Da L'università truccata. Gli scandali del malcostume accademico, le ricette per rilanciare l'università.
Il vero motivo per cui sarebbe importante abolire il valore legale del titolo di studio è però un altro: finché esso rimane, non è possibile eliminare i concorsi, perché nel sistema attuale l'idoneità dei docenti universitari a rilasciare un titolo con valore legale deve essere accertata attraverso un concorso pubblico.
Ma perché è così difficile abolire un tale residuo del passato, che non svolge alcuna funzione utile? Il valore legale ha due tipi di difensori agguerriti. I primi sono le professioni, per motivi che non sono chiarissimi se non, forse, che la sua abolizione renderebbe più complicati gli esami di stato. Ma il valore legale è difeso strenuamente anche sul versante opposto, da chi lo considera come una garanzia contro l'università di élite: come scriveva il ministro Mussi «Abolito il valore legale dei titoli, temo che ne resterebbe uno solo, che già oggi ha largo corso: "figlio di"». La logica sottostante è chiara, anche se raramente viene dichiarata esplicitamente: il valore legale è l'estremo baluardo contro la differenziazione fra atenei di serie A e di serie B. Ma una più marcata differenziazione è proprio ciò di cui il sistema attuale ha bisogno. È un mito tipico delle società dirigiste che tutte le università debbano essere uguali e fornire didattica allo stesso livello. Una tale eguaglianza è forse desiderabile per le scuole superiori, non lo è certo per l'università, la cui funzione è di aprire vie nuove del sapere e della conoscenza: quasi per definizione, non tutti possono aprire le stesse vie nello stesso momento. Ma non solo non è possibile, non è nemmeno desiderabile: i bravi ricercatori ricevono particolare beneficio dallo stare vicino l'uno all'altro, quindi l'innovazione scientifica e la qualità della ricerca vengono massimizzate accentrando i bravi ricercatori in pochi atenei di grande qualità. L'università deve produrre ricerca d'avanguardia, e non si può pensare che tutte le 95 università di un paese piccolo come l'Italia siano in grado di farla. Il costo di imporre uniformità a tutti è di imporre anche la mediocrità a tutti.
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