Di Marco del Ciello.
Tra circa una settimana gli elettori italiani potranno recarsi alle urne per esprimere il loro voto su quattro referendum abrogativi. I residenti a Milano voteranno contestualmente anche per cinque referendum consultivi comunali. Pur nel silenzio dei grandi mezzi di informazione, i promotori di questi referendum si stanno da tempo impegnando per sottolineare l'importanza della partecipazione a questo voto. E con buone ragioni, perché proprio la partecipazione sarà determinante per il raggiungimento dei loro obiettivi. L'articolo 75 della Costituzione recita infatti, al quarto comma: la proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto. Si tratta del cosiddetto quorum dei votanti.
Il termine quorum deriva, come molti termini giuridici, dal latino: è infatti il genitivo plurale del pronome relativo quis e possiamo tradurlo come 'dei quali'. Veniva utilizzato in espressioni come quorum maxima pars, 'la maggior parte dei quali', e indica oggi generalmente il numero di persone la cui partecipazione è necessaria perché una deliberazione sia valida. Esistono quorum deliberativi nelle assemblee e nei consigli di amministrazione, così come nei parlamenti, anche se spesso solo per le decisioni più importanti. La sua funzione è infatti proprio quella di garantire che una minoranza possa assumere decisioni importanti, approfittando magari di un momento di distrazione della maggioranza.
Alle elezioni politiche non esiste un quorum di elettori, ma nei referendum ne esistono invece ben due: quello costituzionale del 50% + 1 dei votanti e quello, stabilito per legge, di 500.000 sottoscrittori per poter presentare il quesito. Nei referendum comunali milanesi queste percentuali sono diverse, 30% di votanti e 1,5% di sottoscrittori, ma il principio è lo stesso. Se il secondo quorum, quello dei sottoscrittori, serve a evitare che si tengano consultazioni che interessano pochi, il primo, quello dei votanti, serve a evitare che minoranze organizzate possano assumere decisioni che poi hanno un impatto sulla vita di tutti i cittadini. Questo almeno nelle intenzioni dei nostri costituenti, ma è una posizione che si presta a non poche critiche.
www.radicalisenzafissadimora.org
Nessun commento:
Posta un commento