domenica 5 febbraio 2012

Difendere Yulia Tymoshenko oggi significa difendere la democrazia in Ucraina

Ieri pomeriggio l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora ha organizzato una manifestazione a Milano per chiedere l'immediata liberazione di Julija Tymoshenko e il ripristino di condizioni di legalità e democrazia in Ucraina. Il giornalista Massimiliano Di Pasquale non ha potuto partecipare a causa del maltempo che ha bloccato le vie di comunicazione. Ci ha inviato un messaggio, che pubblichiamo qui di seguito.

Di Massimiliano Di Pasquale*.

Ringrazio gli amici dell'Associazione Radicali senza Fissa Dimora, l'amico e collega Matteo Cazzulani che hanno organizzato questa manifestazione e tutte le associazioni e le persone che partecipano oggi a questa manifestazione. Mi rincresce non potere essere lì con voi – la linea adriatica è bloccata per via del maltempo e non sono riuscito a raggiungere Milano – perché condivido e sottoscrivo la battaglia portata avanti dai radicali e da Cazzulani. Difendere Yulia Tymoshenko oggi significa difendere la democrazia in Ucraina, significa dire no alla democratura instaurata dal presidente Yanukovych, l'uomo dei brogli elettorali del Maidan nel 2004, dopo che il paese tra il 2005 e il 2010, aveva fatto segnare positivi progressi in termini di pluralismo, libertà di stampa e standard democratici. Il processo Tymoshenko rincresce e addolora dirlo è un processo politico che ricorda molto da vicino quelli celebrati ai tempi dell'Unione Sovietica. Yulia Tymoshenko è stata incarcerata per avere firmato dei contratti per il gas che hanno garantito un inverno al caldo non solo all'Ucraina, ma a tutta l'Unione Europea. Tymoshenko ha accettato costi alti pur di ripristinare, e garantire, l'afflusso di gas. La questione Tymoshenko rischia di isolare l'Ucraina dall'Europa lasciandola in balia della Russia che si appresta, in cambio di sconti sul prezzo del gas a rilevare i gasdotti ucraini e quindi a porre di fatto fine all'indipendenza economica e politica di Kyiv. Questo comporterà non solo il venir meno di un paese di transito indipendente dal Cremlino ma sarà il preludio a una prossima mossa del monopolista russo, Gazprom, il cui disegno strategico è impossessarsi dei gasdotti europei mettendo a rischio anche l'indipendenza del Vecchio Continente.

Spero che la manifestazione di oggi contribuisca ad accrescere anche la visibilità di questo splendido paese dalle profonde radici europee sovente ostracizzato dai media italiani perché scomodo. Troppo spesso confusa con la Russia o associata a una stereotipata immagine di grigiore post-sovietico, l'Ucraina che è il più grande paese d'Europa per estensione geografica, è in realtà una nazione ricca di storia in cui si incontrano e dialogano culture composite. L'Ucraina è un paese nuovo e dinamico che negli ultimi anni ha cercato tra accelerazioni e fermate di lasciarsi alle spalle la pesante eredità del totalitarismo sovietico per diventare soggetto della Storia. Essere qui oggi significa anche manifestare la nostra solidarietà a tutti gli ucraini che continuano a credere in un futuro migliore per il loro paese, un futuro europeo e democratico.

* Massimiliano Di Pasquale, laureato in Economia Aziendale alla Bocconi di Milano, dal novembre 1999 all'aprile 2004 vive a Londra dove all'attività di consulente di marketing affianca quella di giornalista freelance. Nel giugno 2007 con un'intervista all'allora Presidente ucraino Viktor Yushchenko, inizia la sua collaborazione con east, bimestrale di geopolitica sull'est dell'Europa e del mondo. Membro dell'AISU, Associazione Italiana di Studi Ucraini, scrive di politica internazionale e cultura sulle pagine di diversi quotidiani nazionali. Nell'ottobre 2010 ha pubblicato per Omnia Comunicazione Editore 'In Ucraina, immagini per un diario', libro fotografico frutto del lavoro fotogiornalistico svolto in Ucraina dal 2004 al 2010.

www.radicalisenzafissadimora.org

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