domenica 12 giugno 2011

Come migliorare la qualità della nostra democrazia?

Di Thomas Benedikter.
Da Democrazia diretta. Più potere ai cittadini.

In tutti i continenti e a tutti i livelli governativi si può osservare la richiesta della popolazione di avere più voce in capitolo nelle decisioni politiche. Il riaffiorare del desiderio di partecipazione da parte della popolazione è causato anche da un diffuso malessere nei confronti della classe politica e del sistema partitico.
In Italia tra governanti e governati si registra un palese scollamento che apre la strada a demagoghi e allontana ampie fasce di popolazione dalla politica, da ogni impegno per il bene comune e perfino dalla partecipazione alle elezioni politiche. Un numero crescente di cittadini sono delusi dalla mancanza di coerenza dei politici, e sono stufi della grande rissosità nel sistema dei partiti in una democrazia sempre più «spettacolarizzata» dai media. Ne derivano un disagio diffuso e la tendenza a chiudersi nel privato.

Come migliorare la qualità della nostra democrazia recuperando la sostanza reale della partecipazione, al di là delle procedure, forme e ritualità della politica rappresentativa? Una delle risposte si può trovare in un deciso rilancio della democrazia diretta che non significa smontare il sistema rappresentativo o ridurre il ruolo dei politici, né rilanciare approcci teorici superati volti a trasformare il sistema parlamentare in una «democrazia assembleare di base».
La democrazia diretta, termine che comprende i diritti e gli strumenti referendari delle democrazie moderne, non è altro che «la seconda gamba» di una democrazia compiuta con lo scopo di integrare i meccanismi di rappresentanza. Gli strumenti della democrazia diretta consentono ai cittadini di decidere in prima persona, ogni volta che essi lo ritengono urgente e necessario. Come diritto fondamentale la democrazia diretta fa parte di diverse convenzioni internazionali e di tante costituzioni nazionali; spesso però questi diritti sono mal applicati o non sono applicati affatto.

www.radicalisenzafissadimora.org

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