giovedì 31 marzo 2011

Comunicato Stampa: Bonino "Mi candido anch'io a Milano con i due Marchi" (Lista Bonino Pannella)

Bonino: Anch'io candidata a Milano con Cappato e Pannella. Al via la mobilitazione per le firme (vere)

"Mi candido anch'io, con "i Marchi"". Così Emma Bonino, vicepresidente del Senato, comunica con una mail inviata a iscritti e simpatizzanti della Lista Bonino Pannella la sua intenzione di essere presente alle prossime amministrative milanesi. La leader radicale ricorda che "13 mesi fa non mi fu consentito di candidarmi alle elezioni regionali a sostegno di Marco Cappato come candidato Presidente della Lombardia per la Lista Bonino-Pannella.  Nonostante il fatto che il 5,5% degli elettori di Milano ci avesse votato alle europee di un anno prima,  non riuscimmo a raccogliere abbastanza firme sulle nostre liste. Perché? Perché ci fu impedito, nell'illegalità. Sempre grazie all'illegalità, Roberto Formigoni si poté invece presentare con centinaia di firme false, facendosi rieleggere per la quarta volta e ottenendo che la truffa elettorale rimanesse (finora) impunita nei tribunali e nascosta al grande pubblico dei salotti tivù."
Aggiunge la Bonino: "Proprio per liberarci da quel sistema di illegalità e di potere abbiamo deciso di provare a legalizzare Milano, presentando la Lista Bonino-Pannella alle elezioni comunali per un progetto di trasparenza assoluta della pubblica amministrazione, di libertà economica e d'impresa, di laicità e diritti civili, di trasformazione ecologica della città."
Marco Cappato -che con gli altri radicali milanesi ha scoperto e denunciato l'"affaire Formigoni" e ha promosso i 5 referendum comunali di Milanosìmuove per la qualità della vita- sarà il capolista per il Consiglio Comunale, in supporto alla candidatura di Giuliano Pisapia a sindaco. "Marco Pannella e io stessa saremo candidati in fondo alla Lista per sostenere in ogni modo questa nuova impresa radicale."
Per questo sarà essenziale depositare le liste sottoscritte da un minimo di 1.000 a 1.500 elettori milanesi. E' per far ciò la lista Bonino Pannella organizza per il prossimo weekend una tre giorni di mobilitazione straordinaria perchè, come dice la stessa Bonino, "è fondamentale raccogliere subito e di slancio le firme autenticate. Daremo così il segnale che non ci siamo rassegnati al sistema di potere Formigoni-Moratti, e che legalizzare Milano per noi è possibile."
La mail ( che si può trovare anche al link http://milano.boninopannella.it/content/bonino-servono-firme-quelle-vere-mi-candido-anchio-con-i-marchi) si conclude con la pressante richiesta, da parte della leader radicale, di autenticatori (notai, cancellieri, dipendenti e consiglieri comunali e provinciali) per i tavoli, per compiere il miracolo democratico di chiudere la raccolta firme (vere e legali) in un solo fine settimana.

Milano, 31 marzo 2011

per informazioni:
Marco Di Salvo
(347-0350986)

mercoledì 30 marzo 2011

Stampa senza regime. Notizie dal mondo libero (24/3 - 30/3)

A cura di Marco del Ciello.

AMERICA'S SUPERIORITY COMPLEX di Paul Krugman, da The New York Times. Molti americani giudicano in modo negativo i sistemi sanitari europei statali, ma forse questo dipende da una scarsa conoscenza di ciò che avviene fuori dai confini del proprio paese.

REVEAL FALLOUT DATA: EX-NUKE CHIEF di Tai Kawabata, da The Japan Times. Secondo alcuni esperti, il governo giapponese dovrebbe dare completa informazione ai cittadini sui rischi legati all'esposizione alle radiazioni dell'incidente di Fukushima.

SERBIA AND KOSOVO. DREAMS OF BRUSSELS da The Economist. Il governo serbo spera che i negoziati che ha aperto con il Kosovo possano spianare al paese la via per l'adesione all'Unione Europea, ultima risorsa per un esecutivo traballante.

DANCING TO A DIFFERENT TUNE di Melinda Liu, da Nesweek. Il cinese Jin Xing era un colonnello dell'esercito, ma dopo un'operazione per il cambio di sesso, a 27 anni, è diventato una delle più famose ballerine del suo paese.

ANGELA MERKEL'S PARTY DEFEATED BY GREENS IN KEY VOTE da The Daily Telegraph. I Verdi tedeschi hanno raddoppiato i loro voti, infliggendo un pesaate sconfitta al partito della cancelliera Merkel nel land del Baden-Wuerttemberg.

JAPAN'S FISHING INDUSTRY A MAJOR CASUALTY OF NUCLEAR CRISIS di John M. Glionna e Kenji Hall, dal Los Angeles Times. I pescatori giapponesi temono di diventare le principali vittime dell'incidente di Fukushima, a causa dell'effetto della contaminazione sulle esportazioni.

WHO TO BLAME FOR PRICES AT THE PUMP di Cameron Scott, dal San Francisco Chronicle. L'aumento del prezzo della benzina negli Stati Uniti non dipende dal calo della produzione interna, ma da problemi nell'industria della raffinazione e dall'aumento della domanda.

SYRIA'S ASSAD NO LONGER IN VOGUE di Tony Badran, da Foreign Affairs. L'ondata di rivolte arabe ha raggiunto la Siria, contrariamente alle previsioni di molti osservatori occidentali, ingannati dalla strategia comunicativa del dittatore Assad.

NUCLEAR AS USUAL: WHY FUKUSHIMA WILL CHANGE LESS THAN YOU THINK di Jesse Jenkins, Ted Nordhaus e Michael Shellenberger, da The Atlantic Monthly. L'incidente di Fukushima non inciderà in modo significativo sullo sviluppo dell'industria nucleare, almeno nel lungo periodo.

JAPAN: EARTHQUAKES, TSUNAMIS, AND SUICIDE di Evan Osnos, da The New Yorker. Le tre catastrofi che hanno colpito il Giappone (terremoto, tsunami, incidente nucleare) avranno certamente anche effetti psicologici importanti sulla popolazione.

SYRIAN PEOPLE OUTRAGED OVER GOVERNMENT SHOOTINGS IN DARAA di Katherine Marsh, da The Guardian. Le proteste in Siria sono state fin da subito represse con durezza, con decine di vittime civili, causando l'indignazione della popolazione.

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martedì 29 marzo 2011

Presentazione della biografia di Pannella a Milano


Stasera l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora e l'Associazione Pier Lombardo organizzano la presentazione del libro Marco Pannella. Biografia di un irregolare di Valter Vecellio, Rubbettino editore. Ne discuteranno con l'autore: Marilisa D'Amico, professoressa di Diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano; Giulio Giorello, professore di Filosofia della scienza presso l'Università degli Studi di Milano; Stefano Rolando, professore di Economia presso lo Iulm e coautore con Marco Pannella del volume Le nostre storie sono i nostri orti, ma anche i nostri ghetti.

Da Marco Pannella Jean-Paul Sartre si diceva affascinato e il commediografo Eugène Ionesco si iscrisse al Partito Radicale senza conoscerlo, sulla sua parola. Umberto Eco sostiene che Pannella «ha insegnato agli italiani come si fa a diventare liberi, e soprattutto a meritarselo»; per Indro Montanelli è un figlio discolo, un giamburrasca devastatore, «ma in caso di pericolo o di carestia sarà il primo ad accorrere in soccorso».
Di e su Pannella si è detto e scritto di tutto. Di volta in volta è stato definito «fascista», «amico dei fiancheggiatori delle Brigate Rosse», «provocatore», «qualunquista»,
«destabilizzatore».
Da sempre anima e leader del Partito Radicale è l'uomo dei cento referendum e dei mille digiuni; tutti lo conoscono, anche se raramente va in televisione, lo si può amare o detestare, in ogni caso non lascia indifferenti. È l'uomo del divorzio, dell'aborto, dell'obiezione di coscienza, per i diritti di tutte le minoranze, delle marce antimilitariste. «Marco, anche quando graffia, non lascia rancore», dice di lui Giulio Andreotti.
Ma al di là dell'immagine pubblica, chi è Marco Pannella? [...].
(Dalla terza di copertina del libro).

Appuntamento martedì 29 marzo alle ore 17:30, presso il Teatro Franco Parenti in via Pier Lombardo 14 (MM3 Porta Romana) a Milano.

N. B.: per agevolare la partecipazione di iscritti e simpatizzanti alla presentazione, questa sera la consueta riunione settimanale dell'associazione NON si svolgerà.

