martedì 28 febbraio 2012

Riunione settimanale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo della proposta, avanzata da Emiliano Silvestri nel corso dell'ultima riunione del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, di costituire una Lega per l'Amnistia. All'ordine del giorno anche i problemi dell'amministrazione comunale di Cologno Monzese (MI). La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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domenica 26 febbraio 2012

Abrogata la legge regionale lombarda sul garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

'Radicalmente Nonni'
Comitato di nonne e nonni nonviolenti per la riforma della giustizia minorile civile
c/o Ass. "Enzo Tortora – Radicali Milano", Via M. Marchesi de' Taddei 10, Milano
e c/o Ass. Radicali Senza Fissa Dimora, Via Borsieri 12, 20124 Milano
Portavoce: Lucio Bertè, Tel. 02 20240674 – Cell. 327 6764666 – E-mail: luciobert@libero.it

COMUNICATO STAMPA
SOTTO LA PRESSIONE NONVIOLENTA DEI RADICALI PER LA NOMINA DEL GARANTE REGIONALE DEI BAMBINI PREVISTO DALLA L.R. 30 MARZO 2009, N° 6, L'ASSESSORE ALLA FAMIGLIA DELLA REGIONE LOMBARDIA GETTA LA MASCHERA: CANCELLA LA LEGGE ISTITUTIVA E CARICA DI NUOVE PESANTI INCOMBENZE IL GIÀ TRABALLANTE DIFENSORE REGIONALE, SENZA RISORSE AGGIUNTIVE.

BRUCIATA SUL TEMPO LA RISOLUZIONE DELLA III COMMISSIONE, PRONTA PER SOLLECITARE LA NOMINA IMMEDIATA DA PARTE DEL CONSIGLIO.

LA PRESIDENTE MARGHERITA PERONI CHIEDE TEMPO PER TENTARE DI INDURRE LA GIUNTA ALLA MARCIA INDIETRO E PER QUESTO LUCIO BERTÈ SOSPENDE LO SCIOPERO DELLA FAME FINO ALLA PROSSIMA SEDUTA PREVISTA PER MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012.

Dal Natale 2011 prosegue il pressing dei radicali per la nomina del garante regionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza previsto dalla l.r. 20 marzo 2009, n° 6. I radicali denunciano lo stato di illegalità in cui versa la Regione Lombardia, inadempiente da 30 mesi rispetto alla sua stessa legge e su un tema così rilevante come la tutela attiva dei diritti dei bambini e una maggior protezione nei loro confronti, soprattutto i bambini non accompagnati e quelli allontanati dalle famiglie d'origine. L'iniziativa dei radicali ha convinto la III Commissione, a partire dalla Presidente Margherita Peroni (PdL), che non era dignitoso attendere oltre e che occorreva sollecitare la Giunta con una risoluzione per farle licenziare subito il Regolamento di sua competenza – quello che doveva essere licenziato 30 mesi fa – senza il quale il Consiglio Regionale non poteva procedere alla nomina. Prima c'è stato il tentativo maldestro dell'Assessorato alla Famiglia non solo di condonarsi il ritardo, ma di prendersi altri sei mesi di tempo per licenziare il Regolamento, tentativo sventato per lo sciopero della fame del portavoce di Radicalmente Nonni, Lucio Bertè, iniziato il 12 febbraio. Poi nella seduta della III Commissione del 23 febbraio, che doveva approvare la Risoluzione rivolta alla Giunta, è arrivata invece la comunicazione ufficiale che dalla Giunta era pervenuto il PdL n° 0146 ('Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione') che riguarda una miriade di modifiche di legge sulle materie più svariate e in fondo a queste, a sorpresa, l'attribuzione al Difensore Regionale, tra le innumerevoli competenze che già lo schiacciano, anche di quella delicatissima e gravosissima del garante regionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza e l'abrogazione della legge del 2009 che lo aveva istituito come organo indipendente, eliminando anche le risorse necessarie per farlo funzionare. La Presidente Peroni, interpretando il disappunto pressoché unanime della Commissione, ha chiesto un tempo breve per tentare di convincere la Giunta a fare marcia indietro. Si è poi rivolta a Lucio Bertè, presente tra il pubblico, chiedendogli – sulla base di questo impegno – di interrompere lo sciopero della fame. Lucio Bertè ha aderito alla richiesta sospendendo lo sciopero della fame fino alla seduta di mercoledì prossimo, 29 febbraio 2012.

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Attualità del pensiero economico di Ernesto Rossi

Di Tito Boeri.
Da Ernesto Rossi. Un democratico europeo.

Il messaggio di Abolire la miseria è attuale anche perché Rossi è molto attento ad analizzare i rischi e i vincoli di ogni sistema di protezione sociale: il suo è quindi un messaggio forse utopico, ma anche realistico perché sottolinea i vincoli di efficienza economica che qualsiasi politica assistenziale e di contrasto alla povertà deve affrontare. In particolare, da buon economista, Rossi pone molta attenzione al rischio che politiche di questo genere possano ridurre gli incentivi al lavoro, ammonendo che non si dovesse favorire l'ozio o l'imprevidenza. Rossi è quindi perfettamente consapevole del rischio che un sistema di protezione sociale non ben congegnato possa disincentivare le persone da un serio impegno nella ricerca del lavoro. C'è il rischio di creare quelle che vengono chiamate oggi comunemente le «trappole» della povertà e della disoccupazione, per cui, di fatto, l'aiuto pubblico, attraverso il sistema dei trasferimenti sociali, toglie incentivi a uscire stabilmente dalla condizione di povertà, condannando le persone a restare nel loro stato d'indigenza. Dagli anni Quaranta, quando Rossi rifletteva su questi temi, molto si è fatto per migliorare il sistema dei trasferimenti sociali ed evitare disincentivi alla ricerca di un impiego. La sperimentazione, condotta in altri Paesi ormai da anni e con esiti soddisfacenti, permetterebbe quindi al nostro Paese di costruire un sistema di contrasto alla povertà efficiente, riducendo al minimo questi inconvenienti.

Rossi è molto attento anche al rischio della stigmatizzazione, ossia a non offendere la dignità umana attraverso il sistema dei trasferimenti sociali. In Abolire la miseria, c'è molta attenzione a queste forme di stigmatizzazione, che potrebbero essere associate alla concessione di trasferimenti per il contrasto alla povertà. Anche sotto questo profilo, Rossi è anticipatore di riflessioni che si sono sviluppate nel secondo dopoguerra in altri Paesi europei e che hanno portato a politiche di assistenza attente alla dignità umana e alla valorizzazione delle capacità individuali, attraverso meccanismi di giusta pressione sui beneficiari perché questi colgano le opportunità loro offerte per uscire dallo stato di bisogno. L'idea è quella di proporre uno scambio: noi ti aiutiamo se in cambio tu ti impegni davvero nella ricerca di un lavoro e nell'integrazione economica e sociale. Anche in questo senso, le preoccupazioni, giustamente poste da Rossi al centro delle sue riflessioni, hanno oggi trovato risposte soddisfacenti che rendono possibile, anche alla luce di questi vincoli, introdurre nel nostro Paese gli strumenti di protezione sociale da lui auspicati.

