giovedì 29 settembre 2011

Incontro Certi Diritti - Martedì 4 ottobre ore 21

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

Cari associate/i e simpatizzanti,

Vi invito al prossimo incontro del gruppo milanese di Certi Diritti, martedì 4 Ottobre alle ore 21, presso l'Associazione Enzo Tortora-Radicali Milano in via Marchesi De Taddei 10.

Parleremo delle proposte di Certi Diritti per una Milano più rispettosa dei diritti dei cittadini GLBT e più attiva nella lotta contro ogni discrimazione.

Sarà anche l'occasione per confrontarci sulle sfide che attendono la nostra associazione per il prossimo anno e sui preparativi del prossimo congresso di Certi Diritti che si terrà proprio a Milano a inizio dicembre.

A presto,
Carlo Cargnel.

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L'abisso tra carcere e diritti

Di Emiliano Silvestri.
Da Riforma.


Per Napolitano un «abisso» separa la realtà carceraria dal dettato costituzionale. Anche il nostro Sinodo denuncia «l'insostenibile sovraffollamento» delle prigioni. E Pannella riprende lo sciopero della fame.

Uno degli ordini del giorno approvati al recente Sinodo denuncia: «l'insostenibile sovraffollamento degli istituti penitenziari» e ricorda che la mancanza di risorse non può giustificare «condizioni detentive che violano i diritti umani». Il 6 luglio, la pastora battista Anna Maffei, ricordava le morti nelle carceri italiane e richiamava la stretta relazione fra l'alto tasso di suicidi in carcere e le condizioni di sovraffollamento degli istituti di pena. «A chi importa?» – continuava Maffei – «Forse solo ai soliti radicali il cui leader, Marco Pannella sta rischiando la vita con uno sciopero della fame che dura dal 20 aprile scorso». Parlava dell'iniziativa di lotta nonviolenta per il rientro nella legalità di una Repubblica che vanifica ciò che è solennemente affermato nell'art. 27 della sua Carta costituzionale. Uno sciopero (65 giorni, di cui 5 anche senza bere, culminato in uno sciopero della sete che aveva coinvolto oltre 2.000 persone) sospeso per corrispondere alla sensibilità dei Presidenti della Repubblica e del Senato, che avevano sostenuto e patrocinato un convegno che avrebbe dovuto discutere, ai massimi livelli istituzionali, di carceri e giustizia.

Nel suo intervento in quel convegno il Presidente Napolitano era stato duro: un «abisso» «separa la realtà carceraria di oggi dal dettato costituzionale sulla funzione rieducatrice della pena e sui diritti e la dignità della persona» (il richiamato art. 27). Una realtà che «ci umilia in Europa» e richiede «ci si rifletta seriamente, e presto, da ogni parte» «non escludendo pregiudizialmente nessuna ipotesi che possa rendersi necessaria». Nel quasi totale silenzio della politica e della stampa, ha parlato un magistrato. In settembre, il giudice di sorveglianza di Lecce Luigi Tarantino ha condannato l'amministrazione penitenziaria a risarcire un detenuto per le condizioni di detenzione patite. Una sentenza che si aggiunge a quella dei giudici di Strasburgo, che nel luglio del 2009, condannarono l'Italia in seguito al ricorso del detenuto Sulejmanovic, costretto a vivere - in condizioni analoghe - in meno di 3 metri quadrati. Secondo la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo veniva così violato l'articolo 3 della Convenzione sui diritti umani del 1950, che proibisce la tortura.

Le carceri italiane sono tra le peggiori d’Europa; il peggioramento delle condizioni dei detenuti è tuttavia diffuso. Nel marzo scorso, la Corte Costituzionale tedesca ha imposto alle autorità penitenziarie di rilasciare un detenuto se non possono assicurargli una prigionia rispettosa dei diritti umani fondamentali. In maggio, anche la Corte Suprema della California ha affermato la preminenza della dignità umana sulla «sicurezza», riscontrando nel sovraffollamento (148.000 detenuti in strutture con capienza di 80.000) una violazione dei diritti costituzionali dei prigionieri. Se lo Stato non è in grado di assicurare i diritti dei prigionieri - questo il ragionamento della Corte - dovrà rinunciare all'esecuzione della pena e liberare quanti detenuti sia necessario per rientrare nella legalità. In Germania come negli Usa si apre quindi la possibilità di liste d'attesa, come già succede in Norvegia da anni. Il principio è sempre lo stesso: se non c'è in carcere posto sufficiente, piuttosto che infliggere pene inumane e degradanti, meglio lasciare a casa i condannati, in attesa che il posto si liberi.

La malagiustizia italiana non è solo carcere. Ci sono anche nove milioni di processi arretrati (di cui 5 e mezzo civili: un tracollo che tiene lontano gli investimenti esteri e costa all'Italia 22 miliardi l'anno); 180.000 prescrizioni l'anno («un'amnistia di massa e di classe», dice Pannella); 67.377 detenuti (42% in custodia cautelare) per 45.732 posti mentre mancano 5.877 agenti di custodia.
I radicali raccolgono 146 firme di senatori. Vogliono convocare l'aula per: «l'urgente discussione e votazione di un documento che fissi modi e tempi certi per l'esame di provvedimenti di amnistia, indulto, depenalizzazione e decarcerizzazione capaci di confermare, integrare, perfezionare e rafforzare i risultati certi del progetto di riforma strutturale e funzionale della giustizia, per il ripristino della legalità costituzionale e il rispetto delle convenzioni europee e internazionali di cui la Repubblica italiana è parte». Per evitare una frettolosa e sterile discussione il 20 settembre Pannella, Bernardini e Irene Testa riprendono lo sciopero della fame, cui si uniscono ancora detenuti e loro famigliari, associazioni come «A buon diritto», «Antigone» e «Ristretti orizzonti», agenti di custodia con i loro sindacati, direttori di carceri (senza concorsi da 10 anni e con il contratto bloccato da 5) e il partito della Rifondazione Comunista.

Il Senato è riunito il 23 settembre per «Comunicazioni del Ministro della giustizia sul sistema carcerario e sui problemi della giustizia». Egli elimina dalla discussione indulto e amnistia: «nel passato» «strumento emergenziale per risolvere un problema che non si voleva risolvere alla radice»; passa a «rappresentare la situazione per come essa è» e, conclude: «si deve aprire una stagione di sereno confronto tra le varie forze politiche, che abbia presente la necessità di definire un progetto globale di giustizia, che porti la dovuta attenzione al sistema delle garanzie dei cittadini e che immagini il carcere come luogo di recupero, come luogo di cui interessarsi e non come luogo da esorcizzare». Non dimentica di dire che in carcere, non essendo raggiunta la «soglia finale di tollerabilità» ci sono ancora 2.000 posti. Nulla cambia con le parole della vicepresidente Bonino, che ricorda i suicidi, le 1.095 condanne subite dall'Italia per la lunghezza dei processi, il 97,4% di furti e l'80% di omicidi, rapine, estorsioni e sequestri rimasti impuniti.
L'avv. Pecorella, deputato Pdl, l'aveva previsto: «o c'è un accordo generale oppure credo che nessuno si esporrà a sostenere l'amnistia. Salvo i radicali che vanno avanti sempre secondo i loro principi e non secondo calcoli politici».
Pannella, al quarto giorno di sciopero della sete, riconosce: «sta diventando più dura» e avvia una nuova forma di lotta: tre cappuccini al giorno (e due sorsi d'acqua per ingurgitare le 8-9 pillole che gli sono prescritte) per guadagnare il «tempo minimo necessario perché tu comprenda» dice rivolto al Presidente Napolitano, «che avevi ragione quando hai indicato come priorità prepotente» il rientro nella legalità costituzionale. Cosa succederà nella seduta del 27 settembre non è dato sapere; certamente il leader radicale cercherà di aiutare il Presidente ad ergersi nuovamente in difesa della Costituzione di cui è supremo garante.