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lunedì 28 marzo 2011

Carceri: delegazione radicale in visita all'Icam di San Vittore conferenza stampa alle ore 11.45 in loco


Martedì mattina dalle ore 10.30 una delegazione di Radicali col senatore Marco Perduca e l'ex eurodeputato Marco Cappato si recherà in visita all'Istituto di custodia attenuata Icam di San Vittore in via Macedonio Melloni 51. Seguirà conferenza stampa di fronte all'Icam. La visita si svolge alla vigilia del passaggio finale in Senato del disegno di legge sulle detenute madri sul quale la delegazione radicale a Palazzo Madama ha presentato decine di emendamenti.

Per informazioni:
Marco Di Salvo
347 0350986

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Presidio per impedire il boicottaggio dei referendum di Milano Sì Muove. Con Emma Bonino

EcoloOggi pomeriggio i radicali della Lista Bonino-Pannella scenderanno in piazza con Emma Bonino per chiedere il rispetto della legalità sulla convocazione dei cinque referendum comunali di Milano Sì Muove e l'accorpamento del voto con le elezioni amministrative o con i referendum nazionali, per favorire la partecipazione dei cittadini al voto e il raggiungimento del quorum del 30%.

Dichiarazione di Marco Cappato, Lista Bonino-Pannella, ideatore della campagna referendaria per Milano:

A 14 giorni dalla presentazione delle liste - che dovranno essere corredate da un minimo di 1.000 firme apposte A LISTE CHIUSE, non su moduli in bianco come a volte 'capita' - i partiti, anche quelli che hanno già iniziato la raccolta firme, non sanno con certezza se ci saranno 48 candidati, o se il Decreto Millepoltrone li avrà definitivamente e sciaguratamente portati a 60.

A 33 giorni dal termine ultimo per la convocazione dei 5 referendum per la qualità della vita e dell'ambiente a Milano, ancora non si sa quando saranno convocati o se ci sarà, come auspichiamo, l'accorpamento con le amministrative o con i referendum nazionali. Per questo saremo con Emma Bonino, insieme a Boeri, Montalbetti, Fedrighini e altri, davanti a Palazzo Marino domani dalle 15.30 alle 16.30.

Di questo passo, e in questa situazione di assoluta incertezza del diritto, l'unica cosa ad essere garantita è l'illegalità del processo "democratico" che riguarda 1 milione di elettori milanesi.

Appuntamento lunedì 28 marzo alle ore 15:30, davanti a Palazzo Marino in piazza della Scala (MM1/3 Duomo).

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domenica 27 marzo 2011

Non la spada, ma la rosa

Di Marco del Ciello.


Il liberale del secolo XIX era un radicale, sia nel senso etimologico di andare alla radice delle questioni, sia nel senso politico di aspirare a un mutamento radicale delle istituzioni sociali. Ma tali devono essere anche i suoi legittimi eredi nel mondo attuale.
(Milton Friedman, Capitalismo e libertà).

Negli ultimi mesi si è sviluppato all'interno della nostra associazione un intenso e vivace dibattito sulla giustizia penale, di cui trovate traccia anche in questo blog. Grazie soprattutto alla determinazione di Diego Mazzola e Giorgio Inzani, siamo tornati come radicali milanesi e dopo una pausa di qualche anno a riflettere in modo critico sul sistema penale, a metterne in discussione i fondamenti e a studiare possibili alternative alla pena, secondo la lezione dei pensatori abolizionisti. Per portare avanti questo discorso in modo non più episodico, ho deciso adesso di aprire un mio blog personale, che spero possa diventare il punto di partenza di iniziative politiche che vadano in direzione della riduzione del sistema penale e, in prospettiva, della sua abolizione. L'ho chiamato Non la spada, ma la rosa per richiamare un modello di giustizia che rinunci alla pena in favore del risarcimento e della conciliazione. Insomma, una dea della giustizia che stringa in una mano la bilancia del giudizio e nell'altra, al posto della spada della punizione, una rosa radicale. Spero che possa rivelarsi uno strumento utile e fecondo.

http://nonlaspada.posterous.com/

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sabato 26 marzo 2011

La Lista Bonino-Pannella per Milano... in rete!


I radicali milanesi parteciperanno alle prossime elezioni comunali del 15 e 16 maggio con una propria lista a sostegno del candidato di centrosinistra Giuliano Pisapia. Secondo la prassi radicale degli ultimi anni, la lista si chiamerà Lista Bonino-Pannella e vedrà il coinvolgimento diretto dei dirigenti nazionali del movimento, per sottolineare l'importanza e la specificità del 'caso Milano'.

Saremo come sempre presenti nelle strade e nelle piazze della città, ma potrete seguire le iniziative della lista anche attraverso Internet:

Il sito ufficiale della Lista Bonino-Pannella per Milano è: http://milano.boninopannella.it/. Il sito funziona anche come una pagina Facebook, per cui cliccando sul tasto 'mi piace' vedrete gli aggiornamenti anche sulla home page del popolare social network;

Su Twitter invece potete trovarci e seguirci sotto il nome di BoninoPannellaMilano (@BoninoPannellaM);

Chi volesse manifestare il proprio sostegno alla lista sul profilo Facebook può poi utilizzare il PicBadge ufficiale predisposto da Marco Di Salvo. Lo trovate a questo link:
http://www.picbadges.com/lista-bonino-pannella-3/1261142/;

Infine pubblicheremo tutti i comunicati stampa e daremo tempestivamente notizia di tutte le iniziative della lista anche su questo blog, sulla relativa pagina Facebook e sull'account Twitter dei Radicali Senza Fissa Dimora.

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venerdì 25 marzo 2011

Radicali: weekend di mobilitazione su Firmigoni e di raccolta firme sulla legge di iniziativa popolare per L'Aquila


Le associazioni radicali Enzo Tortora - Radicali Milano e Radicali Senza Fissa Dimora organizzano per sabato 26 e domenica 27 marzo un weekend di mobilitazione e raccolta firme. 'A tredici mesi dall'inizio della vicenda Firmigoni e nonostante le prove che via via hanno confermato le nostre prime denunce - ha dichiarato Lorenzo Lipparini, componente della segreteria dell'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano e candidato della Lista Bonino Pannella - tutto sembra fermo dalle parti della procura di Milano. E questo nonostante gli interrogatori dei tanti 'non' firmatari nelle scorse settimane. Anche per questo abbiamo deciso di ricordare la vicenda ai cittadini milanesi con i nostri presidi in giro per la città'.

Sulla vicenda firme false in calce al listino regionale dell'attuale presidente della regione la Lista Bonino Pannella ha anche messo in campo una campagna di affissioni in cui vengo chieste le dimissioni del presidente della regione Lombardia, manifesti che campeggiano già da qualche giorno sui muri della nostra città. 'Negli spazi autorizzati e con tanto di bollo comunale' tiene a precisare Lipparini, visto che un'altra delle battaglie dei radicali è quella contro le affissioni abusive.

I tavoli del fine settimana (per la precisione un gazebo in Piazza Cairoli, lato via Dante e un tavolo di raccolta firme in piazza San Babila dalle 15 alle 18) serviranno anche per raccogliere le firme sul progetto di legge di iniziativa popolare per L'Aquila.

Per informazioni:
Marco Di Salvo
347 0350986

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Chi ha paura dei 5 referendum? Lunedì pomeriggio alle 15:30 presidio con Emma Bonino davanti a Palazzo Marino


'14 giorni fa, Edoardo Croci e io - in qualità, rispettivamente di Presidente e Segretario del comitato Milano Sì Muove - avevamo chiesto un incontro al Sindaco Moratti per valutare assieme le inziative atte ad agevolare la partecipazione popolare e il rispetto delle regole, sia in termini di informazione ai cittadini che della scelta di una data adeguata'. Così Marco Cappato, Lista Bonino-Pannella, ideatore della campagna dei 5 referendum su Milano. Che continua: 'Dopo due settimane di attesa, e a soli 37 giorni dal termine legale per la tenuta dei referendum, non è arrivata ancora nemmeno una risposta da parte del Sindaco Moratti, che ormai è fuori tempo massimo per una convocazione legale. Non solo. I pronunciamenti del Sindaco stesso a favore dell'accorpamento con le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio sono rimasti senza alcuna conseguenza. La proposta di legge necessaria a rendere possibile tale accorpamento, già depositata da settimane dai Parlamentari milanesi Adamo e Fiano, è rimasta totalmente ignorata da parte dei partiti che sono maggioranza a Roma e a Milano: nemmeno uno delle centinaia di Parlamentari del partito e della coalizione della quale Letizia Moratti fa parte ha mosso un'unghia per ottenere tale risultato. E non si può non far notare che invece sono bastate poche ore per bruciare quasi 3 milioni di Euro per moltiplicare le poltrone di Consigliere e di membro di giunta.