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sabato 25 febbraio 2012

Flash mob per la libertà di espressione in Russia


Martedì prossimo l'Associazione Radicale Certi Diritti, l'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano e l'associazione Annaviva organizzano a Milano un flash mob per la libertà di espressione in Russia in partnership con l'associazione All Out, che sta organizzando eventi analoghi in molti altri paesi, e con l'adesione del Centro d'Iniziativa Gay - Arcigay Milano.

Il 29 febbraio infatti la città di San Pietroburgo potrebbe approvare in terza e ultima lettura una legge che renderebbe illegale scrivere un libro, pubblicare un articolo o parlare in pubblico di omosessualità. Questa legge è chiaramente volta a criminalizzare qualunque attività o informazione relativa alle persone LGBTI e alle relazioni tra persone dello stesso sesso, in patente violazione delle libertà di espressione e associazione nonché degli impegni presi dalla Russia ratificando la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Se la legge passasse a San Pietroburgo c'è il rischio che venga approvata anche a livello nazionale. Milioni di persone rischiano di essere rese invisibili da un tratto di penna vedendo così cancellata la loro esistenza e la loro dignità.

Appuntamento martedì 28 febbraio alle ore 16:30 davanti al consolato russo in via Sant'Aquilino 3 (MM1 Lotto) a Milano.

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giovedì 23 febbraio 2012

Lucio Bertè è al decimo giorno di sciopero della fame per la nomina del garante dei Bambini della Regione Lombardia

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

'Radicalmente Nonni'
Comitato di nonne e nonni nonviolenti per la riforma della giustizia minorile civile
c/o Ass. "Enzo Tortora – Radicali Milano", Via M. Marchesi de' Taddei 10, Milano
e c/o Ass. Radicali Senza Fissa Dimora, Via Borsieri 12, 20124 Milano
Portavoce: Lucio Bertè, Tel. 02 20240674 – Cell. 327 6764666 – E-mail: luciobert@libero.it

COMUNICATO STAMPA
DECIMO GIORNO DI SCIOPERO DELLA FAME PER LA NOMINA DEL GARANTE REGIONALE DEI BAMBINI RESIDENTI IN LOMBARDIA DELL'EX CONSIGLIERE REGIONALE RADICALE LUCIO BERTÈ, PORTAVOCE DI 'RADICALMENTE NONNI'.

PROSEGUE ANCHE IL PRESIDIO DAVANTI AL CONSIGLIO REGIONALE DOVE LA III COMMISSIONE DEVE VOTARE UNA RISOLUZIONE CHE NON CONCEDA ALTRO TEMPO ALLA GIUNTA, CHE DA TRENTA MESI IMPEDISCE LA NOMINA FACENDO MANCARE IL REGOLAMENTO PREVISTO DALLA LEGGE ISTITUTIVA.

Milano, 22 febbraio 2012

La legge della Regione Lombardia del 30 marzo 2009, n° 6 dava sei mesi di tempo alla Giunta per licenziare il regolamento necessario al Consiglio per poter nominare il garante dei Bambini. Da quella scadenza sono trascorsi inutilmente ben trenta mesi. Il Comitato 'Radicalmente Nonni', prima del Natale 2011, ha sollecitato la III Commissione a votare una risoluzione per dare la sveglia al Consiglio e alla Giunta per la nomina immediata del garante. Nella seduta dell'8 febbraio compariva una proposta di risoluzione per dare alla Giunta altri sei mesi di tempo, come se la Legge dovesse partire da adesso. Perché la Commissione e l'assessore regionale alla Famiglia Giulio Boscagli rientrino immediatamente nella legalità, l'ex consigliere regionale radicale, Lucio Bertè, portavoce del Comitato, ha iniziato uno sciopero della fame, giunto oggi al decimo giorno, e sarà in presidio davanti al Consiglio Regionale come già in passato, in occasione della Seduta della III Commissione che dovrebbe votare la risoluzione per il Consiglio e per la Giunta.

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martedì 21 febbraio 2012

Riunione settimanale rinviata a mercoledì


Stasera, diversamente dagli altri martedì, non ci ritroveremo per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Per consentire ai nostri militanti Emiliano Silvestri e Francesco Pasquariello di partecipare al primo incontro della Commissione Statuto di Radicali Italiani, abbiamo infatti deciso di rinviare il nostro appuntamento a domani sera, sempre alla stessa ora e sempre nella stessa sede. Parleremo delle nostre prossime iniziative su amnistia e Ucraina. All'ordine del giorno anche l'attuale situazione in Tibet. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

Appuntamento mercoledì 22 febbraio alle ore 20:30, presso la sede di via Borsieri 12 (MM2 Porta Garibaldi) a Milano.

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lunedì 20 febbraio 2012

Abolire la proprietà intellettuale. Presentazione del libro di Michele Boldrin e David K. Levine


Lunedì prossimo gli Studenti Bocconiani Liberali - Milton Friedman Society organizzano un incontro con Michele Boldrin per parlare del suo ultimo libro, scritto in coppia con David K. Levine, Abolire la proprietà intellettuale, Laterza, 2012. Partecipano: Michele Boldrin, professore di Economia alla Washington University di St. Louis; Stefano Mauri, presidente del Gruppo editoriale Mauri Spagnol; Monica Bonacina, docente di Economia presso l'Università Bocconi di Milano.

Copyright e brevetti costituiscono un male inutile perché non generano maggiore innovazione ma solo ostacoli alla diffusione di nuove idee. Negli anni a venire la crescita economica dipenderà, sempre più, dalla nostra capacità di ridurre – e finalmente eliminare – il monopolio intellettuale, liberando la creatività diffusa che esso oggi opprime. Come nella battaglia per il libero commercio, il primo passo deve consistere nella distruzione delle fondamenta teoriche della posizione mercantilista la quale sostiene che, senza il monopolio intellettuale, l'innovazione sarebbe impossibile. È vero il contrario.

Appuntamento lunedì 27 febbraio alle ore 12:00, presso l'aula 42 dell'Università Bocconi in via Sarfatti 25 a Milano.

