sabato 14 maggio 2011

Milano vicino all'Europa - Diamo i numeri (per non farci fregare)

Di Marco Di Salvo.
Da Notizie Radicali.

Meno due alla fine della campagna elettorale 'pubblica', anche se in realtà la campagna continuerà martellante, porta a porta, fino a lunedì alle 15. Allora è tempo di preparare gli anticorpi per il dopo, quando saremo sommersi da cifre e da giudizi sui risultati elettorali per tutti in qualche modo entusiasmanti o giustificabili. Per capire meglio come sarà andata, al di là dei grandi numeri della sfida tra i contendenti sindaco, è giusto recuperare qualche altra cifra. E questo anche per capire come sarà cambiata Milano rispetto a cinque anni fa. Se lo sarà, cambiata...

Nel 2006 Milano tornò a votare poche settimane dopo le elezioni che riportarono al governo nazionale Romano Prodi (come racconta bene Marco del Ciello a questo link). Anche in quell'occasione si presentarono ben più di due candidati (ben dieci) 'ma alla prova del voto solo due si sarebbero poi rivelati capaci di superare lo 0,2% di consensi e cioè la grande favorita, poi vincente, Letizia Moratti e lo sfidante di centro-sinistra ed ex prefetto della città Bruno Ferrante. Il risultato finale ci consegna una vittoria al primo turno, ma non entusiasmante, della candidata del centro-destra, con un 51,9% (353.298 voti validi) contro il 47,0% (319.823) del suo principale avversario, ma un'analisi più approfondita mostra che la Moratti è comunque capace di assicurarsi la maggioranza assoluta in tutte le zone di decentramento amministrativo di Milano, salvo la nona, che include nel suo territorio i quartieri per tradizione più 'rossi' e che è anche l'unica dove Ferrante riesce a prevalere, anche se solo per una manciata di voti. Quasi imbarazzante, invece, il divario di diciotto punti percentuali nel centro storico'. Già visto da qui lo scenario è cambiato: se i sondaggi avessero ragione, questa volta almeno quattro dei candidati a sindaco dovrebbero superare la soglia minima del tre per cento, riducendo già così le possibilità di una vittoria al primo turno (siccome i dati dei sondaggi non si possono dare, diamo una possibile quaterna per il Lotto: 47, 43, 6, 4. giocatevela e ditemi cosa avete vinto ;)).

Per quanto riguarda le liste invece 'la lista di Forza Italia, l'allora partito di Letizia Moratti, si rivela di gran lunga la più votata in città: percentuali superiori al 30% in tutte le zone della città, con l'Ulivo (Democratici di Sinistra + Margherita), secondo, che chiude a meno dieci e il capolista Silvio Berlusconi record di preferenze (53.297). La coalizione di centro-destra, in cui spicca anche il solido 8,6% di Alleanza Nazionale, riesce addirittura a ottenere un risultato migliore del suo candidato: 53,7%. Tra le altre liste possono avere un qualche interesse i risultati della Lega Nord, che delude le aspettative di molti suoi sostenitori con un 3,8% dovuto soprattutto al voto delle periferie, oppure l'UdC, che all'epoca era parte integrante del centrodestra mentre oggi costituisce la spina dorsale del terzo polo, con il suo modesto 2,4%, molto al di sotto della media nazionale del partito'. Confrontando questi dati con la successiva evoluzione del quadro politico si potrebbe senza sforzo sostenere che è impensabile un exploit del cosiddetto Terzo Polo, (visto che, ad esempio, anche negli anni successivi l'UdC è sempre rimasto a cavallo del tre per cento in città e si prevede che il contributo di FLI e ApI alla causa non sia particolarmente rilevante), che per il PdL scendere sotto il 35 per cento potrebbe essere un dato tutt'altro che positivo e che se la Lega supera il 10 fa solo il suo 'dovere' (elettoralmente parlando, visto i risultati degli ultimi anni). 'Infine il dato dell'affluenza: un 67,6%, pari in valore assoluto a 696.747 votanti su 1.030.616 aventi diritto. Dato sostanzialmente omogeneo in tutte le zone, ma largamente inferiore all'82% registrato alle precedenti comunali del 2001. Primo segnale di un declino progressivo della partecipazione elettorale dei milanesi che culminerà nello sconfortante 60,6% (solo 603.121 votanti) delle elezioni regionali dell'anno scorso'. E pochi pensano che possa aumentare domenica e lunedì prossimi, visto la desolante campagna elettorale di quest'anno. A meno che, oltre al contributo di Lui, non ci sia quello di Loro (di chi comincia a controllare sul serio il territorio anche nelle periferie milanesi, oltre che in quello delle città del mezzogiorno), per 'convincere' i riottosi cittadini ad andare ad esprimere la propria preferenza. Oramai, non ci resta che stare a guardare...

www.radicalisenzafissadimora.org

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