Mentre ormai il tempo per la convocazione legale dei referendum milanesi, in condizioni decenti di informazione dei cittadini, è già scaduto, anche l'alternativa dell'accorpamento con i referendum nazionali del 12 giugno rischia di fallire perché affidata al buon volere dei partiti in Consiglio comunale, dove una meritoria iniziativa trasversale di Enrico Fedrighini ha raccolto consensi trasversali, ma senza ancora alcuna garanzia di successo. Se dunque la maggioranza di Moratti continuerà a tradire gli impegni in Parlamento e opererà per far saltare la riforma del regolamento in Consiglio (che consenta l'accorpamento con le elezioni o, in subordine, con i referendum nazionali), a quel punto il boicottaggio dei 5 referendum sottoscritti da 24.000 milanesi sarà perfezionato, ai danni di 1 milione di elettrici ed elettori.

Per questa ragione, lunedì 28 marzo dalle 15.30 alle 16.30 saremo, con la vicepresidente del Senato Emma Bonino e con tutti coloro che vorranno, davanti a Palazzo Marino per chiedere chi ha paura dei 5 referendum? e per impedire il boicottaggio dei 5 referendum per la qualità della vita e dell'ambiente a Milano.

Per informazioni:
Marco Di Salvo
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Testamento biologico: libertà di sapere, libertà di scegliere. Con Emma Bonino e Umberto Veronesi


Lunedì prossimo l'Associazione Luca Coscioni e la Fondazione Umberto Veronesi organizzano una conferenza stampa sul tema 'Testamento biologico: libertà di sapere, libertà di scegliere'. Intervengono Emma Bonino, Marco Cappato, Amedeo Santosuosso, Umberto Veronesi. Per informazioni e accrediti: Marco Di Salvo, 347 0350986; Donata Francese, 02 89075019, 335 6150331.

Appuntamento lunedì 28 marzo alle ore 11:00, presso la Fondazione Umberto Veronesi nella Torre Velasca, piazza Velasca 5 (MM3 Missori) piano 9.

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giovedì 24 marzo 2011

Lista Bonino-Pannella: De Corato, pugno di ferro coi writers e guanto di velluto con chi attacca manifesti abusivi


'Un'amministrazione degna di Giano Bifronte, quella di Milano'. Così Francesco Poirè, segretario dell'Associazione Enzo Tortora - Radicali Milano ed esponente della Lista Bonino-Pannella. Che continua: 'Il braccio armato della Moratti, il vicesindaco De Corato, è prodigo di comunicati entusiastici quando ci sono condanne per i writers, ma fa finta di nulla nei confronti di chi imbratta i muri con i manifesti abusivi che hanno cominciato ad invadere la nostra città. In questo momento di fatto sono state agevolate, con l'installazione anticipata degli spazi per la propaganda elettorale, le affissioni abusive'.

Anche per questo la Lista Bonino-Pannella, oltre a continuare la sua battaglia a colpi di denunce (al ritmo di due a settimana) contro le affissioni abusive, ha ideato un vero e proprio concorso aperto a tutti i cittadini dal titolo Caccia al Manifesto Abusivo. 'L'obiettivo è quello di coinvolgere quanti più cittadini possibile in quella che è una battaglia per la decenza della politica che passa anche dalla decenza delle nostre strade.' aggiunge Marco Di Salvo, segretario dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora. E conclude: 'In fondo, se De Corato volesse cominciare a fare pulizia dei manifesti abusivi, non dovrebbe andare troppo distante dalla sede del suo partito di riferimento, visto che gran parte degli imbrattatori di professione lavorano per alcuni suoi colleghi di lista'.

Per informazioni:
Marco Di Salvo
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26/3: Tea Party Pavia


Sabato le associazioni Tea Party Italia e Circolo Bruno Leoni organizzano il Tea Party Pavia. Partecipano: Maurizio Zamparini, imprenditore; Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia; Alessandro De Nicola, presidente dell'Adam Smith Society; Carlo Cordasco, direttore europeo di Students For Liberty; Stefano Magni, giornalista del quotidiano L'Opinione delle Libertà; Oscar Giannino, giornalista. Sono previsti anche gli interventi di: Niccolò Fraschini, consigliere comunale di Pavia; Giacomo Zucco, coordinatore regionale Tea Party Italia; David Mazzerelli, coordinatore nazionale Tea Party Italia.

Appuntamento sabato 26 marzo alle ore 17:30, presso la sala San Martino di Tours in corso Garibaldi 69 a Pavia.

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29/3: Marco Pannella. Biografia di un irregolare... a Milano


Martedì prossimo l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora e l'Associazione Pier Lombardo organizzano la presentazione del libro Marco Pannella. Biografia di un irregolare di Valter Vecellio, Rubbettino editore. Ne discuteranno con l'autore: Marilisa D'Amico, professoressa di Diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano; Giulio Giorello, professore di Filosofia della scienza presso l'Università degli Studi di Milano; Stefano Rolando, professore di Economia presso lo Iulm e coautore con Marco Pannella del volume Le nostre storie sono i nostri orti, ma anche i nostri ghetti.

Appuntamento martedì 29 marzo alle ore 17:30, presso il Teatro Franco Parenti in via Pier Lombardo 14 (MM3 Porta Romana) a Milano.

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mercoledì 23 marzo 2011

Lista Bonino-Pannella: stop ai piani nucleari. Investire in risparmio energetico e rinnovabili, anche il Comune di Milano può fare la sua parte


'Il nostro no al nucleare non è mai stato ideologico: la verità è che non conviene, costa troppo e rende poco. L'incidente giapponese ha solo aumentato le incertezze relative alla sicurezza, che già riguardavano l'irrisolto problema delle scorie. Ecco perché il piano nucleare del governo - invece di portarlo in Lombardia come vorrebbe Formigoni - va abbandonato, non per paralizzare tutto come si rischia di fare, ma perché le risorse siano convertite per un grande piano energetico nazionale basato sugli investimenti su risparmio (l'Enea parla di risparmi possibili corrispondenti a 7 centrali nucleari attraverso l'efficienza energetica da qui al 2020) e fonti rinnovabili. In questa direzione dovrebbe lavorare anche iI Comune di Milano, ad esempio attraverso la partecipazione in A2A.' Così Emma Bonino durante una conferenza stampa della Lista Bonino-Pannella tenutasi ieri a Milano. E ha aggiunto sulla situazione milanese: 'I 5 referendum, che abbiamo co-promosso e dei quali uno proprio sul risparmio energetico, e l'occasione dell'Expo dovrebbero servire a questo, a una visione di città ecologica e sostenibile, invece che a litigare sulla lottizzazione dei terreni e sulla speculazione edilizia. Così temo divenga un'occasione persa per incapacità di visione.' La vicepresidente del Senato ha concluso: 'Ritardare i referendum significa svuotare la campagna delle amministrative di contenuti: spero ancora vengano abbinati con le amministrative.'

Sul tema referendario è tornato Marco Cappato, capolista della Lista Bonino-Pannella alle Comunali di Milano: 'A 40 giorni dal termine legale per la convocazione dei referendum, il Sindaco Moratti ancora non ha ricevuto il Comitato promotore Milano Sì Muove, e questo nonostante siano passati 12 giorni dalla nostra richiesta. Nel frattempo il Sindaco insegue suggestioni sulla fusione fredda, mentre il Presidente della Regione apre al nucleare. La Lista Bonino-Pannella si candida a portare a Milano, a partire dai referendum e dallo stop al nucleare, una svolta radicale per il risparmio energetico e le rinnovabili, per la qualità della vita e dell'ambiente.'

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Carlo Durante (Ad di Maestrale [Operatore eolico-fotovoltaico] e membro della giunta dell'Associazione Produttori Energie Rinnovabili) che ha sottolineato come 'I tedeschi hanno fatto un piano energetico al 2050. Da noi c'è solo un ginepraio di regole che favorisce la malavita. Se un Governo si pemette di fermare dalla sera alla mattina gli investimenti pubblici sulle rinnovabili (attraverso un decreto contrario a qualunque logica) il risultato è l'affossamento di qualsiasi piano energetico, e quindi di un quadro di riferimento certo che potrebbe attrarre gli investimenti certi per gli investitori, inclusi quelli sul nucleare. Il risultato è l'inizio della fine per un intero settore industriale.' e Franco Valentini (Direttore Marketing Santerno e tra i principali produttori italiani di inverter, componentistica per fotovoltaico), il quale ha sottolineato come sia 'anomalo che un gruppo industriale partecipi a una conferenza stampa come questa, ma è anomala la situazione italiana per colpa del decreto Romani contro le rinnovabili, che ha messo in ginocchio il settore: 10 miliardi di ordini cancellati in due settimane. Il settore fotovoltaico ha fatturato nel 2010 oltre 20 miliardi di euro (1,2% del PIL nazionale) e 100.000 occupati: una realtà fatta soprattutto di piccoli imprenditori che si sono assunti un rischio industriale. Ora è stato riaperto il tavolo di negoziazione, ma non va messo un limite massimo alle installazioni annuali, va lasciato il mercato libero unica possibilità per evitare distorsioni e garantire la certezza degli investimenti. Va adottato il modello tedesco, con incentivi dinamici che diminuiscano all'aumentare dell'installato e investimento sulle reti intelligenti di trasporto e distribuzione della energia elettrica.'