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domenica 19 febbraio 2012

Risposta alle proteste anti-israeliane alla BIT. Comunicato stampa della Comunità Ebraica di Milano


Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

COMUNITÀ EBRAICA DI MILANO
Via Sally Mayer 2, 20146 Milano – Tel. 02 48311001 – Fax 02 48304660

Mattinata di tensioni, sabato mattina quando, verso le 11.30, alla fiera della Borsa Internazionale del Turismo, davanti allo stand d'Israele, un gruppo di manifestanti pro palestinesi ha organizzato una protesta. Proprio durante l'esibizione di un gruppo di artisti israeliani impegnati nell'esecuzione di canzoni per la pace fra i popoli gli attivisti hanno fermato la performance cominciando a inveire contro lo Stato ebraico, indossando magliette con scritte provocatorie come 'Boicotta Israele'. La manifestazione fortunatamente non ha registrato episodi di violenza. Una volta terminato Shabbat, la Comunità si è subito attivata contattando prontamente Milano Fiere. Il presidente Roberto Jarach e il vice-presidente Daniele Nahum hanno dichiarato: «È stata una protesta vergognosa. Durante la fiera della BIT si parla di turismo e di cultura. Evidentemente questi manifestanti non hanno questa sensibilità. Vorremmo sottolineare che Israele è l'unica democrazia dell'area che rispetta i diritti delle minoranze, dove i cittadini musulmani residenti in Israele, godono di maggiori diritti civili e politici all'interno dello Stato ebraico, rispetto a tutti gli altri Paesi arabi dell'area medio orientale. È strano che questi paladini della giustizia non abbiamo inscenato alcuna protesta contro altri stati che violano i diritti umani. Questi episodi non devono più accadere. Bisogna dire con forza che chi protesta contro Israele protesta anche contro la causa della democrazia nel mondo. Chi protesta in occasioni di questo genere dimostra una profonda insensibilità alla cultura in generale. Inoltre vorremmo ringraziare i vertici di Milano Fiere, il presidente Perini e l'amministratore delegato Pazzali, per la solidarietà e l'amicizia che hanno subito dimostrato alla Comunità, chiedendoci anche un incontro».

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Avremo pace vera, quando avremo li Stati Uniti d'Europa

Di Carlo Cattaneo.
Da L'insurrezione di Milano.

Senonché, la corona imperiale, che doveva congiungere in una famiglia tutte le genti cristiane, cadde in polve prima di compiere l'annunciato prodigio. Ed ora le nazioni europee devono congiungersi con altro nodo; non coll'unità materiale del dominio, ma col principio morale dell'eguaglianza e della libertà. La Francia, già da sessanta anni scrisse questa verità nei Diritti dell'Uomo. E le nazioni ora sono mature perché la parola s'incarni nel fatto. Solamente quando la Francia avrà intorno a sé cento millioni d'uomini liberi, non sarà più costretta a tenere in armi seicentomila soldati, né ad affamare il popolo per disfamare l'esercito, i cui capitani conculcheranno sempre la sua libertà. Poco importa che il telegrafo ingiunga ai docili e silenziosi dipartimenti il comando d'un imperatore o d'un re o d'un presidente; il destino della moltitudine dei Francesi, fuori della cerchia di Parigi, fu sempre l'obbedienza; ed è una dura necessità per conservare a fronte della Europa regia l'unità militare. Ma in mezzo a un'Europa tutta libera e tutta amica, l'unità soldatesca potrà far luogo alla popolare libertà; e l'edificio costrutto dai re e dalli imperatori potrà rifarsi sul puro modello americano. Il principio della nazionalità, provocato e ingigantito dalla stessa oppressione militare che anela a distruggerlo, dissolverà i fortuiti imperii dell'Europa orientale; e li tramuterà in federazioni di popoli liberi.
Avremo pace vera, quando avremo li Stati Uniti d'Europa.

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sabato 18 febbraio 2012

Il collegio uninominale, una garanzia per i cittadini

Di Marco del Ciello.

Da almeno trent'anni in Italia si discute appassionatamente di riforme istituzionali e in questi decenni il Parlamento – e talvolta anche i cittadini per via referendaria – hanno approvato e bocciato importanti modifiche alla Costituzione e alle leggi elettorali, eppure il dibattito rimane ancora oggi vivo e attuale. Soprattutto sul metodo per eleggere i parlamentari si scontrano gli interessi e le visioni dei diversi partiti: tra chi mette al primo posto la stabilità degli esecutivi e chi privilegia invece la capacità di rappresentare fedelmente la consistenza delle forze politiche, manca però sempre il punto di vista dell'elettore medio, del cittadino comune che non ha troppo tempo da dedicare alla vita politica. Tra i partiti, solo i radicali hanno sempre e coerentemente rappresentato questo punto di vista, proponendo l'adozione dei collegi uninominali, pur consapevoli che questo sistema li avrebbe condannati a restare fuori dal Parlamento, cosa effettivamente accaduta tra il 1996 e il 2006. E lo hanno fatto non per masochismo, ma perché sanno che proprio il collegio uninominale garantisce meglio di tutti gli altri sistemi elettorali i diritti politici del cittadino, istituendo un legame diretto tra l'elettore e il suo rappresentante. Se il collegio è abbastanza piccolo, diciamo tra i cinquanta e i centomila aventi diritto, il parlamentare dipende per la sua rielezione da un gruppo di poche migliaia di individui, che vivono nella stessa città o nello stesso quartiere, condividono lo stesso ambiente, gli stessi problemi, spesso anche la stessa sensibilità umana e politica. Quasi ogni comunità locale, incluse le minoranze linguistiche di cui è ricco il nostro paese, avrebbe così la possibilità effettiva di nominare un proprio fiduciario nella massima istituzione, di controllare il suo operato e di premiarlo o sanzionarlo ogni cinque anni sulla base del suo operato. E non servirebbero ulteriori accorgimenti legislativi per ottenere questo risultato: lo stesso parlamentare avrebbe infatti un forte interesse a passare più tempo possibile nel suo collegio, a mantenere un contatto regolare con i suoi elettori, anche potenziali, e a rendere conto della sua attività istituzionale. Solo così, infatti, potrebbe sperare di conservare il suo posto nel tempo. Ai partiti e ai loro leader rimarrebbe l'importante compito di selezionare i candidati, attraverso le primarie o altri meccanismi di loro scelta, di proporre insomma le persone che ritengono più indicate per quel ruolo, ma i cittadini avrebbero sempre l'ultima parola: potrebbero al limite anche rifiutare i candidati di tutti i partiti e indirizzare le loro preferenze su un indipendente, magari una persona priva di legami con il Potere con la p maiuscola, ma conosciuta e apprezzata dai suoi concittadini per le qualità che possiede. Difficile però che con questo sistema un partito candidi qualcuno completamente sconosciuto o inviso alla popolazione locale, sarebbe contro il suo stesso interesse.

