Di Matteo Cazzulani.
Da La Voce Arancione. Il blog di Matteo Cazzulani.
La Leader dell’Opposizione Democratica costretta all’obbligo di firma. Arrestato anche l’ex Ministro dell’Ambiente. A rischio la democrazia del Paese
Un colpo al cuore dell’Opposizione Democratica. Tanto duro, quanto meschino. Nella giornata di mercoledì, 15 dicembre, la Procura Generale ha posto in libertà vigilata la Leader di Bat’kivshchyna, Julija Tymoshenko. Una picconata per le forze patriottiche e democratiche del Paese, la cui guida, da oggi, è costretta all’obbligo di firma giornaliero, impossibilitata persino a recarsi all’estero. Una pugnalata per l’anima della Rivoluzione Arancione, nel giorno in cui suo marito, Oleksandr Tymoshenko, è stato ricoverato in ospedale, in rianimazione. Nonostante le gravi condizioni del coniuge, la Lady di Ferro ucraina si è presentata dinnanzi ai giudici. Qualche ora è durato l’interrogatorio, in cui è stata aperta una procedura, che potrebbe costare a Julija Tymoshenko fino a 9 anni di galera. Ed altrettanti di interdizione dalle cariche pubbliche. Oggetto dell’accusa, il presunto utilizzo del prestito internazionale, erogato per limitare le emissioni di CO2, a copertura delle uscite destinate alle paghe sociali. Una colpa grave. Che, se confermata, potrebbe spedire al fresco l’ex Premier. Colpevole solo di aver pagato le pensioni ai suoi cittadini, in un periodo di profonda crisi economica. “Il terrore contro l’Opposizione Democratica – ha dichiarato Julija Tymoshenko, visibilmente sconvolta – continua. Duro, sistematico. In contrasto con ogni legge. Il Presidente Janukovych ha superato il limite. Dovrà rispondere della sua condotta repressiva”. Il provvedimento contro la carismatica Leader – unica, coerente, nel difendere gli ideali arancioni di un’Ucraina democratica, Indipendente, giusta ed europea – è un significativo arretramento della democrazia ucraina. Faticosamente maturata, dal 2005, con i governi della stessa Tymoshenko, e l’amministrazione dell’ex Capo di Stato, Viktor Jushchenko. Con l’elezione a Presidente di Viktor Janukovych, sono riprese pressioni su opposizioni e giornalisti. E l’Ucraina è tornata a conoscere anche quelle elezioni falsate, non in linea con gli standard democratici, che la Rivoluzione Arancione è riuscita a cancellare. Solo temporaneamente.
Altri esponenti dell’Opposizione Democratica colpiti
Ma non è tutto. Sempre mercoledì, 15 dicembre, è stato arrestato l’ex ministro dell’ambiente, Heorhij Filipchuk. Motivo del provvedimento, il medesimo, non accertato, utilizzo illecito dei fondi internazionali per il rispetto dei parametri del Protocollo di Kyoto. Filipchuk è il quarto membro dell’entourage di Julija Tymoshenko ad essere stato arrestato negli ultimi mesi. Prima di lui, l’ex Ministro dell’Economia, Bohdan Danylyshyn, l’ex capo del Controllo Statale di frontiera, Anatolij Makarenko, e l’ex Vice Capo del colosso statale del gas Naftohaz, Ihor Didenko. Inoltre, la Procuratura ha riaperto anche il processo a carico del Deputato Nazionale del Blocco Tymoshenko-Bat’kivshchyna, Andrij Shkil’. Ad essere contestata, ad uno dei più importanti parlamentari del maggiore partito dell’Opposizione Democratica, l’attività di coordinamento dell’azione Ucraina Senza Kuchma. Ironia della sorte, la protesta non violenta contro l’amministrazione dell’ex Presidente, Leonid Kuchma, oggi è giunta al suo decimo anniversario. Iniziata il 15 dicembre 2001, è stata repressa dalle forze dell’ordine. E, – ulteriore, terribile, coincidenza – ha portato allora all’arresto degli stessi Julija Tymoshenko ed Andrij Shkil’. Lecito ricordare che ospiti fissi della Procura, per continui interrogatori, sono il Vice Leader di Bat’kivshchyna, Oleksandr Turchynov, e l’ex Ministro degli Interni, Jurij Lucenko. Proprio quest ultimo, martedì 14 dicembre, ha incolpato le autorità di uso politico della magistratura, atto ad impedire all’Opposizione Democratica di operare in un clima di democrazia e libertà. Una Voce Arancione, come quella della Lady di Ferro ucraina, che un’Europa assetata di gas, ed un’America, in preda al volemose bene obamiano, difficilmente riusciranno a cogliere.
AGGIORNAMENTO: UCRAINA, NOTTE DI SANGUE ALLA RADA. I parlamentari del Partija Rehioniv interrompono con la forza la protesta pacifica dell’Opposizione Demoratica. Quattro feriti, tutti di Bat’kivshchyna. Condanna da PPE ed UE.
Dopo gli attacchi giudiziari, la violenza fisica. Nella serata di giovedì, 16 dicembre, i parlamentari della maggioranza hanno fatto irruzione nella Rada, e, con la forza, hanno posto fine alla pacifica occupazione dei colleghi dell’Opposizione Democratica.
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www.radicalisenzafissadimora.org
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