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Stampa senza regime. Notizie dal mondo libero (17/3 - 23/3)

A cura di Marco del Ciello.

SILVIO BERLUSCONI BOOED AT ITALY'S 150TH ANNIVERSARY CELEBRATIONS di Nick Squires, da The Daily Telegraph. Il primo ministro italiano Silvio Berlusconi è stato contestato durante le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, mentre emergono nuovi dettagli dalle inchieste che lo riguardano.

TOKYO POSTCARD. HISTORY REPEATS di Kenzaburo Oe, da The New Yorker. Lo scrittore giapponese Kenzaburo Oe riflette sull'incidente di Fukushima alla luce dell'esperienza dei bombardamenti di Hiroshima e dei test nucleari sull'atollo di Bikini.

THE WRONG INTERVENTION di Michael Walzer, da Dissent. L'intervento americano in Libia non sembra avere obiettivi chiari e definiti, inoltre manca del supporto dei paesi arabi: due buoni motivi per essere contro i bombardamenti.

THE BIG DITHER di Niall Ferguson, da Newsweek. L'intervento militare americano in Libia era la cosa giusta da fare, ma arriva troppo tardi, a causa dell'eccessiva esitazione di Obama nell'affrontare le rivolte del mondo arabo.

SAUDI WOMEN EMBRACE FEMINISM - ON THEIR OWN TERMS di Rob L. Wagner, da The Jerusalem Post. Tra le donne dell'Arabia Saudita sta crescendo una nuova consapevolezza dei propri diritti, ma manca ancora un movimento femminista organizzato.

5 MYTHS ABOUT NUCLEAR ENERGY di Michael A. Levi, da The Washington Post. Il dibattito sull'energia nucleare si basa spesso su miti e non su datti di fatto, soprattutto in materia di sicurezza e di indipendenza energetica.

BACKING SLOWLY AWAY FROM THE REACTORS da The Economist. L'incidente di Fukushima potrebbe avere un forte impatto sull'opinione pubblica americana e, in particolare, su quegli ambientalisti che sostenevano il nucleare come alternativa ai combustibili fossili.

MISSING IN ACTION: THE ANTIWAR MOVEMENT di David Boaz, da Cato at Liberty. Mentre continuano le operazioni militari in Afghanistan e in Iraq e si apre il fronte libico, nell'era Obama non c'è più però un movimento organizzato contro la guerra.

BLACKOUTS RAVAGING FALTERING ECONOMY di Shinya Ajima, da The Japan Times. Nel tentativo di riprendersi dalle conseguenze dello tsunami, l'economia giapponese deve affrontare anche una drammatica carenza di energia elettrica.

JAPAN DISASTER SHOWS U. S. JOURNALISTS UNPREPARED di Tim Goodman, dal San Francisco Chronicle. La tripla crisi che ha investito il Giappone (terremoto, tsunami, incidente nucleare) ha messo in luce la scarsa preparazione dei giornalisti dei grandi network americani.

LIBERAL DEMOCRATS SEEK CHANGES TO HEALTH REFORMS di Patrick Wintour, da The Guardian. I Liberaldemocratici di Nick Clegg si preparano a presentare una serie di emendamenti al progetto di riforma sanitaria che il governo di coalizione si appresta a varare.

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martedì 22 marzo 2011

Riunione settimanale

Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo di riforme della giustizia e di abolizione del sistema penale. All'ordine del giorno anche l'evento speciale che stiamo preparando per martedì prossimo. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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domenica 20 marzo 2011

Emma Bonino a Milano per parlare di donne, Libia, nucleare e referendum comunali


Nei prossimi giorni Emma Bonino sarà a Milano per una serie di appuntamenti in cui parlerà dell'immagine delle donne, della guerra in Libia, del programma nucleare del governo, dei referendum di Milano Sì Muove e dell'Expo.

Lunedì 21 marzo, ore 11:00: Pari o Dispare presenta il Manifesto per l'utilizzo responsabile dell'immagine femminile con l'obiettivo di creare un cambiamento culturale positivo e innovativo per superare gli stereotipi di genere. Le aziende che hanno dato la loro adesione all'iniziativa esporranno le loro motivazioni e il proprio orientamento nella pubblicità. Conclusioni di Emma Bonino. Appuntamento presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo, in via Manin 23 (MM3 Turati). RSVP: podmilano@gmail.com.

Lunedì 21 marzo, ore 13:00: Emma Bonino sarà ospite della trasmissione di approfondimento giornalistico Orario Continuato, condotta da Giorgia Colombo e Stefano Golfari su Telelombardia (canale 10 del digitale terrestre). I telespettatori possono intervenire da casa chiamando il numero 02 320046240, oppure mandando una e-mail all'indirizzo orario.continuato@telelombardia.it.

Lunedì 21 marzo, ore 21:10: Emma Bonino sarà tra gli ospiti della trasmissione L'Infedele di Gad Lerner, su La7 (canale 7 e 107 del digitale terrestre). Insieme a Imma Vitelli, Ouejdane Mejri, Alfredo Mantica, Renata Pisu e Karim Mezran discuterà dell'attuale situazione in Libia (guarda il promo su YouTube).

Martedì 22 marzo, ore 11:30: Emma Bonino e Marco Cappato, insieme a rapprensentanti del mondo delle imprese del settore delle energie rinnovabili, terranno una conferenza stampa su nucleare, Expo e referendum per la qualità della vita e dell'ambiente a Milano. Appuntamento presso la sede della Lista Bonino-Pannella, in via Malachia Marchesi De Taddei 10 (MM1 De Angeli). Info: Marco Di Salvo, 347 0350986.

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sabato 19 marzo 2011

Ritorno al nucleare. Conviene? Risolve?

Di Emma Bonino.
Da Ritorno al nucleare. Conviene? Risolve?*.

Dopo aver ascoltato favorevoli e contrari, dico subito di non aver ricevuto risposte convincenti da parte dei sostenitori del nucleare. Il Premier Berlusconi e il Ministro Scajola ci dicono che investire 30 miliardi di euro - dei privati si badi bene - per garantirci il ritorno all'atomo sia l'unica strada per ridurre la nostra dipendenza dal petrolio. Queste affermazioni danno una percezione errata del problema. Basti pensare, infatti, al fatto che il petrolio serve in grandissima parte al settore dei trasporti. Forse il governo ha in mente una rivoluzione nel nostro sistema dei trasporti (ben venga!) perché auto, navi e aerei che vadano a corrente elettrica ancora non ne ho visti.
E se si parte dal presupposto che il governo punta, all'orizzonte 2020-2030, di coprire con il nucleare il 25% della nostra produzione elettrica, va tenuto conto che quest'ultima rappresenta solo il 18% del nostro fabbisogno energetico conplessivo.
E allora mi domando davvero di cosa stiamo parlando. Insomma la rivoluzione copernicana annunciataci corrisponderebbe, in definitiva, soltanto al 4,5% del consumo nazionale!
Una percentuale raggiungibile in altri modi, puntando per esempio sulle energie alternative, sull'efficienza energetica e sull'innovazione tecnologica nel settore dei trasporti che, oltre a portare ad un abbattimento significativo delle emissioni di gas serra e dei fenomeni più preoccupanti d'inquinamento atmosferico, cetamente non hanno bisogno di 30 miliardi d'investimento.

* Atti del Convegno promosso da Parlamentari Radicali e Amici della Terra. Venerdì 11 luglio 2008. Camera dei Deputati. Palazzo Marini, Sala delle Colonne.

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venerdì 18 marzo 2011

La Lista Bonino-Pannella e le associazioni radicali milanesi aderiscono alla manifestazione per La Casa 139


La Lista Bonino Pannella di Milano e le associazioni radicali milanesi "Enzo Tortora" e "Radicali Senza Fissa Dimora" aderiscono alla manifestazione di domani pomeriggio alle 15 in Piazza Fontana convocata in difesa del diritto alla musica dei cittadini milanesi.
"L'elenco di "vittime" dell'ultima amministrazione è impressionante - sostengono i due segretari delle associazioni Francesco Poirè e Marco Di Salvo - da Cascina Monluè al Plastic,e via via con Atomic, Black Hole, Set, Scimmie, Sottomarino Giallo, Arci Bitte, Rolling Stone, Rainbow, fino a La Casa 139 tutti locali e spazi chiusi a Milano negli ultimi anni, senza considerare l'imminente smantellamento del Palasharp ad Aprile, senza che questo abbia significato un qualsivoglia impegno da parte di chi governa la città di risolvere i problemi che derivano dalla chiusura di questi luoghi di aggregazione. L'idea di una città senza musica (se non quella "ufficiale") ci fa rabbrividire e per questo aderiamo convintamente all'appello "Liberiamo la musica" per riaprire innanzitutto La Casa 139, e, più in generale, per ridare diritto di cittadinanza nella nostra città a chi promuove la cultura anche fuori dai canali ufficiali."

