domenica 13 febbraio 2011

La rabbia e l'immigrazione

Di Marco del Ciello.

Nell'estate del 1998, dopo l'approvazione della legge [Turco-Napolitano] e un ulteriore tentativo di ingresso in Italia via nave finito in tragedia, Italia e Tunisia firmarono un accordo bilaterale, che seguiva quello tra Italia e Albania firmato a Tirana il 18 novembre 1997. L'Italia fornì assistenza tecnica e materiali alla Tunisia, alcune motovedette per il pattugliamento delle coste e delle quote privilegiate di immigrazione legale. La collaborazione funzionò più velocemente che in Albania, ma in maniera meno spettacolare. Gli sbarchi in Sicilia crollarono da 8.828 nel 1998 a 1.973 nel 1999, riprendendo lentamente a salire negli anni successivi, ma prevalentemente a causa di operazioni clandestine organizzate non in Tunisia, bensì in Libia, che diventò il principale terminale dei flussi clandestini africani in direzione europea.

(Luca Einaudi, Le politiche dell'immigrazione in Italia dall'Unità a oggi).

In questi giorni gli sbarchi di immigrati irregolari dalla Tunisia sono ripresi al ritmo di 1.000 al giorno, secondo quanto riportano le agenzie di stampa. La caduta del regime autoritario di Ben Ali ha infatti reso inefficace il trattato bilaterale tra Italia e Tunisia, dimostrando che nel lungo periodo la politica degli accordi con i dittatori non può risolvere i problemi dell'immigrazione. Ma questo potrebbe essere solo l'inizio di una crisi migratoria senza precedenti, dato che la rabbia araba si sta rapidamente estendendo in tutto il Nord Africa e il Vicino Oriente. E dopo Tunisia, Algeria, Libano, Egitto, Yemen potrebbe essere presto il turno della Libia. Già da alcuni giorni circola in rete (su blog, Twitter e Facebook), l'appello dei leader dell'opposizione a una sollevazione popolare, un 'Giorno della Rabbia', contro il regime di Gheddafi per giovedì 17 febbraio. Se la rivolta dovesse avere successo, verrebbe meno anche quell'infame Trattato di Amicizia tra Italia e Libia che nel corso degli ultimi due anni ha bloccato l'immigrazione africana in Italia, con conseguenze facili da immaginare. Alla luce di questi fatti, quanto sarebbe stata più lungimirante una politica di inclusione dei paesi dell'area mediterranea nel progetto europeo?

www.radicalisenzafissadimora.org

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