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mercoledì 28 settembre 2011

Europa: federazione o catastrofe?

Venerdì mattina il Movimento Federalista Europeo organizza a Milano un incontro pubblico sul tema 'Europa: federazione o catastrofe' per parlare della necessità di un governo federale europeo per salvare l'euro e rilanciare crescita e occupazione e del ruolo dell'Italia nella costruzione della federazione europea.

Programma della mattinata:

Ore 9:15: Apertura dei lavori. Interventi di: Paolo Lorenzetti, segretario MFE Milano; Basilio Rizzo, presidente del Consiglio Comunale di Milano; Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia; Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano.

Ore 9:45: Un governo federale europeo per salvare l'euro e rilanciare crescita e occupazione. Interventi di: Alfonso Iozzo, Executive Bureau UEF; Onorio Rosati, segretario della Camera del Lavoro di Milano.

Ore 10:30: Italia: un ruolo da riprendere nella costruzione della federazione europea. Interventi di: Mario Baldassarri, senatore di Futuro e Libertà per l'Italia; Marco De Andreis; Sandro Gozi, deputato del Partito Democratico; Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano. Coordina Franco Spoltore, segretario nazionale MFE.

Ore 12:00: Conclusioni di Lucio Levi, presidente nazionale MFE.

Appuntamento venerdì 30 settembre alle ore 9:00, presso la Sala Commissioni di Palazzo Marino in piazza della Scala 2 (MM1/3 Duomo) a Milano.

(Grazie ad Alessandro Zunino per la segnalazione).

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martedì 27 settembre 2011

Riunione settimanale

Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo delle iniziative pubbliche che realizzeremo nelle prossime settimane. All'ordine del giorno anche la riunione del comitato nazionale di Radicali Italiani che si terrà a Roma dal 7 al 9 ottobre. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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lunedì 26 settembre 2011

Presentazione a Milano del n° 19 della rivista «Diritto e libertà»: «Benvenuta Turchia!»

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:


CONFERENZA-DIBATTITO
PRESENTAZIONE N. 19 RIVISTA «DIRITTO E LIBERTÀ»
«BENVENUTA TURCHIA! L’ADESIONE, ALL’ALBA DI UNA NUOVA EUROPA»

Interverranno
KHALED FOUAD ALLAM, Università di Trieste, editorialista Sole 24Ore
GIORGIO DEL ZANNA, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
MARIA ANTONIA DI CASOLA, Università di Pavia
ANTONIO FERRARI, editorialista Corriere della Sera
VALERIA GIANNOTTA, Middle East Technical University, Ankara
LUCA OZZANO, Università di Torino
MARCO PERDUCA, senatore

Presiede
Mariano Giustino, direttore «Diritto e Libertà»

«Diritto e Libertà», la libera rivista di politica transnazionale e di iniziativa radicale, diretta da Mariano Giustino, presenta a Milano il suo 19° numero intitolato «BENVENUTA TURCHIA! L’ADESIONE, ALL'ALBA DI UNA NUOVA EUROPA». Autorevoli personalità del mondo accademico, della cultura e della politica illustrano nelle 440 dense pagine di questa pubblicazione le ragioni dell’adesione della Turchia all'Unione europea.

Info: redazione@dirittoeliberta.it. – cell. 335.6801258.
http://www.dirittoeliberta.it

Appuntamento venerdì 30 settembre alle ore 18:00, presso la libreria Feltrinelli in via Manzoni 12 (MM3 Montenapoleone) a Milano.

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domenica 25 settembre 2011

Carceri sovraffollate

Di Ahmed Othmani.
Da La pena disumana. Per una critica radicale del carcere.

Il sovraffollamento delle carceri, misurato in funzione della capacità di accoglienza dei luoghi di detenzione, è una caratteristica comune a tutti i Paesi del mondo, salvo rare eccezioni. La capacità di alloggio di un carcere non si calcola unicamente in funzione del numero di letti, ma deve prendere in considerazione l'esistenza di altri luoghi necessari alla convivenza: cucine, sanitari, refettori, luoghi di riunione e di ricreazione, palestre ecc. Si può stimare il sovraffollamento anche in funzione del rapporto percentuale di incarcerazione, vale a dire del numero di detenuti per 100.000 abitanti. Nel mondo tale rapporto va da un massimo di di circa 700 ogni 100.000 (è il caso della Russia e degli Stati Uniti, che rappresentano i picchi dell'universo carcerario, se si esclude la situazione parossistica esistente in Ruanda) a un minimo di 100-150 per 100.000, che troviamo soprattutto in Europa occidentale (i Paesi scandinavi da tempo hanno le percentuali più basse del mondo).

Nell'ultimo quarto di secolo, si è assistito a un aumento esplosivo del numero di detenuti nel mondo. Il fatto è che ovunque l'opinione pubblica si è mobilitata in difesa del carcere come soluzione miracolosa contro la delinquenza. Oggi il mondo reclama più prigioni. Questa deriva è amplificata da due fenomeni che si rafforzano reciprocamente: il ruolo dei media e la demagogia elettoralista degli uomini politici nei Paesi democratici.

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venerdì 23 settembre 2011

La sentenza del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso dei Radicali su Firmigoni

(...) A ciò consegue che le censure sollevate dai ricorrenti dovevano considerarsi quanto meno supportate da sufficienti elementi indiziari in ordine alla sussistenza dei vizi delle firme risultanti proprio da atti dell’amministrazione che, ancorchè annullati per la carenza del potere esercitato, esistevano dal punto di vista storico e dei fatti che ne avevano costituito il fondamento: il che era sufficiente in ogni caso a stimolare ritualmente il potere istruttorio officioso del giudice adito.
In definitiva il ricorso di primo grado doveva e deve considerarsi pienamente ammissibile.

Il testo integrale della sentenza del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso dei radicali sulle irregolarità delle elezioni regionali lombarde del 2010 è disponibile a questo link:

https://docs.google.com/document/d/14Y6QYRlePfErdCM9jprHAuxVGAWxokHpDXvRBqeQtnk/edit?hl=en_US

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Nonviolenza

Di Giorgio Inzani.
Da La bontà è scomparsa?.