Per informazioni:
Marco Di Salvo (347/0350986)
milano.boninopannella.it

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Save the date: tenetevi liberi martedì 29 marzo!


MARTEDÌ 29 MARZO 2011

Da alcune settimane stiamo lavorando a un evento speciale per martedì 29 marzo. Restano da definire solo alcune questioni organizzative e già nei prossimi giorni potrete trovare su questo blog, così come sulla nostra pagina Facebook o sull'account Twitter, tutti i dettagli. Ma il buon esito di un'iniziativa politica dipende sempre in larga misura dalla partecipazione dei cittadini, perciò cominciate a segnarvi sull'agenda (o sull'iPad) questa data! More news later.

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giovedì 17 marzo 2011

E se... un Risorgimento europeo?

Di Marco del Ciello.

Quando potremo smettere di parlare (al passato) di Unità d'Italia e cominciare a parlare (al futuro) di Unità d'Europa?

La ricorrenza dei centocinquant'anni dell'Unità d'Italia ha prodotto nel nostro paese un dibattito per molti aspetti surreale. Da un lato, infatti, c'è una ampia coalizione conservatrice che con vari argomenti difende l'unità nazionale così com'è, ma sul fronte opposto non ci sono progressisti che richiamandosi al pensiero di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi propongano in alternativa una patria europea. Al contrario vediamo reazionari nostalgici che rimpiangono gli staterelli ottocenteschi, il feudalesimo borbonico e più di tutto l'impero austroungarico. E la cosa più surreale è che questi reazionari hanno deciso di darsi il nome di 'federalisti'. Il federalismo è storicamente, e prima ancora etimologicamente, un movimento che porta a unire ciò che prima era diviso. Dai molti l'uno, secondo il motto dei federalisti americani del Settecento. Anche l'imperialismo è un processo di unificazione, ma si basa sulla violenza e la sopraffazione, mentre il carattere distintivo del federalismo è di procedere attraverso patti e accordi tra pari (in latino foedera).

Negli ultimi cinquant'anni un'attenta e rigorosa storiografia ci ha fatto conoscere proprio quegli elementi di sopraffazione e di violenza che hanno macchiato l'esperienza del Risorgimento italiano, ma questa nuova consapevolezza della nostra storia non deve farci dimenticare gli ideali di libertà, democrazia e federalismo che hanno animato i protagonisti dell'unificazione italiana. Né dobbiamo dimenticare il respiro europeo degli intelletuali e politici dell'epoca, da Mazzini a Cavour. Come ci ha ricordato un paio di giorni fa Pier Paolo Segneri con un suo articolo sul Secolo d'Italia, c'è un filo rosso che collega il nazionalismo italiano dell'Ottocento al federalismo europeo dei giorni nostri e si ritrova proprio nell'aspirazione a costruire una patria comune, indipendente e federale. Celebrare oggi in modo non solo retorico i centocinquant'anni dell'Unità d'Italia significa perciò impegnarsi concretamente per la costruzione della patria europea. Così come è ugualmente importante imparare dai molti errori che furono commessi in quel periodo per non ripeterli a nostra volta.

Prima la crisi economica globale e dopo le rivolte arabe hanno messo drammaticamente a nudo l'inadeguatezza degli stati nazionali. Nel momento in cui l'asse principale dei traffici commerciali si è spostato dall'Atlantico al Pacifico, relegando l'Europa alla periferia del mondo, non è più pensabile competere mantenendo la politica monetaria a Bruxelles e la politica fiscale a Roma, Parigi, Berlino... La politica economica deve essere gestita in modo unitario da un solo governo. Così come non è più differibile il rilancio delle relazioni con la sponda sud del Mediterraneo: solo un'Europa unita può essere un interlocutore credibile per i governi (e i cittadini) arabi su questioni vitali come immigrazione, energia e terrorismo. Il percorso dell'unificazione è stato tracciato già molti anni fa da Alcide De Gasperi, Robert Schuman, Konrad Adenauer e tanti altri, ma per superare le resistenze dei governi nazionali manca ancora un vasto movimento popolare, oggi più che mai necessario, che dia vita a un Risorgimento europeo. Una sfida per tutti noi, cittadini europei.

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mercoledì 16 marzo 2011

D'Alema

Di Giorgio Inzani.

C'è un certo 'Presidente' D'Alema
che ritiene che la gente sia scema
per cui gli somministra le sue medicine
utilizzando battute via via più cretine.
Ma, poi, è il suo sghignazzino
che ci dice chi è per davvero cretino.

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Stampa senza regime. Notizie dal mondo libero (10/3 - 16/3)

A cura di Marco del Ciello.

EMMA BONINO ON ITALY'S SEXIST BACKLASH di Jesse Ellison, da The Daily Beast. Emma Bonino ha criticato la condizione della donna in Italia dal palco del Women in the World Summit, ma il governo Berlusconi non ha gradito il suo discorso.

RADIOACTIVE RELEASES IN JAPAN COULD LAST MONTHS, EXPERTS SAY di David E. Sanger e Matt Wald, da The New York Times. Le fughe radioattive seguite all'incidente nell'impianto di Fukushima potrebbero interessare il Giappone per mesi.

TSUNAMI CAUSES MILLIONS IN DAMAGE IN CALIFORNIA di Marisa Lagos, Tom Stienstra e Kevin Fagan, dal San Francisco Chronicle. Il terremoto giapponese ha causato uno tsunami che ha investito la costa californiana, causando una vittima e danni per milioni di dollari.

FIVE MYTHS ABOUT MOAMMAR GADDAFI di Richard Downie, da The Washington Post. Muhammar Gheddafi ha sempre fatto le cose a modo suo e, nonostante la sua apparente follia, si è dimostrato molto abile nel mantenere il potere per oltre quarant'anni.

HIS HOLINESS EMERITUS di Evan Osnos, da The New Yorker. Nell'anniversario della rivolta di Lhasa del 10 marzo 1959 il Dalai Lama ha annunciato la sua intenzione di lasciare a un laico la guida del governo tibetano in esilio.

IRAN 'USING CHILD SOLDIERS' TO SUPPRESS TEHRAN PROTESTS di Robert Tait, da The Guardian. Ci sono sospetti che il governo iraniano stia impiegando minori di età compresa tra i quattordici e i sedici anni per reprimere l'opposizione, violando le leggi internazionali.

MEET THE LOSERS di Leslie H. Gelb, da Newsweek. Le rivolte in Medio Oriente e Nord Africa favoriscono chi produce e vende petrolio, ma danneggiano gli interessi geopolitici di Israele e, in misura minore, degli Stati Uniti.

ILLINOIS GOVERNOR QUINN SIGNS DEATH PENALTY BAN di Mary Wisniewski, da Reuters. Il governatore democratico dell'Illinois, Pat Quinn, ha firmato una legge che abolisce la pena di morte nel suo stato, a seguito di una lunga moratoria.

ENERGY EFFICIENCY. DIFFERENT SHADES OF GREEN da The Economist. Secondo uno studio dell'Ocse, le abitazioni e le automobili private assorbono il 30% della produzione di energia e contribuiscono per il 20% alle emissioni nocive.

SLIDE SHOW: THE NATION IN THE NUCLEAR AGE da The Nation. La storia dell'energia nucleare ricostruita attraverso gli articoli e le fotografie che la rivista statunitense The Nation ha dedicato all'argomento, dal 1945 fino a Obama.

SAUDI ARABIAN, GULF FORCES ENTER BAHRAIN di David S. Cloud e Neela Banerjee, dal Los Angeles Times. Soldati dell'Arabia Saudita e poliziotti degli Emirati Arabi Uniti sono entrati nel vicino Bahrein per sostenere il governo locale messo a dura prova da una rivolta popolare.

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martedì 15 marzo 2011

Riunione settimanale

Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Parleremo delle elezioni comunali di Milano e delle iniziative dell'associazione attualmente in corso. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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lunedì 14 marzo 2011

Imparare dagli errori del futuro. Nota a margine della Costituente Lib-Dem

Qualche giorno fa ho qui espresso la mia opinione sulla proposta di Pier Paolo Segneri, membro della giunta di segreteria di Radicali Italiani, di aprire una costituente liberale e democratica ('Cittadini di tutto il mondo, uniamoci!'). Dopo aver seguito attraverso Radio Radicale i lavori della prima riunione della costituente ('Un "altro" terreno. Le idee Lib-dem') ritorno sull'argomento per meglio precisare il mio pensiero.

