domenica 26 febbraio 2012

Attualità del pensiero economico di Ernesto Rossi

Di Tito Boeri.
Da Ernesto Rossi. Un democratico europeo.

Il messaggio di Abolire la miseria è attuale anche perché Rossi è molto attento ad analizzare i rischi e i vincoli di ogni sistema di protezione sociale: il suo è quindi un messaggio forse utopico, ma anche realistico perché sottolinea i vincoli di efficienza economica che qualsiasi politica assistenziale e di contrasto alla povertà deve affrontare. In particolare, da buon economista, Rossi pone molta attenzione al rischio che politiche di questo genere possano ridurre gli incentivi al lavoro, ammonendo che non si dovesse favorire l'ozio o l'imprevidenza. Rossi è quindi perfettamente consapevole del rischio che un sistema di protezione sociale non ben congegnato possa disincentivare le persone da un serio impegno nella ricerca del lavoro. C'è il rischio di creare quelle che vengono chiamate oggi comunemente le «trappole» della povertà e della disoccupazione, per cui, di fatto, l'aiuto pubblico, attraverso il sistema dei trasferimenti sociali, toglie incentivi a uscire stabilmente dalla condizione di povertà, condannando le persone a restare nel loro stato d'indigenza. Dagli anni Quaranta, quando Rossi rifletteva su questi temi, molto si è fatto per migliorare il sistema dei trasferimenti sociali ed evitare disincentivi alla ricerca di un impiego. La sperimentazione, condotta in altri Paesi ormai da anni e con esiti soddisfacenti, permetterebbe quindi al nostro Paese di costruire un sistema di contrasto alla povertà efficiente, riducendo al minimo questi inconvenienti.

Rossi è molto attento anche al rischio della stigmatizzazione, ossia a non offendere la dignità umana attraverso il sistema dei trasferimenti sociali. In Abolire la miseria, c'è molta attenzione a queste forme di stigmatizzazione, che potrebbero essere associate alla concessione di trasferimenti per il contrasto alla povertà. Anche sotto questo profilo, Rossi è anticipatore di riflessioni che si sono sviluppate nel secondo dopoguerra in altri Paesi europei e che hanno portato a politiche di assistenza attente alla dignità umana e alla valorizzazione delle capacità individuali, attraverso meccanismi di giusta pressione sui beneficiari perché questi colgano le opportunità loro offerte per uscire dallo stato di bisogno. L'idea è quella di proporre uno scambio: noi ti aiutiamo se in cambio tu ti impegni davvero nella ricerca di un lavoro e nell'integrazione economica e sociale. Anche in questo senso, le preoccupazioni, giustamente poste da Rossi al centro delle sue riflessioni, hanno oggi trovato risposte soddisfacenti che rendono possibile, anche alla luce di questi vincoli, introdurre nel nostro Paese gli strumenti di protezione sociale da lui auspicati.

www.radicalisenzafissadimora.org

Nessun commento:

Posta un commento