione di emendamenti alla mozione generale e alle mozioni particolari. Termine per la presentazione di emendamenti allo Statuto.

Ore 17:00: Termine del dibattito generale e apertura del dibattito sulle modifiche statutarie e sulle mozioni.

Ore 17:30: Votazione delle eventuali modifiche statutarie; votazione delle mozioni.

Ore 17:50: Presentazione delle candidature ed elezione degli organi, fissazione della quota associativa.

Appuntamento domenica 8 gennaio alle ore 11:00, presso lo Spazio Kronos in via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano.

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martedì 3 gennaio 2012

Riunione pre-congressuale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo del nostro quarto congresso annuale, che si terrà a Milano domenica prossima 8 gennaio (leggi la lettera di convocazione). La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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