Di Marco del Ciello.

Venerdì 11 marzo si è tenuto a Roma, nella sede del quotidiano L'Opinione, il primo incontro della Costituente Liberale e Democratica voluta da Pier Paolo Segneri. Per motivi logistici non ero presente, ma ho ascoltato in seguito i lavori sul sito di Radio Radicale. Devo dire che ne ho tratto un'impressione molto positiva e ho apprezzato soprattutto il tentativo, portato avanti dalla maggior parte dei relatori, di affrontare il problema del 'cosa' e del 'come' contestualmente, ovvero di riflettere insieme sia sul merito delle proposte politiche (policy) sia sul metodo migliore per tradurle in pratica nel quadro politico attuale (politics). Troppo spesso invece le discussioni politiche finiscono per privilegiare uno solo di questi ambiti, ricadendo nel puro esercizio intellettuale oppure al contrario nella tattica elettorale nuda e cruda. Io ritengo che contenuti e contenitori, mezzi e fini, debbano sempre andare di pari passo e ho colto interessanti spunti su entrambi i fronti.

Mi ero ripromesso, nei limiti delle mie capacità e possibilità, di dare un piccolo contributo a questo progetto e adesso non voglio affatto sottrarmi. Da tempo mi sono convinto che stiamo attraversando una profonda rivoluzione tecnologica, che nasce dalle scoperte nel campo dell'informatica e della biologia ma investe sempre più ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Non ha più molto senso quindi rifarsi a modelli del passato per trovare soluzioni ai problemi dell'oggi, ma è più produttivo guardare quello che succede fuori dall'Italia per trovare ispirazione. Come insegnano gli economisti dello sviluppo, il vantaggio di essere un paese arretrato è che si può copiare dagli altri. E questo vale, a mio modo di vedere, sia per le politiche pubbliche sia per il modello organizzativo dei soggetti politici, che non può più essere quello classico del partito o del movimento, ma deve invece strutturarsi come una rete policentrica, ridondante e flessibile. Con uno slogan potrei dire che si tratta di imparare dagli errori del futuro.

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domenica 13 marzo 2011

Il nucleare... in Finlandia

Di Serge Enderlin.
Da Black Out. Miti e realtà della questione energetica.

Dopo questo preambolo scontato passiamo alle cose serie: nulla funziona in questo cantiere [Olkiluoto, in Finlandia] gigantesco! I ritardi si accumulano al punto che la messa in funzione, inizialmente prevista per il 2009, è stata posticipata al 2011. Secondo le ultime notizie, però, avverrà nel 2013. Peggio ancora, svariati malfunzionamenti sono stati denunciati dalle Ong internazionali, a cominciare da Greenpeace, che ha fatto di Olkiluoto il suo principale cavallo di battaglia contro i pericoli assurdi che la rinascita del nucleare farebbe correre all'umanità. Gli attivisti dell'organizzazione accusano il costruttore Areva di prendersi gioco del mondo, realizzando la sua robaccia nucleare in condizioni molto al di sotto delle più elementari regole di sicurezza.
[...].
Come si è arrivati a tanto? Senza entrare nei dettagli, ecco quel che si può venire a sapere nei dintorni del sito di Olkiluoto, per esempio uscendo dal perimetro di sicurezza per andare a fare un giro dalle parti degli alloggi dei tremila operai, sicuramente «multinazionali», come ci aveva detto Martin Landtman [responsabile del cantiere], ma soprattutto polacchi e lituani, che costano meno. Ecco che cosa ci ha detto un certo Pawel, di 28 anni:
«Qui è fantastico. 1000 euro al mese per lavorare otto ore al giorno, è un salario da bancario a Varsavia. Si rispettano i diritti dei lavoratori in questo paese.»
«E il nucleare, è complicato?»
«Oh, io non so nulla di quelle cose, non ne capisco niente. Del resto, non mi chiedono niente.»
«Ma a ogni modo, in un cantiere così a rischio dal punto di vista della sicurezza, avrete ricevuto una formazione particolare...»
«No, sono arrivato un lunedì alle 7 del mattino, e alle 8 stavo già colando il cemento.»

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venerdì 11 marzo 2011

12/3: In ricordo di Anna Politkovskaja

Riceviamo e, molto volentieri, pubblichiamo:

AnnaViva è lieta di invitarvi all'evento 'In ricordo di Anna Politkovskaja' nell'ambito del 'progetto memoria' organizzato dall'Anpi di Cesano Boscone in collaborazione con il comune di Cesano Boscone.

L'occasione sarà quella per riflettere sulla figura della giornalista russa assassinata nel 2006 a Mosca e sulla libertà di stampa in Russia in Italia.

Interverranno al dibattito:

- Anna Agliati, vicepresidente dell'associazione AnnaViva
- Sabrina Triola, socio fondatore dell'associazione AnnaViva
- Orazio Pizzigoni, giornalista
- Lidia di Giuseppe, vicesindaco di Cesano Boscone

Il trio musicale diretto da Marina Davydova, dell'associazione AnnaViva, interpreterà poesie e canzoni della cultura popolare russa.

Sabato 12 marzo 2011 ore 16.30, presso la Sala delle Carrozze di Villa Marazzi (sede del Consiglio Comunale), via Dante Alighieri 47, Cesano Boscone (sede del Consiglio Comunale).

http://www.annaviva.com/

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giovedì 10 marzo 2011

I Radicali Senza Fissa Dimora partecipano all'iniziativa 'Tibet, il fuoco sotto la neve'


Stasera l'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora e i Radicali di Cologno Monzese aderiscono all'iniziativa Tibet, il fuoco sotto la neve, organizzata dall'Associazione Tibet Culture House di Cologno Monzese, dalla Campagna di Solidarietà con il Popolo Tibetano e dall'Amministrazione Comunale di Cologno Monzese in occasione nell'anniversario della rivolta di Lhasa, che segnò la definitiva annessione del Tibet alla Cina. Alla proiezione del documentario 'Fire under the snow', dedicato alla figura di Palden Gyatso, monaco tibetano incarcerato nelle prigioni cinesi per 33 anni, faranno seguito gli interventi dei numerosi ospiti. Saranno presenti alla serata Marco Di Salvo, segretario dell'Associazione Radicali Senza Fissa Dimora, e Francesco Pasquariello, responsabile cittadino dei Radicali di Cologno Monzese.

Questo periodo [di convivenza tra autorità cinese e tibetana] terminò, come noto, nel marzo del 1959, dopo feroci scontri tra l'Esercito popolare di liberazione e i combattenti tibetani per la libertà. Il 10 marzo il movimento di resistenza tibetano, ormai presente in tutto il paese, culminò con una sollevazione nazionale contro i cinesi che fu duramente repressa: come accertarono in seguito due dettagliati rapporti della Commissione Internazionale dei Giuristi, si era trattato di un vero e proprio genocidio.
Il 17 marzo 1959 il Dalai Lama abbandonò Lhasa per cercare asilo politico in India, seguito da oltre 80 mila profughi tibetani. Attualmente si stima che vivano in esilio quasi 135 mila tibetani, di cui un 20 per cento ha lasciato il Tibet tra il 1980 e il 1996. Ancora oggi, ogni anno, 2.500 tibetani affrontano rischiosi viaggi invernali attraverso la frontiera dell'Himalaya - la via di fuga più difficile e più lunga del mondo - per lasciare la loro terra d'origine.
(Eva Pföstl, La questione tibetana).

Appuntamento giovedì 10 marzo alle ore 20:30, presso la Sala Pertini di Villa Casati a Cologno Monzese.

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mercoledì 9 marzo 2011

Stampa senza regime. Notizie dal mondo libero (4/3 - 9/3)

A cura di Marco del Ciello.

ITALY AND IMMIGRATION. FEAR OF FOREIGNERS da The Economist. In seguito alla rivolta libica il governo italiano appare preoccupato da una possibile invasione di immigrati africani, anche se il pericolo sembra più teorico che reale in questo momento.

CAN BUY ME LOVE di Christopher Dickey, da Newsweek. Gheddafi è riuscito negli ultimi anni a guadagnarsi la fiducia dell'Occidente con il denaro, la diplomazia e la complicità interessata di Bush, Blair e Berlusconi.

MEXICO'S DRUG WAR DISAPPEARANCES LEAVE FAMILIES IN ANGUISH di Tracy Wilkinson, dal Los Angeles Times. Nel Messico segnato dalla guerra alla droga sono ormai migliaia i casi di persone scomparse e mai più ritrovate.

