giovedì 30 giugno 2011

Quote rosa? Un'operazione cosmetica

Di Giulia Cortese.

Le quote rosa ora sono legge? Non cambierà nulla, non mi sembra si tratti di una gran conquista. Se applicate a un paese come il nostro, dove il merito è una variabile indipendente rispetto al lavoro, si può immaginare con quali criteri verranno selezionate queste signorine. Non riesco a pensare a una società divisa per quote, penso piuttosto che l'importante sarebbe rendere le donne in grado di competere con gli uomini ad armi pari. In questo senso va la proposta di dedicare i risparmi, che deriveranno dal prolungamento dell'età pensionabile femminile, alle politiche di conciliazione tra la vita familiare e quella lavorativa. Grazie a questa legge si otterranno notevoli risparmi nel pubblico impiego, specie negli anni a venire. Di quelli ottenuti fino a adesso, però, ahimè non c'è più traccia. È un fatto inquietante, visto che tramite questi fondi si potrebbe incidere profondamente sulla qualità della vita e sulle prospettive occupazionali femminili.

Proprio per evitare che questi soldi finiscano per sanare qualche bilancio comunale in dissesto o per tappare i buchi nel settore della sanità, Pari o Dispare, comitato per la parità di genere (del quale faccio parte) ha lanciato un appello insieme a oltre 70 associazioni e alle forze politiche, affinché a questi fondi (4 miliardi di euro) corrisponda un piano chiaro e controllabile che nel corso degli anni crei un miglioramento tangibile nei servizi per la conciliazione tra la vita lavorativa e quella familiare.

www.radicalisenzafissadimora.org

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