La nonviolenza
è rivoluzionaria
perché manda all'aria
la catena delle complicità
che permetton alla violenza
di apparire come ovvietà
Perché la violenza, è, invece, rivolta
poiché viene all'umanità tolta
la capacità di decidere
ma non quella d'irridere.

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mercoledì 21 settembre 2011

Amnistia per la Repubblica. Presidio a Milano

Stasera parenti e amici dei detenuti delle carceri milanesi di Bollate, Opera e San Vittore hanno organizzato un presidio per chiedere 'amnistia per la Repubblica', come in altre città d'Italia e in contemporanea con la veglia a Roma.

L'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora Aderisce al presidio, insieme a:

Gruppo Consiliare Radicale - Federalista europeo al comune di Milano
Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano
Associazione MiLeft
Anita Sonego - Capogruppo Sinistra per Pisapia / Federazione della Sinistra / Presidente Commissione Pari Opportunità / Vice Presidente Commissione Cultura
Elisabetta Strada - Consigliera Comunale di Milano lista Civica x Pisapia
Salvatore Verde - Funzionario amministrativo penitenziaria / Giudice onorario al Tribunale per i minorenni di Napoli

Appuntamento mercoledì 21 settembre alle ore 20:30, a lato del carcere di San Vittore in piazza Aquileia (MM2 Sant'Agostino) a Milano.

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Emiliano Silvestri intervista il portavoce di Mehdi Karroubi sulla situazione in Iran

In questi giorni Mojtaba Vahedi, portavoce del leader iraniano riformista Mehdi Karroubi, sta visitando le principali città europee per incontrare gli attivisti del Movimento Verde all'estero. Sabato scorso era a Milano, dove il nostro Emiliano Silvestri lo ha intervistato per Radio Radicale.



Iran - Vahedi: la dittatura è in frantumi. Le prossime elezioni sono una farsa. Aumenta il disappunto contro Khamenei e Ahmadinejad. Brillante futuro per il Movimento Verde.

Il portavoce di Mehdi Karroubi, in Italia per una serie di incontri con i nuclei di iraniani all'estero, parla della detenzione di Mehdi Karroubi (agli arresti domiciliari senza accuse), delle condizioni dell'opposizione e della lotta di potere nel regime tra il presidente Ahmadinejad e la guida suprema Khamenei.

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martedì 20 settembre 2011

Comunicato stampa Radicali: 'Oggi in Regione Lombardia per aprire una breccia nel muro Firmigoni-Penati'

REGIONE LOMBARDIA: RADICALI 'UNA BRECCIA NEL MURO FIRMIGONI-PENATI'



Si è tenuto stamattina davanti al Consiglio Regionale della Lombardia il presidio organizzato dai Radicali milanesi e lombardi, in occasione delle celebrazioni del XX Settembre, 'per aprire una breccia nel muro Firmigoni-Penati'. Degli enormi scatoloni costituivano i mattoni del muro, rappresentando i molti capitoli della cogestione trasversale del potere clericale e affaristico in Lombardia: dagli appalti alle firme false, dalle cooperative alla compagnia delle opere, dai Consiglieri regionali ineleggibili allo Statuto neoclericale della Regione Lombardia.

Il segretario dell'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano Francesco Poirè, ha dichiarato: 'Questa manifestazione è anche un'occasione anche per denunciare il silenzio del PD sull'affermazione di un sistema clientelare, affaristico e confessionale in Lombardia: il sistema Formigoni-CL-CdO. Un silenzio figlio, forse, della connivenza del blocco PD-Coop rosse con quello formigoniano. Servirebbe una svolta nelle politiche regionali per esempio con quelle privatizzazioni e liberalizzazioni che per primi PdL e PD non attuano'.

'E invece - aggiunge il segretario dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora Marco Di Salvo - si perpetuano i finanziamenti all'associazionismo confessionale amico, i favori al privato assistito della sanità, i provvedimenti confessionali in Lombardia (e quant'altro documentato nella 'Peste lombarda' di Valerio Federico e Luca Perego) senza che il PD sia in grado di esprimere una vera quell'alternativa laica, liberale e libera alla quale come Radicali cerchiamo di dare corpo'.

Il Consigliere comunale del Gruppo Radicale – Federalista europeo Marco Cappato conclude: 'Se Formigoni oggi ha la spudoratezza di presentarsi come volto casto e pulito per il futuro del PdL - lui degli affari con Saddam, della cacciata di Englaro dalla Lombardia, delle accuse ai Radicali sulla truffa elettorale lombarda – questo è possibile solo perché il PD con Penati non ha mai fatto lotta politica sul tema. Intanto, da 15 mesi, aspettiamo un giudice a Milano che abbia voglia di accertare le responsabilità su quella falsificazione massiccia di firme della quale abbiamo da più di un anno già fornito le prove'.

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Il 20 settembre torni ad essere festa nazionale

Insieme, credenti in altro che nel potere, per una nuova Liberazione.

Il 20 settembre 1870 fu una giornata di liberazione:
I Bersaglieri del Regno d’Italia che entrarono dalla breccia di porta Pia furono liberatori:
• dei sudditi romani dello Stato Pontificio e della loro libertà di coscienza;
• degli evangelici e degli ebrei (che poterono finalmente uscire dal ghetto);
della stessa Chiesa cattolica che, liberata dal fardello del potere temporale, poté avviarsi alla riconquista dell'autorevolezza spirituale fondata sulla testimonianza e sulla parola del vangelo.

Il 20 settembre è stata festa nazionale fino alla cancellazione, avvenuta nel 1930 da parte di Benito Mussolini; una festa che la Repubblica antifascista non ha mai restituito alla memoria dei cittadini italiani. Quella stessa Repubblica che con l'art. 7 della Costituzione, voluto dal comunista Togliatti, faceva suo il concordato fascista e vaticano del 1929.

In questi anni, di fronte allo stato preagonico del regime partitocratico italiano le gerarchie cattoliche hanno ceduto alla tentazione di farsi partito, di influire sul processo di formazione delle leggi (andando anche al di là di quello che consentiva loro il nuovo Concordato e il Trattato con lo Stato italiano). Il cedimento a questa tentazione 'mondana' ha portato un clericalismo di ritorno che soffoca le aspirazioni dei laici, di molte suore e di molti sacerdoti.

È questo un altro dei frutti avvelenati prodotti da sessant'anni di malgoverno di una classe politica predatoria che ha portato l'Italia sull'orlo del baratro; una partitocrazia che è il momento di mandare a casa; a riposo.

Vogliamo organizzare come Radicali l'obiettivo di un Governo e di una Rivoluzione, 'americana', federalista, democratica e liberale di classe.

Auspichiamo che la Chiesa Cattolica voglia un giorno assecondare questo processo, rinunciando unilateralmente all'otto per mille e al concordato; sarà così finalmente possibile in Italia la piena libertà di coscienza di ogni persona, senza privilegi per nessun particolare credo.

