mercoledì 11 giugno 2014

Tangenti: Non hanno dimenticato niente, non hanno imparato niente. Parla Carlo Nordio

Di seguito, una parte dell'intervista che il Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Venezia Carlo Nordio, ha rilasciato al direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio il 5 giugno.



http://www.radioradicale.it/scheda/413296/il-caso-tangenti-mose-a-venezia-intervista-al-procuratore-aggiunto-di-venezia-carlo-nordio


 (...)    "Io non posso e non devo, com'è noto, parlare dell'inchiesta e meno che mai entrare nei particolari. In linea  generale, però - tutti giornali le hanno scritte e quindi si possono commentare.  Rispetto a vent'anni fa la Tangentopoli odierna ha degli elementi in comune e degli elementi differenziali. Gli elementi in comune sono che la spartizione, diciamo così, di fondi illeciti ai partiti - o meglio, agli schieramenti - è esattamente quella di venti anni fa.  Cioè vi è una parte  di finanziamenti al centrodestra, come una volta era ai democristiani e ai loro alleati socialisti e alla sinistra, come vent'anni fa era, attraverso le cooperative rosse, al partito comunista…. Pds, ecc. E questo è un elemento molto importante perché questa volta però, (ecco, qui c’è già una piccola differenza: proprio perchè l'indagine, iniziata molto tempo fa, è stata condotta con accuratezza estrema, molto garantismo e anche molti i controlli incrociati e riscontri,  si è estesa fin dall'inizio, e ha avuto come epilogo almeno in questa fase i provvedimenti e dell'altro ieri, si è estesa a entrambi questi schieramenti) cioè vi è proprio un bilanciamento direi quasi paritario tra quello che è emerso come illecito finanziamento nei confronti di una parte politica quello che è emerso come finanziamento illegale nei confronti dell’altra. Sarà forse  anche questa la ragione per cui oggi, e me ne rallegro, sui giornali la magistratura di Venezia - sia come Procura della Repubblica che come ufficio del Giudice delle Indagini Preliminari -  non ha subito quegli attacchi, da una parte o dall'altra, che generalmente seguono a queste inchieste. Ho notato con sollievo e anche con piacere, che tutti commenti, salvo ovviamente le legittime, anzii legittimissime, prese di posizione degli indagati e la presunzione di innocenza che è sacra, però non ci sono state reazioni veementi come ci sono state in altri casi.  Il primo elemento diciamo, comune, è questa la parità di finanziamenti illeciti a forze politiche di entrambi gli schieramenti. Secondo elemento comune, e questo lo dico con dolore e con disagio, questa sensazione che si ha di disprezzo, di arroganza quasi, nei confronti della legalità e nei confronti delle risorse pubbliche ora soprattutto in periodi di particolare disagio economico come quello in cui l'Italia versa non da oggi ma almeno da cinque-sei anni, un reato che già di per sé è molto grave come quello della corruzione o del finanziamento illegale di un partito, sono reati che presuppongono una deviazione di risorse comuni alle tasche private o comunque partitiche, che comunque sempre private sono, ecco questa deviazione di risorse pubbliche in momenti di grave difficoltà economica sono doppiamente laceranti. Assistere, come abbiamo assistito vent'anni fa a questa indifferenza per non dire disprezzo verso la gestione di risorse pubbliche, risorse e comuni  ci  amareggia perché, ho già detto ieri in una conferenza stampa, non hanno dimenticato niente, non hanno imparato niente, come i Borboni, secondo la definizione di Talleyran. 
Si pensava che dopo quello che è accaduto vent'anni fa, dopo la dimostrazione che la magistratura non ha remore nei confronti di palazzi di potere o di isole di franchigia, la magistratura segue soltanto l'applicazione della legge e noi l’abbiamo fatto, ripeto, con molto garantismo e con molta attenzione. E però queste cose continuano; e questo secondo elemento comune ripeto, questo senso che si percepisce, quasi di indifferenza per non dire di arroganza, verso il rispetto delle leggi dopo quello che è successo vent'anni fa e che non ha insegnato niente a nessuno, è doppiamente amaro. 
Detto ciò, ci sono elementi di differenziazione: per esempio in questo caso le risorse sono enormemente superiori a quelle che noi abbiamo contestato come finanziamenti illeciti e come corruzione vent'anni fa. Qui si tratta di cifre veramente colossali, sono quelle che avete letto nei giornali, sono scritte nell’ordinanza di custodia  cautelare. In realtà il danno erariale è ancora molto maggiore perché vi sono anche evasioni tributarie che poi saranno alla fine contestate, e quindi vi è una differenza enorme rispetto alla Tangentopoli, già grave, di allora. Quantitativamente una differenza enorme, parlo adesso del Veneto. 

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