I radicali, pur essendo l'unico partito che propone il collegio uninominale, non sono mai stati soli nella loro battaglia e, anzi, hanno spesso trovato il sostegno di parlamentari di altri partiti, intellettuali e soprattutto semplici cittadini. Negli ultimi tempi hanno anche contribuito a fondare una vera e propria Lega per l'Uninominale (attualmente presieduta da Marco Pannella, Antonio Martino e dal costituzionalista Fulco Lanchester), che ha saputo raccogliere nel corso dei mesi adesioni trasversali, da Ignazio Marino e Michele Salvati a Mario Baldassarri e Angelo Panebianco. La Lega si riunirà in un'assemblea aperta al pubblico lunedì prossimo a Roma, per decidere come intervenire nel dibattito sulla legge elettorale che si sta riaprendo in Parlamento proprio in questi giorni. Un dibattito in cui per adesso solo i radicali, come sempre, si fanno carico di rappresentare gli interessi e il punto di vista degli elettori.

Appuntamento lunedì 20 febbraio alle ore 9:00, presso Palazzo Santa Chiara (ex Teatro dei Comici) in piazza di Santa Chiara 14 a Roma.

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venerdì 17 febbraio 2012

Un fiocco nero per la Siria. Anche su Facebook e Twitter





Nei giorni scorsi i parlamentari radicali e i dirigenti di Radicali Italiani hanno dato la loro adesione all'iniziativa 'Un fiocco nero per la Siria', indossando un nastro o un fiocco nero, in segno di lutto per le migliaia di vittime e di solidarietà militante nei confronti del popolo siriano. Marco Di Salvo, segretario dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora, ha ora realizzato un Pic Badge per consentire a chi lo desiderasse di esprimere la sua solidarietà anche sui social network Facebook e Twitter.

Per aggiungerlo all'immagine del proprio profilo è sufficiente seguire le istruzioni indicate al link qui sotto. Bastano pochi clic:

http://www.picbadges.com/stop-war-in-sirya/2494953/?utm_campaign=viral&utm_medium=short-url&utm_source=facebook&login=1#

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mercoledì 15 febbraio 2012

Emiliano Silvestri e Francesco Pasquariello nominati nella Commissione Statuto di Radicali Italiani


Emiliano Silvestri, tesoriere dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora, e Francesco Pasquariello, già rappresentante dell'Associazione presso il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, sono stati nominati nella Commissione Statuto di Radicali Italiani. In ottemperanza a quanto stabilito dalla Mozione congressuale con cui è stata istituita la Commissione, i coordinatori Andrea De Angelis, Michele De Lucia ed Eleonora Mongelli hanno infatti provveduto alla nomina dei componenti della Commissione stessa. Gli altri membri sono, in ordine alfabetico: Angiolo Bandinelli, Gianmarco Bondi, Maurizio Buzzegoli, Josè De Falco, Diego De Gioiellis, Andrea De Liberato, Roberto Granese, Fulco Lanchester, Alessandro Massari, Eleonora Palma, Sergio Stanzani, Lorenzo Strik Lievers.

L'indirizzo di posta elettronica della Commissione è: commissionestatuto.radicali@gmail.com.

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Lucio Bertè in sciopero della fame per la nomina del garante dei Bambini della Regione Lombardia

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

'Radicalmente Nonni'
Comitato di nonne e nonni nonviolenti per la riforma della giustizia minorile civile
c/o Ass. "Enzo Tortora – Radicali Milano", Via M. Marchesi de' Taddei 10, Milano
e c/o Ass. Radicali Senza Fissa Dimora, Via Borsieri 12, 20124 Milano
Portavoce: Lucio Bertè, Tel. 02 20240674 – Cell. 327 6764666 – E-mail: luciobert@libero.it

COMUNICATO STAMPA
I RADICALI PASSANO ALLO SCIOPERO DELLA FAME PER LA NOMINA DEL GARANTE DEI BAMBINI DELLA REGIONE LOMBARDIA A FRONTE DI UN'INACCETTABILE PROPOSTA DI RISOLUZIONE DELLA III COMMISSIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE CHE DÀ ALTRI SEI MESI DI TEMPO ALLA GIUNTA PER LICENZIARE IL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE, DOPO 35 MESI DI INERZIA.

PROSEGUONO LE OSCURE MANOVRE DILATORIE DELLA GIUNTA DOPO SETTE ANNI DI OSTRUZIONISMO, DALLA BOCCIATURA DEL PDL RADICALE DEL 2005.

Il portavoce del Comitato 'Radicalmente Nonni', l'ex consigliere regionale radicale Lucio Bertè, ha iniziato dalla mezzanotte di domenica 12 febbraio uno sciopero della fame rivolto alla Presidente e ai membri della III Commissione del Consiglio Regionale della Lombardia per ottenere un atteggiamento più deciso e intransigente nei confronti della Giunta regionale, inadempiente, cioè fuorilegge, rispetto alla legge regionale n° 6 del 30 marzo 2009, istitutiva del garante dei Diritti dei Bambini. La seduta della III Commissione di giovedì 9 febbraio doveva licenziare il testo di una risoluzione rivolta al Consiglio e alla Giunta per chiedere l'immediata emanazione del regolamento di attuazione, di competenza della Giunta, per consentire la nomina da parte del Consiglio. All'esterno del Pirellone il solito presidio del Comitato 'Radicalmente Nonni' con lo striscione 'CHI HA PAURA DEL GARANTE DEI BAMBINI? REGIONE LOMBARDIA IN RITARDO DA 7 ANNI, E DA 2 ANNI E 5 MESI FUORILEGGE – VERGOGNA!'. Al termine della seduta la Presidente Margherita Peroni, rilevata la presenza di Lucio Bertè, annunciava per la seduta successiva del 15 febbraio il voto sulla risoluzione e gli consegnava copia del testo. A quel punto, rilevato che il dispositivo concedeva alla Giunta altri sei mesi di tempo per approntare il regolamento, Bertè ha subito dichiarato inaccettabile quel termine e che la risoluzione avrebbe dovuto chiedere che il regolamento fosse licenziato immediatamente, altrimenti i radicali avrebbero intrapreso una 'guerra NV'. Ha chiesto alla Presidente Peroni se quel termine l'avesse proposto lei e la risposta è stata che non aveva letto il testo, predisposto direttamente dalla dirigente dell'Ufficio di assistenza alla III Commissione, cioè da una funzionaria amministrativa. Lucio Bertè ha dichiarato: 'Spero che basti il mio sciopero della fame a cambiare il dispositivo della risoluzione. Comunque segnalerò l'accaduto al Presidente del Consiglio Regionale Davide Boni perché tuteli le prerogative dei consiglieri rispetto alle forzature degli uffici che devono solo tradurre fedelmente il mandato di chi ha la responsabilità politica delle decisioni, senza permettersi di introdurre di loro iniziativa decisioni politiche che non gli competono. Il tempo di sei mesi concesso alla Giunta lascia supporre che questa indicazione possa essere stata suggerita direttamente dall'Assessorato alla Famiglia. Ed equivarrebbe all'ennesimo rinvio 'sine die' della nomina del Garante e il permanere nell'illegalità dell'istituzione regionale. Anche questo va accertato, per chiarire la provenienza di quella indicazione e garantire per il seguito l'autonomia del Consiglio Regionale rispetto alla Giunta. Questa, dal canto suo, può davvero decidere senza indugi, dato che da oltre un anno ha in mano la proposta di Regolamento fornita dal Pidida, cioè dal Coordinamento delle Associazioni più prestigiose nel campo della tutela dei diritti dei bambini, dall'Unicef a Save the Children, all'AiBi, ecc. Ma forse è per questo che non viene adottata'.