Chiediamo, innanzitutto ai cattolici-liberali, di aiutarci.

Non rassegnatevi all'eterno meno-peggio.

Fate sentire la vostra voce!

Conquistiamo insieme una nuova Liberazione!

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Riunione settimanale

Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo delle iniziative pubbliche che realizzeremo in vista del prossimo congresso di Radicali Italiani. All'ordine del giorno anche la manifestazione che famigliari e amici dei detenuti milanesi stanno organizzando a sostegno dell'amnistia. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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domenica 18 settembre 2011

La libertà attraverso la violenza?

Di Gene Sharp.
Da Come abbattere un regime. Manuale di liberazione nonviolenta.

Cosa bisogna fare in questi casi? Le possibilità più ovvie sono anche quelle in apparenza meno utilizzabili. In genere, i dittatori ignorano le barriere costituzionali e legali, le sentenze giudiziarie e l'opinione pubblica. Messe davanti a brutalità, torture, sparizioni e omicidi, spesso le persone arrivano alla conclusione che l'unico modo per sconfiggere la dittatura passi attraverso la violenza. Mosse dalla rabbia, a volte le vittime si sono organizzate militarmente per combattere dittatori spietati con qualsiasi mezzo a loro disposizione, nonostante le scarse possibilità di successo. Spesso queste persone si sono battute con coraggio, pagando un prezzo altissimo. Hanno raggiunto alcuni degli obiettivi, ma di rado hanno ottenuto la libertà. Le rivolte violente possono innescare una repressione brutale che poi lascia il popolo in condizioni più disperate di prima.

Quali che siano i meriti dell'opzione violenta, una cosa è chiara: confidando nella violenza, si sceglie un terreno di lotta in cui gli oppressori hanno quasi sempre la superiorità. I dittatori dispongono dei mezzi per applicare la violenza in maniera soverchiante. Per quanto a lungo i democratici possano perseverare, alla fine la repressione militare diventa inevitabile. I dittatori dispongono quasi sempre di truppe, munizioni, mezzi logistici e militari superiori. Nonostante il coraggio, per i democratici non c'è partita.

Quando la ribellione militare convenzionale è considerata un'opzione poco realistica, alcuni dissidenti ricorrono alla guerriglia. Tuttavia è molto raro, se non impossibile, che questa vada a beneficio della popolazione oppressa o conduca alla democrazia. La guerriglia non è una soluzione scontata, soprattutto se si considera la sua tendenza a incrementare paurosamente la quantità di vittime nella popolazione stessa. La tecnica della guerriglia non offre alcuna garanzia contro il fallimento, nonostante il supporto ideologico e le analisi strategiche e, a volte, l'appoggio internazionale. Di solito si protrae per lunghi anni. I civili vengono spesso fatti sfollare dalle autorità al potere, causando immense sofferenze umane e sradicamento sociale.

Persino quando ha successo, a lungo termine la guerriglia comporta conseguenze strutturali negative. Nell'immediato, il regime sotto attacco diventa ancora più dispotico. In caso la guerriglia abbia infine la meglio, il nuovo regime sarà più oppressivo del precedente a causa dell'eccessiva militarizzazione e dell'indebolimento, in seguito agli scontri, dei gruppi sociali e delle istituzioni indipendenti – organismi vitali nella creazione e nel consolidamento di una società democratica. Chi è ostile alle dittature, dovrebbe cercare un'altra soluzione.

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sabato 17 settembre 2011

Comunicato stampa Milano Sì Muove - Nuovo Ecopass: 'Servono scelte coraggiose per il bene della città'

NUOVO ECOPASS: MILANO SÌ MUOVE 'SERVONO SCELTE CORAGGIOSE PER IL BENE DELLA CITTÀ'

Dichiarazione di Marco Cappato, Edoardo Croci e Enrico Fedrighini, a nome del comitato referendario.

Gli scenari proposti dalla giunta Pisapia sul futuro di Ecopass hanno il merito di aver delineato le alternative possibili in modo trasparente di fronte alla città. Come comitato promotore dei referendum chiediamo una cosa sola, semplice semplice: SI RISPETTI IL VOTO POPOLARE, E SI ABBIA IL CORAGGIO DI GUARDARE AL FUTURO, senza pasticci e senza cedere a piccoli interessi di corto respiro! Per farlo, è necessario adottare una misura chiara e leggibile, che abbandoni le differenziazioni per classi di veicolo, per arrivare a un modello di tariffa che riguardi tutte le auto private esclusi i veicoli elettrici, fissando una soglia adeguata per reperire le risorse necessarie a realizzare una vera e propria rivoluzione del modello di trasporto urbano: l'abbandono, graduale ma inesorabile, dell'auto privata, a favore di modelli di mobilità sostenibile e recupero degli spazi pubblici.

Vogliamo ricordare che il quesito sul quale il comitato ha raccolto le firme indicava chiaramente una 'tariffa giornaliera di 5 euro per i veicoli per trasporto persone (prevedendo agevolazioni per i residenti) e di 10 euro per i veicoli per trasporto merci'. Con le risorse disponibili, oltre a dare un impulso senza precedenti in Italia al trasporto pubblico e collettivo, alle piste ciclabili e alle pedonalizzazioni, si dovrà anche investire per fornire ai commercianti alternative praticabili, come la creazione di piattaforme di distribuzione con veicoli elettrici.

Nell'opporre dunque un fermo NO a ogni ipotesi che preveda sia l'abbandono del sistema di tariffazione, sia l'applicazione di differenziazioni troppo complesse, chiediamo che la tariffazione del traffico ('congestion charge') sia realizzata seguendo le indicazioni tariffarie previste dal referendum e con il vincolo assoluto di RESTITUIRE IL RICAVATO AI MILANESI sotto forma di investimenti per la mobilità sostenibile, prevedendo in tal modo la graduale estensione dell'area a pagamento. Siamo convinti che l'amministrazione Pisapia, se si farà forte della volontà popolare, sarà in grado di realizzare scelte coraggiose nell'interesse di tutta la città.

Una nonviolenza per il XXI secolo

Di Marco del Ciello.

Dopo un'attesa di quasi vent'anni arriva nelle librerie del nostro paese l'edizione italiana di un libro che dal 1993, anno della sua prima pubblicazione, ha conosciuto una fortuna straordinaria un po' in tutto il mondo. Scritto in origine per rispondere alle esigenze dei democratici birmani, Come abbattere un regime è stato poi tradotto in trenta lingue e ha raggiunto a piccoli passi e in modo un po' avventuroso i Balcani, l'Europa Orientale e infine il Nord Africa, diventando un punto di riferimento per chiunque debba confrontarsi con un regime dittatoriale. Il suo autore, l'anziano professore americano Gene Sharp (classe 1928), ha infatti compiuto con questo volume una straordinaria operazione politica prima ancora che culturale. Dopo aver studiato per molti anni le teorie e le tecniche della nonviolenza, in particolare nelle esperienze portate avanti da Gandhi e Martin Luther King, Sharp ha condensato i principi della nonviolenza in poco più di un centinaio di pagine. Insomma, un vero e proprio manuale di lotta politica contro i tiranni. La sua semplicità e la sua aderenza alle situazioni concrete possono spiegarne il successo, nonostante la circolazione clandestina a cui questo libro è stato spesso costretto dai regimi autoritari.

