Di seguito, una parte dell'intervista che il Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Venezia Carlo Nordio, ha rilasciato al direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio il 5 giugno.
http://www.radioradicale.it/scheda/413296/il-caso-tangenti-mose-a-venezia-intervista-al-procuratore-aggiunto-di-venezia-carlo-nordio
(...) "Io non posso e non devo, com'è noto, parlare dell'inchiesta e meno che mai entrare nei particolari. In
linea generale, però - tutti giornali le hanno scritte e quindi si possono commentare. Rispetto a vent'anni fa la
Tangentopoli odierna ha degli elementi in comune e degli elementi differenziali. Gli
elementi in comune sono che la spartizione, diciamo così, di fondi illeciti ai
partiti - o meglio, agli schieramenti - è esattamente quella di venti anni fa. Cioè vi è una parte di finanziamenti al centrodestra, come una
volta era ai democristiani e ai loro alleati socialisti e alla sinistra, come
vent'anni fa era, attraverso le cooperative rosse, al partito comunista…. Pds, ecc. E questo è un elemento molto importante perché questa volta però, (ecco, qui c’è già una
piccola differenza: proprio perchè l'indagine, iniziata molto tempo fa, è stata
condotta con accuratezza estrema, molto garantismo e anche molti i controlli
incrociati e riscontri, si è estesa fin
dall'inizio, e ha avuto come epilogo almeno in questa fase i provvedimenti e
dell'altro ieri, si è estesa a entrambi questi schieramenti) cioè vi è proprio
un bilanciamento direi quasi paritario tra quello che è emerso come illecito
finanziamento nei confronti di una parte politica quello che è emerso come finanziamento illegale nei confronti dell’altra. Sarà forse anche questa la
ragione per cui oggi, e me ne rallegro, sui giornali la magistratura di Venezia - sia come Procura della Repubblica che come ufficio del Giudice delle Indagini Preliminari - non ha subito quegli attacchi, da una parte o dall'altra, che
generalmente seguono a queste inchieste. Ho notato con sollievo e anche con
piacere, che tutti commenti, salvo ovviamente le legittime, anzii legittimissime, prese
di posizione degli indagati e la presunzione di innocenza che è sacra, però non
ci sono state reazioni veementi come ci sono state in altri casi. Il primo elemento diciamo, comune, è questa
la parità di finanziamenti illeciti a forze politiche di entrambi gli
schieramenti. Secondo elemento comune, e questo lo dico con dolore e con
disagio, questa sensazione che si ha di disprezzo, di arroganza quasi, nei
confronti della legalità e nei confronti delle risorse pubbliche ora soprattutto
in periodi di particolare disagio economico come quello in cui l'Italia versa
non da oggi ma almeno da cinque-sei anni, un reato che già di per sé è molto
grave come quello della corruzione o del finanziamento illegale di un partito,
sono reati che presuppongono una deviazione di risorse comuni alle tasche
private o comunque partitiche, che comunque sempre private sono, ecco questa deviazione
di risorse pubbliche in momenti di grave difficoltà economica sono doppiamente
laceranti. Assistere, come abbiamo assistito vent'anni fa a questa indifferenza
per non dire disprezzo verso la gestione di risorse pubbliche, risorse e
comuni ci amareggia perché, ho già detto ieri in una
conferenza stampa, non hanno dimenticato niente, non hanno imparato niente, come i Borboni, secondo la definizione di Talleyran.
Si pensava che dopo quello
che è accaduto vent'anni fa, dopo la dimostrazione che la magistratura non ha
remore nei confronti di palazzi di potere o di isole di franchigia, la
magistratura segue soltanto l'applicazione della legge e noi l’abbiamo fatto,
ripeto, con molto garantismo e con
molta attenzione. E però queste cose continuano; e questo secondo elemento
comune ripeto, questo senso che si percepisce, quasi di indifferenza per non
dire di arroganza, verso il rispetto delle leggi dopo quello che è successo
vent'anni fa e che non ha insegnato niente a nessuno, è doppiamente amaro.
Detto
ciò, ci sono elementi di differenziazione: per esempio in questo caso le
risorse sono enormemente superiori a quelle che noi abbiamo contestato come
finanziamenti illeciti e come corruzione vent'anni fa. Qui si tratta di cifre
veramente colossali, sono quelle che avete letto nei giornali, sono scritte
nell’ordinanza di custodia cautelare. In
realtà il danno erariale è ancora molto maggiore perché vi sono anche evasioni
tributarie che poi saranno alla fine contestate, e quindi vi è una differenza
enorme rispetto alla Tangentopoli, già grave, di allora. Quantitativamente una
differenza enorme, parlo adesso del Veneto.
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