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martedì 14 febbraio 2012

Riunione settimanale


Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo delle prossime iniziative pubbliche che stiamo preparando. All'ordine del giorno anche il resoconto della riunione delle associazioni radicali che si è tenuta qualche giorno fa. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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domenica 12 febbraio 2012

La mia militanza politica è cominciata così

Di Emma Bonino.
Da I doveri della libertà. Intervista a cura di Giovanna Casadio.

Fu il mio aborto clandestino, nel 1974, l'episodio scatenante. Avevo 27 anni, il ginecologo sosteneva fossi sterile e invece restai incinta. Ricordo ancora la risposta del medico quando gli chiesi cosa fare: «Per uccidere una vita in fiore, fa un milione». Soldi che non avevo, ovviamente. Mi parlarono del dottor Giorgio Conciani a Firenze. Partii per Firenze. Mi trovai davanti un signore molto perbene che cercava di spiegarmi che non faceva il raschiamento ma l'aspirazione. Io non volevo sapere né sentire niente. Dopo, mentre tornavo a casa, pensai: ma come è possibile, devo andare di notte a bussare alla porta di qualcuno che non conosco. Ero umiliata.
Decisi di ricorrere ai contraccettivi e così cominciai a frequentare l'Aied, l'Associazione per l'educazione demografica. C'era già stato il referendum sul divorzio. Ma di questo non ricordo niente, mia madre raccontava che eravamo andate a votare insieme, io non so cosa votai.
Frequentavo l'Aied come volontaria e lì venivano tante donne. Per moltissime era ormai tardi per la contraccezione, cercavano un modo per abortire. Alcune le mandavo da Conciani. A settembre del 1974 lessi su un giornale un trafiletto: tale signora Adele Faccio aveva aperto un Centro per l'informazione, la sterilizzazione e l'aborto in corso di Porta Vigentina a Milano. Era il Cisa. Mi sono presentata. Adele mi spiega la campagna di aiuto alle donne, una campagna pubblica. Per la prima volta sento le parole «disobbedienza civile». Ogni martedì si ricevevano le donne, la polizia ne era evidentemente informata. Chiesi se potevo dare una mano anch'io. Il martedì mi presentavo lì, creammo il consultorio, spiegavamo alle donne che era pubblico, che forse c'erano dei poliziotti, che era probabile ci fossero degli infiltrati, che era una campagna politica per modificare la legge sull'aborto. Le donne tornavano meno colpevolizzate, più rasserenate, più consapevoli di volere la contraccezione.
La mia militanza politica è cominciata così, con Adele, nella battaglia contro l'aborto clandestino, le mammane, i «cucchiai d'oro».

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giovedì 9 febbraio 2012

Emma Bonino domani a Milano


Domani Emma Bonino sarà a Milano per due importanti appuntamenti pubblici. In mattinata terrà una conferenza stampa con Marco Cappato, gli eletti della Lista Bonino-Pannella per Milano e i militanti radicali sul tema Verità e giustizia su Formigoni, rispetto dei referendum milanesi, liberalizzazioni: l'alternativa radicale a Milano. Per prenotare la presenza scrivere a gc.radicale@comune.milano.it o chiamare lo 02-88450359.

Appuntamento venerdì 10 febbraio alle ore 10:45, presso gli uffici del Gruppo Radicale - Federalista europeo al terzo piano di via Marino 7 (MM1/3 Duomo) a Milano.

Nel tardo pomeriggio, invece, presenterà il suo ultimo libro I doveri della libertà. Intervista a cura di Giovanna Casadio, Editori Laterza, 2011, insieme a: Giovanna Casadio, giornalista e co-autrice del volume; Giuliano Pisapia, avvocato e sindaco di Milano; Sergio Romano, ambasciatore e saggista. Modera Luisa Pronzato, giornalista.

Appuntamento venerdì 10 febbraio alle ore 18:00, presso la libreria Feltrinelli Express all'interno della Stazione Centrale di Milano (MM2/3 Centrale FS).

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Poesia sotto le stelle. Arte per scaldare il cuore con i senza tetto di Milano


Sabato le associazioni Linea Gialla Onlus, SOS Stazione Centrale e Clochard alla Riscossa, con il patrocinio del Consiglio di Zona 1, organizzano a Milano una serata di letture di poesie e di musica dal vivo  dal titolo 'Poesia sotto le stelle' per sensibilizzare i cittadini sulla condizione delle persone senza fissa dimora. Sul palco allestito in piazza Santo Stefano si esibiranno numerosi artisti di strada, tra cui i gruppi musicali Bar Boon Band e Mondorchestra, il cantautore Diego Raiteri, l'artista di strada Alessandro 'Zanna' Zannetti e il clown Miloud Oukili.

Appuntamento sabato 11 febbraio alle ore 21:00, in piazza Santo Stefano (MM1/3 Duomo) a Milano.

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mercoledì 8 febbraio 2012

In ricordo di Myriam Cazzavillan


Di Emiliano Silvestri.

L'associazione radicale 'Radicali senza fissa dimora' saluta la compagna Myriam Cazzavillan, attivista dalla grande umanità. Ricorda la sua passione politica e civile; e l'energia con la quale ha partecipato alle campagne sul processo Tortora e per una giustizia giusta. Obiettivo, quest'ultimo ancora da raggiungere e che oggi passa per la conquista della amnistia per la Repubblica.

Alcuni compagni hanno lasciato sul nostro blog questi messaggi in ricordo di Myriam:

Nei prossimi giorni scriverò qualcosa su Myriam, per ora la mente si affolla di ricordi e di un immenso dolore per quello che questo piccolo pianeta blu denominato Terra ha perso con la sua scomparsa. Grazie Myriam per quello che mi hai insegnato (Francesco Pasquariello).

Una triste notizia, è scomparsa una combattiva compagna radicale, combattiva anche quando non condivideva alcune battaglie del partito. Insomma un bel carattere che sapeva mostrare nella sua costante militanza tra i radicali milanesi. Ricordo i suoi tavoli di raccolta firme, le sue partecipazioni ai congressi e in particolare il suo appoggio in una campagna elettorale a Cologno Monzese. Ciao Myriam (Giuseppe Manzionna).

Leggo solo adesso la notizia e provo un grande dispiacere. Myriam era una persona di grande vitalità e di enorme generosità, in grado di coinvolgere col suo entusiasmo anche i caratteri meno combattivi. Mi mancherà, ci mancherà (Marco Sindona).

