.
Aggiungiamo a quanto appena riportato, le parole di Bruno Giangiacomo, Pres. Aggiunto della Sezione G.I.P. presso il Tribunale di Bologna, che ha richiamato “I problemi, recentemente evidenziati dalla sentenza Sezioni unite della Suprema Corte di Cassazione, della “induzione indebita”: quella che un tempo era la vittima di concussioni può divenire coautore nella corruzione. Si investe il privato di un obbligo di fedeltà che la Costituzione attribuisce al solo pubblico agente” (…) “Trasformare quella che era la vittima in un correo ha praticamente precluso molte possibilità di denuncia dei fatti, perché la vittima può denunciare senza problemi ma se poi io divento invece correo sarò tendente a non investire l’autorità giudiziaria“. Ancora una volta il legislatore scarica un po’ troppo aspetti interpretativi sul giudice.
Mentre la politica gronda di vendicatori, ramazzatori e bonificatori della casa nella quale sono cresciuti e hanno prosperato, sono i magistrati ad occuparsi delle questioni del Governo.
Si può solo sperare che, prima o poi, il Governo prenderà in considerazione i consigli sopra riportati.
Che cominci a rendersi finalmente conto che sono le (buone) regole che fanno della corruzione l’eccezione e non la regola.
http://www.cortedicassazione.it/Notizie/GiurisprudenzaPenale/SezioniUnite/SchedaNews.asp?ID=1989
Nessun commento:
Posta un commento