Il “Fatto quotidiano” ha ripreso ieri alcune dichiarazioni
del Dott. Sabatelli, direttore del Centro SLA del Policlinico Gemelli, ospedale dove fu curato Giovanni Paolo II, “propaggine
sanitaria del Vaticano” come la definisce Margherita de Bac sul “Corriere della
sera”.
Si tratta di risposte che il neurologo Mario Sabatelli ha fornito
alle domande di Simonetta Tortora (www.wlavita.org). Aggiungiamo, di seguito, altre dichiarazioni riportate oggi dal: "Corriere della sera":
“Trovo assurdo e violento che il destino di una persona che
sta vivendo un dramma così particolare, com’è vivere con un tubo in gola, debba
essere deciso da qualcuno seduto dietro a una scrivania.
E’ violento, illogico, irrazionale, illegittimo.
Per questo noi abbiamo già praticato la sospensione del
trattamento – naturalmente col consenso informato – a pazienti sottoposti alla
ventilazione non invasiva. E in un caso abbiamo avviato la procedura anche con
un tracheostomizzato. Io non ho paura: stiamo facendo il bene dei
pazienti”.
“Il piano terapeutico deve essere flessibile””Quello che è
proporzionato oggi può essere sproporzionato tra sei mesi, quando la malattia
sarà drammaticamente avanzata. E allora un paziente ha tutto il diritto di
dire: ok, basta. Nessuno, dietro a una scrivania, può decidere per me che sono
a letto tracheostomizzato”.
“Se non c’è chiarezza legislativa, e io auspico che la politica decida in fretta, mi muovo in accordo con il codice deontologico e con l’etica” “Mario Riccio mi pare sia stato prosciolto, qualcosa significherà”,
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