HILLARY CLINTON ADMITS IT: 'WE'RE LOSING THE WAR' di Alexander Cockburn, da The First Post. Nelle recenti rivolte arabe la televisione Al Jazeera ha giocato un ruolo molto più importante dei social network Facebook e Twitter e il governo americano ne è consapevole.

PRIVATIZING PUBLIC BROADCASTING di David Boaz, da Cato at Liberty. Il governo americano sta ridiscutendo i finanziamenti al servizio pubblico radiotelevisivo, ecco alcune ragioni a favore della loro abolizione.

WITH STATE BUDGETS WITHERING, GET READY FOR THE 'WOMANCESSION' di Bryce Covert, da The Nation. I tagli statali alla spesa stanno ora colpendo in America i lavoratori del settore pubblico, che sono in maggioranza donne.

DON'T BEAR THE WAR DRUM FOR LIBYA di Gene Healy, da The Washington Examiner. Il dibattito sulla no-fly zone in Libia ha riaperto negli Stati Uniti la discussione sul ruolo che l'esercito americano dovrebbe avere nel mondo, tra interventisti e isolazionisti.

ROMNEY'S TEA PARTY FRIENDLY DEFENSE ON HEALTH CARE di Aaron Blake e Chris Cillizza, da The Washington Post. Il governatore repubblicano del Massachusetts Mitt Romney difende la sua riforma sanitaria prendendo le distanze da quella di Obama, in nome del federalismo.

FACEBOOK CALLS FOR DEMOS IN MOROCCO ON MARCH 20 da Al Arabiya. Dopo le manifestazioni del 20 febbraio, i giovani marocchini stanno organizzando via Facebook una nuova mobilitazione per il 20 marzo.

THREE SIMPLE WAYS TO STRENGTHEN OUR PARLIAMENTARY DEMOCRACY di Christopher Tyler, da The Guardian. Le commissioni parlamentari ristrette svolgono un utile ruolo di controllo sull'attività del governo inglese, ma potrebbero diventare ancora più efficaci.

HOUSE GOP MAY ACTUALLY BE TRYING TO POISON US di Jess Zimmerman, da Grist. La maggioranza repubblicana al Congresso USA vuole tagliare i fondi per la tutela dell'ambiente, esponendo i cittadini americani a gravi rischi per la salute.

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martedì 8 marzo 2011

Riunione settimanale

Stasera, come tutti i martedì, ci ritroveremo nella sede di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi) a Milano, dalle 20:30 alle 22:00 circa, per la consueta riunione settimanale dell'associazione. Analizzeremo il quadro politico generale, con particolare riferimento alla città di Milano. All'ordine del giorno anche i nuovi scenari che si aprono con le rivolte nei paesi del Mediterraneo. La riunione è aperta alla partecipazione di tutti, iscritti e non.

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lunedì 7 marzo 2011

Tibet, il fuoco sotto la neve


L'Associazione Tibet Culture House di Cologno Monzese, la Campagna di Solidarietà con il Popolo Tibetano e l'Amministrazione Comunale di Cologno Monzese organizzano l'incontro pubblico “Tibet, il fuoco sotto la neve” GIOVEDI' 10 MARZO 2011, alle ore 20.30 in Villa Casati – Sala Pertini.

L'iniziativa intende rinnovare l'impegno e la solidarietà della Città di Cologno Monzese per i diritti del popolo tibetano, nell'anniversario di una data significativa della sua storia, il 10 marzo 1959, quando la repressione cinese della rivolta nella capitale tibetana Lhasa causò migliaia di vittime, la fuga del Dalai Lama e di oltre 100.000 tibetani in India.

Gli organizzatori intendono condividere con la Comunità Tibetana e con le numerose associazioni e support group del Tibet, tra le quali possiamo già citare l'Associazione Italia-Tibet, l'Associazione Il Sentiero del Tibet, ISCOS Piemonte, l'Unione Buddhista Europea, l'Associazione Tibet Iniziative Trentine, l'opera di informazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla condizione sempre più difficile del popolo e della cultura tibetana, nel Tibet occupato dalla Cina e nella diaspora.

Nel corso della serata verrà proiettato il film documentario “Fire under the snow”, dedicato alla figura di Palden Gyatso, monaco tibetano incarcerato nelle prigioni cinesi per 33 anni, già ospite della Città di Cologno Monzese nel 2007.

È prevista la partecipazione di alcuni rappresentanti della neonata Associazione per il Tibet e i diritti umani del Consiglio Regionale del Piemonte.

(Grazie a Francesco Pasquariello per la segnalazione).

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domenica 6 marzo 2011

L'«anima» dei criminali

Di Michel Foucault.
Da Sorvegliare e punire. Nascita della prigione.

Da quando, centocinquanta o duecento anni fa, l'Europa ha dato vita ai nuovi sistemi penali, i giudici, poco a poco, ma con un processo che risale a molto lontano, si sono messi a giudicare qualcosa di diverso dai reati: l'«anima» dei criminali.
[...] Conoscenza dell'infrazione, conoscenza del responsabile, conoscenza della legge, tre condizioni che permettevano di fondare un giudizio sulla verità. Oggi, nel corso del giudizio penale, si trova inserito un tutt'altro problema di verità. Non più semplicemente: «Il fatto è accertato ed è delittuoso?» Ma anche: «Cos'è questo fatto, cos'è questa violenza o questo assassinio? A quale livello o in quale campo della realtà dobbiamo inscriverlo? Allucinazione, reazione psicotica, episodio delirante, depravazione?» Non più semplicemente: «Chi ne è l'autore?» Ma: «Come determinare il processo causale che l'ha prodotto? Dove è, nello stesso autore, la sua origine? Istinto inconscio, eredità, ambiente?» Non più semplicemente: «Quale legge sanziona questa infrazione?» Ma: «Quale sarà la misura più appropriata da prendere? Come prevedere l'evoluzione del soggetto? In qual modo verrà più sicuramente corretto?» Tutto un insieme di giudizi di valore, diagnostici, prognostici, normativi, concernenti l'individuo criminale ha preso posto nell'armatura del giudizio penale.

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venerdì 4 marzo 2011

Cittadini di tutto il mondo, uniamoci!

Pier Paolo Segneri, membro della giunta di segreteria di Radicali Italiani, mi ha sollecitato a esprimere in forma scritta e pubblica la mia opinione sulla sua proposta di aprire una costituente liberale e democratica. Ecco il frutto delle mie riflessioni sul tema.

Di Marco del Ciello.

Già da qualche mese il radicale Pier Paolo Segneri propone in ogni sede disponibile la sua idea di avviare una costituente liberale e democratica per andare oltre l'attuale sistema dei partiti, raccogliendo per altro un numero di adesioni sempre crescente. C'è in effetti tra gli italiani un'esigenza forte, che va al di la dei temi che tradizionalmente dividono la destra dalla sinistra e dal centro: si tratta del desiderio di acquisire lo status di cittadini nel senso pieno del termine o, per dirla con gli inglesi, di legal subjects, cioè individui che siano soggetti solo all'autorità di una legge uguale per tutti e non all'arbitrio dei governanti. Lo si vede bene sul terreno classico dei diritti civili e politici, dove appartenere a una certa confessione religiosa significa spesso non poter avere un luogo dove pregare oppure dove alcune forze politiche godono di spazi di espressione superiori e altri privilegi solo in virtù della loro vicinanza a chi detiene il potere, per non parlare delle disfunzioni della giustizia penale e civile. Ma è forse ancora più evidente quando si parla di diritti sociali ed economici, che nell'Italia di oggi sono in realtà privilegi più che diritti: le prestazioni del welfare state (sanità, istruzione, sussidi di disoccupazione, pensioni ecc.) vengono infatti erogate sulla base dell'appartenenza a categorie professionali o a classi di età oppure ancora per la residenza in determinate aree geografiche, quando non addirittura per via di parentele e amicizie, e non per il solo fatto di essere cittadini. E una logica non troppo diversa pervade anche il sistema fiscale e la burocrazia a cui sono sottoposti gli imprenditori.

Queste discriminazioni sono solo in minima parte sanzionate dalla legge, perché al contrario nascono quasi sempre dall'illegalità in cui operano le istituzioni. Ecco quindi che la richiesta del singolo non è tanto o solo più diritti, ma proprio un eguale trattamento di fronte alla legge e la libertà dagli abusi di chi detiene il potere. Temi che trovano storicamente una prima risposta nel pensiero liberale, ma che col tempo sono entrati a far parte anche del patrimonio della cultura democratica e di quella socialista. Così come lo stesso liberalismo ha saputo continuamente rinnovarsi e aggiornarsi per accogliere nuove istanze, al punto che oggi i termini 'liberale', 'democratico' e 'socialista' sono di fatto sinonimi. Eppure è sempre più raro trovare partiti e singoli politici che siano in grado di offrire risposte al bisogno di cittadinanza. Una costituente liberale e democratica avrebbe perciò l'opportunità di aggregare intorno a un progetto serio e di ampio respiro non tanto le oligarchie di partito e i politici di professione, ma proprio i singoli individui che oggi magari non sanno neanche più chi votare e si rifugiano nell'astensionismo o nel voto di protesta. Insomma, parafrasando ironicamente Marx ed Engels, cittadini di tutto il mondo, unitevi... anzi, uniamoci!