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martedì 7 febbraio 2012

Riunione settimanale annullata


Stasera, a differenza degli altri martedì, non ci ritroveremo per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Riprenderemo regolarmente i nostri incontri martedì prossimo 14 febbraio, nel frattempo continuiamo a lavorare alle prossime iniziative pubbliche.

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lunedì 6 febbraio 2012

'I doveri della libertà' a Milano. Con Emma Bonino e Giuliano Pisapia


Venerdì pomeriggio Emma Bonino presenta a Milano il suo ultimo libro, I doveri della libertà. Intervista a cura di Giovanna Casadio, Editori Laterza, 2011. Partecipano: Giovanna Casadio, giornalista e co-autrice del volume; Giuliano Pisapia, avvocato e sindaco di Milano; Sergio Romano, ambasciatore e saggista. Modera Luisa Pronzato, giornalista.

«Gli italiani si sono inventati la caricatura della libertà. Ma la libertà prende forma con i diritti e sono i doveri a darle 'tenuta', anzi diritti e doveri sono le facce di una stessa medaglia. La libertà si accompagna alla responsabilità»: è un messaggio semplice quanto anomalo in un'Italia dove la norma è stravolgere le norme. Parla Emma Bonino, protagonista di un modo diverso di fare politica, e racconta il lungo cammino per i diritti che ha rivoluzionato il costume e la politica del nostro paese.

Appuntamento venerdì 10 febbraio alle ore 18:00, presso la libreria Feltrinelli Express all'interno della Stazione Centrale di Milano (MM2/3 Centrale FS).

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domenica 5 febbraio 2012

Difendere Yulia Tymoshenko oggi significa difendere la democrazia in Ucraina

Ieri pomeriggio l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora ha organizzato una manifestazione a Milano per chiedere l'immediata liberazione di Julija Tymoshenko e il ripristino di condizioni di legalità e democrazia in Ucraina. Il giornalista Massimiliano Di Pasquale non ha potuto partecipare a causa del maltempo che ha bloccato le vie di comunicazione. Ci ha inviato un messaggio, che pubblichiamo qui di seguito.

Di Massimiliano Di Pasquale*.

Ringrazio gli amici dell'Associazione Radicali senza Fissa Dimora, l'amico e collega Matteo Cazzulani che hanno organizzato questa manifestazione e tutte le associazioni e le persone che partecipano oggi a questa manifestazione. Mi rincresce non potere essere lì con voi – la linea adriatica è bloccata per via del maltempo e non sono riuscito a raggiungere Milano – perché condivido e sottoscrivo la battaglia portata avanti dai radicali e da Cazzulani. Difendere Yulia Tymoshenko oggi significa difendere la democrazia in Ucraina, significa dire no alla democratura instaurata dal presidente Yanukovych, l'uomo dei brogli elettorali del Maidan nel 2004, dopo che il paese tra il 2005 e il 2010, aveva fatto segnare positivi progressi in termini di pluralismo, libertà di stampa e standard democratici. Il processo Tymoshenko rincresce e addolora dirlo è un processo politico che ricorda molto da vicino quelli celebrati ai tempi dell'Unione Sovietica. Yulia Tymoshenko è stata incarcerata per avere firmato dei contratti per il gas che hanno garantito un inverno al caldo non solo all'Ucraina, ma a tutta l'Unione Europea. Tymoshenko ha accettato costi alti pur di ripristinare, e garantire, l'afflusso di gas. La questione Tymoshenko rischia di isolare l'Ucraina dall'Europa lasciandola in balia della Russia che si appresta, in cambio di sconti sul prezzo del gas a rilevare i gasdotti ucraini e quindi a porre di fatto fine all'indipendenza economica e politica di Kyiv. Questo comporterà non solo il venir meno di un paese di transito indipendente dal Cremlino ma sarà il preludio a una prossima mossa del monopolista russo, Gazprom, il cui disegno strategico è impossessarsi dei gasdotti europei mettendo a rischio anche l'indipendenza del Vecchio Continente.

Spero che la manifestazione di oggi contribuisca ad accrescere anche la visibilità di questo splendido paese dalle profonde radici europee sovente ostracizzato dai media italiani perché scomodo. Troppo spesso confusa con la Russia o associata a una stereotipata immagine di grigiore post-sovietico, l'Ucraina che è il più grande paese d'Europa per estensione geografica, è in realtà una nazione ricca di storia in cui si incontrano e dialogano culture composite. L'Ucraina è un paese nuovo e dinamico che negli ultimi anni ha cercato tra accelerazioni e fermate di lasciarsi alle spalle la pesante eredità del totalitarismo sovietico per diventare soggetto della Storia. Essere qui oggi significa anche manifestare la nostra solidarietà a tutti gli ucraini che continuano a credere in un futuro migliore per il loro paese, un futuro europeo e democratico.

* Massimiliano Di Pasquale, laureato in Economia Aziendale alla Bocconi di Milano, dal novembre 1999 all'aprile 2004 vive a Londra dove all'attività di consulente di marketing affianca quella di giornalista freelance. Nel giugno 2007 con un'intervista all'allora Presidente ucraino Viktor Yushchenko, inizia la sua collaborazione con east, bimestrale di geopolitica sull'est dell'Europa e del mondo. Membro dell'AISU, Associazione Italiana di Studi Ucraini, scrive di politica internazionale e cultura sulle pagine di diversi quotidiani nazionali. Nell'ottobre 2010 ha pubblicato per Omnia Comunicazione Editore 'In Ucraina, immagini per un diario', libro fotografico frutto del lavoro fotogiornalistico svolto in Ucraina dal 2004 al 2010.

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Ma perché è così difficile abolire il valore legale del titolo di studio?

Di Roberto Perotti.
Da L'università truccata. Gli scandali del malcostume accademico, le ricette per rilanciare l'università.

Il vero motivo per cui sarebbe importante abolire il valore legale del titolo di studio è però un altro: finché esso rimane, non è possibile eliminare i concorsi, perché nel sistema attuale l'idoneità dei docenti universitari a rilasciare un titolo con valore legale deve essere accertata attraverso un concorso pubblico.
Ma perché è così difficile abolire un tale residuo del passato, che non svolge alcuna funzione utile? Il valore legale ha due tipi di difensori agguerriti. I primi sono le professioni, per motivi che non sono chiarissimi se non, forse, che la sua abolizione renderebbe più complicati gli esami di stato. Ma il valore legale è difeso strenuamente anche sul versante opposto, da chi lo considera come una garanzia contro l'università di élite: come scriveva il ministro Mussi «Abolito il valore legale dei titoli, temo che ne resterebbe uno solo, che già oggi ha largo corso: "figlio di"». La logica sottostante è chiara, anche se raramente viene dichiarata esplicitamente: il valore legale è l'estremo baluardo contro la differenziazione fra atenei di serie A e di serie B. Ma una più marcata differenziazione è proprio ciò di cui il sistema attuale ha bisogno. È un mito tipico delle società dirigiste che tutte le università debbano essere uguali e fornire didattica allo stesso livello. Una tale eguaglianza è forse desiderabile per le scuole superiori, non lo è certo per l'università, la cui funzione è di aprire vie nuove del sapere e della conoscenza: quasi per definizione, non tutti possono aprire le stesse vie nello stesso momento. Ma non solo non è possibile, non è nemmeno desiderabile: i bravi ricercatori ricevono particolare beneficio dallo stare vicino l'uno all'altro, quindi l'innovazione scientifica e la qualità della ricerca vengono massimizzate accentrando i bravi ricercatori in pochi atenei di grande qualità. L'università deve produrre ricerca d'avanguardia, e non si può pensare che tutte le 95 università di un paese piccolo come l'Italia siano in grado di farla. Il costo di imporre uniformità a tutti è di imporre anche la mediocrità a tutti.

