Di Marco del Ciello.
A decorrere dal 1 luglio 2011 e fino al 31 dicembre 2013 è istituito, per l'accesso a pagamento nelle sale cinematografiche, ad esclusione di quelle delle comunità ecclesiali o religiose, un contributo speciale a carico dello spettatore pari a un euro, da versare all'entrata del bilancio dello Stato.
(Proposta di modifica n. 2.70000 al DDL n. 2518).
In questi giorni il Parlamento è impegnato nella discussione della conversione in legge del DL 225/2010, il cosiddetto 'Decreto Milleproroghe'. Il testo finale, approvato ieri dal Senato e ora al vaglio della Camera, contiene un emendamento proposto dal Governo (sì, proprio Berlusconi e Tremonti) che istituisce una tassa di un euro sui biglietti del cinema, in vigore dal 1 luglio 2011 al 31 dicembre 2013. I fondi così raccolti dovrebbero poi andare a finanziare le produzioni cinematografiche italiane. Un euro che passa quindi dalle tasche dello spettatore a quelle del produttore (nazionale). Giova ricordare che anche il Presidente del Consiglio ha qualche interesse nel settore.
Si tratta di una misura evidentemente protezionistica, che distorce gli incentivi di mercato trasferendo una parte significativa della libertà di scelta dal cittadino-consumatore allo Stato. In pratica da ora in poi chiunque vada al cinema sarà costretto a finanziare i film italiani, che apprezzi o no le produzioni nostrane. Va notato inoltre che questo aumento della tassazione si accompagna a un aumento della spesa, senza quindi nessun beneficio per i conti pubblici. Anzi, se questa tassa dovesse ridurre il numero di spettatori, cosa non improbabile, il mancato gettito dovrebbe essere coperto dalla fiscalità generale, a danno dunque del bilancio dello Stato.
Ultimo punto, ma non meno importante, è l'esclusione delle sale parrocchiali da questo provvedimento. Un'ulteriore distorsione della concorrenza, che genera una situazione di privilegio di cui non si capisce proprio la motivazione, dato che questi esercizi svolgono un'attività commerciale che non ha nessun rapporto con il culto religioso. Insomma, l'ennesima mancia alla Chiesa Cattolica, con buona pace della laicità delle istituzioni.
www.radicalisenzafissadimora.org
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