'Radicalmente Nonni'
Comitato di nonne e nonni nonviolenti per la riforma della giustizia minorile civile
c/o Ass. "Enzo Tortora – Radicali Milano", Via M. Marchesi de' Taddei 10, Milano
e c/o Ass. Radicali Senza Fissa Dimora, Via Borsieri 12, 20124 Milano
Portavoce: Lucio Bertè, Tel. 02 20240674 – Cell. 327 6764666 – E-mail: luciobert@libero.it
COMUNICATO STAMPA
I RADICALI PASSANO ALLO SCIOPERO DELLA FAME PER LA NOMINA DEL GARANTE DEI BAMBINI DELLA REGIONE LOMBARDIA A FRONTE DI UN'INACCETTABILE PROPOSTA DI RISOLUZIONE DELLA III COMMISSIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE CHE DÀ ALTRI SEI MESI DI TEMPO ALLA GIUNTA PER LICENZIARE IL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE, DOPO 35 MESI DI INERZIA.
PROSEGUONO LE OSCURE MANOVRE DILATORIE DELLA GIUNTA DOPO SETTE ANNI DI OSTRUZIONISMO, DALLA BOCCIATURA DEL PDL RADICALE DEL 2005.
Il portavoce del Comitato 'Radicalmente Nonni', l'ex consigliere regionale radicale Lucio Bertè, ha iniziato dalla mezzanotte di domenica 12 febbraio uno sciopero della fame rivolto alla Presidente e ai membri della III Commissione del Consiglio Regionale della Lombardia per ottenere un atteggiamento più deciso e intransigente nei confronti della Giunta regionale, inadempiente, cioè fuorilegge, rispetto alla legge regionale n° 6 del 30 marzo 2009, istitutiva del garante dei Diritti dei Bambini. La seduta della III Commissione di giovedì 9 febbraio doveva licenziare il testo di una risoluzione rivolta al Consiglio e alla Giunta per chiedere l'immediata emanazione del regolamento di attuazione, di competenza della Giunta, per consentire la nomina da parte del Consiglio. All'esterno del Pirellone il solito presidio del Comitato 'Radicalmente Nonni' con lo striscione 'CHI HA PAURA DEL GARANTE DEI BAMBINI? REGIONE LOMBARDIA IN RITARDO DA 7 ANNI, E DA 2 ANNI E 5 MESI FUORILEGGE – VERGOGNA!'. Al termine della seduta la Presidente Margherita Peroni, rilevata la presenza di Lucio Bertè, annunciava per la seduta successiva del 15 febbraio il voto sulla risoluzione e gli consegnava copia del testo. A quel punto, rilevato che il dispositivo concedeva alla Giunta altri sei mesi di tempo per approntare il regolamento, Bertè ha subito dichiarato inaccettabile quel termine e che la risoluzione avrebbe dovuto chiedere che il regolamento fosse licenziato immediatamente, altrimenti i radicali avrebbero intrapreso una 'guerra NV'. Ha chiesto alla Presidente Peroni se quel termine l'avesse proposto lei e la risposta è stata che non aveva letto il testo, predisposto direttamente dalla dirigente dell'Ufficio di assistenza alla III Commissione, cioè da una funzionaria amministrativa. Lucio Bertè ha dichiarato: 'Spero che basti il mio sciopero della fame a cambiare il dispositivo della risoluzione. Comunque segnalerò l'accaduto al Presidente del Consiglio Regionale Davide Boni perché tuteli le prerogative dei consiglieri rispetto alle forzature degli uffici che devono solo tradurre fedelmente il mandato di chi ha la responsabilità politica delle decisioni, senza permettersi di introdurre di loro iniziativa decisioni politiche che non gli competono. Il tempo di sei mesi concesso alla Giunta lascia supporre che questa indicazione possa essere stata suggerita direttamente dall'Assessorato alla Famiglia. Ed equivarrebbe all'ennesimo rinvio 'sine die' della nomina del Garante e il permanere nell'illegalità dell'istituzione regionale. Anche questo va accertato, per chiarire la provenienza di quella indicazione e garantire per il seguito l'autonomia del Consiglio Regionale rispetto alla Giunta. Questa, dal canto suo, può davvero decidere senza indugi, dato che da oltre un anno ha in mano la proposta di Regolamento fornita dal Pidida, cioè dal Coordinamento delle Associazioni più prestigiose nel campo della tutela dei diritti dei bambini, dall'Unicef a Save the Children, all'AiBi, ecc. Ma forse è per questo che non viene adottata'.
www.radicalisenzafissadimora.org
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