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sabato 4 febbraio 2012

Oggi pomeriggio in piazza Cordusio per chiedere la liberazione di Julija Tymoshenko


Oggi pomeriggio l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora organizza un manifestazione a Milano per chiedere l'immediata liberazione di Julija Tymoshenko e il ripristino di condizioni di legalità e democrazia in Ucraina. Partecipano esponenti della diaspora ucraina in italia e i giornalisti specializzati Matteo Cazzulani e Massimiliano di Pasquale.

Nel 2005 Julija Tymoshenko ha guidato la Rivoluzione Arancione che si proponeva di liberare con metodi nonviolenti l'Ucraina dai resti del passato sovietico e di restituirla al suo destino europeo, liberale e democratico. Ma nel febbraio 2010 l'autocrate Viktor Yanukovich ha riconquistato la presidenza, grazie all'aiuto interessato della Russia di Vladimir Putin. Yanukovich ha annullato tutte le conquiste della Rivoluzione Arancione, ha allontanato l'Ucraina dall'Europa per riportarla nell'orbita russa e ha scatenato una campagna di persecuzioni giudiziarie nei confronti dei leader dell'opposizione democratica. Processi farsa hanno condotto in carcere l'ex-ministro degli Interni Jurij Lucenko e costretto all'esilio l'ex-ministro dell'Economia Bohdan Danylyshyn e Oleksandr Tymoshenko, marito di Julija.

Nel 2011 Julija Tymoshenko è stata condannata a sette anni di detenzione per abuso di ufficio e si trova oggi nel carcere femminile di Kharkiv, lontano dalla capitale e dai suoi famigliari. Nel silenzio dell'Europa.

Approfondimenti:

L'ombra di Putin sul destino dell'Europa divisa, di Marco del Ciello.
In piazza per Julija Tymoshenko: paladina dell'indipendenza energetica italiana, di Matteo Cazzulani.

Appuntamento sabato 4 febbraio alle ore 15:30, in piazza Cordusio angolo via Mercanti (MM1 Cordusio) a Milano.

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venerdì 3 febbraio 2012

Si è spenta Myriam Cazzavillan, radicale storica


Francesco Pasquariello ci segnala che stamattina si è spenta Myriam Cazzavillan, radicale 'storica e cronica' come amava definirsi. I funerali si terranno domani alle ore 15:15, presso la Chiesa di San Giovanni Bosco in via Saint Denis 215 a Sesto San Giovanni (MI).

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Mosca chiama, Milano risponde


Domani mattina l'associazione Annaviva organizza a Milano un presidio di solidarietà con i democratici russi che nelle stesse ore scenderanno in piazza a Mosca contro il regime di Vladimir Putin.

'Dopo le oceaniche manifestazioni di protesta contro i brogli elettorali, le opposizioni russe (di nuovo unite) tornano a chiedere elezioni libere e democratiche nella Federazione. A pochi mesi dalle consultazioni di dicembre per eleggere il Parlamento, e le innumerevoli denunce di irregolarità, il 4 marzo la Russia torna alle urne per eleggere il successore di Dmitrij Medvedev. Per Putin, per il suo orgoglio da leader della 'verticale del potere', andare al ballottaggio sarebbe uno smacco. Annaviva con questo presidio esprime la sua vicinanza alle opposizioni russe. Chiede l'immediata scarcerazione di Khodorkovskij e degli altri dissidenti, finiti in cella per ragioni politiche. Spera che per una volta sia data davvero voce al popolo. Senza brogli elettorali'.

Appuntamento sabato 4 febbraio alle ore 11:00, davanti alla bandiera della Russia in via Dante (MM1 Cordusio) a Milano.

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giovedì 2 febbraio 2012

Una questione di vita e di morte. Veglia per E. E.


Giovedì prossimo, in occasione del terzo anniversario della morte di Eluana Englaro, l'Associazione Ultima Luna mette in scena a Milano lo spettacolo teatrale 'Una questione di vita e di morte. Veglia per E. E.' di e con Luca Radaelli, accompagnamento musicale e canto di Marco Belcastro, con il prezioso contributo di Beppino Englaro e del suo libro 'Eluana. La libertà e la vita'. Ingresso libero, ma posti limitati.

'In tutte le culture, la morte è un fatto naturale. Dall'Irlanda all'isola di Bali, dalla Calabria alle steppe russe, le comunità si riuniscono a vegliare il morto con canti e racconti, mangiando o ubriacandosi. Noi vogliamo riprendere questa tradizione: proporre una veglia, laica, anche per chi non ha avuto questa possibilità. Nel caso Englaro abbiamo assistito a una sorta di veglia mediatica a reti unificate, dove la polemica sostituiva la pietà. Addirittura c'è chi ha parlato di cultura della vita opposta a cultura della morte. Viviamo in una società che vende modelli di giovinezza e prestanza e la morte cerca di dimenticarla, occultarla, esorcizzarla. Vogliamo invece parlarne. Citando Dante, Shakespeare, Sofocle (Beppino Englaro, come Antigone, sfida la ragion di stato per amore). Vogliamo riflettere attraverso canti, letture, brani poetici. Per capire come vita e morte sono le due facce della stessa medaglia'.

Appuntamento giovedì 9 febbraio alle ore 21:00, presso l'auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare in via Ollearo 5 a Milano.

