Di Marco Alfieri.
Da La peste di Milano.
Milano è malata. E la sua malattia può avere conseguenze molto rilevanti sull'intero "sistema Italia". È malata da ormai troppi anni, sfiancata da dinamiche ben lontane dalla sua grande tradizione di riformismo illuminato. Il punto di svolta è stato lo shock di Tangentopoli. Da allora, la metropoli che ha guidato la modernizzazione italiana rischia di scivolare in un pantano fatto di inerzia, miopia, ritardi. La città sembra non avere più un progetto condiviso sul futuro, le sue classi dirigenti sembrano incartate in una cronica mancanza di strategia. Addirittura, in prospettiva dell'Expo 2015, il tema emergente è il pericolo di infiltrazioni mafiose negli appalti, con la solita coda perversa di cosche che spopolano nell'hinterland, presidio del territorio, usura, pizzo e la piaga scandalosa del caporalato e delle morti bianche nei cantieri, spesso pieni di clandestini sfruttati. Sembra di stare a ben altre latitudini, non nella capitale del Nord. Omertà compresa.
È una peste? Certo è una storia di grandi e piccoli fallimenti [...].
Milano è ancora ricca di talenti straordinari, ma alla ricerca disperata di un ricambio generazionale all'altezza dei tempi. Per ripartire. E per non morire di peste.
www.radicalisenzafissadimora.org
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