I primi due capitoli (Affrontare le dittature in maniera realistica e I pericoli dei negoziati) mettono in seria discussione le strade alternative, dalla lotta armata al negoziato, evidenziando con uno spietato processo di eliminazione che la nonviolenza non è solo un'opzione praticabile, ma è anche l'unica possibile per chi non voglia limitarsi a rovesciare un regime, bensì instaurare una democrazia stabile. Un punto centrale nell'argomentazione dell'autore, ripreso e sviluppato meglio nell'ultimo capitolo (Le fondamenta di una democrazia duratura), è infatti l'attenzione al dopo: la lotta nonviolenta deve essere sempre condotta in modo da porre le premesse per l'istituzione di un governo libero ed evitare il rischio, fin troppo concreto, di passare da un dittatore a un altro, con una semplice revisione dell'organigramma del regime. In mezzo, una riflessione non banale sul potere, sulle fonti della sua legittimità e sui suoi punti deboli (Capitolo 4, I punti deboli delle dittature) e un'attenzione speciale alla pianificazione e alla strategia (Capitolo 7, Pianificare la strategia). Completa il volume un elenco dei metodi di azione nonviolenta, suddivisi in categorie, da Metodi di persuasione e di protesta nonviolenta fino a Metodi di intervento nonviolento. Da notare, inoltre, che Sharp, come prima di lui Gandhi, si pone il problema di trovare un'alternativa al termine nonviolenza, che ha una connotazione negativa, e la individua nell'espressione political defiance (resa in italiano come ribellione politica) per sottolineare la natura politica e non etica o religiosa del suo pensiero.

Dicevamo della curiosa fortuna di questo libro: appare per la prima volta, in lingua inglese, in Thailandia all'inizio degli anni Novanta; attraverso uno studente che ne cura la traduzione arriva poi in Indonesia nel 1997. Nel 2000 è la bibbia del movimento giovanile serbo Otpor, che organizza la rivolta contro il locale dittatore Slobodan Milošević. Raggiunto il loro obiettivo iniziale, i ragazzi di Otpor cominciano a viaggiare attraverso l'Europa orientale per formare e istruire i militanti georgiani, ucraini e bielorussi. Insieme alla loro esperienza portano con sé anche il libro di Sharp, che diventa così un punto di riferimento per le rivoluzioni colorate dello scorso decennio. Oggi questo volume, insieme ad altri scritti dello stesso autore, è disponibile sul sito dell'Albert Einstein Institution in venticinque lingue... tra cui l'arabo. E in effetti anche i giovani tunisini ed egiziani hanno un debito di riconoscenza nei confronti di Sharp. E io ritengo che sia proprio questo il merito principale del libro: pur non presentando idee particolarmente originali rispetto ai testi canonici, ha fatto uscire la nonviolenza dal Novecento per consegnarla a una nuova generazione di militanti, a cui ha trasmesso anche la speranza che sia possibile prevenire la tirannia e lottare con successo contro le dittature senza ricorrere a colossali bagni di sangue, e che sia possibile estirpare i regimi dittatoriali in modo che dalle loro ceneri non ne sorgano di nuovi.

Gene Sharp, Come abbattere un regime. Manuale di liberazione nonviolenta, Chiarelettere, Milano, 2011.

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mercoledì 14 settembre 2011

Comunicato stampa Radicali - XX Settembre a Milano: Per una breccia nel muro Firmigoni-Penati

Radicali - XX Settembre a Milano: PER UNA BRECCIA NEL MURO FIRMIGONI-PENATI

Dalle 9 alle 12, Presidio Radicale davanti al Consiglio regionale abusivo della Lombardia.

Il prossimo 20 settembre sarà un'occasione speciale per i milanesi. Oltre alle manifestazioni di rito per ricordare la presa di Porta Pia, si terrà dalle 9 alle 12 davanti al Consiglio Regionale un Presidio Radicale, organizzato da Marco Cappato (consigliere del Gruppo Radicale - Federalista europeo al Consiglio Comunale di Milano) e dalle due associazioni milanesi Enzo Tortora - Radicali Milano e Radicali Senza Fissa Dimora. I temi della manifestazione sono stati illustrati in un appello inviato nei giorni scorsi a simpatizzanti ed iscritti e diffuso anche su Facebook e sui siti radicali. Nell'appello Cappato, assieme ai due segretari delle associazioni Francesco Poirè e Marco Di Salvo, sottolinea come 'Da un ventennio un sistema di potere si consolida a partire dalla Lombardia, contro le le libertà e i diritti civili, contro il mercato e l'ambiente. È un sistema rappresentato dal volto 'pulito e casto' di un Presidente della Lombardia già in affari con il regime di Saddam, come testimoniato dalla vicenda Oil for food, e rieletto per la quarta volta grazie a una gigantesca truffa elettorale. Ma è rappresentato anche dal volto simbolo di un'opposizione subalterna: quello dell'ex Presidente della Provincia di Milano, leader di una strategia di cogestione trasversale del potere e degli affari in Lombardia'.

Vari i punti in cui le parti che dovrebbero contrapporsi hanno invece governato d'amore e d'accordo. La missiva ne sottolinea alcuni: 'Approvazione dello Statuto clericale regionale, appalti, rapporti tra Cooperative e Compagnia delle Opere, mutuo soccorso sul mancato rispetto del limite di due mandati per la Presidenza di Formigoni in Lombardia e di Errani in Emilia, mutuo soccorso e reticenze sull'illegalità delle elezioni regionali (dalle irregolarità amministrative alle firme false), per finire con il salvataggio bipartisan di consiglieri regionali ineleggibili sia del PdL che del Pd'.

Per questo in occasione del 20 settembre quando, dopo quasi due mesi di vacanza, torna a riunirsi il Consiglio regionale abusivo della Lombardia, nel giorno simbolo della lotta internazionale e nazionale contro il potere temporale di tutte le Chiese, saremo lì per testimoniare la possibilità di un'alternativa liberale e quindi laica, dalla Lombardia all'Italia.

La Corte Suprema e il sistema carcerario della California

Di Tim Lynch*.
Da Cato @ Liberty.