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mercoledì 1 febbraio 2012

Nuovo presidio di 'Radicalmente Nonni' davanti al Consiglio Regionale per la nomina del garante dell'Infanzia della Lombardia

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

'Radicalmente Nonni'
Comitato di nonne e nonni nonviolenti per la riforma della giustizia minorile civile
c/o Ass. "Enzo Tortora – Radicali Milano", Via M. Marchesi de' Taddei 10, Milano
e c/o Ass. Radicali Senza Fissa Dimora, Via Borsieri 12, 20124 Milano
Portavoce: Lucio Bertè, Tel. 02 20240674 – Cell. 327 6764666 – E-mail: luciobert@libero.it

COMUNICATO STAMPA
NUOVO PRESIDIO DI 'RADICALMENTE NONNI' DAVANTI AL CONSIGLIO REGIONALE PER LA NOMINA DEL GARANTE DELL'INFANZIA DELLA LOMBARDIA

Dalle ore 15:30 di oggi il Comitato 'Radicalmente Nonni' presidia il Consiglio Regionale della Lombardia in via Fabio Filzi 22 per chiedere l'immediata nomina del garante regionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, prevista dalla Legge regionale 30 marzo 2009, n. 6. A partire dal 22 dicembre 2011, il presidio si svolge ogni mercoledì, in occasione della seduta della III Commissione, Sanità e Affari Sociali, competente per materia. In quella prima occasione la Presidente della Commissione, Margherita Peroni (PdL) aveva dato ragione all'iniziativa di 'Radicalmente Nonni' e aveva assicurato il proprio impegno affinché la nomina fosse tra i primi provvedimenti del nuovo anno. Durante il presidio del 17 gennaio 2012, a margine della seduta del Consiglio Regionale, il portavoce del Comitato Lucio Bertè, aveva incontrato l'assessore regionale alla Famiglia, Giulio Boscagli e lo ragguagliava sull'iniziativa radicale per far uscire la Regione dall'illegalità rispetto alle sue proprie leggi, e preannunciava: 'Saremo costretti a intensificare la denuncia pubblica di questa gravissima inadempienza. Vi faremo fare una brutta figura...'. Boscagli, con amaro senso dell'humor, nel giorno in cui si parlava solo dell'arresto dell'assessore Ponzoni, aveva replicato: '...tanto... una più una meno...', aggiungendo, nel merito, che la Regione non aveva nominato il garante dei bambini per mancanza dei soldi necessari per far funzionare il garante come previsto dalla legge, e che l'orientamento della Giunta era, semmai, quello di conferire le competenze per i diritti dei minori al garante regionale unico. Lucio Bertè replicava che caricare una sola figura di tutte le competenze di garanzia (bambini, detenuti, utenti e consumatori, difensore civico ecc.) significava condannarla alla paralisi o all'inefficienza: in sostanza era un modo per limitarne la funzionalità e l'efficacia. A fine seduta Bertè fermava la presidente Peroni e le chiedeva se avesse cambiato idea rispetto all'impegno preso prima di Natale ottenendo come replica la conferma della sua intenzione, come presidente della III Commissione, di andare a fondo sulla questione, fino alla nomina del garante. Bertè replicava: 'Bene, allora però preparati allo scontro con l'Assessore Boscagli, che non sembra proprio della stessa idea...'. Il 25 gennaio la Commissione ha preso atto ufficialmente della richiesta del Comitato 'Radicalmente Nonni', inviata alla presidente Margherita Peroni e a tutti i consiglieri membri, perché votino una risoluzione indirizzata al Consiglio Regionale perché la nomina sia messa all'odg del Consiglio e perché la Giunta licenzi il Regolamento di sua competenza, previsto dalla stessa legge. A fine seduta, e a fine presidio, la presidente Peroni e il consigliere Stefano Carugo (PdL), e il consigliere Enrico Marcora (UDC) hanno assicurato a Lucio Bertè che nella seduta del 1 febbraio la Commissione avrebbe votato la risoluzione richiesta. Questo verificherà il presidio di oggi.

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Julija Tymoshenko libera, Ucraina democratica! Manifestazione a Milano


Sabato l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora organizza un manifestazione a Milano per chiedere l'immediata liberazione di Julija Tymoshenko e il ripristino di condizioni di legalità e democrazia in Ucraina. Partecipano esponenti della diaspora ucraina in italia e i giornalisti specializzati Matteo Cazzulani e Massimiliano di Pasquale.

Nel 2005 Julija Tymoshenko ha guidato la Rivoluzione Arancione che si proponeva di liberare con metodi nonviolenti l'Ucraina dai resti del passato sovietico e di restituirla al suo destino europeo, liberale e democratico. Ma nel febbraio 2010 l'autocrate Viktor Yanukovich ha riconquistato la presidenza, grazie all'aiuto interessato della Russia di Vladimir Putin. Yanukovich ha annullato tutte le conquiste della Rivoluzione Arancione, ha allontanato l'Ucraina dall'Europa per riportarla nell'orbita russa e ha scatenato una campagna di persecuzioni giudiziarie nei confronti dei leader dell'opposizione democratica. Processi farsa hanno condotto in carcere l'ex-ministro degli Interni Jurij Lucenko e costretto all'esilio l'ex-ministro dell'Economia Bohdan Danylyshyn e Oleksandr Tymoshenko, marito di Julija.

Nel 2011 Julija Tymoshenko è stata condannata a sette anni di detenzione per abuso di ufficio e si trova oggi nel carcere femminile di Kharkiv, lontano dalla capitale e dai suoi famigliari. Nel silenzio dell'Europa.

Appuntamento sabato 4 febbraio alle ore 15:30, in piazza Cordusio angolo via Mercanti (MM1 Cordusio) a Milano.

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Comunicato Stampa manifestazione 'Julija Tymoshenko libera, Ucraina democratica!'

Comunicato Stampa manifestazione 'JULIJA TYMOSHENKO LIBERA, UCRAINA DEMOCRATICA!'


Nota per la bionda treccia con cui ha guidato e simboleggiato la Rivoluzione Arancione - evento che, nel 2005, ha reso l'Ucraina un Paese europeo, libero e democratico - Julija Tymoshenko oggi è la leader dell'opposizione Democratica. Ex-Primo Ministro, l'11 Ottobre 2011 è stata condannata a sette anni di detenzione in isolamento per abuso d'ufficio nel corso delle trattative per il gas del Gennaio 2009 con l'allora suo collega russo, Vladimir Putin. La condanna, confermata in Appello il 24 Dicembre, è maturata in seguito ad un processo chiaramente politico: con la Tymoshenko già incarcerata, la difesa sistematicamente privata di ogni diritto, e prove montate ad hoc: addirittura datate il 31 aprile!

L'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora e la comunità ucraina di Milano SABATO 4 FEBBRAIO DALLE 15:30 saranno IN PIAZZA CORDUSIO, SOTTO LA BANDIERA UCRAINA ISSATA PER L'EXPO per richiedere la liberazione della carismatica anima della Rivoluzione Arancione e, più in generale, il ritorno al rispetto dei diritti umani in un angolo d'Europa. Kyiv non è la nuova Lub'janka, ma la capitale di un Paese per cultura e storia pienamente europeo, relegato al di fuori dell'UE per via della sudditanza energetica del Vecchio Continente alla Russia di Putin - da noi in passato già contestata. Desideriamo affermarlo con forza, convinti che senza un'Ucraina democratica, non potrà mai esserci un'Europa davvero libera.

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