Di
Giorgio Inzani.
PANNELLAPannella è il Leonardo della Politica
(anche se tutti dicon ch'è gran rompiscatole)
perché lui trasforma una "cosa" disprezzata e asfittica
in flusso sorprendente e irrituale.
È lui che non dà mai niente per scontato
per cui l'individuo divien davvero responsabile
quando vien messo di fronte a scelte precise.
E, mentre gli altri parlan di speranze recise,
lui ricostruisce un mondo considerato irreparabile
ritrovando vita e vigore dove tutto pareva bruciato.
A P. P. PASOLINI: IN MEMORIA
Voglio dire fuori dai denti:
io scendo all'Inferno e
Devo. Devo dire che...
Non posso quantificare, delimitare
l'infinita gratitudine che debbo
a quest'uomo "dalla voce mite
e dalla penna forte" che ha percorso
il suo Golgota per tutti noi, senza
deflettere, senza cercare scorciatoie
gratificanti, senza ignorare o chiudere
gli occhi di fronte ai "diversi", senza
irridere agli storpi e ai reietti, proprio
come noi, come noi radicali...
so cose che non disturbano
la pace di altri
Devo. Devo dire che...
Mi ha guidato per oltre tre decenni
fra gli scogli distruttivi e autodistruttivi
delle scelte violente, lui, uomo mite
che dialogava coi miti radicali, col figlio
putativo – Pannella – da tutti considerato:
eccessivo – rompicoglioni – inconcludente –
squinternato – sregolato: liberandone la
saggezza, la dura prudenza, le Carità sopite.
Lui che guardava indietro dicendo d'esser vivo
in un mondo che a tutti i costi lo voleva morto.
Ma state attenti.
L'Inferno sta salendo da voi*.
Devo. Devo dire che...
Non posso prescindere dal suo volto entelechiaco
che mi turba e mi trattiene ogni volta dal mollare
dal mandare tutto all'aria perché ogni volta
posso chiedermi: e cosa avrebbe
fatto lui per proseguire e seguire le orme
del figlio putativo sempre più ignorato
sempre più dileggiato quanto più le sue
profezie scandiscono gli anni che ci
separano dall'irreparabile deriva e frantumazione
dei capisaldi di una democrazia?
Fin
* P. P. Pasolini intervistato da Furio Colombo alle ore 17,00
del 1° novembre 75, alcune ore prima di morire ammazzato.
www.radicalisenzafissadimora.org