Questa mattina [23 maggio 2011] la Corte Suprema ha emesso un'importante sentenza riguardante il sistema carcerario della California. A causa di anni di dilagante sovraffollamento, ci sono state sistematiche violazioni del divieto costituzionale di ricorrere a punizioni crudeli e insolite. Per rimediare a queste violazioni, la Corte ha confermato la decisione di una corte inferiore di ridurre la popolazione carceraria. Non sono rimasto sorpreso nell'apprendere che il giudice Anthony Kennedy ha redatto il parere di maggioranza in questo caso, Brown contro Plata. In un discorso all'American Bar Associatione del 2003 (ristampato nel mio libro In the Name of Justice), Kennedy provò a suscitare una maggiore consapevolezza a proposito del sistema carcerario americano. Sottolineò che ogni cittadino dovrebbe interessarsi al sistema carcerario – non è solo il regno del personale addetto. Ecco un estratto del discorso di Kennedy:

La materia [delle carceri] è motivo di preoccupazione e responsabilità di ogni membro della professione [legale] e di ogni cittadino. Questo è il vostro sistema di giustizia; queste sono le vostre carceri. … [N]oi dovremmo sapere cosa accade dopo che il detenuto viene portato via. Certo, il detenuto ha violato il contratto sociale; certo, deve essere punito per difendere la legge, riconoscere la sofferenza della vittima e scoraggiare futuri crimini. Tuttavia, il detenuto è una persona; tuttavia, lui o lei è parte della famiglia dell'umanità.

Se noi entrassimo nel mondo nascosto della punizione, dovremmo restare sconcertati di fronte a ciò che vedremmo. Considerate la sua dimensione. La popolazione nazionale reclusa ammonta oggi a circa 2,1 milioni di persone. In California … questo stato da solo tiene oltre 160.000 persone dietro le sbarre. In paesi come l'Inghilterra, l'Italia, la Francia e la Germania il tasso di incarcerazione è pari a 1 persona su 1.000. Negli Stati Uniti è circa 1 su 143.


I numeri sono solo l'inizio della storia. Non partite dal presupposto che il governo abbia le strutture per ospitare i detenuti che vengono condannati. La California ne sta ospitando molto oltre la capacità prevista delle sue carceri – il doppio. Ha cioè progettato un sistema per 80.000 persone ma ne ha ammassate 160.000 nelle carceri. Il puro e semplice numero di reclusi ha sopraffatto le strutture e il personale. Il parere di Kennedy descrive in dettaglio le pessime condizioni del sistema, ma io ne menzionerò solo alcune:

• in un carcere, 54 uomini condividono un solo bagno;
• il personale medico talvolta utilizza ripostigli e magazzini come corsie, prive di adeguata areazione;
• i lettini non vengono disinfettati dopo essere stati usati da detenuti affetti da malattie contagiose;
• uomini tenuti per ore e ore in gabbie delle dimensioni di una cabina telefonica e senza servizi igienici;
• il sistema carcerario della California registra in media un suicidio alla settimana (80% in più della media nazionale);
• uomini con problemi medici lasciati morire senza cure. Questi non sono malati di cancro. Queste sono morti evitabili. Ad esempio, un uomo con il mal di stomaco rimane cinque settimane senza cure e muore.

Un funzionario texano ha visitato le strutture della California e ha dichiarato che, pur essendo nel settore da trentacinque anni, è rimasto sgomento. Non aveva 'mai visto niente di simile'.

I quattro giudici conservatori – Scalia, Thomas, Roberts e Alito – si sono espressi in dissenso dalla sentenza. Scalia ha dichiarato che l'esito è stato 'assurdo' – 'forse la sentenza più radicale emessa da una corte nella storia della nostra nazione'. Il giudice Alito ha detto che la Costituzione 'impone un'importante – ma limitata – restrizione all'autorità degli stati nel settore [delle carceri]. L'ottavo emendamento vieta ai funzionari delle carceri di privare i detenuti delle 'condizioni minime di vita civile'. I conservatori ammettono, com'è ovvio, che il sistema carcerario della California è davvero pessimo, ma argomentano che non è ancora così terribile da giustificare un intervento giudiziario e un ordinanza di riduzione della popolazione. Kennedy e i liberal della maggioranza (Breyer, Ginsburg, Sotomayor e Kagan) sostengono in modo convincente che i politici e gli amministratori della California hanno avuto ogni opportunità per affrontare i problemi del sistema, ma li hanno lasciati aggravare anno dopo anno.

(Traduzione a cura di Marco del Ciello. Il testo nell'originale inglese è disponibile a questo link).

* Tim Lynch è direttore del progetto di ricerca sulla giustizia penale del Cato Institute. Autore di numerosi articoli apparsi sui principali quotidiani americani, ha anche curato le raccolte di saggi In the Name of Justice: Leading Experts Reexamine the Classic Article "The Aims of the Criminal Law" e After Prohibition: An Adult Approach to Drug Policies in the 21st Century.

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martedì 13 settembre 2011

XX Settembre a Milano: per una breccia nel muro Firmigoni-Penati

20 settembre, dalle 9 alle ore 12, presidio radicale davanti al Consiglio regionale abusivo della Lombardia, via Filzi 22.

Da un ventennio un sistema di potere si consolida a partire dalla Lombardia, contro le libertà e i diritti civili, contro il mercato e l'ambiente. È un sistema rappresentato dal volto "pulito e casto" di un Presidente della Lombardia già in affari con il regime di Saddam, come testimoniato dalla vicenda Oil for food, e rieletto per la quarta volta grazie a una gigantesca truffa elettorale. Ma è rappresentato anche dal volto simbolo di un'opposizione subalterna: quello dell'ex Presidente della Provincia di Milano, leader di una strategia di cogestione trasversale del potere e degli affari in Lombardia.

Approvazione dello Statuto clericale regionale, appalti, rapporti tra Cooperative e Compagnia delle Opere, mutuo soccorso sul mancato rispetto del limite di due mandati per la presidenza di Formigoni in Lombardia e di Errani in Emilia, mutuo soccorso e reticenze sull'illegalità delle elezioni regionali (dalle irregolarità amministrative alle firme false), per finire con il salvataggio bipartisan di consiglieri regionali ineleggibili sia del PdL che del Pd.

Noi radicali non inseguiamo la magistratura per fare opposizione, meno che mai quei vertici della magistratura che si sono dimostrati parte integrante e politicissima di questo sistema, tanto che da diciotto mesi non si è trovato ancora un giudice amministrativo o penale in grado di accertare le responsabilità di quella truffa elettorale della quale abbiamo fornito noi le prove.

Martedì 20 settembre, dopo quasi due mesi di vacanza, torna a riunirsi il Consiglio regionale abusivo della Lombardia. Nel giorno simbolo della lotta internazionale e nazionale contro il potere temporale di tutte le chiese, saremo lì per testimoniare la possibilità di un'alternativa liberale e quindi laica, dalla Lombardia all'Italia. Porta chi vuoi: il 20 Settembre, dalle 9 alle 12, in via Fabio Filzi 22.

Marco Cappato,
Gruppo Radicale – Federalista europeo al Comune di Milano.
Marco Di Salvo,
Associazione Radicali Senza Fissa Dimora.
Francesco Poirè,
Associazione Radicale Enzo Tortora.

