venerdì 20 giugno 2014

Malagiustizia (civile): Italia penultima nella UE e tra i 20 peggiori su 185 per la durata delle dispute commerciali

Radio Radicale ci informa sulla posizione dell'Italia nella classifica per l’efficienza della giustizia civile nella risoluzione di dispute commerciali.

Se andiamo poi a leggere il rapporto della Banca Mondiale: “Doing Business in Italy”, nel capitolo appunto dedicato alle dispute commerciali, a pag. 39 troviamo le seguenti considerazioni:  “L’attività dei tribunali è importante per gli imprenditori in quanto li supporta nell’interpretazione delle norme che disciplinano il mercato e nella tutela dei loro diritti di proprietà. Tribunali efficienti e trasparenti, inoltre, incoraggiano la costituzione di nuove relazioni commerciali perché gli imprenditori sanno di potervi contare in caso di mancato pagamento da parte di un nuovo cliente. La velocità dei processi, infine, è decisiva per le piccole imprese, dal momento che queste potrebbero non avere risorse sufficienti per mandare avanti la propria attività mentre sono in attesa dell’esito di un lungo contenzioso”. Pur avvertendo che la situazione è molto variegata, lo stesso rapporto ci informa inoltre che, grazie al campione della capitale Roma, luogo nel quale occorrono 1.210 per risolvere dispute commerciali, l’Italia “si posizioni tra i 20 peggiori Paesi tra i 185 analizzati” e che – nella U.E. – sia migliore soltanto della  Slovenia. , http://italian.doingbusiness.org/~/media/GIAWB/Doing%20Business/Documents/Subnational-Reports/DB13-Italia.pdf   
Marco Pannella, con il suo Satyagraha (forza della verità n.d.r.) chiede venga fatta luce sulle cause di questa situazione. E cita i dati del Rapporto Censis, presentato il 7 giugno scorso a Roma: “Gli investimenti diretti netti esteri nel nostro Paese sono stati pari a 12,4 miliardi di euro nel 2013. Rispetto al 2007, l’anno precedente alla inizio della crisi, un calo del 58%. Ciò si deve ad un “deficit reputazionale”, accumulato negli anni a causa di corruzione diffusa, scandali politici, pervasività della criminalità organizzata”.

Il presidente Eurispes, Gianmaria Fara (intervistato il 17 giu da Radio Radicale) rileva che: “Il nostro Paese è sempre meno appetibile. I capitali esteri tendono a dirigersi verso paesi più ospitali dove gli investimenti possono trovare una migliore collocazione” e confronta i dati dell’Italia (nel periodo 2012/2013 gli investimenti esteri si sono attestati intorno ai 9,6 mld di dollari) con quelli registrati nello stesso periodo da  Regno Unito, 62 mld; Spagna 27,7 mld e Francia 25 mld.   62. E conclude: “Il nostro paese viene, quasi a priori, scartato dagli investitori”. Possibili cause? Una burocrazia oppressiva e una giustizia civile lenta e pesante. La durata media contenziosi civili in Italia è di circa 493 giorni mentre in Francia un processo civile si conclude in 279.

E poi dice che Pannella esagera.

Nessun commento:

Posta un commento