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giovedì 3 marzo 2011

Privati cittadini o cittadini privati?

Di Marco Di Salvo.
Da Notizie Radicali del 3 marzo 2011.

Da un lancio di agenzia “Ansa” del 1 marzo, successivo alla manifestazione di fronte al consiglio regionale della Lombardia: “Ma chi sono i radicali?". Con questa domanda il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, replica alle proteste di Marco Cappato. "Non mi sembra che i radicali siano presenti in consiglio regionale -osserva Formigoni- sono dei privati cittadini".

Grazie Roberto, non avremmo saputo dirlo meglio. O forse si. I radicali non sono solo dei privati cittadini, come tutti gli altri, che vivono nelle terre da Te amministrate (mi rendo conto, è un parolone visto quello di cui siete capaci, voi che state al governo). Ma sono anche dei cittadini privati. Privati dell'opportunità di vedere riconosciuto il diritto a vivere in una regione in cui si tengano elezioni veramente democratiche, visto che “ignoti” hanno pensato di falsificare le firme in sostegno della tua candidatura a presidente della regione. Privati della possibilità di sostituirTi con qualcun altro, visto che hai bellamente ignorato il limite a due mandati prescritto dalla legge nazionale. Privati anche del diritto ad essere informati correttamente su ciò che accade nella Tua regione, perché basta un Tuo richiamo che il codazzo di giornalisti al Tuo seguito costante decida che, “no, non conviene dare troppo spazio alla notizia che quei “pazzi” dei radicali Ti chiedano di dimetterTi” (dopo per altro aver passato ore in loro compagnia, fuori dal consiglio regionale). Quei pazzi che continuano a ricordarTi che il primo obbligo morale che avresti, viste le tante irregolarità che hanno caratterizzato le scorse elezioni regionali, sarebbe solo quello. Tanto, come dici sempre con la Tua arrotata pronuncia (un po' inacidita negli ultimi tempi, in realtà), “mi ha eletto la stragrande maggioranza dei cittadini lombardi”. DimettiTi Roberto e (se proprio ci tieni tanto) ricandidaTi (tanto uno sfregio alla legge in più o in meno non Ti dovrebbe macchiare troppo il curriculum), prima che il pachiderma della magistratura ordinaria faccia il suo percorso e dia ragione a quei privati cittadini lombardi che con le tue parole dimostri di disprezzare così tanto. Ci vediamo in giro (almeno fino a quando non ti dimetterai...;))
Con immutata (davvero immutata) stima

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Firme false in Lombardia. Le interviste alla manifestazione del 1 marzo


I radicali chiedono le dimissioni di Formigoni e una commissione d'inchiesta.

Martedì 1 marzo, a un anno esatto dalla truffa elettorale di Roberto Formigoni, i radicali hanno organizzato una manifestazione davanti alla sede della Regione Lombardia per chiedere le dimissioni del presidente abusivo della regione e l'istituzione di una commissione d'inchiesta all'interno del Consiglio Regionale.

Interviste realizzate il 1 marzo da Emiliano Silvestri davanti al Consiglio Regionale della Lombardia nel corso della manifestazione radicale.

ROMANO LA RUSSA (consigliere regionale PdL): Se le firme sono false ci dovremo dimettere.

«Se i giudici dovessero acclarare che le firme erano false, cosa dobbiam fare: dimetterci, ritornare al voto, certamente probabilmente. Saranno i giudici stessi a dirci cosa fare non è che potremo, a quel punto, decidere».

GABRIELE SOLA (consigliere regionale IdV):

«Forse è arrivato davvero il momento della resa dei conti. IdV si costituirà parte civile nel procedimento penale (frutto dell'iniziativa radicale ndr) proprio a voler supportare una battaglia che potrebbe essere fondamentale anche nell'ottica del liberare la Lombardia dall'arrogante strapotere formigoniano».
Silvestri: «Stamattina Staderini e Cappato hanno chiesto l’istituzione di una commissione d'inchiesta, voi la farete vostra e la proporrete in Consiglio?»
SOLA: «Assolutamente sì; potrebbe essere un ulteriore strumento in questa battaglia che va affrontata con tutte le armi disponibili».

L'audio integrale sul sito di Radio Radicale:
http://www.radioradicale.it/scheda/322459.

L'audiovideo della manifestazione sul sito di Radio Radicale:
http://www.radioradicale.it/scheda/322076/dopo-un-anno-vogliamo-giustizia-su-firmigoni.

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Stampa senza regime. Notizie dal mondo libero (25/2 - 3/3)

A cura di Marco del Ciello.

LIBYA'S BERBERS JOIN THE REVOLUTION IN FIGHT TO RECLAIM ANCIENT IDENTITY di Ghaith Abdul-Ahad, da The Guardian. Le tribù berbere che vivono sui monti della Libia occidentale si sono unite alla rivolta, anche per rivendicare la loro identità culturale, repressa dal regime di Gheddafi.

UKRAINE'S BETRAYED REVOLUTION di Yuliya Tymoshenko, da Al Jazeera English. Julija Tymoshenko, già leader della rivoluzione arancione ucraina, offre i suoi consigli a tunisini ed egiziani per evitare il ritorno al potere dei vecchi dittatori.

MICROCREDIT PIONEER OUSTED, HEAD OF BANGLADESH BANK SAYS di Lydia Polgreen e Vikas Bajaj, da The New York Times. Il governo del Bangladesh sta cercando di rimuovere Muhammad Yunus, pioniere del microcredito, dalla direzione della Grameen Bank, istituto da lui stesso fondato.

AFTER GADDAFI. HOW DOES A COUNTRY RECOVER FROM 40 YEARS OF DESTRUCTION BY AN UNCHALLENGED TYRANT? di Dirk Vandewalle, da Newsweek. Nei suoi quarant'anni di governo Gheddafi ha impedito la nascita di una moderna classe dirigente in Libia, per questo è difficile fare previsioni sul futuro del paese.

SIXTY-FIVE-YEARS-OLDS DON'T GO TO PLANNED PARENTHOOD FOR ABORTIONS di Carole Joffe, da Dissent. La destra cristiana statunitense associa la contraccezione all'aborto nelle sue crociate, ma in questo modo finisce per danneggiare solo le donne a basso reddito.

REVOLUTION TALK SPURS CHINA TO BLOCK LINKEDIN di Benny Evangelista, dal San Francisco Chronicle. Dopo Facebook e Twitter, il governo cinese ha bloccato l'accesso anche al meno popolare social network LinkedIn, per timore di rivolte sul modello arabo.

MALE PENSIONERS COULD LOSE OUT IN EU SEX DISCRIMINATION RULING da The Daily Telegraph. La Corte di Giustizia Europa potrebbe dichiarare illegittime le discriminazioni tra uomini e donne nelle assicurazioni auto e nelle pensioni private, con grave danno per entrambe le categorie.

CITIES, INEQUALITY, AND WAGES di Richard Florida, da The Atlantic Monthly. Nelle grandi città le diseguaglianze di reddito sono più ampie che altrove, con il progressivo assottigliarsi della classe media, ma anche il livello medio dei salari è più elevato.

TUNISIA: NEW PRIME MINISTER NAMED; FRENCH FOREIGN MINISTER RESIGNS OVER TIES TO DEPOSED GOVERNMENT di Alana Semuels, dal Los Angeles Times. In Tunisia c'è un nuovo premier ad interim, mentre il ministro degli Esteri francese si è dimesso per i suoi legami con il regime di Ben Ali.

TEXAS GROUP LAUNCHES SCHOLARSHIP EXCLUSIVELY FOR WHITE MALES di Jenna Johnson, da The Washington Post. Una organizzazione no-profit texana ha lanciato una borsa di studio riservata a studenti maschi e caucasici, ma sostiene di non avere propositi razzisti.

LIBYA'S 'LOVE REVOLUTION': MUSLIM DATING SITE SEEDS PROTEST di Jeffrey Kofman e Ki Mae Heussner, da ABC News. Per aggirare i rigidi controlli su Facebook e Twitter, i manifestanti libici hanno utilizzato un sito di appuntamenti islamico, scambiandosi messaggi d'amore in codice.

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