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Riunione settimanale

Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Commenteremo i principali fatti dell'attualità politica italiana e mondiale. All'ordine del giorno anche il dibattito sui rapporti tra Europa e Libia che stiamo organizzando per i primi di ottobre. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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lunedì 12 settembre 2011

Presentazione dello spettacolo teatrale 'El'sa K.' di Andrea Riscassi

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

Dopo la pausa estiva tornano gli appuntamenti dell'associazione AnnaViva con una nuova collaborazione con l'associazione lattOria. Tre serate, in tre librerie di Milano, per presentare lo spettacolo teatrale El'sa K. scritto dal giornalista Rai Andrea Riscassi con la regia di Alessia Gennari, che debutterà in occasione dell'anniversario della morte della giornalista russa Anna Politkovskaja assassinata a Mosca il 7 ottobre 2006.

AnnaViva e lattOria

presentano

EL’SA K.

di Andrea Riscassi

regia di Alessia Gennari
con Fabio Paroni Sara Urban Paola Vincenzi
musiche di Federico Gon

Mercoledì 21 settembre, domenica 25 e mercoledì 28, Gogogl&Company, la Libreria Popolare di via Tadino e 6 Rosso ospiteranno la lettura, interpretata da attori dell'associazione lattOria, di articoli e frammenti di reportage della cronista russa sul caso di El'sa Kungaeva, giovane cecena stuprata e uccisa la notte tra il 26 e il 27 marzo 2000 dopo essere stata rapita da una pattuglia di soldati russi guidati dal colonnello Jurij Budanov. Un'occasione per ripercorrere i fatti e le tappe che hanno portato alla morte della 18enne cecena e ricostruire la più ampia vicenda che riguarda il conflitto russo-ceceno e alcune fra le implicazioni politiche, sociali e umane di questa guerra ancora latente.

Di El’sa Kungaeva, del suo omicidio e della violenza consumatasi sul suo corpo si era occupata a lungo Anna Politkovskaja. Le loro vite si sono incrociate e hanno condiviso lo stesso tragico destino. Alle loro morti ne seguiranno altre. Altre inchieste. Altre voci. Altri incontri tra la storia collettiva e quella individuale. Mettere in scena questo dialogo è fare del teatro il luogo deputato per il ricordo che qui si fa cruda e amara rappresentazione del reale. E restituisce corpo e spazio alla possibilità di una ricostruzione e ricomposizione della verità.

Gli appuntamenti con AnnaViva e lattOria per la presentazione del testo teatrale El'sa K sono: mercoledì 21 settembre alle 21.00 presso la libreria Gogogl&Company, via Savona 101; domenica 25 settembre alle ore 11.30 presso la Libreria Popolare di via Tadino, via Tadino 18; mercoledì 28 ottobre alle ore 19.00 presso la libreria 6 Rosso, via Albertini 6.

El'sa K, di Andrea Riscassi, regia Alessia Gennari con Fabio Paroni, Sara Urban e Paola Vincenzi, musiche di Federico Gon, debutterà a Milano il 6 ottobre (con repliche il 7 e 8 ottobre) al Teatro del Borgo, via Formentini 10.

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Associazione ANNAVIVA
website: www.annaviva.com
email: info@annaviva.com

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domenica 11 settembre 2011

A proposito di esenzioni fiscali...

Di Charles Adams.
Da For Good and Evil. L'influsso della tassazione sulla storia dell'umanità.

C'è una suggestiva quantità di parole per descrivere i diversi tipi di immunità fiscale che esistono. I sistemi illegali vengono chiamati evasione; il giocare d'astuzia senza infrangere le regole viene definito elusione o pianificazione fiscale; le esenzioni sono delle scappatoie indicate nel codice tributario. I contribuenti che pagano la maggior parte delle imposte sono coloro che rimangono inattivi e non fanno nulla. Mentre una volta la pianificazione fiscale era un gioco esclusivo per i ricchi, ora è l'attività di tutti eccetto gli stupidi.

Personalmente credo che dovremmo descrivere tutte le immunità fiscali come evasione, perché ogni tipo di ricchezza (incluso il lavoro) dovrebbe pagare la sua giusta percentuale del costo necessario a mantenere la società. La ricchezza che non lo fa si sottrae alla propria responsabilità nei confronti della società che la protegge e la sostiene. L'etica fiscale dovrebbe riguardare sia i governi sia gli individui. Il fatto che i governi concedano delle esenzioni è immorale quanto il fatto che i cittadini nascondano il proprio reddito. Ovviamente questo è un concetto di moralità nuovo nel campo delle imposte, ma abbiamo bisogno di un modo di pensare nuovo da cui poter sviluppare nuove invenzioni fiscali.

Se a un qualsiasi cittadino venisse concessa l'immunità dalle leggi penali resteremmo tutti sbigottiti, eppure tolleriamo l'immunità dalle leggi fiscali su larga scala. Gruppi di pressione di ogni tipo chiedono e ricevono favori fiscali dal governo, proprio come molte classi di cittadini comuni che nel regno di Francia chiedevano e ricevevano titoli di nobiltà. Le costituzioni moderne privano i governi del diritto di concedere titoli di nobiltà; non dovrebbero forse essere privati anche del diritto di concedere l'immunità fiscale, che era esattamente quello che i titoli di nobiltà significavano nel regno di Francia? Il difetto maggiore del nostro sistema fiscale è il suo essere in conflitto con il fondamento della democrazia, vale a dire che una legge, per essere giusta, deve dispensare un trattamento uguale per tutti.

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sabato 10 settembre 2011

Comunicato stampa Cappato: 'Privilegi fiscali vaticani: video-inchiesta su Milano. Ora indagini a tappeto'

CAPPATO: 'PRIVILEGI FISCALI VATICANI: VIDEO-INCHIESTA SU MILANO. ORA INDAGINI A TAPPETO'.

Dichiarazione di Marco Cappato, Gruppo Radicale - Federalista europeo al Comune di Milano.

'In risposta alla campagna radicale affinché siano aboliti i privilegi fiscali del Vaticano, la Conferenza episcopale italiana nelle scorse settimane ha escluso categoricamente l'esistenza di tali privilegi, difendendo la distinzione in atto tra enti che svolgono attività commerciali e enti di carità e di culto.
Dopo aver raccolto informazioni presso il Comune di Milano sugli immobili esenti dal pagamento ICI, con il segretario di Radicali Italiani Mario Staderini abbiamo documentato l'esistenza concreta nella città di Milano esattamente di ciò che il Vaticano nega: immobili esenti da ICI adibiti ad attività commerciali, in particolare strutture ricettive teoricamente destinate a personale di culto e a studenti le quali sono adibite a servizi alberghieri tradizionali e aperti al pubblico.



Come Gruppo Radicale - Federalista europeo in Comune e nei Consigli di Zona chiediamo alle istituzioni milanesi di condurre finalmente controlli a tappeto per realizzare esattamente ciò che la Curia milanese (e i partiti clericali al suo traino) dice di voler realizzare: la distinzione sul piano fiscale tra attività commerciali e non. Sarebbe uno dei modi per dare un seguito concreto alle indicazioni con le quali il Cardinale Tettamanzi ha salutato i milanesi, in particolare quando ha invitato la stessa Chiesa a rinunciare ad alcune cose. 'Auguro davvero che questa bellissima Chiesa di Milano - ha detto Tettamanzi - sappia rinunciare a molte cose pur di non perdere ciò che è essenziale'.

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giovedì 8 settembre 2011

Proibizionismo

Di Giorgio Inzani.
Da La bontà è scomparsa?.

Quando in nome di questo
si fa quello.
Quando in nome di quello
si fa questo:
ecco che il proibizionismo
diventa crimine
perché come il nazismo
usa il discrimine.
Dicendo che il diverso
è pure perverso
che va "purificato"
e pur eliminato.

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mercoledì 7 settembre 2011

Comunicato stampa Marco Cappato (Gruppo Radicale - Federalista europeo al Consiglio Comunale di Milano): Su Internet i curriculum dei candidati che ho presentato per le municipalizzate. Si faccia per tutti, se si vuol combattere la lottizzazione!

CAPPATO: SU INTERNET I CURRICULUM DEI CANDIDATI CHE HO PRESENTATO PER LE MUNICIPALIZZATE. SI FACCIA PER TUTTI, SE SI VUOL COMBATTERE LA LOTTIZZAZIONE!

Dichiarazione di Marco Cappato, Consigliere comunale a Milano, Gruppo Radicale - Federalista europeo.

'Abbiamo pubblicato sul sito Internet del Gruppo Radicale - Federalista europeo i curriculum di tutti i candidati che ho presentato per le nomine negli enti comunali, inclusi ALER, AMAT e Milano Ristorazione. Si tratta di candidati passati al vaglio di un'esperta indipendente, la dottoressa Giulia Sirtori, manager di importanti gruppi internazionali. Faremo lo stesso con i bandi in scadenza nei prossimi giorni.

Chiedo al Sindaco Pisapia di fare ora altrettanto sul sito del Comune per tutti i candidati, lasciando passare, prima delle nomine, il tempo necessario affinché chiunque (giornalisti, esperti e cittadini) possa vagliare criticamente i titoli e le competenze delle personalità che concorrono a rappresentare il Comune di Milano per l'esercizio di così importanti responsabilità.

Voglio ricordare che il Consiglio comunale ha già approvato, su proposta radicale, un ordine del giorno che richiede al Sindaco proprio la pubblicazione su Internet dei curriculum di tutti i candidati.

A fronte della sistematica pratica della lottizzazione, pienamente in voga nei decenni a Milano come nel resto d'Italia, la pubblicità assoluta delle nomine non è di per sé garanzia sufficiente, ma certamente utile e necessaria se davvero si vuole iniziare ad imprimere un cambiamento'.

Riunione settimanale

Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Sarà con noi Alessandro Zunino, coordinatore del Gruppo di Idee e di Progetto Politiche e Relazioni Internazionali del Partito Democratico di Milano, per parlare di una prossima iniziativa sui rapporti tra Europa e Libia. All'ordine del giorno anche le attività che realizzeremo nella seconda metà di settembre. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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lunedì 5 settembre 2011

Riprendono le riunioni settimanali dell'associazione

Con l'inizio di settembre riprendono anche le attività regolari dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora. Dopo una pausa di un mese e mezzo torneremo quindi a riunirci con cadenza settimanale, per commentare i fatti dell'attualità politica e per organizzare iniziative politiche a Milano e dintorni. A causa dello sciopero generale previsto per il 6 settembre, che interesserà anche il settore del trasporto pubblico, in via del tutto eccezionale e solo per questa settimana ci vedremo mercoledì e non martedì, sempre dalle 20:30 alle 22 circa e sempre nella sede di via Borsieri 12. Le riunioni sono aperte a tutti, iscritti e non.

Appuntamento mercoledì 7 settembre alle ore 20:30, in via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano.

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sabato 3 settembre 2011

Un falso ragionamento riguardo alla democrazia

Di Gaetano Salvemini.
Da Sulla democrazia.

Perfino la più rigida delle dittature non è incompatibile con un certo grado di libertà. Nessuno è libero come un dittatore, perché nessuna opposizione lo ostacola. E coloro che sono fedeli al dittatore mantengono il pieno godimento della libertà di parola, di stampa e di associazione. Di fatto essi godono di una dose di libertà maggiore di quella di cui godrebbero in un governo libero, perché i loro diritti non sono limitati da quelli dei loro oppositori.

Né la dittatura può sopprimere tutti i diritti individuali del suddito. Per esempio, nel maggio 1927 Mussolini emanò dei provvedimenti in base ai quali le donne italiane avrebbero dovuto procreare più figli. Nove mesi dopo questi interventi, l'indice di natalità in Italia calò drasticamente e sta ancora calando. C'è qualche residuo dei diritti della persona che nessun dittatore può controllare o sopprimere.

D'altra parte, non esiste costituzione libera che non autorizzi il governo a esercitare qualche forma di costrizione nei confronti dei suoi oppositori. Questi ultimi hanno il diritto di criticare le leggi promosse dal partito al potere, ma devono obbedire a quelle leggi fino a che esse non siano abrogate con mezzi legali. La ribellione contro queste leggi è punibile con la prigione. Neppure la forma più liberale di democrazia consente quindi la libertà assoluta.

La differenza sta nella proporzione tra libertà e costrizione. La libertà e la democrazia cominciano quando per l'opposizione c'è più libertà che costrizione. La dittatura comincia quando c'è più costrizione che libertà. Da nessuna parte è dato trovare né la pura dittatura né la pura libertà.

Da ciò nasce facilmente un falso ragionamento: quello di concludere che non c'è differenza tra un regime libero e un regime dittatoriale. Sia i comunisti sia i fascisti vi fanno ampio ricorso.

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venerdì 2 settembre 2011

Ebr@ismo 2.0, dal Talmud a Internet. Giornata Europea della Cultura Ebraica a Milano

Domenica prossima è la Giornata Europea della Cultura Ebraica. In occasione di questa ricorrenza l'Unione Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) organizza in numerose città d'Italia conferenze, mostre, spettacoli, incontri. Quest'anno saranno tutti all'insegna di tradizione e modernità, dell’abbraccio fra Talmud e Internet, come suggerisce il tema della Giornata: 'Ebraismo 2.0. Dal Talmud a Internet'. Una giornata particolare quella di quest'anno, in cui alle proposte culturali sul tema Ebraismo 2.0 si uniscono in alcuni casi anche quelle per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia. A Milano il tema Ebraismo 2.0 sarà declinato in più ambiti: quello della comunicazione attraverso la radio e la stampa, quello della musica e quello delle immagini. 

Il programma completo delle iniziative milanesi è disponibile a questo link:
http://www.mosaico-cem.it/articoli/giornata-europa-della-cultura-ebraica-il-programma-di-milano 

Appuntamento domenica 4 settembre a Milano. 

(Grazie a Daniele Nahum per la segnalazione).

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